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Papa
Clemente X

(1670-76)

Popolazione romana: poco più di 127.000 abitanti.

1676
il nipote trascina la Santa Sede in una controversia con Luigi XIV sulle prerogative diplomatiche dell'ambasciatore francese e sui privilegi della chiesa gallicana.
Beatificazione di Pio V il papa della Riforma cattolica e fondatore dell'Entità.

Roma, l'ambasciatore di Spagna fa del suo palazzo il naturale punto d'incontro dell'intero quartiere, una zona franca con un proprio servizio postale, autonomo da quello del papa; e la piazza si chiama piazza di Spagna.
Luglio
22
, muore.
Agosto
i cardinali si chiudono in conclave per eleggere il nuovo papa; all'inizio, di 67 cardinali solo 44 sono presenti.
Ci sono ancora 7 cardinali creati da Urbano VIII e fazioni cardinalizie legate agli altri quattro pontefici che sono seguiti.
Ai tradizionali partiti francese (intenzionato ad impedire il verificarsi dell'insuccesso pecedente) e spagnolo, si aggiungono i resti dello "squadrone volante": i cardinali Azzolini, Ottoboni e Omodei.
30, arrivano in conclave i cardinali "di Francia" Retz, Bouillon, Bonsi e Maidalchini.
I migliori candidati sono i cardinali Gregorio Barbarigo e Benedetto Odescalchi.
Settembre
21
,
nonostante l'opposizione francese, viene eletto papa il 65enne:

Innocenzo XI
(1676-89)

Benedetto Odescalchi (Como 1611-Roma 1689)
[una famiglia di prestasoldi tra i più solvibili d'Italia]
ultimo grande papa della controriforma;
1644-45, governatore di Macerata; legato di Ferrara;
cardinale col titolo dei SS. Cosma e Damiano;
1650-54, vescovo di Novara;
1654-55, consigliere di Innocenzo X;
1655-67, consigliere di Alessandro VII;
1667-69, consigliere di Clemente IX;
1670-76, consigliere di Clemente X;
1676
Settembre
21
,
nonostante l'opposizione francese, viene eletto papa;
Ottobre
4
, incoronazione;
Novembre
8
, prende possesso del Laterano, occupando la più mediocre delle residenze disponibili all'interno del palazzo del Quirinale;
al nipote Livio non attribuisce alcun ruolo né rendita ecclesiastica ma gli cede tutti i beni patrimoniali facenti parte dell'asse ereditario di famiglia;
vita austera e impegno religioso, preoccupazione per la moralitŕ pubblica e per la formazione degli ecclesiastici, avversione all'usura e al teatro.
Accentra su di sé e su pochissimi collaboratori (dal ruolo non ben definito) ogni incombenza sottraendosi all'influenza della Corte.
Principali collaboratori:
. Alderano Cybo-Malaspina, segretario di stato (già beneficiario di una ricca pensione pagatagli da Louis XIV, legato Pontificio ad Avignone (1677-90)… spia francese);
. Agostino Favoriti († 1682), segretario delle Lettere cifrate o della Cifra;
. Giovan Battista de Luca, segretario dei Memoriali (entra presto in urto con Agostino Favoriti) a cui viene affidata anche la guida di una nuova congregazione per la "Riforma dei tribunali";
[Un progetto riformatore ambizioso prevede l'elaborazione di un "unico e uniforme diritto pontificio valido in tutti i territori" dello Stato.]
. Johan Walter Slusius, segretario dei Brevi;
. Francesco Liberati, sottodatario, datario e poi segretario dei Memoriali;

Altri collaboratori:
. G. Barbarigo, vescovo di Padova, consigliere;
. Mariano Sozzini, oratoriano;
. Ludovico Marracci, suo confessore e consigliere;
. Sante Fiamma, aiutante di camera (dal 1651)
. p. Carlo Felice da Santa Teresa, procuratore generale dei Carmelitani scalzi;
. Giuseppe Tiberio Quadri, suo cerusico e barbiere, e poi aiutante di camera;
. Camillo Muggiaschi, coppiere e poi maestro di camera;
. Carlo Antonio Prosperi, altro aiutante di camera (fin al 1656);
. Giovanni Maria Lancisi, il suo medico;
. Carlo Tommaso Odescalchi, suo parente e suo cameriere segreto.

Mantiene il cardinale Paluzzi alla guida dell'Entità, considerata come male inevitabile, ma sotto la Segreteria di Stato diretta dal cardinale Alderano Cybo-Malaspina l'unico con cui egli direttamente discute tutte le questioni relative.

