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Papa
Pio V

(1566-1572)

1572
Maggio
, muore, lasciando nel Tesoro 1,5 Mni di scudi romani.
[Il 1° maggio 1672, esattamente un secolo dopo la morte, inizierà il processo della sua beatificazione e sarà canonizzato il 22 maggio 1712]

Papa
Gregorio XIII

(1572-85)

Ugo Boncompagni (Bologna 1502-Roma 1585)
1531-39, insegna all'università di Bologna; nel suo passato laico ha un figlio: Giacomo;
1558, vescovo di Vieste, è poi chiamato a Roma dal cardinale Parisio, sotto la cui protezione inizia la sua carriera nella Curia ecclesiastica romana;
inviato in Spagna come legato pontificio da Pio IV, alla corte di Madrid mantiene ottime relazioni con il sovrano spagnolo e vi rimane fino a quando, dopo la morte di Pio IV e l'elezione di Pio V viene richiamato a Roma per farsi carico della Segreteria dei Brevi;
1565, cardinale,
1572,
Maggio
13
, grazie all'appoggio incondizionato di Filippo II, in un conclave che dura meno di una giorno, viene eletto papa;
[adotta il nome di Gregorio in onore di Gregorio Magno a cui è dedicato il giorno in cui è stato nominato cardinale];
segue subito un indirizzo rigidamente controriformistico:
alla notizia della «strage della notte di San Bartolomeo» del 24-25 agosto, fa cantare il Te Deum e coniare medaglie celebrative;
appoggia quindi sia il partito della lega cattolica in Francia, sia gli irlandesi e Filippo II contro Elisabetta d'Inghilterra;
potenzia le nunziature e stringe accordi con Ivan IV di Russia; invia missioni in India e in Giappone e moltiplica i seminari e collegi per la formazione del clero;
erige il collegio della Madonna di Loreto per la nazione dalmata e lo affida ai gesuiti per un massimo di 36 convittori, assegnando 100 scudi l'anno a ciascuno affinché possa essere sostenuto ed alimentato gratis;
nomina cardinali i suoi due nipoti Boncompagni e Vastavillani;

cardinali:
Ferdinando de' Medici (1549-1609) (dal 1563)
primo diacono
[protettore di Spagna]
Luigi d'Este (1538-86)
[protettore di Francia]
Alessandro Farnese (1520-1589) (dal 1534)
[protettore di Napoli, Sicilia, Portogallo, Polonia e Germania]
Gabriele Paleotti (1522-1597) (dal 1565);
Gian Paolo Della Chiesa (1521-1575) (dal 1566).

Francescani

«segue da 1545»
Paesi Bassi
1572, la rivolta protestante, divenuta lotta nazionale contro gli Absburgo, scaglia i Guex contro i religiosi cattolici;
Gorcum, i Guex del mare, veri pirati, impiccano un domenicano, un agostiniano, quattro preti secolari, undici Osservanti, tra cui Nicola Pick che più volte torturato sostiene i suoi compagni fino all'ultimo, e Willelsadus, un danese novantenne torturato pure lui.
«segue 1577»

Gesuiti

«segue da 1571»
generale: Francesco Borgia (1565-72);
1572,
Provincia di Lombardia: a Milano sorgono la casa professa di S. Fedele e il collegio di Brera;
[vedi Domicilia]
«segue 1573»

1572, Raffaele Bombelli, nel trattato Algebra, parte maggiore dell'aritmetica, divisa in tre libri, introduce il calcolo con i numeri complessi.

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1571»
1572, solo ora gli inquisitori romani vengono a conoscenza dell'inammissibile prassi conciliativa adottata dal vescovo di Modena E. Foscarari con eretici e sospetti.
Una prassi che deve aver coinvolto un gran numero di persone se i quaderni sui quali egli aveva registrato le assoluzioni extragiudiziali sono ora trascritti in due volumi di 350 pagine complessive, mentre il card. S. Rebiba, diventato fiduciario di Pio V nella direzione del Sant'Uffizio, quando la battaglia è ormai vinta una volta per tutte, dichiara senza mezzi termini che le sue «attioni […] in quella città contra gli heretici non sono tenute in conto da questo Santo Uffitio».]
«segue 1588»

 

ANNO 1572



1572
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1572
-

 



 
1572
Sacro Romano Impero
Massimiliano II
Albero genealogico

(Vienna 1527 - Ratisbona 1576)
figlio di Ferdinando I e di Anna Jagellone, fu educato in Spagna;
1544, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Francia;
1547, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Lega di Smalcalda;
1548, sposa Maria, figlia di Carlo V;
1548-50, luogotenente in Spagna;
1562-75, re dei romani e di Boemia;
1563-72, re di Ungheria;
1564-76, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1564-76, imperatore del Sacro Romano Impero;
cerca di assicurare la libertà religiosa ai luterani con un compromesso che scontenta sia i cattolici sia i protestanti;

Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1563, inviato in Spagna viene educato in senso rigidamente cattolico dallo zio Filippo II;
1572-1608, re d'Ungheria;



1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola; 
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;

1572
-

Slovenia, le enormi spese che l'imperatore e gli Stati generali devono sostenere per affrontare la lotta contro il turco non possono essere coperte dalle normali entrate per cui si decide di istituire nuove barriere doganali fra le diverse province della corona pretendendo, ad esempio, il pagameno di dazi sulle merci che dalla Carniola vengono esportate nel Goriziano e nei territori della Serenissima.
Questo danneggia ovviamente di nuovo il commercio contadino esasperando la conflttualità ta le masse rurali e nobili.
La rivolta, inevitabile, scoppia nelle terre di un magnate ungherese, Franjo Tahi, che possiede latifondi in Slovenia e in Croazia. Per i suoi meriti militari egli gode del favore della corte, e ciò gli dà la convinzione di poter agire nelle proprie terre senza riguardi per nessuno.
Come in passato, nasce ora un'altra lega di contadini.

