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– Cesare
PREVITI
(Reggio Calabria, 21 ottobre 1934)
uomo politico italiano, esponente del MSI (Movimento
Sociale Italiano) (1968-1994) e poi di Forza Italia
(1994-2007);
[È sposato dal 1982 in seconde nozze con Silvana
Pompili, ex attrice.
Ha un figlio, Umberto Previti,
classe 1990, calciatore (nel ruolo di portiere), ex-componente della
formazione Primavera della Lazio,in seguito
in forza al Pavia.]
cresciuto a Roma, si laurea in giurisprudenza e diventa avvocato;
aderisce al MSI (Movimento Sociale Italiano);
dopo pochissimo tempo collabora con S.
Berlusconi;
1974
in qualità di amministratore dei beni di Anna
Maria Casati Stampa di Soncino (orfana dopo il suicidio del padre),
si occupa della cessione di villa San Martino ad Arcore allo stesso
S.
Berlusconi per la cifra di 500 Mni di lire in titoli
azionari (di società all'epoca non quotate in borsa),
pagamento dilazionato nel tempo.
[La giovane non riesce a monetizzare, se non con un accordo
con lui e S.
Berlusconi, che li riacquistano i titoli azionari per 250
Mni di lire, ossia la metà di quanto dovrebbero valere;
la villa, in precedenza, era stata valutata circa 3,5 Mdi di
lire.]
In seguito lavora per Fininvest, guadagnando
la reputazione di avvocato molto efficiente.
già presidente della Fininvest;
1990
viene eletto presidente generale (1990-92) della Polisportiva
S.S. Lazio;
1994
15 aprile, eletto senatore (XII Legislatura – 1994 15 aprile-8
mag 1996) per Forza Italia, Lazio - Collegio: 3 (Roma
Valmelaina Prima Porta);
10 maggio-17 gennaio 1995, ministro della Difesa
(I "governo
Berlusconi");
[Proposto da S.
Berlusconi come ministro di Grazia e Giustizia, incontra
l'opposizione del Presidente della Repubblica Oscar
Luigi Scalfaro; viene quindi proposto come ministro della Difesa,
carica che egli ottiene e conserva dal maggio al dicembre 1994 (e ad
interim fino al gennaio 1995).
La sua entrata nel governo rischia di essere minata da un piccolo scandalo
che lo coinvolge: qualche sera dopo la conclusione delle elezioni politiche,
si fa sorprendere in un'osteria romana mentre intona canzoni del ventennio
fascista. Quando si scopre la vicenda, S.
Berlusconi lo difende e la sua carriera politica non viene
minata.]
1995
gennaio-gennaio 1996 ("governo
Dini");
1996
9 maggio, eletto deputato (XIII Legislatura) 09.05.1996 - 29.05.2001;
per Forza Italia, circoscrizione XV (LAZIO 1), Collegio:
22 - Roma;
maggio-ottobre 1998 (I "governo
Prodi");
1998
ottobre-dicembre 1999 (I "governo
D'Alema");
è accusato dalla Procura di Milano di aver corrotto a più
riprese, assieme ad Attilio Pacifico, i
giudici romani per conto di S.
Berlusconi nell'affare
Sme;
2000
gennaio-aprile, (II "governo
D'Alema");
aprile-giugno 2001 (II "governo
Amato");
viene messo sotto inchiesta per la corruzione di giudici del tribunale
di Roma nel 1985, per far rigettare i ricorsi giudiziari del gruppo
CIR nell'ambito della vicenda SME,
i quali se accolti avrebbero danneggiato la cordata composta da Barilla,
Ferrero e Fininvest.
