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Guido BODRATO

(Monteu Roero, Cuneo 27 marzo 1933) uomo politico italiano, esponente della Democrazia cristiana.

laureato in giurisprudenza, ricercatore universitario, ha lavorato in un istituto di ricerca economica;

Da sempre iscritto alla Democrazia Cristiana e al Movimento Federalista Europeo, è stato eletto deputato al Parlamento italiano (1968-1994) ed europeo (1999-2004),

è a lungo consigliere comunale a Torino;

1968
5 giugno, eletto deputato (V Legislatura);

1972
25 maggio, rieletto deputato (VI Legislatura);

Contestazione e politica (1972, Forze Nuove, Torino)

1976
5 luglio, rieletto deputato (VII Legislatura);

Andare avanti, (1976, La tartaruga, Roma)

Il sindacato in una moderna democrazia, (1976, La tartaruga, Roma)

1979
20 giugno, rieletto deputato (VIII Legislatura);

Una democrazia difficile, (1979, Edizioni libera cultura)

1980
ottobre-maggio 1981, ministro della Pubblica Istruzione ("governo Forlani");

1981
giugno-agosto 1982, ministro della Pubblica Istruzione (I "governo Spadolini");

1982
23 agosto-13 novembre, ministro della Pubblica Istruzione (II "governo Spadolini");
dicembre-aprile 1983 ministro del Bilancio e della Programmazione Economica (V "governo Fanfani);

1983
12 luglio, eletto deputato (IX Legislatura);

1985
dopo aver sperimentato le primarie, è capolista della Dc alle amministrative torinesi, favorendo il rovesciamento della precedente maggioranza di sinistra.

Insieme a C. Donat Cattin, è il leader della corrente democristiana "Forze Nuove" e poi stretto collaboratore di B. Zaccagnini e fondatore (insieme a M. Martinazzoli, Galloni, Granelli, Elia e altri) dell' "Area Zac".


1987
2 luglio, eletto deputato (X Legislatura);
luglio-marzo 1988 ("governo Goria");


1988
aprile-luglio 1989 ("governo De Mita");

esperienza di vicesegretario unico della Dc (dapprima con la "segreteria De Mita" e poi con la "segreteria Forlani", ai tempi della quale ha contrastato in particolare la "legge Mammì" sul sistema radiotelevisivo);

1989
luglio-marzo 1991 (VI "governo Andreotti");

 

1991
rientra al "governo Andreotti";

aprile-aprile 1992, ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato (VII "governo Andreotti");

Il potere degli spot (1991, Rusconi editore, Milano)


1992
23 aprile, eletto deputato (XI Legislatura);

Commissario della Dc a Milano all'epoca della bufera di "Tangentopoli", sostiene il rinnovamento voluto dal segretario M. Martinazzoli e appoggia il passaggio al PPI (Partito Popolare Italiano).

1996
direttore politico (1996-99) del quotidiano «Il Popolo»;

1997

Don Chisciotte o Davide, (1997, Cinque Lune, Roma)

1998

I popolari e la politica di centro-sinistra (1998, Edizioni Il Popolo, Roma)

1999
capolista dei Popolari alle elezioni europee nella circoscrizione nord-ovest, viene eletto europarlamentare con oltre 40.000 preferenze;

L'Europa popolare, (1999, Edizioni Il Popolo, Roma)

Al Parlamento europeo è capodelegazione dei Democratico Cristiani Italiani nel PPE (Partito Popolare Europeo) e tra i fondatori, insieme al francese François Bayrou, del Gruppo Schuman.

2001

Scalare l'Himalaya (2001, Edizioni Ppe, Roma)

2002

I confini dell'Europa (2002, Edizioni Ppe, Roma)

2004
con i popolari francesi, catalani e belgi, decide l'uscita dei democristiani dal PPE, ritenendo impossibile il connubio con i conservatori;

Tempo di parola, (2004, Edizioni Ppe, Roma)
L'Europa [im]possibile, (2004, Portalupi editore, Casale Monferrato, con Corrado Belci)

2006

1978. Moro, la Dc, il terrorismo, (2006, Morcelliana, Brescia)

 

 

 

Fonti
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