Tre le principali direttrici di governo:
- risanamento dello Stato;
- disciplinamento della Curia e soppressione degli abusi;
- i problemi internazionali creati dall'offensiva turca e dalla politica aggressiva di Louis XIV;

Eleva al cardinalato il custode della Biblioteca Vaticana, il frate francescano Lorenzo Brancati di Lauria.


Dicembre
26
, un decreto approvato dal Concistoro abolisce:
- il Generalato della Chiesa,
- le provvisioni del legato di Avignone, del sovrintendente dello Stato ecclesiastico e del governatore di Benevento;
- tutte le cariche militari che non si rivelino necessarie tra quelle che di norma erano riservate ai parenti del papa o che erano nella libera disponibilità di costoro.
I cardinali dovranno sempre rispettare tale bolla e pure quella (Admonet nos) con cui Pio V proibì le infeudazioni a favore dei consanguinei e l'atto con cui Sisto V proibì di intaccare le risorse conservate in Castel Sant'Angelo.
Contro l'abolizione del nepotismo è in particolare il card. D. Azzolini il quale, tra altre previsioni apocalittiche, dichiara che Roma diverrà "tutta d'altri".
[Il progetto antinepotista che finirà per arenarsi per le resistenze incontrate, sarà ripreso (dopo il nepotismo di Alessandro VIII) e portato a termine nel 1692 da Innocenzo XII.]

[Tra i finanziamenti eseguiti dagli Odescalchi in dieci anni, dal 1661 al 1671, compaiono anche 24.000 scudi al toscano Francesco Feroni (inizialmente commerciante di sete e liquori, diventa schiavista dal 1662);
1664, quando la corona spagnola concede ai genovesi Domenico Grillo e Ambrogio Lomellini l'appalto reale di Spagna per la tratta degli schiavi (deportazione di schiavi negri nei domini spagnoli d'Oltreoceano), corre in loro aiuto nei momenti di crisi lo stesso Francesco Feroni;
- il mercante toscano versa per loro conto e a nome del re di Spagna 300.000 fiorini all'imperatore di Vienna che attende i fondi per usarli nella guerra contro i turchi;
- nel 1688 il toscano soccorre gli amici genovesi anticipando alla corona spagnola 600.000 pesos sulla piazza di Anversa.
Gli Odescalchi, come risulta dai libri, finanziano pertanto direttamente sia il toscano (sul quale si possono nutrire dubbi sulla destinazione dei finanziamenti ricevuti) che i due genovesi (sicuramente schiavisti, riescono addirittura a togliere il commercio di esseri umani dalle mani di Inghilterra e Olanda). Questi ultimi sono pure finanziati dal banchiere ebreo Antonio Lopes Suasso.
Altri finanziamenti degli Odescalchi:
- 1662 mar - mag 1671): 10.542 scudi a Henrik e Franciscus Schilders (attivi nel settore delle forniture militari).
[Franciscus Schilders è commissario alle scorte alimentari dell'esercito ad Anversa, nei Paesi Bassi spagnoli.]
- dal gennaio 1665 gen - nov 1670: 11.206 scudi a
Ottavio Tensini, mercante italiano, assicuratore, noleggiatore di navi, importatore di caviale, sego e pellicce dalla Russia nonché fornitore di farmaci per lo zar, fornitore di segale per l'esercito spagnolo tramite Franciscus Schilders;
- 11.000 scudi (in tre anni) inviati tramite Cernezzi e Rezzonico alla società commerciale olandese di Giovan Battista Bensi e Gabriel Voet (oltre che pelli e cereali, la società tratta anche armi… magari del tipo moschetti con tracolla in pelle di foca venduti dal mercante italiano);
- vari versamenti per un totale di 3600 talleri effettivi imperiali (a partire dal 1687) a favore del cardinale austriaco Kollonitsch (strenuo difensore di Vienna nel 1683 e protagonista della successiva conquista dell'Ungheria); ecc.
[Nel 1692 Livio Odescalchi presterà all'imperatore altri 180.000 fiorini per la guerra contro i turchi al tasso del 6% e con garanzia di un'ipoteca sui dazi imperiali della provicnia di Bolzano.]
Altri finanziamenti di Carlo Odescalchi a mercanti italiani:
. Ottavio Tensini (suocero di Francesco Feroni);
. Paolo Parenzi,
. Gabriele Voet,
. Giuseppe Bandinucci,
. Pietr'Andrea e Ascanio Martini,
. Giuseppe Maruccelli,
. Giovanni Verazana,
. Stefano Annoni,
. Giovan Battista Cattaneo e Giacomo Bostica.
Restano da chiarire altri rapporti con affaristi olandesi:
. Geremia Hagens,
. Isach Flamingh,
. Tomaso Verbecq,
. Peter Vandeput,
. altri
tutti destinatari di somme (senza causale) che arrivano a 14.000 scudi.


