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Papa
Paolo III

(1534-49)

- maestro del Sacro Palazzo:
. G. Muzzarelli
(?-1547)
[cioè consulente teologico del papa]

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1518»
1542
Luglio
21
, Roma, con la bolla Licet ab initio viene istituita da Paolo III la congregazione della romana e universale inquisizione [futuro Sant'Uffizio], mediante la quale accentra la repressione contro le infiltrazioni ereticali in Italia.
Trattasi della "congregazione cardinalizia dell'inquisizione" [ben distinta dall'inquisizione papale del 1233] il cui compito è quello di vegliare sulla purezza della fede e dei costumi; tra i casi emblematici quello di G. Bruno e di G. Galilei.
Inquisizione romana, ossia dei sei cardinali costituiti "commissari e inquisitori generali e generalissimi" del papa e della Sede Apostolica "in ogni città, paese e terra, luogo della Repubblica Cristiana al di qua e al di là dei monti e dovunque anche in Italia, non esclusa la Curia romana". Il loro potere si estende dalla inquisizione delle persone alla incarcerazione dei colpevoli fino alla sentenza finale e alla confisca dei beni dei condannati a morte.
Troviamo domenicani sia ai vertici:
. J. Álvarez de Toledo y Zúñiga,
. T. Scullica, calabrese, primo commissario generale,
. A.M. Ghislieri, commissario generale,
sia tra coloro che appoggiano invece il tentativo papale di arginarne la crescente invadenza:
. G. Muzzarelli, maestro del Sacro Palazzo [cioè consulente teologico del papa];
. fra S. Usodimare, vicario dell'Ordine dei Domenicani.
Intanto M.A. Flaminio è già nella lista dei sospetti.
Settembre
Nino Sernini informa il cardinal di Mantova dei primi sospetti su R. Pole e i suoi sodali: «S'ha bene qualche dubbio delli scritti lassati dal Valdés che morì a Napoli, et questi spagnoli dicono che per quest'effetto si fuggì di Spagna».
[La prima campagna repressiva in grande stile si svolgerà a Napoli proprio fra dieci anni, quando spirituali e valdesiani continueranno ad essere i principali obiettivi del Sant'Uffizio, anche se tali iniziative lasceranno solo esili tracce documentarie.]
[I Decreta infatti tacciono su tre illustri prelati trovatisi nell'occhio del ciclone; nulla su:
. V. Soranzo (se non qualche notizia sui suoi collaboratori incarcerati a Roma),
. Giovanni Grimani,
. P.A. Di Capua, (a carico del quale risulta solo la vaga scheda archivistica di un Processo fatto dall'Inquisizione contro un arcivescovo di Otranto sospetto di eresia nel 1548.
Tra i vescovi indagati negli anni Quaranta i Decreta menzionano quelli di:
. P.P. Vergerio [il Giovane], vescovo di Capodistria,
. Giacomo Nacchianti, domenicano fiorentino, vescovo di Chioggia dal 1544,
. Giovan Francesco Verdura, vescovo di Messina,
tutti coinvolti nella teologia del Beneficio di Cristo, anche se marginali rispetto al mondo degli spirituali che trova in R. Pole e in G.G. Morone i suoi più autorevoli esponenti.
Ad essi si devono aggiungere:
. Andrea Centanni, vescovo di Limassol (isola di Cipro),
. Giovanni Tommaso Sanfelice, vescovo di Cava dei Tirreni,
(in passato commissario del concilio e protagonista di un clamoroso incidente con il vescovo Grechetto, con il quale era venuto alle mani dopo aver espresso il suo parere sulla dottrina della giustificazione).
Allora erano stati i legati papali a reprimere le intemperanze di Giovanni Tommaso Sanfelice, e a redarguire vescovi quali:
. Braccio Martelli,
. Giacomo Nacchianti,
. V. Soranzo;
. Giovanni Grimani, patriarca d'Aquileia,
(succeduto al fratello Marino Grimani);
. P.A. Di Capua, arcivescovo d'Otranto (parente di don Ferrante Gonzaga, per la cui chiamata nel sacro collegio Carlo V faceva fuoco e fiamme);
che avevano assunto posizioni in contrasto con le direttive romane, per esempio sulla formula del concilio come universalem Ecclesiam repraesentans, ma il Sant'Uffizio non interferì in prima persona nei lavori dell'assemblea, anche se è agevole supporre che ne condizionasse gli esiti.)
«segue 1543»