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]



1572
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;



1572
ducato di Prussia
Alberto II
Albero genealogico

(† 1618)
figlio di Alberto I e di ?;
1568-1618, duca di Prussia;
caduto in demenza, i suoi stati sono governati dal parente, l’elettore di Brandeburgo


1572
ducato di Württemberg




1572
ducato di Baviera
Albrecht V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Munich 1528 - Munich 1579)
figlio di Guglielmo IV [il Costante] e di Marie Jakobäa di Baden-Sponheim ;
1546, sposa l'arcid.ssa Anna d’Austria;
1550-79, duca di Baviera;

1572
Palatinato
Federico III [il Pio]
Albero genealogico

(Simmern 1515 - Heidelberg 1576)
figlio di Giovanni II di Simmern;
1557-76, conte di Simmern;
1559-76, elettore del Palatinato;
nel 1561 si è convertito dal luteranesimo al calvinismo ed è il primo principe dell'impero ad adottare il credo ginevrino, ponendosi così in contrasto con le clausole della pace di Augusta [unica scelta concessa tra luteranesimo e cattolicesimo];
nei suoi domini perseguita luterani e cattolici, favorisce con sovvenzioni economiche gli ugonotti francesi;







1572
Mainz [Magonza]








1572
REGNO di POLONIA
[nel 1569 è avvenuta l'unione di Lublino (unificazione della Polonia e della Lituania)]
Sigismondo II Augusto
Albero genealogico

(† 1572) (s.f.)
figlio di Sigismondo I Jagellone e di Bona Sforza († 1557);
sposa in prime nozze Elisabetta d’Absburgo († 1545);
sposa in seconde nozze Barbara Radziwillówna (1520-1551)
[forse avvelenata da Bona Sforza]
sposa in terze nozze Caterina d’Absburgo († 1572)
[sorella di Elisabetta]
1548-72, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;
nel 1561 acquista la Livonia;

Con lui si estingue la dinastia dei Jagelloni


- - - - - - - - - -

Candidati aspiranti alla corona polacca:

a) - Ivan IV [il Terribile], appoggiato dai lituani;
b) - Ernesto d’Absburgo, arciduca d'Austria, sostenuto dalla gerarchia cattolica e dalla maggior parte dei magnati, ma osteggiato dalla szlachta (piccola proprietà terriera);
c) - Enrico di Valois, fratello del re di Francia Carlo IX [eletto già nel giugno 1573, regna soltanto quattordici mesi in quanto, alla notizia che la morte del fratello lo fa re di Francia, abbandona precipitosamente il paese];
d) - Massimiliano II d’Absburgo, candidato della grande aristocrazia;
e) - Stefano Bathory, principe di Transilvania;
[sarà eletto nel 1575, grazie all’appoggio della piccola nobiltà.]


1572
-





1572
IMPERO OTTOMANO
Selim II [Mast-l'Ubriaco]
Albero genealogico
(1524 - 1574)
figlio di Solimano [il Magnifico];
sultano: 1566-74;
succeduto al padre, tralascia per l'Harem ogni cura di governo; preferisce infatti i piaceri del vino agli affari dello stato (controllati dal gran visir Sokollu Mehmet Pascià) ed inoltre è debole e poco determinato;
1568-70, annessione dello Yemen; conquista Cipro;
1571, sconfitta di Lepanto;


Gran Visir
Sokollu Mehmet Pascià
(1566 - ?)
1572
-












1572
REGNO di FRANCIA
Carlo IX
Albero genealogico
(Saint-Germain en Laye 1550 - Vincennes 1574)
quartogenito di Enrico II e di Caterina de' Medici;
1560-74, re di Francia;
nel 1570 sposa Elisabetta d'Austria, da cui non avrà eredi;



Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
[forse posto vacante]
Cancelliere-Guardasigilli
[forse posto vacante]
Segretari di stato agli Affari Esteri
Claude Pinard
signore di Comblisy e di Cramailles
(1570 13 set - 1588)
Simon Fizes
barone di Sauves
(1567 22 ott - 1579)
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1567 28 ott - 1588) 
 
1572
Aprile
29
, dopo aver proposto, su consiglio di Gaspard II Coligny, alla regina Elisabetta I una riconciliazione, firma il trattato di Blois (anglo-francese);