Monaldi & Sorti, Imprimatur, Mondadori 2002.]

Pasquino:
«Invenerunt hominem in telonio sedentem»
[Hanno scelto un papa seduto al tavolo dell'usuraio.]

Ugonotti

«segue da 1669»
1676, č attiva la cassa di conversione; 
«segue 1680»


 

ANNO 1676





1676
Sacro Romano Impero
Leopoldo I
Albero genealogico

(Vienna 1640 - 1705)
figlio di Ferdinando III e di Maria Anna d'Absburgo-Spagna;
1655-1705, arciduca d'Austria;
1655-1705, re d'Ungheria;
1655-1705, re di Boemia;
1658-1705, imperatore del Sacro Romano Impero;





1676
per finanziare la guerra contro i turchi la casa d'Absburgo viene sovvenzionata (come al solito - vedi 1666) dalle casse della Camera Apostolica ma nello stesso tempo l'imperatore prende soldi a prestito a titolo privato anche lui dagli Odescalchi.


AUSTRIA
 
BOEMIA
 
UNGHERIA
 

1676
Brandeburgo
Federico Guglielmo [il Grande Elettore]
Albero genealogico

(Berlino 1620 - Potsdam 1688)
figlio dell'elettore Giorgio Guglielmo e di Elisabetta Carlotta del Palatinato, fu educato nei Paesi Bassi presso Federico Enrico d'Orange;
1640-88, elettore di Brandeburgo;
nel 1641 ha ottenuto lo sgombero dei suoi territori da parte degli svedesi in cambio della rinuncia alla Pomerania occidentale;
nel 1648 la pace di Vestfalia gli ha assegnato i vescovati di Minden, Cammin e Halberstadt e la successione all'arcivescovato di Magdeburgo [poi unito ai suoi domini nel 1680];
1654-60, prima guerra del nord;
1660-88, duca indipendente di Prussia;
nel 1661, con la pace di Oliva, ha ottenuto la piena sovranità sulla Prussia, già feudo polacco;
1672-88, guerra d'Olanda: si schiera con le Province Unite contro la Francia e la Svezia;




1676
Sassonia
Albero genealogico

(Dresda 1613 - Freiberg 1680)
figlio di Giovanni Giorgio I e di Maddalena di Brandeburgo;
1656-80, principe elettore di Sassonia;
dal 1673 è temporaneamente alleato con Leopoldo I;

1676
ducato di Sassonia-Gotha
Albero genealogico

-

1676
Baviera
Albero genealogico

(† 1679)
figlio di Massimiliano I e di Maria Anna d'Austria († 1665);
1651-79, principe elettore di Baviera;
[dal 1648 la Baviera ha incorporato l'Alto Palatinato]



1676
REGNO di POLONIA
Jan III Sobieski
Albero genealogico

(Olesko, Leopoli 1624 - Wilanów 1696)

1674-96, re di Polonia;
dal 1675 l'Ucraina è tornata alla Polonia;

 

1676
obbligato da una difficile situazione militare, conclude con la Porta la sfavorevole pace di SZurawno che pone fine, con la mediazione della Francia, a un'aspra fase dello scontro turco-polacco;
può ora volgere le proprie armi (questo il desiderio di Louis XIV) contro l'imperatore absburgico; i turchi (altro aspetto della strategia) possono ora attaccare l 'Ungheria;

 

 




1676
IMPERO OTTOMANO

Mehmet IV [Avci-il cacciatore]

Albero genealogico

(1642 - 1692)
figlio di Ibrahim e di Tarhan;
1648-87, sultano;
[Con la cessione del potere esecutivo al Gran Visir (1656), si inaugura l'era in cui i Gran Visir diventano il vero potere dietro il trono di Istanbul.]
dal 1667 è alleato con i Cosacchi di Petro Doroshenko;
nel 1669 ha tolto Candia ai veneziani;



Gran Visir
Mehmet Köprülü;
(1648 ago - ?)