 

Cappuccini
[Frati Minori della vita eremitica]

«segue da 1541»
1542, p. generale: B. Ochino; il loro p.gen. e maggior predicatore abbandona l'ordine e l'Italia, conquistato dalle idee riformate.
Nonostante questa apostasia essi si collocano in una posizione di punta, assieme ai gesuiti, nella riconquista cattolica delle popolazioni passate al protestantesimo e molti diventano pure confessori e consiglieri di uomini di rilievo.
«segue 1571»

Gesuiti

«segue da 1540»
generale: I. de Loyola (1541-56)
1542, nasce il collegio di Padova, prima sede veneta della Compagnia, anzi il primo collegio italiano per gli scholastici: il capitano della città, Luigi Donato, incaricato dal notaio ducale di assumere informazioni sulla comunità gesuitica locale, segnala la prevalenza degli elementi forestieri.
Juan Alonso de Polanco [autore della Cronaca della Compagnia di Gesù] che proviene da Parigi, si lamenta tuttavia della scarsa efficacia dell'insegnamento impartito.
[vedi Domicilia]
Roma, da quest'anno lo stesso I. de Loyola deve recarsi a Palazzo Madama incaricato non solo della direzione spirituale di Margherita d'Austria [Madama] (la prima sovrana a valersi dei gesuiti come confessori) ma anche di quella delle nobildonne della corte ducale.
19 febbraio, p. Antonio Araoz (cugino di Maddalena, cognata di I. de Loyola) fa la professione solenne nelle mani del p.gen.;
23 febbraio, passa da Napoli per tornare in Spagna per darvi inizio alla sua brillante carriera.
È latore di una lettera scritta il 1° febbraio dal p.gen. per Isabella Roger (vedova ormai dal nov 1541) dove il nuovo padre viene raccomandato alla benevolenza delle benefattrici di Barcellona e dove tratta pure della riforma dei monasteri femminili in quella regione.
«segue 1543»

Inquisizione spagnola

«segue da 1483»
1542, l'inquisizione spagnola non ha perso niente del suo mordente;
«segue 1550»

 

ANNO 1542



1542
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1542
-



 
1542
Sacro Romano Impero
Carlo V
Albero genealogico
(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;
prima guerra con la Francia (1521-26);
seconda guerra con la Francia (1526-29);
nel 1526 (marzo) ha sposato a Seville l'infanta 22enne Isabella di Portogallo († 1539);
terza guerra con la Francia (1536-38);
nel 1539 (maggio) è morta la moglie Isabella di Portogallo lasciando la cura dei propri figli ad Eleonora Mascarenhas;





1542
-

Quando Bartolomé de Las Casas riesce a convincerlo di come in America i principi evangelici vengano violati in suo nome, emana da Barcellona le Leyes nuevas de Indias che limitano i privilegi dei coloni e danno garanzie agli indiani.
[Ma dal primo quinquennio del suo regno (1516-20) all'ultimo (1551-55), l'afflusso dei metalli preziosi dall'America si decuplicherà da 993.196 a 9.865.531 pesos e senza questo denaro sarebbe stato impossibile governare; questo il motivo per cui le norme su citate non saranno mai attuate].

Nel frattempo Carlo V non ha mai cessato di indebolire la Lega di Smalcalda da cui è riuscito a staccare perfino Filippo d'Assia credendosi così forte abbastanza da colpire almeno il protestantesimo nel Basso Reno dove infatti con un esercito di 35.000 uomini ha ragione della città di Clèves costringendo il suo duca a rinunciare all'eresia.
Riesce poi nuovamente a riunire tutti i tedeschi contro il re di Francia, reo, agli occhi dei luterani, di aver perseguitato gli ugonotti e senza eccessive difficoltà può allora condurre una vera guerra d'impero.

quarta guerra con la Francia (1542-44):
Carlo V, alla testa di 20.000 lanzichenecchi e di 4000 cavalieri, presentandosi per la prima volta nella storia quale autentico rappresentante della nazione tedesca, penetra in Francia fino all'alta Marna, prende Commercy e Ligny; ma fermato poi a Saint-Didier, non riesce, nella marcia su Parigi, a sorpassare Soissons…

