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Fausto BERTINOTTI
(Milano, quartiere di Precotto, 22 marzo 1940)
sindacalista (Cgil) e uomo politico
italiano, esponente di PCI (Partito Comunista Italiano);
Partito politico PSI (1960-1964)
PSIUP (1964-1972)
PCI (1972-1991)
PDS (1991-1993)
PRC (1993-2008)
diploma di perito industriale;
[Figlio di Enrico,
macchinista delle Ferrovie dello Stato, e di Rosa,
casalinga.
È il secondogenito, dopo Ferruccio,
anche lui ferroviere.
Nel 1965 sposa la diciottenne Gabriella
Fagno;
[La cerimonia avviene in chiesa per volontà della madre di lui,
il quale non è credente.]
Nel 1970 nasce il suo unico figlio, Duccio,
così chiamato in onore del partigiano Duccio
Galimberti. ]
1957
si trasferisce con tutta la famiglia nel paese natale paterno, Varallo
Pombia (NO);
1960
sostanzialmente un socialista massimalista fin da ragazzo, nei primi
anni sessanta milita (1960-64) nel PSI (Partito Socialista
Italiano) all'interno della corrente di sinistra di Riccardo
Lombardi;
1962
si diploma, con tre anni di ritardo per via di alcune bocciature, come
perito elettronico all'istituto Omar di Novara;
1964
entra nella Cgil, diventando il segretario della Federazione
Italiana degli Operai Tessili (l'allora FIOT) di Sesto
San Giovanni;
lo stesso anno è tra i socialisti che rifiutano di fare del PSI
un partito di governo e partecipa alla scissione del PSIUP
(Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria) di cui diventa
esponente (1964-72);
1965
sposa la diciottenne Gabriella Fagno;
1966
il giorno prima della fusione tra il PSI e
il PSDI, egli non aderisce al nuovo partito;
entra quindi nello scissionista PSIUP (Partito Socialista
Italiano di Unità Proletaria);
1967
diviene segretario della Camera del lavoro di Novara;
1971
iscritto al PCI (Partito Comunista Italiano);
1972
il PSIUP confluisce in maggioranza nel PCI
(Partito Comunista Italiano);
12 settembre, egli viene cooptato nel Comitato Regionale piemontese
del PCI dove, divenutone un esponente (1972-91), si
avvicina a Pietro Ingrao;
1975
segretario regionale (1975-85) della CGIL piemontese
(si è infatti trasferito a Torino);
[Diventa il leader della corrente più a sinistra
della CGIL, ovvero Essere sindacato,
fortemente critica nei confronti della politica di concertazione condotta
dalla maggioranza.]
1980
prende parte alle lotte operaie e, in particolare, a quella degli operai
della FIAT;
[Terminata con i 35 giorni di sciopero e la marcia dei
quarantamila che segna una disfatta per il sindacato e per il PCI
che questa lotta sostiene.
Come sindacalista, sostiene la necessità di far valere il diritto
di sciopero contro le ingiustizie della classe padronale.]
1985
23 aprile, entrato nella segreteria confederale della Cgil
(prendendo il posto di Sergio Garavini),
si trasferisce a Roma;
1989
è tra i comunisti (1989-91) che non accettano lo scioglimento
del PCI;
1990
si oppone, inizialmente, alla nascita del PDS
(Partito Democratico della Sinistra);
1991
seguendo infine il consiglio di Pietro Ingrao,
suo storico punto di riferimento, aderisce al PDS (Partito
Democratico della Sinistra), accettando di militarvi (1991-10 maggio
1993) nella corrente dei Comunisti Democratici;
1992
23 aprile, elezioni politiche (XI Legislatura – 1992 23 apr-14
apr 1994);
giugno-aprile 1993 (I "governo
Amato");
1993
aprile-aprile 1994 ("governo
Ciampi");
maggio, lascia il PDS, accusandolo di condotta
incoerente al proprio mandato elettorale causata dalla determinante
astensione, al voto di fiducia, per la creazione del governo;
28 settembre, accetta l'invito di Armando
Cossutta e Lucio Magri di iscriversi
(1993-2008) al PRC (Partito della Rifondazione Comunista)
del segretaro (fin dalla fondazione del partito) Sergio
Garavini;
1994
gennaio, divenuto segretario nazionale (1994-2006)
del PRC (Partito di Rifondazione Comunista), deve abbandonare
ogni incarico sindacale;
[Dopo l'estromissione di Sergio
Garavini – di cui prende il posto come, curiosamente, nel 1985.]
