Papa
Pio IX
(1846-78) |
Lourdes
11 febbraio 1858
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Bernadette Soubirous
ha quindici anni quando ha quella che sarà dichiarata come
prima apparizione dell’Immacolata Concezione nella grotta di Massabielle.
Suo padre Francois Soubirous è
un alcolizzato e sua madre Luisa è
sempre ubriaca. Bernadette, di costituzione
gracile e con problemi ai polmoni, è nata e si è sviluppata
in uno di quegli ambienti retrogradi e miserrimi nei quali i figli
si svezzano col vino e all’alcol si affida la risoluzione di tutti
i problemi, compresi quelli di mettere a tacere la fame e combattere
le malattie. Incoraggiata dalla madre, nella convinzione che il
vino le dia forza, Bernadette a quindici
anni ne fa già un tale uso da essere considerata, da chi la frequenta,
una ragazza che beve, come ci viene confermato dalla moglie del
commissario, la signora Jacomet, che
così si esprimerà sulla famiglia Soubirous
riferendosi al tempo delle apparizioni: «
Il padre di Bernadette, François, era un alcolizzato e la madre
Luisa era sempre ubriaca. Di Bernadette non ho sentito dire nulla
contro di lei, all’infuori che essa beveva», e dai
suoi stessi biografi cattolici che, non potendo nascondere una verità
documentata, cercano di sottrarla dalle accuse di alcolismo scrivendo:
«Lontano dall’essere un’alcolizzata,
se Bernadette beveva lo faceva per sopportare meglio le sue crisi
d’asma.»
1858, 11 febbraio, la madre Luisa dice
ad una delle sue figlie di andare a cercare legna per il fuoco e
Bernadette chiede di accompagnarla.
È una giornata invernale e pioVIgginosa e la madre, temendo
che il freddo aggravi la malattia di Bernadette,
se acconsente di accompagnare la sorella lo fa per le sue insistenze.
[I biografi dicono soltanto che Bernadette,
prima di uscire, si coprì bene e nulla dicono di quel bicchiere
di vino rosso che tutto ci porta a pensare che lei abbia bevuto,
magari dietro incoraggiamento della madre che, come abbiamo detto,
usa l’alcol come rimedio per combattere il freddo e le malattie.]
Con Bernardette e la sorella c’è
anche una loro amica, Jeanne Abadie.
Per giungere sul posto, nel quale troveranno la legna, si deve attraversare
un piccolo corso d’acqua oltre il quale c’è una grotta. Mentre
la sorella di Bernadette e l’amica
passano dall’altra parte del ruscello senza difficoltà, Bernadette,
per paura di bagnarsi i piedi, si ferma sulla sponda e si mette
a gettare sassi nell’acqua con l’intenzione di costruirsi un passaggio
a secco. La sorella di Bernadette e
l’amica, ritenendo assurdo quello che Bernadette
sta facendo, dopo averla derisa, proseguono lasciandola sola, nella
sua follia, a tirare sassi nell’acqua. Durante il ritorno, la sorella
di Bernadette e l’amica Jeanne
Abadie, rimarcando in Bernadette
un comportamento bizzarro e trasognato, le chiedono cosa abbia ed
è qui che, raccontando ciò che le è accaduto, Bernadette
dà inizio a quella che sarà la prima puntata della telenovela
di Lourdes.
Mentre era rimasta sola, dice di aver visto un chiarore biancastro
dentro la grotta che le era davanti, una specie di riflesso che,
non sapendo spiegare cosa fosse, lo definisce “Aquero”,
che nel dialetto locale significa “qualche cosa”.
Gli psicologi sono tutti d’accordo nel riconoscere che Bernardette
Soubirous abbia avuto un’allucinazione da stress, se non
addirittura da alcol.
Che Bernadette fosse soggetta a crisi
di delirio da ubriacatura ci viene confermato da ciò che farà
durante una delle sue apparizioni, precisamente all’ottava: «Il
25 febbraio, c’è folla davanti alla grotta. Bernadette,
come sempre, cade in ginocchio assumendo un’espressione di rapimento.