Agosto
mentre gli ugonotti sono diventati i capri espiatori della sconfitta protestante nei Paesi Bassi, per evitare una rappresaglia della Spagna contro la Francia il re pianifica il matrimonio tra il duca Francesco di Alençon e la regina Elisabetta I, sapendo che, se andasse a buon fine, Filippo II non oserebbe mettere in pericolo la fragile stabilità delle relazioni tra Londra e Madrid attaccando la Francia;
il re è stretto tra due fuochi:
- da una parte il suo consigliere, Gaspard II Coligny, gli suggerisce di dichiarare guerra a Filippo II,
- dall'altra, sua madre, Caterina de' Medici, suo fratello Enrico d'Angiò, l'ambasciatore spagnolo Zúñiga, e il rappresentante a corte di Gregorio XIII, lo invitano a desistere.
22, mentre attraversa le strade di Parigi nella sua carrozza scoperta, Gaspard II Coligny viene assalito e ferito al volto e al braccio destro da quattro uomini; ritiratosi nel castello di famiglia a Chatillon, egli sa benissimo che, non potendo comunicare con Guglielmo d'Orange, può essere assassianto in qualsiasi momento;
Enrico d'Angiò e Caterina de' Medici, sapendo che Gaspard II Coligny ha il potere di far sollevare contro il re gli ugonotti di tutto il paese, convincono Carlo IX a occupare Parigi con l'esercito;
23/24, accettando il piano concepito dalla madre e dal consiglio di stato per rimuovere dalla corte ogni influenza che possa condurre la Francia a uno scontro con la Spagna, di fatto il re avalla la strage di San Bartolomeo;
nello stesso tempo il duca Francesco di Alençon, disposto ad abbracciare il protestantesimo pur di entrare nelle grazie della regina inglese, manda a Londra il suo ambasciatore, Boniface de la Môle… ma la strage è già cominciata.
[In due giorni vengono massacrati tra i cinquemila e i ventimila ugonotti.]
26, nella notte, tre uomini entrati negli appartamenti di Gaspard II Coligny lo uccidono con nove colpi di pugnale.
[Non esistono prove che gli autori siano stati gli uomini dell'Entità. Eric Frattini, L'Entità, 2008]
L'ambasciatore inglese F. Walsingham riesce a scampare alla furia dell'esercito, grazie alla protezione della guardia reale inviata dal re francese, riuscendo ad offrire rifugio ad altri cittadini inglesi che si trovano a Parigi, tra i quali Walter Raleigh.
Per evitare ripercussioni sulla Francia a causa del massacro, Caterina de' Medici ricostruisce una versione dei fatti che viene difesa dal re davanti al Parlamento di Parigi e divulgata dagli agenti dell'Entità in tutta Europa: Gaspard II Coligny ha ideato un piano per uccidere il re, i suoi fratelli e la famiglia reale; il governo è stato avvisato in tempo "grazie alla bontà divina…" e i suoi complici sono stati giustiziati per evitare un colpo di stato.


 
1572
REGNO di NAVARRA
Giovanna III d'Albret
Albero genealogico

(Pau 1528 - Parigi 1572)
figlia di Enrico II d'Albret e di Margherita di Valois, sorella di Francesco I;
1541, sposa Guglielmo di Cleve (le nozze vengono poi annullate);
1548, sposa Antonio di Borbone;
1553, nasce il suo figlio Enrico (futuro Enrico IV);
1555-72, regina di Navarra;
nel 1556 si è convertita al calvinismo imponendolo nel suo regno e al figlio;
nel 1568, assieme al figlio, ha difeso il caposaldo ugonotto di La Rochelle;
1572
muore prima che venga celebrato il matrimonio tra Margherita di Valois ed Enrico di Borbone che già ha assunto il ruolo di capo della famiglia protestante.

Enrico di Navarra
Albero genealogico

(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1569, alla morte di Luigi di Condé, diventa il capo riconosciuto del partito ugonotto in lotta contro i cattolici guidati dalla potente famiglia dei Guisa;
1572-1610, re di Navarra;
dopo la morte della madre;
Caterina de' Medici
, nel tentativo di riconciliare le opposte fazioni, gli offre in moglie la sorella del re Carlo IX, Margherita di Valois, ma appena una settimana dopo le nozze si scatena la notte di San Bartolomeo; riesce a stento a salvare la vita con un'umiliante abiura;



1589-1610, re di Francia (Enrico IV);

1572
-



1572
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1572
-

 


1572
Olanda, Zelanda e Utrecht
Guglielmo I [il Taciturno]
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584)
figlio di Guglielmo VIII di Nassau-Dillenburg;
1559-84, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
nominato statolder (governatore) da Filippo II;
nel 1564 ha allontanato il cardinale Granvelle cui era affidata l'organizzazione ecclesiastica dei Paesi Bassi;



governatore
[inviato da Filippo II]
duca d'Alba
(1565 - 1573)

1572
rivolta dei gueux [pezzenti]: i gueux de la mer stanno conducendo sotto la guida di Willem van der Mark [Guglielmo I [il Taciturno]] e con il tacito consenso inglese, un'aspra guerra di corsa contro la Spagna;
[Trattasi di armatori olandesi fiamminghi che hanno preso il mare per sfuggire al duca d'Alba. Gli equipaggi sono composti da corsari inglesi, scozzesi, irlandesi fedeli a Elisabetta I e ugonotti francesi. Tutti sono in possesso di una "patente di corso" – documento con cui una potenza belligerante concede a dei marinai il diritto di attraccare e abbordare qualsiasi nave appartenente ad una potenza nemica – concessa da Guglielmo d'Orange, erede del principato d'Orange, in Provenza.]

