Borelli, Lyda (Genova
22 marzo 1887 Roma 2 giugno 1959) attrice teatrale, attrice cinematografica
e diva del cinema muto italiana;
Rivale dell'altra grande diva dell'epoca,
Francesca
Bertini.
[Figlia di Napoleone
e di Cesira Banti, nonché
sorella di Alda, tutti
attori.]
inizia la sua carriera in teatro, dove debutta bambina ne
I due derelitti (in coppia prima con
Paola Pezzaglia,
poi con
Mercedes Brignone)
1904, fa parte della compagnia di
Virgilio Talli
con
Emma Gramatica e recita nella prima
rappresentazione de
La figlia di Jorio di
G.
D'Annunzio
[Nel ruolo di Favetta.]
In breve tempo diventa una delle prime donne più apprezzate e
celebri del teatro italiano, considerata l'erede della grande
E.
Duse, accanto alla quale recitò nel 1905.
1913, mentre è alla compagnia
Piperno-Borelli-Gandusio
(diretta da
Flavio Andò), partecipa
al suo primo film:
Ma l'amor mio non muore (1913, pellicola
di grande successo)
[Regia di Mario
Caserini.]
La memoria dell'altro (1913)
La donna nuda (1914)
Fior di male (1915)
Rapsodia satanica (1915)
La marcia nuziale (1915)
La falena (1916)
Madame Tallien (1916)
[Regia di Mario
Caserini ed Enrico Guazzoni.]
Malombra (1917)
Carnevalesca (1917)
Il dramma di una notte o Una
notte a Calcutta (1917)
La storia dei tredici (1917)
La leggenda di Santa Barbara (1918)
1918, lascia il cinema in seguito al matrimonio con Vittorio
Cini (conte nel 1940);
1959, 2 giugno, muore a Roma.
[A Bologna è stata intitolata a lei la "Casa
di riposo per artisti drammatici" che si trova in Via Saragozza
236, di fianco al Teatro delle Celebrazioni (di proprietà della
casa di riposo), in Zona Stadio, nei pressi dell'Arco del Meloncello
sotto al Colle di San Luca.
È sepolta, assieme al marito, nel cimitero monumentale della
Certosa di Ferrara.]