Settembre
18

REGNO di SPAGNA
[vedi sotto]
REGNO di NAPOLI
[vedi sotto]

1542
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Ferdinando I
Albero genealogico

(Alcalá de Henares 1503 - Vienna 1564)
figlio di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza], fratello minore di Carlo V, fu educato in Spagna;
1516, il nonno Massimiliano I gli procura la mano di Anna Jagellone;
1521-64, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1525-26, viene soffocata nel sangue la rivolta dei contadini nel Tirolo;
1526-64, re di Boemia e d'Ungheria;
la seconda corona gli viene disputata dal voivoda di Transilvania Giovanni Szápolyai, appoggiato dall'impero ottomano;
1530-64, re dei romani;






1556-64, imperatore del Sacro Romano Impero;

 



1542
-


1542
principato di Transilvania
Isabella Jagellona

(† 1559)
vedova di Giovanni Szápolyai († 1540), voivoda di Transilvania e re d'Ungheria;
1540-59, p.ssa di Transilvania;
(per volontà del sultano Solimano [il Magnifico])


1542
-

 
1542
ducato di Sassonia
Giovanni Federico [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Torgau 1503 - Weimar 1554)
figlio di Giovanni [il Costante] di Wettin e di Sofia di Meclemburgo;
1532-54, langravio di Turingia;
1532-47, duca elettore di Sassonia;
capo, assieme a Filippo d'Assia, dei protestanti tedeschi;





Moritz
Albero genealogico

(Freiberg 1521 - Sievershausen 1553)
figlio di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
[linea albertina]
1539, si converte al luteranesimo;
1541, sposa Agnese, figlia di Filippo d'Assia capo della Lega di Smalcalda;
1541-47, duca di Sassonia;
la sua appartenenza alla religione protestante non gli ha impedito (1541) di schierarsi al fianco di Carlo V nel tentativo di estendere il suo potere a danno del cugino Giovanni Federico [il Magnanimo] che regna sulla Sassonia elettorale;



1547-53, principe elettore di Sassonia;





1542
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)





1542
ducato di Württemberg
Ulrico di Württemberg
Albero genealogico

(Reichenweiler, Alsazoia 1487 - Tubinga 1550)
figlio di Enrico e di Elisabetta di Zweibrücken;
1498-1519, duca di Württemberg;
dal 1520 al 1534 rimane in esilio a Montbéliard mentre il governo del ducato viene affidato a Ferdinando I d'Austria;
1534-50, duca di Württemberg;
dal suo rientro ha riorganizzato lo stato in senso assolutistico e vi ha introdotto la riforma luterana;







1542
ducato di Baviera
Guglielmo IV [il Costante]
Albero genealogico

(† 1550)
figlio di Albrecht IV [il Saggio] e di Cunegonda d'Austria;
1508-50, duca di Baviera;



1542
Mainz [Magonza]
Albrecht
Albero genealogico

(n. 1490 - Magonza 1545)
figlio di Giovanni [il Cicerone], elettore di Brandeburgo;
1513, vescovo di Magdeburgo e amministratore del vescovado di Halberstadt;
1514-45, arcivescovo elettore di Mainz [Magonza] ;
dal 1518 è cardinale;







1542
REGNO di POLONIA
Sigismondo I
Albero genealogico

(† 1548)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1506-1548, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;





1542
-




1542
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;
1534-35, prima campagna militare contro i Safawidi di Persia;




Gran Visir
-
1542
dal 1533 Khayr al-Din [Barbarossa] è diventato ammiraglio in capo (kapudan pasa - grande ammiraglio) della marina ottomana che si batte contro la marina imperiale spagnola.
annette Buda;
si allea con Francesco I, nonostante gli accordi di pace siglati da quest'ultimo nel 1538 con Carlo V;








1542
REGNO di FRANCIA
Francesco I
Albero genealogico
(Cognac 1494 - Rambouillet 1547)
figlio di Carlo di Orléans conte di Angoulême e di Luisa di Savoia;
1515-47, re di Francia;



Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Philibert Babou
signore di Givray e della Bourdaisière
(1524 - 1544)
Cancelliere-Guardasigilli
Guillaume Poyet
(1538 - 1545)
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1542
-

 
1542
ducato di Lorena e di Bar
Antonio II [il Buono]
Albero genealogico

(1508 - 1544)
figlio di Renato II e di Filippa di Gheldria;
1508-44, duca di Lorena e di Bar;
[ha ereditato il ducato di Lorena, la contea di Vaudémont e i vescovati di Metz e Verdun.]