Aprile
, i gueux si impadroniscono del porto di Briell, all'imboccatura della Mosa, dando inizio all'insurrezione delle province del nord che, per l'ampio consenso raccolto, sfocia in breve in una rivoluzione borghese e nazionale;
dopo pochi giorni le navi dei gueux, mollati gli ormeggi, occupano la città fortificata di Flessinga nell'isola di Wacheren, da dove possono facilmente controllare la foce del fiume Scheda e dove piantano la bandiera di Guglielmo d'Orange;

Giugno
dopo la conquista di Bruges ad opera di una flotta di quasi millecinquecento volontari inglesi unitasi ai gueux, Guglielmo d'Orange viene invece respinto e ricacciato nuovamente in Germania dall'eserrcito spagnolo subendo gravi perdite. Mons capitola, mentre le truppe di ugonotti giunte in aiuto dalla Francia al comando del generale de Genlis, un parente di Gaspard II Coligny, vengono massacrate al passaggio di Quiévrain su ordine esplicito del duca d'Alba;
dal principato di Nassau in Germania fallisce quindi il secondo tentativo di occupare l'Olanda per la superiorità militare del duca d'Alba; nel frattempo nel mirino dell'Entità, su ordine di Gregorio XIII e con il consenso di Filippo II, è entrato proprio Guglielmo d'Orange;

Luglio
Willem van der Mark [Guglielmo I [il Taciturno]] viene riconosciuto statolder di Olanda e Zelanda dai ribelli delle città di queste province (gueux) e prosegue a capo di essi la lotta contro gli spagnoli per la conquista dell'intero territorio;





1572
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;



1572
Gennaio
16
, la Camera dei Lord pronuncia la condanna a morte del 4° duca di Norfolk e spetta ora alla regina ratificarla;
[Il padre del duca è già stato mandato al patibolo da Enrico VIII].
Con il dupice obiettivo di far contenti gli spagnoli e mettere fine una volta per tutte al contrabbando, decide di espellere da tutti i porti inglesi i corsari olandesi gueux [pezzenti] che dal 1566 si riforniscono presso le coste britanniche ottenendo tuttavia una reazione diversa da quella voluta…

Aprile
il capo dei gueux infatti, Willem van der Mark [Guglielmo il Taciturno], avendo bisogno di un porto dove rifornirsi, non potendo attraccare né in Inghilterra né in Francia si prepara ad entrare in un porto dei Paesi Bassi attaccando gli spagnoli.
La regina ha solo due opzioni: rimanere neutrale o intervenire in guerra aperta contro la Spagna sul continente.
La spia dell'Entità, Lamberto Macchi, sa che R. Dudley conte di Leicester e F. Walsingham, ora ambasciatori a Parigi, sono favorevoli all'intervento ma a corte pesa di più l'opinione di lord Burghley che preferisce "aspettare e vedere".
29, dopo la riconciliazione richiesta dal re francese Carlo IX, firma il trattato di Blois;

Maggio
8
, il Parlamento, riunitosi con un unico argomento all'ordine del giorno, chiede l'esecuzione del duca di Norfolk;

Giugno
2
, dopo la firma della regina apposta il giorno precedente, il duca di Norfolk viene ora decapitato nel cortile principale della Torre di Londra;
intanto gli affari della corona spagnola a Londra sono stati affidati a un segretario senza poteri diplomatici, Antonio de Guaras, il quale viene ora ingaggiato dallo spionaggio pontificio che nel frattempo ha visto giustiziare una decina di sui agenti; l'unico ancora attivo a Londra è Lamberto Macchi.
Per suggellare la nuova alleanza con l'Inghilterra, la moglie di Carlo IX, Anna d'Austria, pretende che Elisabetta I battezzi la sua bambina appena nata. La regina manda a Edimburgo Henry Killigrew con istruzioni precise affinché Maria Stuarda venga messa nelle mani del reggente J.D. Morton affinché si proceda contro di lei in via giudiziaria, senza che nessuno corra pericolo; il reggente spiega all'inviato di Londra che, per liberare definitivamente la Scozia dalla spina cattolica che l'affligge, è opportuno inviare aiuti per espugnare il castello di Edimburgo, ancora in mano ai sostenitori di Maria Stuarda.


IRLANDA
-
-
-
-

1572
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;

a


1572
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;
nel 1558 ha sposato il delfino Francesco (ora Francesco II);
nel 1560, dicembre, è morto il marito;
dal 1561 si trova in Scozia;
nel 1566 ha sposato il giovane lord Henry Stuart Darnley, cattolico e imparentato con le famiglie reali d'Inghilterra e di Scozia;
dal 1568 è mantenuta sotto vari pretesti in una prigionia appena mascherata in Inghilterra da Elisabetta I;
nel 1571 viene rinchiusa in una lugubre prigione nel castello di Sheffield;
1572
dopo la notte di san Bartolomeo, diminuisce ancora il numero dei suoi sostenitori; del resto la "cospirazione Ridolfi" ha già aggravato la sua posizione e pure la Francia, dopo il "trattato di Blois", non è più disposta ad aiutarla;