15 aprile, eletto per la prima volta deputato
(XII Legislatura – 1994 15 aprile-8 mag 1996);
10 maggio-17 gennaio 1995 (I "governo
Berlusconi");
1995
gennaio-gennaio 1996 ("governo
Dini");
insieme ad Armando Cossutta, decide di
rompere l'unità con i partiti dell'alleanza dei Progressisti,
e di votare contro la fiducia al neo Governo di Lamberto
Dini, proposto dal Presidente Oscar Luigi
Scalfaro per impedire le elezioni invocate da Silvio
Berlusconi dopo che Umberto Bossi
ha rotto l'alleanza di centro-destra facendone cadere il governo;
contro la scelta sua e di Armando Cossutta
si schierano Sergio Garavini, Lucio
Magri, Sergio Garavini, e complessivamente
12 deputati, 3 senatori e 2 europarlamentari del PRC;
i parlamentari dissidenti del PRC salvano con il loro
voto il "governo
Dini", ed escono dal partito;
[Grazie a questo salvataggio, vengono evitate le elezioni
invocate da Silvio Berlusconi, e il centro-sinistra
guadagna i 12 mesi di tempo sufficienti per recuperare il consenso popolare
facendo in seguito dimenticare "il ribaltone" e vincendo le
prossime elezioni del 1996.]
1996
9 maggio, eletto deputato (XIII Legislatura – 1996 9 mag-29 mag
2001);
maggio-ottobre 1998 (I "governo
Prodi");
vincendo le elezioni, il centro-sinistra concede al PRC
un patto di "desistenza" che consentirà a ques'tultimo
di portare ancora i suoi rappresentanti in parlamento;
[Con l'uscita di Sergio Garavini,
dei dirigenti ex ingraiani a lui più vicini, e della corrente
di Lucio Magri, egli dapprima resta subalterno
ad Armando Cossutta, ma poi unisce progressivamente
attorno alla sua corrente tutte le anime non filosovietiche rimaste
nel partito, compresa la maggioranza degli ex aderenti a Democrazia
Proletaria, arrivando a mettere in minoranza la corrente di
Armando Cossutta.]
[Il patto di "desistenza".
Alleato della coalizione dei "Progressisti", perdente alle
elezioni politiche del 1994, stipula un patto di desistenza con l'Ulivo
nel 1996: il PRC non si presenta in alcuni collegi
uninominali alla camera e al senato, dando ai suoi elettori l'indicazione
di votare per i candidati scelti da Romano Prodi,
e il centro-sinistra fa lo stesso, cioè non si presenta in alcune
città, favorendo così l'elezione dei candidati del PRC
(Rifondazione Comunista).]
dicembre, nel III congresso di PRC,
gli viene confermata la carica di segretario del partito;
1998
durante il governo di Romano Prodi
non mancano attriti con Rifondazione Comunista: sulla
riforma delle pensioni e, soprattutto, sulla legge finanziaria del 1998,
quando, dopo aver votato "a scatola chiusa" due leggi finanziarie
indigeste, Romano Prodi si aspetta di incassare
il terzo sì bertinottiano ("senza
prendere ordini da chi non fa parte del governo") nel voto
di fiducia.
Ma il PRC vota contro, il governo cade e alcuni esponenti
abbandonano il PRC fondando il partito dei Comunisti
Italiani, con a capo Armando Cossutta
e Oliviero Diliberto.
Il Segretario del PDS Massimo
D'Alema diviene così Presidente del Consiglio del successivo
governo, con l'appoggio del nuovo gruppo dei Comunisti Italiani
e con l'appoggio di Clemente Mastella,
passato dalle file di centrodestra a quelle della sinistra.