1542
-


1542
Paesi Bassi
Carlo V
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
[Olanda, Brabante, Limbourg, Fiandre e Hainaut]


Governatrice
Maria d'Absburgo
(1530 - 25 ott 1555)

1542
-






1542
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Enrico VIII
Albero genealogico

(Greenwich 1491 - Westminster 1547)
[erede delle due Rose]
secondogenito di Enrico VII Tudor e di Elisabetta di York;
1509-47, re d'Inghilterra e d'Irlanda;
1509, subito dopo l'incoronazione, sposa la vedova del fratello Arturo, Caterina d'Aragona;
1514 concede la sorella Maria Tudor in matrimonio a Louis XII;
1515-29, di fatto la politica inglese e il governo sono diretti in suo nome da Th. Wolsey nella sua triplice veste di cardinale arcivescovo di York, lord cancelliere e legato papale a latere, colui che riuscirà a restituire all'Inghilterra un certo prestigio tra le potenze europee;
1523-24, deve desistere da una richiesta di nuovi sussidi, per la forte e diffusa resistenza incontrata nel paese;
nel 1524 ha invaso la Francia settentrionale senza però ottenere risultati apprezzabili;
nel 1526, dopo che l'imperatore non ha tenuto fede all'impegno di sposare Maria sua figlia, si è schierato dalla parte della lega antimperiale di Cognac, non riuscendo pur tuttavia a svolgere nel conflitto una parte di rilievo;
nel 1529, forse spinto in parte da un'infatuazione per Anna Bolena, una damigella di corte, ha chiesto l'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona rifiutato dal papa;
nel 1534, per sua volontà, il parlamento inglese ha votato l' Act of Supremacy legge con la quale si proclama il re "unico capo supremo sulla terra della chiesa d'Inghilterra detta Anglicana Ecclesia".
[Dopo il tentativo di restaurazione cattolica da parte di Maria Tudor, nel 1559 Elisabetta I ne promulgherà uno nuovo.]
nel 1537, ripudiata Caterina d'Aragona, ha sposato Anna Bolena poco dopo condannata a morte sotto l'accusa di adulterio; ha sposato quindi Jane Seymour;
nel 1537 Jane Seymour è morta dando alla luce il sospirato erede al trono, Edoardo; il successivo matrimonio con Anna di Clèves è stato preparato da Cromwell intendendo così rafforzare i legami con la Germania protestante;
dal 1540, dopo il ripudio di Anna di Clèves, la nuova regina Caterina Howard è sostenuta dai cortigiani più reazionari capeggiati da Thomas III Norfolk e S. Gardiner;
1542
Caterina Howard viene a sua volta decapitata e sostituita con Caterina Parr, sesta e ultima delle sue mogli;
egli dichiara nuovamente guerra alla Francia e alla Scozia, ma nonostante l'occupazione di Boulogne (un acquisto inutile come quello di Tournai, e anche più difficile da difendere) e i successi riportati contro gli scozzesi i suoi obiettivi di conquista rimangono sogni;



1542
-





IRLANDA
-
-
-
-

1542
-

a


1542
REGNO di SCOZIA
Giacomo V
Albero genealogico

(Linlithgow, Scozia 1512 - Falkland 1542)
figlio di Giacomo IV Stuart e di Margherita Tudor;
1513-42, re di Scozia;
sotto la reggenza della madre, mentre il paese è travagliato dalle lotte tra i nobili scozzesi, sostenitori gli uni dell'Inghilterra e gli altri della Francia;
nel 1537 ha sposato Maddalena, figlia di Francesco I di Francia;
nel 1538 il matrimonio in seconde nozze con Maria di Guisa ha acuito il secolare dissenso con gli inglesi a cui si sono aggiunti motivi religiosi;
1542
quando Enrico VIII riapre le ostilità, gli scozzesi sono battuti a Solway Moss; egli muore poco dopo lasciando erede la figlia Maria [Stuarda].



Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
proclamata pochi giorni dopo la nascita, alla morte del padre, sotto la reggenza della madre; subito si scatenano attorno a lei le lotte tra le varie fazioni (in particolare fra protestanti filoinglesi e cattolici filofrancesi tutti "preoccupati" del suo futuro);



1542
-


a

1542
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano III
Albero genealogico
(Gottorp, Schleswig-Holstein 1503 - Koldinghus, Vejle 1559)
figlio di Federico I e di Anna di Brandeburgo;
1534-59, re di Danimarca e di Norvegia;



1542
-
NORVEGIA
1542
-
ISLANDA
1542
-

1542
REGNO di SVEZIA
Gustavo I Vasa
Albero genealogico
(Lindholm 1496 ca - Stoccolma 1560)
figlio di Erik Vasa;
1523-60, re di Svezia; (convertito al luteranesimo)





1542
-




.





1542
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni III [il Pio]
Albero genealogico

(Lisbona 1502 - 1557)
primogenito di Emanuele I e di Maria, figlia dei sovrani spagnoli Ferdinando e Isabella;
1521-57, re di Portogallo;
nel 1525 (febbraio), a Salamanca, ha sposato la p.ssa Catarina di Spagna, 18enne, sorella dell'imperatore Carlo V;
nel 1536 ha introdotto l'inquisizione in Portogallo;
1542
Dicembre
tra Madrid e Lisbona si concludono i contratti matrimoniali che assumono importanza mondiale per la politica: Maria sposa Filippo (erede del trono di Spagna) e Giovanna è promessa in matrimonio a Giovanni Emanuele, erede del Portogallo;
[I due fidanzati Maria e Filippo hanno appena compiuto sedici anni e devono compiere un'unione incestuosa: il padre di Maria e la madre di Filippo sono fratello e sorella. Filippo deve diventare genero di sua zia, sposo della cugina germana e fratellastro del cugino. Maria sarà la nuora di suo zio, sposa del cugino germano e sorellastra della cugina. Ciò nonostante si procede.]
La regina Caterina (appassionata collezionista di reliquie) si pone sotto l'obbedienza del gesuita p. Michele de Torres che prende come confessore e sotto la cui direzione fa gli esercizi spirituali.
[p. Pietro Fabro (futuro beato) ha portato alla regina da Colonia le reliquie delle undicimila vergini, compagne di sant'Orsola, per contribuire ad aumentare il tesoro che comprende già il denaro di Giuda!]


1542
-
a


1542
REGNO di SPAGNA
Carlo I
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1516-56, re di Spagna; (Carlo I)



Viceré di Catalogna
Francesco Borgia
marchese de Lombay
(1539 - 1543)

1542
Mosén Juan Aragonés, cappellano di corte delle p.sse Maria e Giovanna, fa la conoscenza del gesuita Pietro Fabro e si decide ad entrare nella Compagnia di Gesù;






1543
PIEMONTE
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;



1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare)


 

1543
-



1542
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Leonardo Cattaneo della Volta
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1541 4 gen - 4 gen 1543, doge di Genova;


- Inquisitore (1539-47): fra S. Usodimare, vicario generale dei domenicani.

1542
-



1542
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Felipe II
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;



1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna (Filippo II);
1580-98, re di Portogallo;

 

1542
-



1542
ducato di Mantova
Federico III Gonzaga
Albero genealogico
(1533 - 1550)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo;
1540-50, duca di Mantova e marchese del Monferrato;



1542
-
a

1542
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Pietro Lando

(Venezia 1462 - Venezia 9 nov 1545)
figlio di Giovanni e di Stella Foscari;
1539-45, doge di Venezia; [78°]


- nunzio pontificio:
. Giorgio Andreassi (1540 feb - apr 1542)
. Fabio Mignanelli (1542 apr - ago 1544)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1542
Forse proprio per smascherare gli errori protestantici, compresi quelli diffusi dalla recente predicazione di B. Ochino, il doge prende l'iniziativa per ottenere i gesuiti a Venezia rivolgendosi a Paolo III per mezzo dell'ambasciatore veneto Francesco Venier;
Luglio
la richiesta di due "preti riformati" viene esaudita solo in parte con l'invio nella città lagunare del solo D. Laínez che alla predicazione nella chiesa di S. Salvatore (lo ascoltano ca 400 persone) unisce il ministero del confessionale e le conversazioni private nelle quali molti dubbiosi cercano un chiarimento dottrinale. La domenica spiega il catechismo ai "putti"; tiene inoltre esortazioni spirituali nei monasteri e dà gli Esercizi Spirituali ai membri del patriziato;
Andrea Lippomano decide di ospitarlo presso di sé togliendolo dall'ospedale dei SS. Giovanni e Paolo;