1676
Settembre
19
, i russi arrestano il cosacco Petro Doroshenko e lo deportano a Mosca;
toglie la Galizia e la Podolia ai polacchi;


 





1676
RUSSIA
Alessio Michajlovic
Albero genealogico

(Mosca 1629 - 1676)
figlio di Michele Fëdorovic;
1645-76, zar di Russia;
1653-67, conflitto con la Polonia: acquisto di gran parte dell'Ucraina e di Smolensk;
1666-67, la riforma religiosa del patriarca Nikon ha provocato il "raskol" (scisma dei vecchi credenti);
1666-71, rivolta contadina;
affermatasi la potenza russa sia in Siberia, dove vengono raggiunte per la prima volta le coste del Pacifico, sia a occidente, con l'unificazione del paese sotto il potere assoluto della corona, il suo regno ha posto le basi per l'ascesa della Russia a grande potenza.



Fëdor III [Teodoro III] Alekseevic

(1661 - 1682)
figlio di Alessio Michajlovic e di ?;
1676-82, zar di Russia;



 
-
1676
-


 




1676
Francia e Navarra
Luigi XIV [il Re Sole]

(Saint-Germain-en-Laye-1638-Versailles 1715)
figlio di Luigi XIII e di Anna d'Austria;
1643-1715, re di Francia e di Navarra;
a 5 anni sotto la reggenza della madre;
1653-61, la sua formazione politica è opera di G. Mazarino.


 

Primo ministro
-
Cancelliere
Étienne II d'Aligre
(1592-1677)
(1674 8 gen - 28 ott 1677)
Sovrintendente delle Finanze
J.-B. Colbert
(1661 set - 1683)
Segretario di stato agli Affari Esteri
S.-A. de Pomponne
(1672 16 gen - 18 nov 1679)
 

1676
guerra franco-olandese (1672-78);
due vescovi filogiansenisti, N. Pavillon e F. Caulet, si oppongono al decreto regio delle "regalie" (già esteso in tutto il territorio del Regno nel 1673 e nel 1675) e il neo eletto papa Innocenzo XI accetta il ricorso; tale intervento, dopo la prudenza usata dal suo predecessore, appare agli occhi di Louis XIV una provocazione e genera il conflitto.

All'inizio dell'anno alcuni passeggeri che si recano in battello a Charenton, osano qualificare pubblicamente Claude Pajon e il suo fido discepolo Lenfant di Arminiani e perfino di Sociniani. I due accusati, impensieriri da tali voci ostili, che loro sono riferite, provocano un giudizio dal sinodo di Parigi il quale peraltro, pur facendo grazia alle persone, condanna severamente le dottrine, e prende quelle misure che si credono adatte ad impedire che esse si propaghino e rinnovino.
Ma è un'illusione vana. La tendenza liberale acquista sempre nuovi accoliti, quali il Le Cene e l'Allix, che tengono viva la controversia e la continuano anche in Olanda dopo che la revoca dell'Editto di Nantes ve li ha cacciati tutti quanti, ortodossi e liberali.

Aprile
29
, Affaire des Poisons (1672-82): «segue da 1673»
Durante il processo (29 apr-16 lug) al Parlamento di Parigi, la marchesa di Brinvilliers confessa i suoi crimini e collabora parzialmente a smascherare la rete criminale che coinvolge diversi membri dell'alta società e della nobiltà.
Ormai prossima alla morte, ella si converte per merito dell'abate Pirot, teologo della Sorbona, a cui confida il proprio pentimento e il desiderio di venire bruciata viva per espiare i suoi peccati.
Viene quindi giustiziata.
[Il pittore Charles Le Brun, il decoratore della Reggia di Versailles, va ad assistere all'esecuzione e ne esegue un disegno ritraendo il viso della condannata durante il supplizio.]
«segue 1677»

 

Nord America
ACADIA
Governatore
-
-

1676
Port Royal,

 

CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.]
Governatore generale della Nuova Francia
Louis de Buade
conte di Frontenac e di Palluau
(1672 - 1682)
I
Intendente
Jacques Duchesneau de La Doussinière et d'Ambault
(1675 - 1682)

1676
I Mohawk, che si sono convertiti al cattolicesimo durante il breve soggiorno dei missionari gesuiti presso di loro (1653-58) sono invitati a trasferirsi presso Montréal, a Caughnawaga (poi Kehnawake, Québec).
[È un modo per proteggerli dai loro connazionali tradizionalisti e sperare di poterli utilizzare militarmente.]


autunno, finita la Guerra di Re Filippo, sono gli Abenaki dell'Acadia e i francesi del Canada ad accoglierne i superstiti.
[Per tutto il periodo successivo, inclusa la Guerra della Lega di Augusta (1688-97), gli Abenaki combatteranno a fianco dei francesi contro gli Iroquois e gli anglo-americani.]