Poi si alza, sembra cercare qualche cosa camminando indecisa secondo
diverse direzioni. Alla fine si ferma e si mette a grattare il suolo
in un angolo della grotta. Dopo qualche momento di riflessione,
messasi in ginocchio e avvicina
to il volto al buco che ha scavato,
si porta con la mano sulla bocca il fango che ha impastato risputandolo
subito disgustata. Fa questo per tre volte, alla quarta si lava
il VIso. Poi, camminando a quattro zampe, si mette a mangiare l’erba
che cresce dentro la grotta. Quando si rialza, ha un’espressione
inebetita ed è tutta sporca di fango (1).
I presenti, conVInti che sia impazzita, se ne vanno rattristati.
Il parroco Peyremale, uomo integro
ed equilibrato, che mai ha creduto alle apparizioni, quando sa di
questo fatto, definisce Bernadette:
«Una bugiarda che mangia l’erba come
gli animali».
[Praticamente, dopo questa breVIssima esposizione di fatti, possiamo
concludere che tutta l’impalcatura di Lourdes è stata costruita
su un bagliore, su un “Aquero” che, per quanto la Chiesa
possa trasformarlo in “Immacolata Concezione”, per la psicologia
ed il buonsenso rimane sempre e comunque un’allucinazione da vino
rosso.]
(1) La Chiesa per giustificare questa dissennatezza, dirà
che fu la Vergine a dire a Bernadette
di scavare in quel punto perché VI avrebbe trovato una sorgente
di acqua miracolosa che, poi, è quella che ancor nel 2008 si venderà
a Lourdes in bottigliette e con la quale si riempiranno piscine
e vasche per farci defecare e orinare dentro gli ammalati.
[Luca Cascioli, 15 settembre 2008]
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– Durkheim, Èmile (Epinal, Lorena
1858-Parigi 1917) sociologo francese; vide nella religione " il
mito che la società fa di stessa";
La divisione del lavoro sociale (1893, tesi di dottorato)
Le regole del metodo sociologico (1895, mette in crisi la sociologia
sistematica di A. Comte e H.
Spencer)
Il suicidio (1897)
Formes élémentaires de la vie religieuse (1912, Le forme elementari
della vita religiosa)
[Pone il totemismo come origine della religione. Tesi
ritenuta errata da Arnaldo Lanz perché
il totemismo non è primitivo, né universale.]
La sociologia e l'educazione (1971, raccolta di scritti di sociologia
dell'educazione).
–
Haupt,
Paul (Görlitz, Dresda1858-Baltimora 1926) filologo e orientalista
tedesco, discepolo dei maestri P. de Lagarde
e F. Delitzsch, fece un'edizione critica dell'Antico
Testamento ebraico basata sui principi della classica scuola documentaria,
nella quale ogni documento fu contraddistinto da un colore diverso:
nacque così la Bibbia "policroma" e la Bibbia "arcobaleno"
Leggi familiari sumeriche (1879)
La lingua accadica (1883)
Biblioteca cuneiforme (1881 sgg., con F.
Delitzsch)
I libri sacri dell'Antico Testamento (1893 sgg., in 16 voll.)
I libri sacri dell'Antico e del Nuovo Testamento (1898 sgg.,
in 6 voll.).
– Nowowiejski,
Antoni Julian (Libienie
presso Oparow, Polonia Meridionale 1858–Dzialdowo 1941) vescovo polacco.
–
Reinach,
Salomon (Saint-Germain-en-Laye 1858-Boulogne-sur-Seine 1932)
archeologo e storico francese, primo traduttore francese (ancora studente)
di Schopenhauer;
pubblicò un numero elevatissimo di materiali archeologici inediti, greci,
etruschi e romani, spesso venuti alla luce durante gli scavi cui egli
partecipò a Mirina, a Delo, in Tunisia;
Culti , miti e religioni (1905-24, in 5 voll.; riassunto divulgativo
Orfeo. Storia generale delle religioni (1909, con il precedente
mette in circolazione il pensiero di W.R. Smith
e
di J.G. Frazer circa la magia
e il totemismo).
–
Simmel,
Georg (Berlino 1858-Strasburgo 1918) filosofo e sociologo
tedesco, insegnò a Berlino e a Strasburgo operando nell'ambito della
filosofia neokantiana;
Die Probleme der Geschichtesphilosophie (1892, Il problema della
filosofia della storia)
Introduzione alla scienza morale (1892)
Filosofia della moneta (1900)
Sociologia (1910)
Problemi fondamentali della filosofia (1910)
Problemi di sociologia (1917)
La guerra e la decisione spirituale (1917)
L'intuizione della vita (1918)
Il conflitto della cultura moderna (1918).
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