Venezia, poichè il decreto del 1527 che istituitì l'obbligo della licenza di stampa non è stato finora molto rispettato, la prescrizioe viene stabilita più severamente. La licenza rimane comunque sempre di spettanza laica, anche di fronte alle prescrizioni degli indici romani che impongono rigide procedure per il rilasco dell'imprimatur ecclesiastico.
Dopo il 1542 le opere degli italiani in esilio e dei protestanti dell'Europa settentrionale non saranno più stampati, mentre continueranno ad uscire dalle stamperie veneziane testi in volgare di ispirazione evangelica od ereticale dissimulata.



1542
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Ercole II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1508 - 1559)
figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia;
1528, Parigi, sposa Renée d’Orléans († 1575) duchessa di Chartres, figlia di re Louis XII, di inclinazioni calviniste;
[gli porta in dote il ducato con altri domini, ricevuti in pegno nel 1528 da Philippe IV [il Bello] re di Francia]
1534-59, duca di Ferrara, Modena e Reggio;


 
1542
-


1542
ducato di Firenze
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);



1569-74, granduca di Toscana;

1542
dopo tre anni, dalla Francia Lorenzino torna a Venezia perché un tentativo di Pietro Strozzi lo fa ancora sperare.
Qui vive con la madre e si sente ormai sicuro ma l'odio di Cosimo I – e più credibilmente, la paura di altri «Bruto toscani» » non si è spento.

1542
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;





 
1542
-



1542
REGNO di NAPOLI
Carlo V
Albero genealogico

(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;

– vedi sopra –

NAPOLI
Viceré
don P. Álvarez de Toledo y Zúñiga
marchese di Villafranca
(1532 - 1553)
Nunzio apostolico
-

1542
-


SICILIA
Viceré
don Ferdinando I [Ferrante] Gonzaga
(1535 - 1546)
1542
-
a





Bellarmino, Roberto (Montepulciano 1542-Roma 1621) ecclesiastico e teologo italiano, di nobile famiglia decaduta, nipote di papa Marcello II, gesuita, dottore della chiesa, santo;
apologeta del potere temporale dei papi; "molinismo".

Elzevier [Elzevir], Lodewijk o Louis [il Vecchio] (Lovanio 1542-Leida 1617) capostipite della famosa famiglia di tipografi; il primo a distinguere la i dalla j e la u dalla v;
[Marchio: un'aquila che regge sette frecce e il motto delle Province Unite «Concordia parvae res crescunt».]
Padre di sette figli tra cui: Matthias (il maggiore, ritiratosi dagli affari nel 1622) e Bonaventura (il minore) reggono insieme le sorti della ditta paterna a Leida.]
entra in contatto con l'arte nella bottega di C. Plantin ad Anversa;
1580, calvinista, fuggendo la persecuzione del duca d'Alba, si stabilisce a Leida come libraio; nella città è pure funzionario dell'università;
Eutropio (1593, sua prima edizione dei classici nella cui sfera si manterrà in genere la sua produzione di circa un centinaio di opere)
[Dei trentottomila studenti attratti a Leida tra il 1575 e il 1700 dalla fama dei professori di quest'università, circa diciassettemila sono stranieri e alcuni vengono da molto lontano, dalla Norvegia e dall'Irlanda, dalla Spagna e dalla Polonia, dalla Turchia e dalla Persia.].

Gagliardi, Ludovico (Padova 1542-Modena 1608) gesuita;
1559, settembre, a Roma entra nella Compagnia di Gesù, assieme ai fratelli Leonetto e Achille;
1565, professore di filosofia e teologia nel collegio di Padova [probabilmente];
1576, 24 febbraio, è professo dei 4 voti;
1582, preposito della casa professa di Venezia;
1587-9, viceprovinciale della Provincia Veneta;
1590, rettore del collegio di Padova;
1593, rettore del collegio di Mantova;
1594-6, provinciale della Provincia Veneta;
1596, predicatore nella casa professa di Venezia;
1598-1604, nella casa professa di Venezia è come preposito, vicepreposito, confessore;
1604-1605, rettore del collegio di Verona;
1606, rettore del collegio di Modena;
1608, 9 marzo, muore.