 



1676
Province Unite e dei Paesi Bassi
WILLEM III
[Willem III Hendrik van Oranje]
(L'Aia 1650 - Londra 1702)
figlio di Willem II d'Orange e della p.ssa Mary Stuart, primogenita di Charles I d'Inghilterra;
1672-1702, statolder delle Province Unite e dei Paesi Bassi;



1689-1702, re di Gran Bretagna e Irlanda;

 

 

1676
Gennaio
guerra franco-olandese (1672-78);
Nimega, cominciano le consultazioni per elaborare un accordo che assicuri la pace in Europa;

Settembre
dopo la morte di Carlo Odescalchi [† 30 set 1673] di Como (per ca quindici anni finanziatore italiano della casa d'Orange) i prestiti agli olandesi sono cessati anche perché il fratello Benedetto [neoeletto papa Innocenzo XI] non può più seguire da Roma gli affari di famiglia… avendo per l'occasione già donato tutti i suoi beni al nipote Livio, duca di Syrmio e Bracciano;
il prestito ha raggiunto la considerevole somma di 150.000 scudi;
gli accordi iniziali erano che in caso d'insolvenza gli Odescalchi avrebbero potuto rifarsi sui beni di famiglia della casa d'Orange, ma ora ci sarebbe un certo imbarazzo nel pignorare il feudo di un principe eretico, facendo scoprire così anche i prestiti!
Finora tutto è stato tenuto sotto silenzio ma poiché i finanziatori olandesi di Willem III (cioè le ricche famiglie di Amsterdam) non sciolgono i cordoni della borsa il pontefice rischia di non ricevere più indietro i suoi soldi.

 


 

1676
Inghilterra e Scozia
Charles II

(Londra, St.James's Palace 1630 - Whitehall 1685)
figlio di Charles I e di Enrichetta Maria di Borbone;
1660-85, re d'Inghilterra e Scozia;
1662, il suo matrimonio con Caterina di Braganza si rivela un fallimento;
1669, si ascrive segretamente alla religione cattolica che professerà palesemente in punto di morte;

 

 

 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
Th. O. Leeds
conte di Danby e marchese di Carmarthen
(1674 - 1679)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
-
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    
 
1676
-
SCOZIA
-
-
-
-
1676
-
 
IRLANDA
-
-
-
-

1676
-

 
Nord America
-
-
-
-

1676


VIRGINIA
Governatore
-
-

1676
Jamestown, sul fiume James;

Ribellione di Bacon: anche se scaturita da uno scontro fra gente della frontiera e indiani, essa riflette in realtà divergenze interne alla società bianca.
All'inizio dell'anno, quando il governatore reale William Berkeley si rifiuta di prendere adeguati provvedimenti contro le incursioni degli indiani, gli uomini della frontiera, già esasperati dal suo rifiuto di aprire alla colonizzazione le terre più occidentali, si ribellano.
Essi sospettano che la comprensione verso gli indiani manifestata da William Berkeley e dai suoi colleghi della classe dominante dei proprietari derivi dall'egoistico desiderio di proteggere i propri interessi nel commercio delle pellicce.
Nathaniel Bacon, un ricco e giovane proprietario appena arrivato dall'Inghilterra, unisce la propria sorte a quella degli uomini della frontiera e, dopo aver arruolato un esercito di volontari per combattere gli indiani, marcia su Jamestown e s'impadronisce del governo.
Morto Nathaniel Bacon di febbre malarica, William Berkeley riconquista il potere e fa giustiziare 37 ribelli.




MARYLAND [Dal nome della regina Enrichetta Maria]
Governatore
-
-

1676
-
Dopo la morte di lord Cecil Calvert, 2° lord Baltimore, i suoi sostenitori si trovano a dover difendere ancora una volta il Maryland Toleration Act contro un attacco degli espiscopalisti tornati ora in auge e che pretendono che la Chiesa d'Inghilterra si stabilisca dappertutto nella colonia come chiesa ufficiale.






