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Il Viandante - Militari - Wilhelm Burgdorf
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Wilhelm BURGDORF

(Fürstenwalde 14 febbraio 1895 – Berlino 2 maggio 1945)

militare tedesco;

 

1914

1914 luglio - novembre 1918I Guerra Mondiale

allo scoppio della guerra entra nell'esercito come allievo ufficiale;

1915
viene nominato ufficiale di fanteria del 12º Rgt granatieri;

dopo la fine della guerra presta servizio nella Reichswehr;

1930
viene promosso al grado di capitano;

1931
-

 

1933
30 gennaio, A. Hitler è nominato cancelliere dal presidente del Reich P.L. von Hindenburg;
27 febbraio, incendio del Reichstag;
[I nazisti accusano immediatamente il partito comunista di aver preparato e commesso il crimine. L'incendio è l'inizio della rivoluzione… nasce una nuova era nella storia della Germania.]

1934
30 giugno, "notte dei lunghi coltelli";

2 agosto, il presidente del Reich P.L. von Hindenburg muore a Neudeck (futura Podzameck);

1935
diventa insegnante di tattica all'accademia militare di Dresda con il nuovo grado di maggiore;

1936

1937
viene nominato assistente al comando del IX corpo d'armata;

5 novembre, Berchtesgaden, nel corso di una riunione A. Hitler comunica che la Germania deve conquistarsi il Lebensraum [spazio vitale] in Europa orientale facendo uso della forza militare;
[Sono presenti anche W. von Fritsch, E. Raeder, W. von Blomberg e il ministro degli esteri K. von Neurath.]

1938
gennaio, scoppia lo "scandalo Blomberg-Fritsch";
marzo, A. Hitler procede all'annessione al Reich dell'Austria; "Anschluss"

viene promosso tenente colonnello;

maggio, in un discorso tenuto a Jüteborg, A. Hitler dice chiaro e netto davanti ai generali che la Germania "incorporerà la Cecoslovacchia;

29 settembre, viene firmato il patto di Monaco;

9-10 novembre, Kristallnacht "notte dei cristalli", progrom antisemita;
[Si dice che questa improvvisa violenza contro le proprietà degli ebrei sia stata causata dall'assassinio di E.E. vom Rath, terzo segretario presso l'Ambasciata tedesca a Parigi (ferito gravemente il giorno 7 novembre e morto due giorni dopo).]

1939

1939 settembre - aprile 1945II Guerra Mondiale

1° settembre, A. Hitler attacca la Polonia;

1940

10 maggio - 25 giugno, campagna di Francia

maggio-aprile 1942, presta servizio come comandante del 529º Rgt fanteria;

1941

invasione dell'Unione Sovietica

22 giugno, inizia la campagna di Russia;

1942
20 gennaio, Conferenza di Wannsee (sobborgo berlinese);
[Vengono formalizzati i dettagli della " Soluzione finale della questione ebraica ", politiche che culmineranno nella Shoah.];

maggio, diventa vicecomandante dell'Ufficio del personale dell'esercito tedesco;

1943

Operazione Rabat o Aktion Papst:
A Roma c’è il Vaticano e c’è il Papa. Non devono cadere nelle mani degli Alleati o subire la loro influenza. Sarebbe un grave danno per la Germania» (Adolf Hitler)
[All'inizio dell'anno il belga Léon Degrelle mette a punto un progetto che prevede di rapire papa Pio XII per deportarlo in Germania (in Slesia o in Liechtenstein) e costringerlo a firmare un'enciclica la quale dovrà condannare il giudaismo e allo stesso tempo approvare il nazionalsocialismo. Il piano presentato ad A. Hitler è scritto tutto nel minimo dettaglio: gli agenti delle SS sono incaricati di travestirsi da sionisti dimostrando così di essere in combutta con i partigiani italiani. Questi si dovranno introdurre in Città del Vaticano e armati dovranno sequestrare il papa. Dopo di che, la Wehrmacht metterà in scena il (finto) salvataggio del pontefice per poterlo proteggere e quindi portarlo in un luogo maggiormente sicuro, ovvero in Germania. Trasportato lì, la Gestapo, mediante torture dovrà riuscire a fargli firmare l'enciclica scritta appositamente.]