Garzoni, Leonardo (Venezia 1542/3-1592/3) matematico veneziano, gesuita;
nato da nota famiglia della nobiltà, fratello di Costantino;
1568, lettore di logica nel collegio di Padova;
1570-74 ca, studente di teologia nel collegio di Padova;
1579, 9 giugno, professa i 4 voti a Brescia; da almeno questa data risiede nella casa professa di Venezia dove è confessore e consultore del preposito e del provinciale;
Due trattati sopra la natura, e le qualità della calamita (1580 ca, manoscritto presso la Biblioteca Ambrosiana, Milano)
[Vedi il nesso Sarpi-Della Porta che entra a far parte delle ricostruzioni dello stato della magnetologia subito prima di William Gilbert.]
1588, accompagna a Verona, come suo segretario e teologo, un cardinale, rimanendovi per un periodo;
1592/3, 19 marzo, muore a Venezia.

Iyeyasu Tokugawa (Okazaki 1542-Shizuoka 1616) politico giapponese, proveniente da una potente famiglia aristocratica, discendente da un ramo dell'antica dinastia shogunale dei Minamoto, collaborò giovanissimo all'opera di unificazione del Giappone avviata da Oda Nobunaga, quindi dal successore di questi Toyotomi Hideyoshi 
1598, da questi è designato reggente in nome del proprio figlio ed erede Hideyori
1600,esautora di fatto Hideyori, relegato nel castello di Osaka, e sconfigge gli alleati nella battaglia campale di Seki-ga-hara
1603, a coronamento dell'impresa restaura per sé la carica di shogun completando in tal modo la rivoluzione avviata da Nobunaga verso la creazione di uno stato unitario e centralizzato; isolata a Kioto l'impotente corte del mikado, fa del proprio castello di Yedo, ora sede dello shogunato, il centro di controllo dell'ormai decimata aristocrazia dei daymio sottoposti ad un severo vincolo di vassallaggio;
1615, stroncato un estremo tentativo di ribellione dei feudatari legati a Hideyori completa la propria opera liquidando le antiche signorie territoriali (kokushu, ryoshu, joshu, signori rispettivamente di province, possedimenti medi e semplici castelli) sostituite da legami di dipendenza con lo shogunato: i shimpan ossia le famiglie imparentate con i Tokugawa, i centotrentasei fudai ovvero i daimyo sottomessi spontaneamente allo shogun e perciò ammessi al governo e gli ottantasei tozama, cioè i daimyo sottomessi forzatamente nel 1615 e pertanto esclusi da ogni incarico; la dinastia shogunale dei Tokugawa da lui fondata inaugura per il Giappone un periodo di pace intensa durato 250 anni.

Yepes y Alvarez, Juan de o Juan de la Cruz o Giovanni della Croce (Fontivéros, Ávila 1542-Úbeda, Jaén 1591) mistico e poeta spagnolo, santo, padre dei carmelitani scalzi;
Subida del monte Carmelo (La salita del monte Carmelo)
Noche oscura (Notte oscura)
Cántico espiritual (Cantico spirituale)
Llama de amor viva (Fiamma viva d'amore)
Cautele, Lettere, Avvisi, Poesie.

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«segue da 1541»
1542,
Venezia [vedi],
Stoccolma, esce un sillabario in finlandese del vescovo Agricola.
Sebbene stampati all'estero, questo e altri libri bastano a fondare le letterature nazionali baltiche.
[La prima stamperia in Finlandia inizierà la sua attività soltanto nel 1642; le letterature nazionali baltiche riceveranno invece il riconoscimento internazionale nel 1939 con il conferimento del premio Nobel allo scrittore finlandese F.E. Sillanpää.]
«segue 1543»

Consejo real y supremo de las Indias

«segue da 1524»
1542-43, subisce una prima riorganizzazione con la promulgazione delle "Leyes nuevas": non ha una sede fissa ma segue la corte ed è inizialmente composto di un presidente, un cancelliere e una decina di consiglieri, esercitando una giurisdizione suprema su tutte le colonie spagnole in America;
«segue 1571»

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