Giacomo VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566 - Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria [Stuarda];
1567-1625, re di Scozia;
incoronato a un anno, dopo la deposizione della madre;
Reggente (1570-80): J. D. Morton;
Precettore: G. Buchanan;




1603-25, re d'Inghilterra (Giacomo I);



1572
-


a


1572
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico II
Albero genealogico
(Haderslev 1534 - Antvorskov 1588)
figlio di Cristiano III e di Dorotea di Sassonia-Lauenburg;
1559-88, re di Danimarca e di Norvegia;
1563-70, "guerra dei sette anni": la pace di Stettino sancisce lo status quo;




1572
tra i più floridi anni nella storia della Danimarca;.
NORVEGIA
1572
-
ISLANDA
1572
-


1572
REGNO di SVEZIA
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;
dal 1563 è tenuto in prigione dal fratello Erik XIV, re di Svezia;
1563-70, "guerra dei sette anni";
1568-92, re di Svezia;



1572
1572-83, guerra contro la Russia;





1572
REGNO di PORTOGALLO
Sebastiano
Albero genealogico

(Lisbona 1554 - Alcázarquivir, odierna Ksar el-Kebir, Marocco 1578)
figlio postumo dell'erede al trono Giovanni di Braganza;
1557-78, re di Portogallo;
[1557-68, sotto la reggenza del prozio cardinale Enrico.]




1572
-
a

1572
REGNO di SPAGNA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona, dal 1545 è vedovo e dal 1548 si trova presso il padre a Bruxelles;
nel 1550 ha fatto ritorno in Spagna;
nel 1551 ha ricevuto il giuramento del regno di Navarra;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
nel 1559 è morta la seconda moglie Maria Tudor;
1559-60, agisce contro il protestantesimo in Spagna e contro ogni supposto eretico assicurato dall'ortodossia tridentina;
nel 1561 Madrid è stata elevata al rango di residenza reale;
nel 1567 ha attuato l'assimilazione religiosa forzata dei mori dell'Andalusia e di Granada;
nel 1568 la morte della terza moglie Elisabetta di Valois ha allentato i rapporti con la corte francese; si è pure aggiunta la tragedia domestica che lo ha costretto ad imprigionare il figlio primogenito don Carlos (Carlo d'Austria);
nel 1570 sposa (quarto matrimonio) la nipote Anna d'Austria che gli darà cinque figli [tra cui l'erede al trono Filippo III];
1568-71, conduce contro i mori insorti dell'Andalusia e di Granada una vera e propria guerra;
1571, battaglia navale di Lepanto;






1580-98, re di Portogallo;

 
1572
i turchi sono attaccati in Morea;









1572
ducato di SAVOIA
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;
1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
nel 1553 è stato nominato luogotenente generale e comandante supremo dell'esercito spagnolo in Fiandra;
1556, governatore dei Paesi Bassi;
nel 1560 la pace di Cateau-Cambrésis gli ha restituito i suoi stati (ad eccezione di alcune fortezze, rimaste ancora in mano francese e spagnola, e del territorio ginevrino a cui è riconosciuta l'indipendenza); la pacificazione è stata sancita dal suo matrimonio con Margherita d'Angoulême, duchessa di Berry, figlia di Francesco I, re di Francia. 
nel 1560 ha trasferito la capitale da Chambéry a Torino;
nel 1562 ha recuperato Torino;
il 7 febbraio 1563 è entrato ufficialmente a Torino;

 
1572
-



1572
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Gianotto Lomellini
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1571 10 ott - 10 ott 1573, doge di Genova;


1572
-


1572
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1572
-



1572
ducato di Mantova
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;
[dal 1561 è sposato con Eleonora von Habsburg.]



1574-87, 1° duca del Monferrato;



1572
-
a

1572
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Alvise I Mocenigo
Albero genealogico

(Venezia 26 ott 1507 - Venezia 4 giu 1577)
figlio di Tommaso e di Lucrezia Marcello;
1570-77, doge di Venezia; [85°]

- nunzio pontificio: Giovanni Antonio Facchinetti (1566 6 mag - 15 giu 1573)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1572
Febbraio
27
, deposizione di Francesco Rocca davanti all'Inquisizione veneziana;

Marzo
4
, deposizione di Ludovico Albioso davanti all'Inquisizione veneziana;

Giugno
i librai indirizzano a Roma una lettera di protesta e riprendono a stampare l' «Officiuolo» riformato.
Tra il patriziato si comincia a mormorare che il papa favorisce le stamperie romane a danno di quelle veneziane.

Agosto
il Sant'Uffizio veneziano reitera la proibizione ai librai veneziani di stampare l' «Officiuolo» riformato.
Il nunzio mons. Facchinetti, recatosi in Collegio per sollecitare il rispetto del privilegio di Girolamo Torresano, si scontra sulle prime nell'opposizione del doge Alvise Mocenigo e di Nicolò da Ponte, urtati dall'intromissione del pontefice negli affari veneziani. Quando tuttavia il nunzio ribadisce la giurisdizione della Sede Apostolica sui testi canonici e sulla letteratura pericolosa, tira il Collegio dalla sua parte.
Man mano che la tensione intorno all' «Officiuolo» riformato cresce, si approfondiscono le divisioni all'interno dello stesso Sant'Uffizio:
- l'arte dà contro a Girolamo Torresano, forte dell'appoggio del patriarca;
- il nunzio, nel timore che la disputa pregiudichi l'applicazione dell'Indice e ben conscio dell'insostenibile posizione dei librai esclusi dal monopolio, si schiera dalla parte di questi ultimi;
- a Roma la Stamperia del Popolo Romano, diretta da Fabrizio Galletti, e i suoi sostenitori intrigano a favore di Girolamo Torresano;
- il cardinal Tolomeo Gelli, segretario di Stato, si rende conto per parte sua che i privilegi hanno un significato esclusivamente economico e ne chiede il ritiro;
- il governo della Repubblica ha in precedenza favorito Girolamo Torresano ma ora alcuni patrizi sembrano inclini ad un cambiamento di rotta.


