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Franco Carraro

(Padova, 6 dicembre 1939)

dirigente sportivo e uomo politico italiano esponente del PSI (Partito Socialsta Italiano) (fino al 1994) e del Popolo delle Libertà-Forza Italia (2011-2013);

1958
campione europeo di sci nautico;

1959
campione europeo di sci nautico;

1960
campione europeo di sci nautico;

1962
inizia la sua carriera di dirigente sportivo, quando diviene presidente (1962-76) della FISN (Federazione Italiana Sci Nautico);

1963
presidente (1963-67 e 1967-73) della "Commissione tecnica dell'unione mondiale dello sci nautico";

1966
membro (1966-68) del Consiglio direttivo della Lega nazionale professionisti;

1967
presidente (1967-73) dell' "Unione mondiale dello sci nautico";
alla morte del padre Luigi Carraro, entra nel calcio e diviene commissario e poi presidente (1967-71) del Milan;
la sua notorietà a livello nazionale cresce così notevolmente;

________________

[In seguito, diverrà una delle principali personalità della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), ricoprendo numerosi incarichi dirigenziali, che gli varranno il soprannome di "poltronissimo":
- 1968-72, consigliere federale;
- 1971, presidente della Commissione per i rapporti fra la FIGC ed il sindacato calciatori;
- 1971-73, presidente del settore tecnico;
- 1973, da febbraio, vicepresidente della FIGC;
- 1973-giugno 1976, presidente della Lega nazionale professionisti;
- 1976 1º agosto-maggio 1978, presidente della FIGC;
- 1977 luglio-maggio 1978, commissario straordinario della Lega calcio;
- 1978 8 marzo-7 febbraio 1987, presidente del CONI;
- 1986 9 luglio-29 luglio 1987, commissario straordinario della FIGC;
- 1993-97, presidente della Fondazione Giulio Onesti-Accademia Olimpica Italiana;
- 1997 21 febbraio-28 dicembre 2001, presidente della Lega nazionale professionisti;
- 2001 28 dicembre-8 maggio 2006, presidente della FIGC;
- 2004-2009, membro del comitato esecutivo dell'UEFA.]

Dal 1982 è membro del Comitato Olimpico Internazionale.

____________________

1987
luglio-marzo 1988, ministro del Turismo e dello Spettacolo - con delega allo sport ("governo Goria");
[La sua nomina è una conseguenza dell'imminenza del Campionato mondiale di calcio 1990, anche se non sarà lui a tagliare i nastri dei nuovi impianti sportivi.]

1988
aprile-luglio 1989, ministro del Turismo e dello Spettacolo - con delega allo sport ("governo De Mita");

1989
luglio-febbraio 1990, ministro del Turismo e dello Spettacolo - con delega allo sport (VI "governo Andreotti"), poi sostituto da Carlo Tognoli;

 

1989
-

sindaco (1989 19 dicembre-19 aprile 1993) di Roma;

1993
aprile-aprile 1994, ("governo Ciampi");

