Papa Giovanni Paolo
II
(1978-2005)
Satellite
(satelles=guardie del corpo dell'imperatore)
«segue da
1979»
anni '80, con l'arrivo dei più potenti satelliti DBS (Direct
Broadcast Satellite) è possibile emettere un segnale tanto robusto
da poter essere ricevuto, a Terra, da un'antenna con un disco del
diametro non superore agli 80 cm, che può essere installato da chiunque
anche sul balcone di casa;
la comunicazione satellitare diventa quindi DTH (Direct To
Home), dando l'avvio alla nascita dei primi canali satellitari (per
esempio, la British Sky TV di R.
Murdoch) e a società che attraverso il satellite distribuiscono
un elevato numero di canali (come Astra).
«segue 1988»
CNN
Cable News Network
1980, il
miliardario di Atlanta Ted
Turner lancia, contro ogni previsione di mercato, questa
emittente via satellite, la più importante del mondo, interamente dedicata
all'informazione;
subisce per due anni perdite di milioni di dollari;
grazie a un accordo con le maggiori case internazionali di hotel,
l'emittente si fa conoscere in gran parte dei paesi del mondo e i suoi
dipendenti passano nel giro di dieci anni da 800 a 1800;
1991, dopo vari servizi ottiene la consacrazione in occasione
dell'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq;
1996, la Time Warner
incorpora la Turner Broadcasting, la holding
di T. Turner a cui fa capo la CNN;
2000, dopo la fusione tra AOL e Time
Warner in AOL Time Warner, T. Turner viene di fatto
esautorato.
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Fincom |
1980
ca
Calisto Tanzi
costituisce questa finanziaria per investire nel mondo della comunicazione,
affidandone la gestione a Gianni Ferrauto,
un manager con alle spalle esperienze in Club
degli editori, alla Rizzoli,
al «Giornale nuovo» di Berlusconi;
nella società è presente anche:
- Vulcan (finanziaria inglese
rappresentata da Nicolò Serra di
Monteluce)
- Pietro Donzelli (suo cugino);
dicembre, la società acquisisce Radiovideo,
una concessionaria di pubblicità delle Edizioni
Paoline, che raccoglie inserzioni per radio e tv private
per un fatturato di circa 6 Mdi di lire;
1981
marzo, con un investimento iniziale di 1 Mdo di lire
lancia «Rombo», un settimanale di motori messo su in fretta
dopo l'inutile tentativo di acquistare «Autosprint» dalla Conti
Editore;
acquista, altra spesa di 1 Mdo di lire, il 21% di Italeditor,
editrice del quotidiano «Il Globo», diretto da Michele
Tito;
1982
altri acquisti:
- Stp (depositaria del marchio Euro
Tv)
- Sepi (fornitrice dei programmi)
- Tv Port (network minore, con
altre 20 emittenti locali)
- Radio Italia (250 radio locali in
circuito)
1986
mentre la quota Auditel in prima serata di Euro
Tv è pari al 2,6% di share, contro il 4,8% di Retequattro,
Tanzi tenta di incamerare [siamo in
tempi di riordino del settore radiotelevisivo] l'emittente più
piccola di Berlusconi che però
fattura, come Euro Tv, 136 Mdi di
lire;
al vertice della Fincom si insedia
intanto l'ex manager Fininvest, Giuseppe
Mastropasqua;
1987
gennaio, le trattative con Berlusconi
non approdano a nulla; lo stesso vale per un analogo
tentativo con la brasiliana Rede Globo
[proprietaria di Telemontecarlo];
6 settembre, con il 50% dell'alleato Vincenzo
Romagnoli nasce così Odeon
Tv;
24 ottobre, Romagnoli cede
il suo 50% alla Parmalat di Tanzi
[la storia non finisce qui: nel 1989 chiederà il fallimento di Odeon
Tv e il sequestro di beni Parmalat
per 100 Mdi];
1988
il 50% di Odeon Tv viene ceduto a Edoardo
Longarini, re delle opere pubbliche nelle Marche, in
cambio del 50% delle Edizioni Locali
[ha il controllo di 13 quotidiani locali];
1989
30 giugno, dal bilancio consolidato risulta che le tre società
operative hanno accumulato nei primi sei mesi dell'anno una
perdita di 15,5 Mdi di lire, con un indebitamento di 99,5 Mdi;
dopo la restituzione delle rispettive partecipazioni tra Longarini
e Tanzi, Odeon
Tv torna nuovamente a Tanzi
al 100%, condizione per avere un prestito di 120 Mdi di lire
dalla Centrofinanziaria che gli
sottopone alla firma alcune clausole capestro, tra le quali:
1) - convertibilità nel 22% di Parmalat
in caso di mancata restituzione dopo 3 anni;
2) - obbligo di cessione di Odeon Tv
con mandato alla stessa Centrofinanziaria;
3) - raggruppamento del 100% in capo alla sua persona, scorporando
la tv dalla Parmalat;
19 ottobre, le quote di Odeon
Finanziaria [proprietaria di Odeon Tv]
vengono così cedute prima alla Sata
[holding della famiglia Tanzi]
e da questa alla Norfinco, una delle
società di Florio Fiorini, e
precisamente:
- 76,6% alla Norfinco [per ca 150
Mdi di lire: parte in contanti, parte in immobili e parte con
azioni e obbligazioni per un controvalore di ca 40 Mdi];
- 23,3% rimane sotto il controllo della Sata;
la Sata si trova così socia con il
5% della Sasea, nel cui consiglio
di amministrazione entra Ettore Giugovaz
in rappresentanza di Tanzi.
Quando Florio Fiorini con la Sasea
acquista Odeon Tv, è
costretto a mandarla prima in amministrazione controllata e poi
in fallimento;
il tribunale di Milano, ritenendo eccessivo il prezzo pagato,
accusa di concorso nella bancarotta della Sasea
sia Pietro Mistrangelo [dirigente
di Tanzi nel settore media, che
patteggia] sia lo stesso Calisto; Fiorini
chiede il concordato fallimentare al 25%, pagando cioè
solo 25 Mdi anziché 100;
i 25 Mdi Fiorini riesce ad averli dal San
Paolo (alle prese con le esposizioni di Romagnoli):
12,5 sulla Scotti Finanziaria e
12,5 sulla De Angeli Frua; a
chiederli a Rossello, vicedirettore
della banca, si reca con Cabassi;
sentito il presidente Zandano, Rossello concede il credito in
mezz'ora: i 25 Mdi, ovviamente non saranno restituiti.
Prima che Odeon Tv fallisca, la Sata
fa probabilmente in tempo a vendere le obbligazioni mentre sulle
azioni, che sono sindacate, i Tanzi registrano
una minusvalenza di ca 30 Mdi di lire; oltre alla perdita del
valore delle azioni la Sata subisce
perdite anche per alcune garanzie prestate a fornitori e
finanziatori di Odeon tv per ca 75
Mdi di lire.
2001,
Odeon
Tv
è gestita dal gruppo Profit, facente
capo a Raimondo Lagostena.
Fonti:
- «Il Sole24Ore»;
- Milano Finanza [G. Capolino, F.
Massaro, P. Panerai] Parmalat.
La grande truffa, Class Editori 2004;
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Gennaio
il pretore di Lucca condanna la RAI
al ripristino della situazione esistente prima che iniziassero le trasmissioni
della terza rete; |