Settembre
10
, Igoumenitza, la flotta cristiana composta di:
- galere: 13 pontificie, 76 spagnole, 104 veneziane,
- galeazze: 2 spagnole, 6 veneziane,
- navi: 20 spagnole, 14 veneziane
si mette in ordine di combattimento;
al centro don Giovanni con 63 galere,
a destra il marchese di Santa Cruz con 50 galere,
a sinistra Soranzo con 51 galere.
Più indietro, in soccorso, don Juan de Cardona con 29 galere.
Manca Gianandrea Doria.
I turchi non accettano lo scontro.
Ad un anno dalla battaglia di Lepanto, che sembrava aver cambiato i destini di Venezia, la situazione è peggiore di prima.

Ottobre
alla fine del mese i librai disobbedienti stanno ancora stampando l' «Officiuolo» riformato (o Officium Mariae).
L'Inquisizione ne convocca cinque:
. Domencio Farri,
. Girolamo della Barba,
. Giacomo Leoncini,
. Domenico Nicolini,
. Francesco Rampazetto,
a render ragione della loro ostinazione nell'andar contro la volontà pontificia.
La risposta – così come la riporta il nunzio – è che sono costretti a rischiare la dannazione eterna per necessità economica.
Il nunzio Giovanni Antonio Facchinetti, oltre a tentare di ammorbidire la Curia, viene in aiuto ai librai omettendo di eseguire gli ordini di Roma.
Il patriarca di Venezia Giovanni Trevisan, ad esempio, lamenta che il nunzio, pur avendo ricevuto l'autorizzazione a Girolamo Torresano a continuare il suo lavoro come prima non l'abbia resa nota al Sant'Uffizio e chiede al papa di spronare il suo rappresentante ufficiale.
A questo punto al nunzio non resta che cedere.

Novembre
Inquisizione: Venezia, il nunzio minaccia seriamente i librai recalcitranti i quali, tuttavia, non si spaventano al punto da desistere e si rivolgono ai Capi del Consiglio dei Dieci.
La disputa passa ora alle diplomazie.

Dicembre
verso la fine dell'anno si trasferisce da Venezia a Torino Niccolò Bevilacqua.
Ecco che la tipografia torinese cresce d'importanza a scapito di quella veneziana.
[Originario di Trento, era passato a Venezia, come apprendista di Paolo Manuzio, del quale è poi diventato uno dei soci principali.
In proprio ha pubblciato 48 titoli (1554-72).
Favorevolmente impressionato dai risultati del suo lavoro, il duca Emanuele Filiberto di Savoia lo ha convinto a trasferirsi a Torino offrendogli notevoli facilitazioni finanziarie.
Morirà l'anno dopo nel 1573, ma i suoi eredi continueranno a mandar avanti la casa editrice torinese, pubblicando prima della fine del secolo circa 200 titoli di vario argomento, anche se prevalentemente di carattere giuridico, nonostante gli ostacoli frapposti loro da Luc'Antonio Giunti.]
Del resto la concorrenza nasce dove uno meno se l'aspetta!
[Luca Bonetti, per esempio, che si dice veneziano – probabilmente un discendente del Bonetti attivo a Venezia negli anni Ottanta del Quattrocento – ha impiantato una tipografia a Siena nel 1571, dove prima non c'è alcun torchio, per pubblicarvi più di 400 titoli (fino al 1623). Con la sua produzione, rivolta soprattutto alla letteratura in volgare, sacra e profana, minaccia direttamente la stampa veneziana in uno dei suoi settori principali.]


Roma, ad una riunione della Lega santa (come la chiamano gli spagnoli) oltre al papa e ad alcuni cardinali ci sono Zuniga e Pacheco per gli spagnoli e Paolo Tiepolo per Venezia: servono circa quattrocento navi;

Inquisizione: Venezia, viene catturato Teofilo Panarelli; viene impiccato a Roma lo stesso anno.
Ludovico Albioso riferisce all'Inquisizione che Francesco Rocca ha a suo tempo nutrito opinioni eterodosse. Ma alla domanda del tribunale se abbia mai trafficato in libri proibiti con Teofilo Panarelli, il tipografo di Castello risponde negativamente, aggiungendo di non aver mai messo in discussione i principi della fede cattolica. Un mdo per fugare i sospetti sulla sua piena accettazione dell'ortodossia: viene così rilasciato.