NEW ENGLAND [Confederazione dal 1643]
Governatore
-
-

1676
Guerra di Re Philip: la controffensiva inglese ha luogo contemporaneamente a devastanti epidemie e a un maggiore sforzo militare da parte dei Mohawk, la cui tradizionale ostilità nei confronti dei Wampanoag non ha bisogno dell'incoraggiamento del governatore di New York Edmund Andros (1637-1714);
gli Abenaki, attaccati contemporaneamente dagli Iroquois e dagli anglo-americani del New England, anch'essi fautori di una politica espansionsitica verso le loro frontiere settentrionali e occidentali, si schierano ora a fianco dei Pokanoket (o Wampanoag) del New England.
Alla fine sono stati distrutti una ventina di insediamenti della colonia e più di mille bianchi uccisi.


autunno, la guerra finisce – come alla fine termineranno tutte quelle fra bianchi e indiani – con l'asservimento degli indiani e sono gli Abenaki dell'Acadia e i francesi del Canada ad accoglierne i superstiti.
[Per tutto il periodo successivo, inclusa la Guerra della Lega di Augusta (1688-97), gli Abenaki combatteranno a fianco dei francesi contro gli Iroquois e gli anglo-americani.]


MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1676
-

PLYMOUTH
Governatore
-
-

1676
-

NEW HAVEN
Governatore
-
-

1676
-

CONNECTICUT
Governatore
-
-

1676
-

RHODE ISLAND
[Considerato dai vicini vergognosamente liberale, viene lasciato fuori dalla Confederazione del NEW ENGLAND.]
Governatore
-
-

1676
-

CAROLINA
[Vasto tratto di terre immediatamente a sud della Virginia.
[La concessione è geograficamente distinta in:
- parte settentrionale: attorno allo stretto di Albemarle;
- parte meridionale.]
Governatore
-
-

1676
-

NEW YORK
Governatore
-
-

1676
-

 

NEW JERSEY
Governatore
-
-

1676
-

 

a


1676
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano V
Albero genealogico
(Flensburg, Schleswig-Holstein 1646 - Copenaghen 1699)
figlio di Federico III e di Sofia di Brunswick-Lüneburg;
1670-99, re di Danimarca e di Norvegia;
continua la politica assolutistica del padre favorendo l'ascesa di una nuova nobiltà composta in gran parte di stranieri, in particolare tedeschi;





Primo ministro
Peter Griffenfeld
(1670 - ?)
1676
1672-78, guerra d'Olanda: schieratosi con gli Absburgo e la Russia contro la Svezia, alleata della Francia, dopo i primi successi viene sconfitto a Lund dagi svedesi;
NORVEGIA
1676
-
ISLANDA
1676
-

 

1676
REGNO di SVEZIA
Cristina
Albero genealogico
(Stoccolma 1625 - Roma 1689)
figlia di Gustavo II Adolfo e di Maria di Brandeburgo;
1632-54, regina di Svezia;
sotto la reggenza di un consiglio di aristocratici presieduto da Axel Oxenstierna; direttamente al potere dal 1644;
1618-48, guerra dei trent'anni (1635-48, periodo franco-svedese);
dal 1655 si è stabilita a Roma non rinunciando alle sue ambizioni politiche;
1656-57, intrigo con il cardinale Mazarino per ottenere la corona di Napoli;
nel 1660, alla morte del cugino Carlo X Gustavo ha tentato di riacquistare il trono svedese;
nel 1667, ha posto la sua candidatura al trono di Polonia;
1669-71, avventuroso progetto di una spedizione in aiuto dei veneziani assediati dai turchi a Candia;
le sue stravaganze, i suoi amori (tra cui il lungo sodalizio con il cardinale Decio Azzolino) e i suoi rapporti con potenti e artisti fanno di lei una delle figure più note del tardo Seicento;



Carlo XI
Albero genealogico
(Stoccolma 1655 - 1697)
figlio di Carlo X;
1660-97, re di Svezia;
1660-72, regna sotto la tutela di un consiglio di sicurezza che stipula con la Polonia la pace di Oliva;




1676
alleatosi con Luigi XIV, attacca il Brandeburgo ma subisce una dura sconfitta a Fehrbellin;




1676
REGNO di PORTOGALLO
AFFONSO VI
Albero genealogico

(Lisbon 21 ago 1643 - Sintra 12 set 1683)
principe di Brasile (1653-56)
1656-83, re di Portogallo;
[1656-62, sotto la reggenza della madre Luisa de Guzman † 1666]
dal 23 novembre 1667 è stato detronizzato e imprigionato;
reggente è il fratello Pedro, duca di Beja;


1676
-

a

1676
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Carlo II
Albero genealogico