2001
30 maggio, rieletto deputato (XIV Legislatura) 30.05.2001 - 27.04.2006;
per Forza Italia, circoscrizione XV (LAZIO 1), Collegio:
22 - Roma-Tomba Di Nerone;
giugno-aprile 2006 (II "governo
Berlusconi");
marzo, si apre il "processo
Sme";
maggio, si apre il "processo
Imi-Sir";
2002
"processo
Imi-Sir" e il processo "Lodo
Mondadori", vengono uniti in un unico processo;
2003
29 aprile, "processo
Imi-Sir-Lodo Mondadori":
la sentenza di 1° grado, emessa dalla IV sezione
penale del Tribunale di Milano lo riconosce colpevole condannandolo
alla pena di 11 anni di reclusione ed all'interdizione
perpetua dai pubblici uffici;
22 novembre, "processo
Sme": dopo molti rinvii (comunque ininfluenti nel computo della
prescrizione), si giunge alla sentenza di 1° grado,
con cui egli viene condannato a 5 anni di reclusione,
a fronte di una richiesta da parte dell'accusa di 11 anni;
la sentenza viene appellata;
2005
23 maggio, "processo
Imi-Sir-Lodo Mondadori":
con la sentenza di 2° grado, la Corte di Appello
di Milano lo condanna a 7 anni di reclusione;
2 dicembre, "processo
Sme": la Corte d'Appello di Milano emette la sentenza
di 2° grado, riconoscendolo colpevole di corruzione semplice
e confermando la condanna di primo grado a 5 anni di reclusione;
2006
28 aprile, rieletto deputato (XV Legislatura) per Forza
Italia, circoscrizione XV (LAZIO 1);
4 maggio, la Cassazione
annulla la sentenza della Corte d'appello di Milano del 2005.
Si ordina il rifacimento del processo (Lodo Mondadori) mentre è
confermata la sentenza d'appello per la vicenda Imi-Sir
per cui è condannato a 6 anni di detenzione
per l'accusa di corruzione in atti giudiziari.
[In seguito alla condanna si dimette dalla Camera dei
deputati.
Di fatto egli sconta a Rebibbia solo pochi giorni per effetto della
"legge ex Cirielli"
(approvata qualche mese prima, quando egli era ancora effettivamente
in carica.]
maggio-aprile 2008 (II "governo
Prodi");
30 novembre, "processo
Sme": la Corte Suprema di Cassazione annulla entrambe le precedenti
sentenze di merito emesse dal tribunale di Milano, per incompetenza
territoriale, ritenendo la commissione del fatto corruttivo verificatosi
in Roma;
[Viene quindi disposto il trasferimento degli atti al
tribunale di Perugia competente a giudicare i reati di competenza ordinaria
del tribunale di Roma nei quali siano però coinvolti magistrati
della capitale.]
11 dicembre, viene stabilita la data di un nuovo processo
per calunnia a carico suo e di Giacomo
Borrione, presidente del Comitato Nazionale per la Giustizia
(organismo vicino a Forza Italia in Umbria).
[La vicenda riguarda una querela rivolta dai due presso
il tribunale di Brescia contro i magistrati del tribunale di Milano,
accusandoli di aver nascosto prove dell'innocenza di S.
Berlusconi e altri imputati nella vicenda "toghe sporche".
In seguito all'indagine risultata nel proscioglimento dei magistrati,
è disposta l'apertura di un fascicolo a carico suo e di Giacomo
Borrione per il reato di calunnia, che porterà al suo
rinvio a giudizio con sentenza del Gip Eliana
Genovese in data 16 novembre 2007.]
2007
23 febbraio, "processo
Imi-Sir-Lodo Mondadori":
(Nuovo Appello) la Corte d'Appello lo condanna a 1 anno e sei
mesi di reclusione (Lodo Mondadori);
27 aprile, "processo
Sme": su richiesta della procura competente, il gip di Perugia
archivia la vicenda per intervenuta prescrizione.
luglio, poiché finora non ha mai presentato le sue dimissioni,
è riconosciuto compito della Camera deliberare sulla sua deposizione
dalla carica di deputato;
9 luglio, la giunta per le elezioni della Camera, con il voto
contrario dei rappresentanti dell'opposizione, approva la proposta di
decadenza, da sottoporre entro 20 giorni al voto dell'aula per la decisione
finale;
la proposta di decadenza è in calendario per essere votata il
31 luglio del 2007;
13 luglio, processo
Imi-Sir-Lodo Mondadori:
la II sezione penale della Cassazione rende definitiva la condanna ad
1 anno e sei mesi di reclusione;
rimane inoltre la pena accessoria all'interdizione perpetua
dai pubblici uffici;
[La pena accessoria è stata lasciata intatta dalla
sentenza d'appello del 23 maggio 2005 e confermata in via definitiva
il 4 maggio 2006 dalla VI sezione della Corte di Cassazione.