1572
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;
nel 1567 è morta la prima moglie Lucrezia de' Medici;


 
1572
-



1572
Granducato di Toscana
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);
nel 1562 ha istituito l'Ordine militare religioso di Santo Stefano;
1569-74, granduca di Toscana;

1572
-


1572
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;
nel 1548 ha sposato Vittoria Farnese;
dal 1553 è capitano generale della chiesa;
dal 1555 è prefetto di Roma;
dal 1558 è passato al servizio di Filippo II di Spagna;





 
1572
dopo aver fatto fiorire nel ducato l'arte della maiolica ed aver promosso, con l'aiuto di nuclei ebraici, le attività manifatturiere e i traffici dei porti di Senigallia e della prediletta Pesaro, le spese eccessive lo costringono a imporre gravi tasse che non tardano a provocare una rivolta, da lui duramente repressa;



1572
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1572
-


SICILIA
Viceré
G. Toledo
(1564 - 1577)
1572
-

 





Bayer, Johann (Rain, Baviera 1572-Augusta 1625) astronomo tedesco
Uranometria nova (1603, atlante stellare; per la prima volta le stelle vengono indicate con lettere greche).

Biondi, Giovan Francesco (Isola di Lesina, Dalmazia 1572-Aubonne, Svizzera 1644) romanziere italiano, autore di opere storiche e di una trilogia di romanzi avventurosi ed erotici; di famiglia dalmata svolse incarichi diplomatici, per conto della Repubblica di San Marco, in Francia e in Inghilterra;
L'Eromena (1624)
La donzella desterrada (1627)
Il Coralbo (1632)
Storia delle guerre civili fra le case di Lancastro e di York (?).

Cueva y Benavides, Alonso de la – marchese di Bedmar (Granada 1572ca-Oviedo 1655) prelato e diplomatico spagnolo;
1607-18, ambasciatore spagnolo a Venezia;
1617, congiura di Bedmar;
[È ritenuto l'artefice o complice, d'intesa con don Pedro Téllez Girón, duca d'Ossuna, viceré di Napoli, e con don Pedro di Toledo, governatore di Milano, d'una infernale macchinazione diretta a scardinare il governo veneziano per mezzo di mali arnesi e di infidi mercenarî francesi.
Egli si discolpa in pieno Collegio e vanta la sua innocenza in ripetute relazioni presso il suo governo ed i posteri, non senza sprezzante ingiuria per uomini e cose veneziane del suo tempo. Il duca d'Ossuna fa eco alle sue proteste, e con lui tutti i prezzolati dei circoli spagnoli. Ma il governo più saviamente taglia corto, e lo manda in Fiandra.

Vedi: Thomas Otway: Venice Preserved o La congiura di Venezia-1682.]
1618-22, presidente del Consiglio nelle Fiandre;
1622, cardinale e vescovo di Oviedo fino alla morte.

Dekker, Thomas (Londra 1572-1632) drammaturgo e scrittore inglese;
The Shoemaker's Holiday (1600, La festa del calzolaio)
Old Fortunatus (1600, Il vecchio fortunato)
The Onest Whore (1604, La onesta cortigiana)
The Wonderful Year (1603, L'anno meraviglioso; l'anno della peste)
The Seven Deadly Sins of London (1606, I sette peccati mortali di Londra)
The roaring girl (1611, La ragazza che urla, scritto con Th. Middleton, dramma ispirato a Mary Frith, Moll la tagliaborse, - 1584-1659).

Donne, John (Londra 1572-1631) poeta e predicatore inglese
Songs and Sonnets (1598-1615, Canzoni e sonetti)
Holy Sonnets (Sonetti sacri)
Anniversaries (1611-1612, Anniversari)
Poems (postumo, 1633, Poesie)
Death's Duel (Il duello della morte)
Sermons (tre raccolte postume, 1640-1649-1660/61, Sermoni).

Fakhr al-Din (Libano 1572-Costantinopoli 1635) emiro druso (1585-1613, 1618-33), figlio dell'emiro Korkmaz; considerato il fondatore del Libano moderno, fu l'artefice dell'unione fra le province druse, quelle maronite della montagna e le città costiere
1585, diventato emiro alla morte del padre, riesce a costruire uno stato indipendente che comprende Beirut e il porto di Saida; il sultano Ahmed, preoccupato, lo fa attaccare dal pascià di Damasco
1613, abdica in favore del figlio 'Alì e si reca in Toscana dove cerca aiuti alla corte dei Medici sollecitando, senza grandi risultati, le loro mire espansionistiche nel Mediterraneo
1618, tornato in patria, riprende le prerogative regie, rafforza lo stato e rinnova gli attacchi contro il pascià di Damasco
1633, dopo l'impegno profuso dal sultano Murad IV viene sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di Safad in cui perde la vita il figlio 'Alì
1635, viene giustiziato a Costantinopoli.