(Madrid 1661 - 1700)
figlio di Filippo IV e di Marianna d'Austria;
1665-1700, re di Spagna;
1665-1700, re di Napoli (Carlo V);
1665-1700, re di Sicilia (Carlo III);
succede al padre a soli quattro anni sotto la reggenza della madre;
nel 1668, con la pace di Aquisgrana, ha dovuto cedere a Luigi XIV una parte delle Fiandre;
debole di carattere e di salute malferma, dopo la sua emancipazione governa appoggiandosi a favoriti: per primo il fratellastro don Juan;


Primo ministro
Luis Méndez de Haro
(1643 - ?)
1676
[si sta compiendo il processo di progressiva decadenza della potenza spagnola]





NAPOLI
Viceré
duca d'Arcos
(? - ?)
Nunzio apostolico
-

1676
-


SICILIA
Viceré
-
1676
-
a

 



 

 

1676
SAVOIA
Vittorio Amedeo II
Albero genealogico

(Torino 1666 - Rivoli, Torino 1732)
figlio di Carlo Emanuele II e di Maria Giovanna Battista di Nemours;
1675-1713, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti
marchese di Saluzzo
duca di Savoia
;
1675-1713, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
[reggente la madre (fino al 1680)]
1708-13, marchese del Monferrato;
1713-18, re di Sicilia;
1718-30, re di Sardegna;

 

 

1676
-

 


1676
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Antonio Da Passano
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1675 11 lug - 11 lug 1677, doge di Genova;


1676
-

 

1676
ducato di Mantova e del Monferrato
Ferdinando Carlo I
Albero genealogico

(1652 - 1708)
figlio di Carlo II e di Isabella Klara d'Habsburg († 1685);
1665-1708, duca di Mantova e del Monferrato [Carlo III];
1665-1708, duca di Nevers e di Rethel [Carlo IV];



1678-92 e 1702-04, duca di Guastalla;



1676
-


 

1676
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Nicolò Sagredo
(Venezia 18 dic 1606 - Venezia 14 ago 1676)
figlio di Zaccaria e di Paola Foscari;
1675-76, doge di Venezia; [105°]

Alvise Contarini
Albero genealogico

(Venezia il 24 ott 1601 - 15 gen 1684)
figlio di Nicolň e di Elena Michiel;
1676-84, doge di Venezia; [106°]
1676
Agosto
26
, viene eletto doge.



- nunzio pontificio: ? (1666-?);
- ambasciatore di Spagna: marchese de la Fuente (1642 - ?)
- ambasciatore di Francia: Bernard Du Plessis-Besançon (1655-?)

1676

 

 

1676
ducato di Parma e Piacenza
Ranuccio II Farnese

(Casalmaggiore 1630 - Parma 1694)
figlio di Odoardo I e di Margherita de' Medici (1612-79);
1646-94, duca di Parma e Piacenza;
[nel 1660 ha sposato [procura] Violante Margherita di Savoia (1635-1663); nel 1664 ha sposato Isabella d'Este (1635-1666); dal 1668 è sposato con Maria d'Este (1644-84), sorella di Isabella.]


 

 

1676
-

 

1676
ducato di Modena e Reggio
Francesco II d'Este
Albero genealogico

(Modena 1660 - Sassuolo 1694)
figlio di Alfonso IV e di Laura Martinozzi, nipote di Mazarino;
1662-94, duca di Modena e Reggio;
succeduto a soli due anni sotto la reggenza della madre, ma poi dominato dalla personalità del cugino Cesare Ignazio;

 

 

1676
-


 

 

1676
Granducato di Toscana
Cosimo III de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1639 - 1723)
figlio del granduca Ferdinando II e di Vittoria della Rovere;
1670-1723, granduca di Toscana;
profondamente influenzato dalla personalità intensamente devota della madre, manifesta un'inclinazione bigotta, espressasi tra l'altro in atteggiamenti di singolare protezione verso il clero e in un intransigente quanto esteriore moralismo;

 
1676
-

 



Boindin, Nicolas (1676-1751) erudito e letterato libertino
Raccolta delle sue opere (1753, in due voll.).

– Casanova, Paolo Gerolamo o fra Leonardo da Porto Maurizio (Porto Maurizio, Imperia 1676-Roma 1751) religioso italiano, francescano, santo.

Collins, Anthony (Heston 1676-Londra 1729) filosofo inglese, esponente del «deismo», discepolo di J. Locke;
Saggio sull'uso della ragione (1707)
Discorso sul libero pensiero (1713)
Discorso sui fondamenti e le ragioni della religione cristiana (1724).