ottobre-dicembre 1999 (I "governo
D'Alema");
1999
marzo, nel IV congresso di PRC,
gli viene confermata la carica di segretario del partito;
alle elezioni europee, il PRC, indebolito dalla scissione,
ha un sostanziale insuccesso, nonostante egli risulti eletto deputato
al Parlamento di Strasburgo;
dicembre-aprile 2000, (II "governo
D'Alema");
2000
aprile-giugno 2001 (II "governo
Amato");
2001
da quest'anno egli porta il PRC ad assumere posizioni
vicine al movimento alter-mondialista. L'appoggio e la condivisione
delle istanze dei movimenti diviene caratteristica della politica del
PRC, numerosi esponenti vengono eletti nelle liste
di Rifondazione, come Vittorio
Agnoletto, Luisa Morgantini, Daniele
Farina, Francesco Saverio Caruso;
nelle elezioni politiche, Rifondazione Comunista è
promotrice di una desistenza unilaterale nei confronti della coalizione
dell'Ulivo che candida alla presidenza del consiglio
Francesco Rutelli;
30 maggio, eletto deputato (XIV Legislatura – 2001 30 mag-27
apr 2006);
ottenendo il 5% nel proporzionale e ottenendo alcuni senatori con il
riparto proporzionale, Rifondazione Comunista riesce
a mantenere una sua rappresentanza in Parlamento;
giugno-aprile 2006 (II "governo
Berlusconi");
2002
aprile, nel V congresso di PRC,
gli viene confermata la carica di segretario del partito;
inizia il disgelo tra Rifondazione Comunista e il Centro-sinistra,
che si alleano alle elezioni amministrative;
2003
giugno, c'è il referendum
(di cui è stato tra i promotori) sull'estensione dell'art
18 dello Statuto dei lavoratori anche ai lavoratori subordinati
delle aziende con meno di 15 dipendenti;
[Il referendum fallisce per il mancato raggiungimento
del quorum di votanti.]
2004
viene eletto al Parlamento europeo;
[Ricevendo in tutta Italia circa 380.000 preferenze.
Si iscrive al gruppo della Sinistra unitaria europea/Sinistra
verde nordica di cui è presidente, è membro della
Commissione per i problemi economici e monetari; della Commissione giuridica;
della Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-ex Repubblica
iugoslava di Macedonia.]
2005
marzo, nel VI congresso di PRC,
gli viene confermata la carica di segretario del partito ma stavolta
la sua relazione ottiene meno consensi del solito, attestandosi circa
al 59% delle preferenze;
lo stesso mese egli rilasciò una intervista al «Corriere
della Sera» in cui dichiara: «Certo:
la proprietà privata non si può abrogare per decreto.
Ma è un obiettivo». [Nonostante ciò,
nel programma politico del PRC non si dice nulla sull'abolizione
della proprietà privata dei mezzi di produzione, anzi da tutti
i documenti del partito risulta che esso accetta i rapporti di produzione
capitalistici nel senso di non porsi in termini pratici l'obiettivo
di abbatterli. In pratica le aspirazioni del PRC e
del suo segretario non vanno dunque oltre la difesa dei diritti sociali
dei lavoratori nell'ambito del sistema capitalistico il che conferisce
al partito un netto carattere socialdemocratico e non comunista nel
senso proprio della parola.]
Rifondazione Comunista e il Centro-sinistra si alleano
anche alle elezioni regionali , nettamente vinte dall'Unione,
la nuova denominazione dell'alleanza di centro-sinistra, di cui Rifondazione
Comunista entra a far parte.
12-13 giugno, c'è il referendum sulla fecondazione
assistita;
[Egli sostiene il sì per tutti e quattro i quesiti.
Il referendum fallisce per il mancato raggiungimento del quorum di votanti
(solo il 25,5% degli aventi diritto si reca alle urne, la percentuale
più bassa nella storia referendaria della Repubblica).]
16 ottobre, alle elezioni primarie per la scelta del capo della
coalizione dell'Ulivo alle prossime elezioni politiche
(2006), egli arriva secondo dopo Romano Prodi;
[Raccogliendo 631.592 voti (il 14,7% dei consensi).
La campagna elettorale era basata sullo slogan "Voglio...":
tramite internet o post-it i cittadini potevano completare lo slogan
indicando cosa volevano dalla coalizione di centrosinistra.]
grazie anche al PRC nasce un importante organismo
politico europeo della sinistra d'alternativa, la Sinistra Europea;
2006
28 aprile, rieletto deputato (XV Legislatura – 2006 28 apr-28
apr 2008);
29 aprile-28 aprile 2008, eletto presidente della Camera
dei Deputati;
[Alla quarta votazione, superando con 337 voti la soglia
dei 305 richiesti dal quorum.
in seguito a questa elezione si ritira da segretario del partito.]