1994
-

La figura di Franco Carraro è legata a molti aspetti controversi, a causa del suo doppio ruolo di banchiere e dirigente sportivo, per il fatto di essere molto vicino ai gruppi bancari che controllano alcune società calcistiche, come ad esempio Capitalia (che, mediante Italpetroli controllava la Roma, ed è anche creditrice del Parma) e Mediocredito, di cui era ed è tuttora presidente[9]. Mediocredito è la società del Gruppo Capitalia ed è stata uno dei maggiori azionisti di alcune società di Serie A e B, come Roma, Napoli, Perugia e Lazio, consentendo al club biancoceleste di iscriversi al campionato 2002-2003 nonostante un debito di 110 milioni di euro: al mattino Carraro, nelle vesti di presidente di Mediocredito, garantì la ricapitalizzazione, mentre la sera stessa, nelle vesti di presidente federale, ne certificò l'iscrizione[10].
L'economista Victor Uckmar affermò che la situazione finanziaria del calcio italiano, durante la gestione Carraro, era peggiorata; Carraro in un primo momento lo smentì, affermando che il calcio italiano non era messo malissimo[10], salvo poi affermare che molte società sarebbero dovute fallire, ma che non era il caso di prendere provvedimenti per le eventuali reazioni degli ultrà[10].
A tale proposito Carraro fu contestato dagli ultrà della Fiorentina, per il presunto diverso trattamento riservato alla squadra dei viola rispetto alla Lazio nel 2002, alla Roma e al Napoli nel 2003.
Carraro è stato indagato per minacce a corpi giudiziari dello Stato[11] su denuncia dei TAR di Catania, e per abuso di ufficio a Roma[12] ma entrambe le inchieste sono terminate a suo favore con il proscioglimento.
Le dimissioni[modifica | modifica wikitesto]
In data 8 maggio 2006, con il delinearsi dello scandalo del calcio italiano del 2006, Carraro si è dimesso da presidente della FIGC con una lettera nella quale, tra l'altro, afferma:
« Ricordo che noi abbiamo sempre rispettato le regole. Vi è stata una solo eccezione nell'estate 2003 quando abbiamo deliberato, forzando le procedure regolamentari, l'ampliamento dell'organico della serie B. È stata una decisione dolorosa, "il minore dei mali" in presenza del clima che si era creato e dell'indispensabilità di cominciare i campionati alle date previste. Una decisione straordinaria consentita da una legge dello Stato ed approvata dal Coni.
Di fronte ad una vicenda grave e dolorosa come quella che scaturisce dal materiale inviatoci dalla Procura di Torino e di fronte agli sviluppi che potrebbero esserci dalle indagini in corso da parte delle Procure di Roma e di Napoli, non penso che il mondo del calcio possa permettersi che da parte di alcuni addetti ai lavori e da alcuni rappresentanti dell'opinione pubblica si discuta sull'opportunità che il Presidente Federale continui ad esercitare le sue funzioni. Gli impegni della Federazione nei prossimi giorni e nei prossimi mesi sono tali e tanti che necessitano un vertice federale nel pieno delle proprie funzioni e concentrato sugli stessi »
(Franco Carraro)
Coinvolto nello scandalo, in quanto venne intercettato mentre parlava con il designatore arbitrale Paolo Bergamo, pregandogli di favorire a livello arbitrale la Lazio, fu squalificato per 4 anni e 6 mesi nella sentenza della CAF (primo grado), per poi essere multato di 80.000 € nella sentenza della Corte federale.
A livello penale il 29 maggio 2009 è stato prosciolto dall'accusa di frode sportiva.
UEFA[modifica | modifica wikitesto]
Ha ricoperto dal 2004 al 2009 il ruolo di membro del consiglio esecutivo dell'UEFA. Questo ruolo era particolarmente strategico per la candidatura italiana all'organizzazione dell'europeo; in seguito alla mancata assegnazione dell'europeo 2012 (assegnato a Polonia e Ucraina) all'Italia, Carraro è stato nuovamente contestato da alcune persone che lo accusavano di non aver fatto tutto il possibile o addirittura di aver complottato per non far ottenere il torneo all'Italia. In risposta a ciò, ha rimesso il suo mandato nelle mani di Giancarlo Abete, il quale lo ha convinto, però, a non dimettersi.
La FISI[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2009 è eletto presidente per un quadriennio della "Fondazione Onesti Accademia Nazionale Olimpica"[13] e confermato nel 2013[14]
Nel 2011 viene nominato dalla giunta del CONI nuovo commissario della Federazione Italiana Sport Invernali.[15].



Sindaco di Roma[modifica | modifica wikitesto]
All'inizio del 1989, il segretario del PSI Bettino Craxi e quello della DC Arnaldo Forlani strinsero un accordo (il "patto del camper"), che prevedeva, tra l'altro, che il sindaco di Roma sarebbe toccato ad un socialista. E infatti, alle elezioni amministrative dell'ottobre di quell'anno Carraro è praticamente il candidato in pectore allo scranno più alto del Campidoglio ed il mese successivo è eletto sindaco senza difficoltà dal consiglio comunale di Roma.
Dal novembre 1989 all'aprile 1993 guida tre giunte: la prima di pentapartito, la seconda allargata agli indipendenti (il cosiddetto "ottovolante") e la terza, durata solo 24 ore, composta dai soli laici senza la partecipazione della Democrazia Cristiana.[17]
La seconda giunta Carraro, infatti, si trovò nell'impossibilità di operare a causa dei continui arresti e incriminazioni dei suoi assessori. Di qui il tentativo di costituire una giunta formata da personalità che fino a quel momento non fossero mai state implicate nell'amministrazione cittadina. Tuttavia, le dimissioni della quasi totalità dei consiglieri comunali dell'opposizione comportarono la conseguenza dello scioglimento dell'assemblea capitolina, con la nomina di un commissario prefettizio.
Parlamentare[modifica | modifica wikitesto]
Alle politiche del febbraio 2013 è eletto al Senato per il Popolo della Libertà, ed è vicepresidente della commissione Finanze e tesoro.[18]
Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia[19].
Il 24 gennaio 2014 il presidente Berlusconi lo nomina Responsabile per lo sport della nuova Forza Italia.[20]

 

 

Fonti
- Altre

 

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