Feijoo y Montenegro, Benito Jerónimo (Casdemiro, Orene 1676-Oviedo 1764) saggista spagnolo, monaco benedettino
Teatro critico universal (1726-39, Teatro critico universale, in 8 voll.)
Cartas eruditas y curiosas (1742-60, Lettere erudite e curiose, in 5 voll.).

Giannone, Pietro (Ischitella, Foggia 7 maggio 1676-Torino 17 marzo 1748) avvocato e storico italiano.

Manuk di Sebaste, Pietro o Mechitar (consolatore) (1676-1749) monaco
1701, a Costantinopoli fonda l'ordine dei "mechitaristi", monaci armeno-cattolici (inizialmente "monaci armeni di sant'Antonio abate)
1703, l'ordine si trasferisce in Morea
1712, assume la regola di San Benedetto
1715, dopo la conquista del Peloponneso da parte dei turchi, i superstiti si rifugiano a Venezia dove dal senato veneziano ricevono come sede l'isola di San Lazzaro dove tuttora si trova il loro monastero
1773, l'ordine si spacca in due congregazioni, ciascuna con un abate generale; una rimane a Venezia l'altra, dopo una tappa a Trieste, si stabilisce a Vienna (1810);
a Venezia i monaci fondano collegi per armeni a Venezia, Padova, Parigi
1836, pubblicano il grande dizionario della lingua armena; aprono poi scuole in Siria, in Egitto e in Brasile; il monastero veneziano possiede una collezione di ca 3000 manoscritti orientali; č inoltre un centro di studio e di pubblicazione di opere armene nonché di due riviste scientifiche («Pazmaveb» e «Handés-Amsorya») sempre in lingua armena;
a Vienna, le cui costituzioni sono stabilite nel 1885, la congregazione si impegna in un'opera di assistenza pastorale alle comunitŕ armene diffuse nell'impero austro-ungarico;ora č un centro culturale e pubblica un'autorevole rivista scientifico-letteraria in armeno; 
le due congregazioni contano circa 70 membri [1975].

Rákóczy, Ferenc II (Francesco) (1676-1735) membro della famosa famiglia ungherese, di religione calvinista, assurta nel Seicento al principato di Transilvania;
giovanissimo partecipa alla rivolta dei kurucoc (patrioti) di I. Thököly contro la spartizione ungherese del 1664; 
1687, dopo l'assegnazione della corona di Santo Stefano agli Absburgo (dieta di Presburgo) conduce una lotta tenace contro Vienna; stringe accordi segreti con Luigi XIV e quando vengono scoperti fugge in Polonia;
1703, torna per assumere con il conte Bercsényi, il comando della rivolta ungherese;
1704, viene acclamato principe di Transilvania quindi, ricevendo scarso appoggio dalla Francia, cerca quello della Russia;
1708, sconfitto a Trencsén, ripara ancora all'estero; 
1718, dopo il trattato di Passarowitz, viene internato;
costretto all'esilio, trascorre il resto dei suoi anni prima in Francia e poi in Turchia.
Confessio peccatoris
[In Ungheria č considerato un eroe nazionale e un inno popolare a lui intitolato sarŕ poi ripreso da Berlioz e da Liszt. Nel 1906 le sue ceneri saranno traslate nel duomo di Kassa o Košice.]

Riccati, Iacopo Francesco (Venezia 28 mag 1676-Treviso 14 apr 1754) matematico italiano di fama internazionale;
[Padre di Giordano, Francesco e Vincenzo, tutti matematici.]
rifiuta l nomina a presidente dell'Accademia di S. Pietroburgo da parte di Pietro [il Grande].

Walpole, Robert sir - conte di Orford (Houghton 1676-Londra 1745) Albero genealogico politico inglese, figlio di un signorotto di campagna della contea di Norfolk;
[Padre dello scrittore conte Horace (1717-1797).]

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Guerra d'Olanda
Francia-Province Unite
1672-78

1676, 
«segue»

Stampa

«segue da 1675»
1676,

«segue 1677»

Congregazione
dell'Indice dei libri proibiti

«segue da 1664»
1676, viene pubblicata la Risposta del cardinale Francesco Albrizzi, assessore del Sant'Uffizio, alla Historia della sacra Inquisizione di P. Sarpi, in cui si ribadiscono fieramente tutte le ragioni romane a difesa della preminenza della giurisdizione ecclesiastica sulla stampa;
«segue 1681»

 

Monte di Pietà di Marostica

1676, nasce questo pio istituto vicentino.

 

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