7 maggio, il Comitato politico nazionale di PRC
elegge segretario Franco Giordano;
maggio-aprile 2008 (II "governo
Prodi");
2007
marzo, durante un convegno all'Università La Sapienza
di Roma, viene contestato dai militanti dei Collettivi Universitari;
[Motivo della contestazione, non aver contrastato il
rifinanziamento della missione militare in Afghanistan e l'appoggio
alla missione militare in Libano (fine 2006).]
giugno, dà vita alla rivista «Alternative per il socialismo»,
un bimestrale di analisi e cultura politica di cui è direttore;
[La rivista nasce con una finalità molto ambiziosa:
contribuire alla ricerca di una cultura politica della trasformazione,
oltre le “scadenze” costrittive della quotidianità politica.
Queste le parole del suo direttore a proposito del titolo: «Alternative
è ciò che è maturato nel nuovo secolo di critica
alla globalizzazione capitalistica, e noi tra questo. Noi, è
ciò che è cresciuto nel processo di rifondazione, la resistenza
e la rottura, e nel suo rapporto con i movimenti. Per il socialismo
è una scelta che viene motivata sulla base di quel percorso (percorsi)
e che propone un'idea liberata di società aperta, sia come possibilità
che come società stessa.»]
in alcune interviste egli rilascia dichiarazioni che fanno scalpore
e vengono interpretate dalla stampa nazionale come segnale della prossima
caduta del governo di Romano Prodi;
[Egli lo paragona a Vincenzo Cardarelli,
«il più grande poeta morente»,
paragona il suo governo ad un brodino caldo, dichiara «questo
governo ha fallito». In seguito non smentirà le
sue dichiarazioni e il partito di cui è leader di fatto ne prende
le difese dopo gli attacchi di alcuni "prodiani".]
tuttavia il PRC continua a far parte del governo e
della maggioranza, anche se per mesi si consumeranno continue schermaglie
tra Rifondazione, UDEUR e Italia
dei Valori, che logorano la stabilità della compagine
governativa;
2008
7 aprile, in un'intervista, prima delle elezioni politiche, Romano
Prodi attribuisce la caduta del governo a «chi
ha minato continuamente l'azione del governo, di chi ha fatto certe
dichiarazioni istituzionalmente opinabili...», parole che
fanno ritenere si riferisca a lui;
poco dopo, in seguito alla sottrazione della fiducia da parte del movimento
politico di Clemente Mastella - ex guardasigilli
del governo - come peraltro confermato durante la trasmissione "Che
tempo che fa" da Romano Prodi stesso,
cade il governo;
per le prossime elezioni viene scelto come capo della coalizione per
la Sinistra l'Arcobaleno, che vede uniti sotto uno
stesso simbolo, che non presenta la storica falce e martello:
- Rifondazione Comunista,
- Partito dei Comunisti Italiani,
- Verdi,
- Sinistra Democratica.
29 aprile, elezioni politiche (XVI Legislatura – 2008 29 apr-14
mar 2013);
Sinistra l'Arcobaleno non supera la quota percentuale
di sbarramento per la camera dei deputati, a livello nazionale, né
gli sbarramenti regionali al senato, per cui non ottiene rappresentanti
in parlamento;
dopo la sconfitta nelle elezioni del 13 e 14 aprile 2008, egli conferma
il proprio ritiro da incarichi di direzione politica, come aveva già
annunciato ancor prima della candidatura per la Sinistra l'Arcobaleno:
«La mia vicenda di direzione politica termina
qui, purtroppo con una sconfitta [...] Lascio ruoli di direzione, farò
il militante. Un atto di onestà intellettuale impone di riconoscere
questa sconfitta come netta, dalle proporzioni impreviste che la rendono
anche più ampia».
1° maggio, durante il corteo del primo maggio a Torino, viene
contestato da alcuni giovani dei centri sociali, che gli contestano
la sua partecipazione alla Fiera Internazionale del Libro, dedicata
all'anniversario della fondazione dello stato di Israele;
a due giorni dal voto, dopo la disfatta elettorale che segna la scomparsa
del PRC dal Parlamento, Romano
Prodi dichiara in un'intervista «A
Bertinotti consiglio di rinfrancarsi con un brodino riscaldato».