Questa sentenza stabilisce in modo definitivo che la sentenza del 14
gennaio del 1991 con cui la Corte d'appello di Roma (relatore ed estensore
della sentenza il giudice Vittorio Metta,
anche lui condannato) dava la maggioranza della Mondadori
a S.
Berlusconi era frutto di corruzione.
La sentenza di appello del "processo
Imi-Sir-Lodo Mondadori"
a suo carico, confermata dalla Cassazione, dice esplicitamente che il
Cavaliere aveva “la piena consapevolezza che la
sentenza era stata oggetto di mercimonio”. Del resto, “la
retribuzione del giudice corrotto è fatta nell’interesse e su
incarico del corruttore”, cioè di S.
Berlusconi. Il denaro adoperato per la corruzione proviene
dal conto “All Iberian”, che, secondo i
suoi stessi avvocati, era un conto personale di S.
Berlusconi.
S. Berlusconi, nel processo
Imi-Sir-Lodo Mondadori
era stato prescritto avendo ottenuto le attenuanti generiche, ma il
reato era stato constatato, né lo stesso S.
Berlusconi aveva deciso di rinunciare alla prescrizione per
essere assolto nel merito.]
31 luglio, la Camera dei deputati si riunisce per discutere
la relazione della Giunta delle elezioni nella quale si propone di annullare,
per motivi di ineleggibilità sopravvenute, la sua elezione a
deputato;
prima che la votazione abbia inizio, il deputato forzista Elio
Vito legge una dichiarazione dell'imputato che annuncia le proprie
dimissioni;
a questo punto la Camera dei deputati non vota più la decadenza
del deputato, ma le sue dimissioni; queste sono accettate con 462 voti
favorevoli, 66 voti contrari e 6 astenuti;
cessa quindi dal mandato parlamentare (sostituito dal deputato Angelo
Santori).
29 agosto, da questo momento egli può svolgere servizi
sociali anziché stare agli arresti domiciliari, per la disposizione
del tribunale di sorveglianza di Roma in applicazione del condono della
pena consentito dall'indulto approvato nel 2006;
[Come attività può svolgere il servizio
di consulente legale al Ceis (Centro italiano di solidarietà)
di Don Mario Picchi, dalle 7 alle 23.]
2010
19 gennaio, la Corte europea dei diritti dell'uomo
dichiara inammissibile il ricorso da lui presentato.
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Roma, il commercialista romano Umberto
Flesca Previti, nipote dell'ex ministro Cesare
Previti, è stato arrestato a Roma. L'arresto è
avvenuto nell'ambito di un'inchiesta della Procura Distrettuale Antimafia
di Napoli sulle procedure per la compravendita, poi non avvenuta, della
clinica Ruesch spa, nota casa di cura napoletana.
Nell'inchiesta sono state arrestate altre cinque persone, tra cui Dino
De Megni, padre di Augusto, il bimbo
rapito nel 1990, e Leonardo Covarelli,
ex presidente della società Pisa Calcio.
Le indagini state avviate dalla guardia di finanza dopo che era emerso
come i capitali per l'acquisto della clinica fossero frutto di riciclaggio.
Nell'ambito dell'inchiesta i finanzieri hanno anche eseguito nei confronti
dei sei indagati, un sequestro di beni per oltre 9 milioni di euro.
Tra i beni sequestrati ci sono ville e immobili (anche di valore storico)
a Bologna, Pisa, Perugia e Roma, oltre a numerosi terreni nella provincia
di Cosenza.
Agli indagati vengono contestati i reati di riciclaggio e reimpiego
di denaro di illecita provenienza, intestazione fittizia di valori,
falso in bilancio, formazione fittizia di capitale, tutti aggravati
dalla trans nazionalità.
Capitali da un fallimento fraudolento per l'acquisto della clinica -
Gli indagati, secondo gli inquirenti, avrebbero usato società
con sede in Austria, Germania e Gran Bretagna, sui cui conti correnti
sono stati accumulati capitali sottratti dal fallimento della San
Pio S.a.s. società del settore alberghiero. Secondo l'ipotesi
accusatoria, i capitali frutto della bancarotta fraudolenta, successivamente,
sono stati trasferiti in Italia per tentare l'acquisto del capitale
della nota clinica partenopea "Ruesch" attraverso due società
immobiliari, la "Iniziativa 2003"
e la "New Glen srl".
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