Jonson, Ben (Londra? 1572-1637) scrittore e commediografo inglese, amico e rivale di W. Shakespeare;
Everyman in His Humour (1598, Ognuno nel proprio umore)
Everyman out of His Humour (1599, Ognuno fuori del proprio umore)
Cynthia's Revels (1600, Le feste di Cinzia)
Poetaster (1601, Poetastro)
Sejanus (1603, Seiano)
The Masque of Blacknesse (1605, Il masque della nerezza)
Eastward Ho! (1605, A oriente!)
Volpone or the Fox (1606, Volpone)
Epicoene or The Silent Woman (1609, La donna silenziosa)
The Alchemist (1610, L'alchimista)
Catiline (1611, Catilina)
Bartholomew Fair (1614, La fiera di san Bartolomeo)
The Devil is an Ass (1616, Il Diavolo è un asino)
Workes (1616, I edizione in folio, Opere)
[Poiché la prima edizione in folio non è certo un successo, si dovrà attendere il 1640 prima che si ritenga di poterne vendere una seconda edizione.]
  Epigrammes
The Forest (1616, La foresta)
The Staple of News (1625, Il mercato delle notizie)
The New Inn (1629, La nuova locanda)
The Magnetic Lady (1632, La dama magnetica)
The Tale of the Tub (1633, Racconto di una botte)
Underwoods (1640, Sottobosco)
The Sad Shepherd (incompiuto, Pastore triste).

Lalli, Giovan Battista (Norcia 1572-1637) poeta italiano;
Tito Vespasiano overo Gerusalemme desolata (1635)
La moscheide (1624)
La franceide (1629)
L'Eneide travestita (1634).

Schmalz, Valentin (Gotha, 12 marzo 1572 – Raków, 8 dicembre 1622) teologo e pastore unitariano tedesco.

Strada, Famiano (Roma 1572-1649) letterato e storico italiano, gesuita;
Prolusiones academicae (1627)
De bello belgico decades duae (1637-50, in 2 voll., trattato sulla guerra di Fiandra del 1555-90, tradotto in varie lingue)
Eloquentia bipartita (1655).

Tanner, Adam o Tannerus (Innsbruck 14 aprile 1572 - Unken, Salisburgo 25 maggio 1632), gesuita, difensore della Chiesa e della liturgia cattolica contro i riformatori luterani e utraquisti, considerato uno dei maggiori teologi tedeschi della Controriforma;
1589, aderisce alla Compagnia di Gesù;
1601, partecipa ai colloqui di Ratisbona, di cui stende un'efficace relazione;
1603, ottiene la cattedra di Teologia presso il Collegio dei Gesuiti di Ingolstadt;
successivamente insegna presso l’Università di Vienna chiamato dall'imperatore Mattia d'Asburgo;
insegna anche a Monaco e a a Praga;
Defensio Ecclesiae libertatis (1607)
[In cui prende le parti della Chiesa nella controversia giurisdizionale fra Paolo V e la Repubblica di Venezia.]
Anatomiæ confessionis augustanæ (Ingolstadt 1613)
[Confutazione della Confessione di Augusta.]
Astrologia sacra (Ingolstadt 1615)
Apologia pro Societate Iesu ex Bohemiae regno : Ab eiusdem regni statibus religionis sub utraque publico decreto immerito proscripta (Vienna 1618)
Universa theologia scholastica (1626-27, 4 voll.)
[Di schietta ispirazione tomistica.]
[Nel campo dell'astronomia fece osservazioni sulle macchie solari. La UAI gli ha intitolato il cratere lunare Tannerus.]ae
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«segue da 1571»
1572
nella cosiddetta Bibbia della Leda il Nuovo Testamento viene illustrato con silografie prese da una edizione delle Metamorfosi di Ovidio e succede così che l'iniziale introducente l'epistola agli Ebrei rappresenti Giove in visita a Leda sotto forma di cigno.
[vedi A. Koberger]
Inghilterra
l'arcivescovo Parker fa stampare il De Antiquitate Ecclesiae da John Day;
Venezia
. Vincenzo Valgrisi ha finora pubblicato 202 edizioni (1540-1572);
. Nicolò Bevilacqua ha finora pubblicato 48 edizioni (1554-1572);
«segue 1573»

Index librorum proibitorum

«segue da 1571»
1572, la nuova Congregazione dell'Indice dei libri proibiti viene formalizzata dal nuovo papa Gregorio XIII, che nomina i primi quattro membri, tutti religiosi regolari, due dei quali provenienti dal Sant'Uffizio;
è subito chiaro che il loro compito non è solo quello di aggiornare le liste delle opere proibite, bensì di recuperare il rigore dell'indice paolino;
vengono quindi ripristinate proibizioni che a Trento erano state tolte e si rimettono in discussione le dieci regole preliminari; l'operazione si rivela tuttavia molto complessa;
«segue 1573»

Ugonotti

«segue da 1571»
1572
Nîmes, VIII sinodo della chiesa riformata francese;
Agosto
23/24
, festa di san Bartolomeo, nella notte, a Parigi e in tutta la Francia, i capi ugonotti vengono massacrati per ordine dei Guisa e con il benestare della regina madre Caterina dei Medici;
Enrico di Navarra, ugonotto, ha diciannove anni; riesce a salvarsi solo abiurando la propria fede;
il movimento riformato si dà una struttura federativa basata su assemblee politiche locali, regionali e nazionali: struttura che corrisponde  a quella federativa religiosa delle chiese, fondata sul concistoro, i colloqui (raggruppamenti di più chiese), i sinodi provinciali e nazionali, con forte prevalenza dell'elemento laico; si sviluppa intanto l'opposizione ideologica alla monarchia che si esprime nelle dottrine giuridico-politiche dei "monarcomachi";
«segue 1589»

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