E osserva anche come i responsabili principali della caduta del suo
governo, i partiti della sinistra radicale e l'UDEUR,
siano rimasti spazzati via dalle elezioni e commenta il fatto con le
parole «si dorme nel letto che si è
preparato».
12 maggio-16 novembre 2011 (IV "governo
Berlusconi");
a partire dallo stesso mese, egli diventa presidente (2008-2013) della
Fondazione Camera dei Deputati, incarico spettante
ad ogni Presidente della Camera nella legislatura successiva alla cessazione
dall'incarico.
[Con le prossime elezioni politiche (2013) e l'apertura
della XVII legislatura si concluderà anche tale ruolo.]
2009
6 maggio, Silvio Sircana, ex-portavoce
del governo di Romano Prodi, dichiara in
un'intervista: «Prodi è colui che
si è speso e non poco per "sdoganare" Bertinotti, dandogli
l'occasione, miseramente sprecata, come Presidente della Camera, di
dimostrare che la questione comunista era definitivamente superata».
tiene un seminario nel corso di Diritto costituzionale presso la facoltà
di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Perugia;
2010
marzo, in un'intervista , ormai fuori dalla vita politica, esprime
la sua preoccupazione per l'assenza di una sinistra unita; ma indica
in Nichi Vendola la speranza per essa;
2011
agosto, nella rivista «Alternative per
il Socialismo», egli prende le distanze dalle ambizioni governative
di Nichi Vendola, distanze che si rafforzeranno
con l'appoggio a Rivoluzione Civile lista sostenuta
dal PRC (con Pdci, Di Pietro
e Verdi);
2012
ottobre-dicembre, tiene un ciclo di seminari
dal titolo "La Costituzione, tra crisi della democrazia e nuovi
totalitarismi", presso l'Università del Salento;
2013
25 febbraio, elezioni politiche (XVII Legislatura – 2013 25 feb-…);
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Opere:
- La Camera dei lavori, Roma, Ediesse, 1986.
- La democrazia autoritaria, Roma, Datanews, 1991.
- Tutti i colori del rosso, Milano, Sperling & Kupfer,
1995. ISBN 88-200-1969-8
- Il nostro nuovo comunismo (ripartendo da Marx), Bologna,
Carmenta, 1996. ISBN 88-86580-03-7
- Le due sinistre, con Alfonso Gianni, Milano, Sperling &
Kupfer, 1997. ISBN 88-200-2498-5
- Pensare il '68, con Alfonso Gianni, Milano, Ponte alle Grazie,
1998. ISBN 88-7928-418-5; 2001. ISBN 88-7928-565-3
- Per una società alternativa, con Giorgio Riolo, Milano,
Punto rosso, 1999.
- Le idee che non muoiono, con Alfonso Gianni, Milano, Ponte
alle Grazie, 2000. ISBN 88-7928-421-5
- Per una pace infinita, con Alfonso Gianni, Milano, Ponte
alle Grazie, 2002. ISBN 88-7928-503-3
- Nonviolenza. Le ragioni del pacifismo, con Lidia Menapace
e Marco Revelli, Milano, Fazi, 2004. ISBN 88-8112-588-9
- L'Europa delle passioni forti, con Alfonso Gianni, Milano,
Ponte alle Grazie, 2005. ISBN 88-7928-617-X
- Io ci provo, intervista di Cosimo Rossi, Roma, Manifestolibri,
2005. ISBN 88-7285-417-2
- Il ragazzo con la maglietta a strisce, conversazione con
Wilma Labate, Reggio Emilia, Aliberti, 2005. ISBN 88-7424-097-X
- La Città degli Uomini. Cinque riflessioni in un mondo che
cambia, Milano, Mondadori, 2007. ISBN 9788804568841
- Ottimismi di volontà, Bari, Palomar, 2008. ISBN 88-7600-290-1
- Devi augurarti che la strada sia lunga, con Ritanna Armeni
e Rina Gagliardi, Milano, - Ponte alle Grazie, 2009. ISBN 9788862200530
- Chi comanda qui? Come e perché si è smarrito il
ruolo della Costituzione, Milano, Mondadori, 2010. ISBN 9788804603962
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