Intanto, lui W. Canaris ed altri tentano di assassinare A. Hitler.

 

13 marzo, Operazione Spark: si offre la prima occasione di assassinare A. Hitler quando questi finalmente, dopo mille rinvii, si appresta a visitare il fronte orientale presso Smolensk.
[Assieme ad altri congiurati, il col. H. von Tresckow si allena con il tiro con la pistola per uccidere sia A. Hitler che H. Himmler durante il pranzo alla mensa ufficiali, nel momento in cui si sarebbero seduti. Predispongono in modo tale da porre il Führer e il suo delfino sotto un fuoco incrociato. Tuttavia, anche a causa della cancellazione della visita da parte di H. Himmler, vi è stata la decisa opposizione del feldmaresciallo von Kluge, che, benché personalmente connivente, ha convinto i congiurati a non mettere in atto il piano per il rischio di una guerra civile che un H. Himmler vivo avrebbe comportato, opponendo le SS all'esercito.]

Il col. H. von Tresckow ha però un piano di riserva, consistente nel porre una bomba sull'aereo di A. Hitler, in modo tale che, esplodendo in volo, avrebbe sicuramente eliminato il dittatore.

14 marzo, assieme al suo aiutante F. von Schlabrendorff, il col. H. von Tresckow mette la bomba, di fabbricazione inglese con innesco chimico, all'interno di una cassa di bottiglie di liquore Cointreau, chiedendo poi al ten.col. Heinz Brandt, che sta al seguito di A. Hitler, di recapitarlo al suo amico col. Hellmuth Stieff, di servizio al quartier generale di Rastenburg. La bomba viene posta nella stiva.
[L'aereo sarebbe dovuto esplodere sopra Minsk, ma la fortuna aiuta ancora A. Hitler, perché l'innesco non funziona a causa della temperatura troppo bassa all'interno della stiva, che forma una patina di ghiaccio.
In pratica le due bombe collocate nell'aereo del Führer da F. von Schlabrendorff, non esplodono.
In seguito E. von Lahousen affermerà di essere stato lui a fornire la bomba usata nel complotto di Smolensk.]


Appena avuta notizia del fallimento dell'operazione, il ten. F. von Schlabrendorff si precipita a Rastenburg, con un pretesto, per recuperare la cassa esplosiva prima che venga aperta.

21 marzo, l'Heeresgruppe Mitte (Gruppo d'armate Centro) organizza un'esposizione di bandiere e armi, catturate all'Armata Rossa, presso lo Zeughaus Berlin, l'arsenale di Berlino. A. Hitler dovrebbe intervenire insieme a H. Göring e H. Himmler.
Il col. Gersdorff si offre come volontario per una missione suicida, portando addosso delle bombe che farà esplodere, gettandosi addosso ad A. Hitler, al quale dovrebbe fare da guida nell'esposizione.
[A causa di una drastica riduzione del tempo dedicato alla visita, anche questo tentativo fallisce, e il col. Gersdorff riesce a liberarsi delle bombe senza farsi scoprire.]

Altri tentativi analoghi falliscono, un po' a causa di particolari fortuiti, un po' per l'abitudine di A. Hitler a cambiare programma all'ultimo momento.

 

24/25 luglio, ITALIA: seduta del Gran consiglio del Fascismo: "Ordine del giorno Grandi";

25 luglio-23 maggio 1948, ITALIA: Ordinamento provvisorio;

25 lug-17 apr 1944, ITALIA: (I "governo Badoglio");

 

25 luglio, il piano organizzato dal RSHA (Reichsicherheitshauptamt - Direzione generale per la Sicurezza del Reich) di Berlino per rapire Pio XII viene discusso presso l'hotel Danieli al Lido di Venezia.
L'ammiraglio W. Canaris riceve l'autorizzazione dall' Oberkommando der Wehrmacht, ovvero dal gen. W. Keitel.

29 luglio, l'ammiraglio W. Canaris atterra a Venezia a bordo di un Heinkel He 111 dove incontra due colonnelli, E. von Lahousen e W. Freytag von Loringhoven.
[La scusa dell'ammiraglio è di voler validare la fedeltà degli italiani dopo l'arresto di B. Mussolini avvenuto 4 giorni prima, ma in realtà i tre ufficiali tedeschi devono incontrare il capo del SIM (Servizio informazioni militari), il gen. C. Amé.]

30 luglio, nel pomeriggio si apprende del progetto nazista di rapire Pio XII;

3 agosto, nell'incontro al Lido di Venezia con il collega tedesco ammiraglio W. Canaris il gen. C. Amé mantiene una posizione molto prudente nei confronti dei tedeschi;
[In seguito, rientrato a Roma, egli spargerà la voce sui progetti nazisti nei confronti del re e di Pio XII, le quali arriveranno anche all'ambasciatore del Reich presso il Vaticano E.H von Weizsäcker.
È così che il piano non riesce
.]


18 agosto, con l'approssimarsi della firma dell'armistizio di Cassibile, l'ambiguità dimostrata dal gen. C. Amé porta il mar.llo P. Badoglio a decidere il suo allontanamento;
al suo posto giunge, quale commissario, il gen. Giacomo Carboni, già suo predecessore per pochi mesi e superiore diretto;
settembre, il gen. C. Amé viene quindi destinato a comandare la 22ª divisione fanteria Cacciatori delle Alpi con sede a Lubiana, senza però mai raggiungerla;

8 settembre, l'Italia firma l'armistizio di Cassibile;

A. Hitler decide che l'Operazione Rabat deve essere eseguita ed approva l'operazione ma, dato che non si fida di nessuno, affida tale piano al generale delle SS K. Wolff, e a lui;
[Con una sua testimonianza, al processo di Norimberga egli dichiarerà di aver disobbedito a un ordine di A. Hitler per rapire il papa; egli infatti lo informerà di persona la notte del 10 maggio 1944.
La maggior parte delle altre accuse riguardanti un complotto per rapire Pio XII si baseranno su 1.972 documenti e su interviste personali di K. Wolff, prima della sua morte nel 1984, pubblicati sul quotidiano «Avvenire».]
Nonostante ciò, da uomo fedele al Führer, egli elabora una variazione al piano originale. In primis i sequestratori devono essere più che credibili nel loro ruolo. I nazisti devono sembrare come degli ebrei che provengono da Odessa e quindi devono provenire dai reparti delle SS ucraine. Per quanto riguarda invece i partigiani italiani, si decide di avvalersi dell'aiuto dato dal gen. C.d'A. Enea Navarini, il comandante del Centro addestramento dei reparti speciali della Repubblica Sociale Italiana, un reparto specializzato nella controguerriglia. Così facendo, il reparto sarà facilitato nell'agganciare altre bande partigiane.
Le prime esercitazioni del reparto si svolgono nel castello di Bracciano. Ma la loro presenza non sfugge alla famiglia Orsini, proprietaria del castello, che si insospettisce, contattando mons. G.B. Montini [futuro Paolo VI].
Nella più totale segretezza, mons. G.B. Montini attiva un canale con una nobildonna romana che mantiene i contatti con i servizi segreti della Legione straniera francese. Egli sa che l'unica via di scampo è la liberazione di Roma da parte degli Alleati, ma la loro avanzata è bloccata sull'Agro Romano da un cannone rotabile ad alto raggio riparato dagli attacchi aerei in un tunnel nella zona dei castelli romani.
[Diversi autori sosterranno che vi sia stato un complotto per rapire Pio XII dai nazisti quando essi hanno occupato Roma. Tra questi si citano K. Wolff, E. von Lahousen, W. Freytag von Loringhoven, Rudolf Rahn, John Cornwell e Dan Kurzman.
Altri autori negheranno invece l'esistenza di tale piano: Owen Chadwick, David Alvarez e Robert A. Graham.]

13 settembre, il generale delle SS, K. Wolff, riceve l'ordine da parte di A. Hitler di rapire e deportare papa Pio XII:
«Desidero che lei, con le sue truppe [...] occupi, il più presto possibile, il Vaticano e la Città del Vaticano; [...] e trasferisca al Nord papa Pio XII, insieme alla curia "per sua protezione", affinché egli non possa cadere nelle mani degli alleati e subire le loro pressioni e l'influenza politica.».
[Questo K. Wolff, dichiarerà il 9 aprile 1974 presso il tribunale arcivescovile di Monaco di Baviera, durante il processo di beatificazione di Pio XII.]

1944

 

6 giugno, D-Day, inizio dell'invasione finale ad ovest;
20 luglio, Rastenburg, fallisce il colpo di stato tentato contro A. Hitler;
[Sia W. Freytag von Loringhoven che E. von Lahousen hanno partecipato con C. von Stauffenberg al fallito attentato. A fornire il detonatore e l'esplosivo è stato E. von Lahousen, riuscendo ad ottenere esplosivi inglesi non riconosciuti dall'intelligence tedesco. Tuttavia E. Kaltenbrunner, il capo della Sicurezza del Reich, scoprirà le sue azioni.]

 

ottobre-2 maggio 1945, diventa Comandante dell'Ufficio del personale dell'esercito tedesco;
da questo momento egli ha anche l'incarico di primo assistente di A. Hitler;
Grazie a tale posizione svolge un ruolo di primo piano nella morte del feldmar.llo E. Rommel.
[E. Rommel è stato accusato di aver avuto un ruolo, sebbene di secondo piano, nell'attentato dinamitardo del 20 luglio. A. Hitler valuta che portare il più famoso tra i generali tedeschi davanti ad un tribunale provocherebbe uno scandalo in tutto il paese e preferisce quindi fare in modo che E. Rommel possa salvare la faccia.]

14 ottobre, egli si reca a casa di Erwin Rommel insieme al gen. Ernst Maisel;
ha ricevuto istruzioni dal feldmar.llo gen. W. Keitel di offrire a E. Rommel una scelta: o avvelenarsi e ricevere un funerale di stato e l'immunità per la sua famiglia e i suoi collaboratori oppure affrontare un processo per tradimento con le possibili conseguenze del caso;
E. Rommel si allontana da casa in auto con lui e Ernst Maisel; la famiglia, dieci minuti più tardi, riceve una telefonata che comunica la sua morte;

1945
durante la battaglia di Berlino, egli si ritira all'interno del Führerbunker;
[Le sue attività in questo periodo sono documentate negli appunti di Gerhardt Boldt, un soldato tedesco che annota le proprie osservazioni sulla sua esperienza all'interno del Führerbunker.]

28 aprile, quando si scopre che H. Himmler sta tentando di negoziare la resa agli Alleati grazie alla mediazione del conte Folke Bernadotte, egli entra a far parte di un tribunale organizzato da A. Hitler, allo scopo di processare gli amici ed i collaboratori di H. Himmler che ancora possono essere rintracciati in città. Tra questi Hermann Fegelein, il cognato di Eva Braun. L'improvvisato tribunale viene presieduto dal gen. Wilhelm Mohnke, con la collaborazione di lui e dei generali H. Krebs e Johann Rattenhuber.

29 aprile, lui, H. Krebs, Joseph Goebbels e Martin Bormann fanno da testimoni alla redazione del testamento di A. Hitler, controfirmandolo ed attestandone la validità;

30 aprile, A. Hitler si toglie la vita insieme alla sua amante Eva Braun (ufficialmente sposata il giorno precedente);

1 o 2 maggio, anche lui ed il collega H. Krebs si tolgono la vita.


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