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Honoré-Gabriel Riqueti – conte di Mirabeau

(Le Bignon, Provenza 9 marzo 1749 – Parigi 2 aprile 1791)

uomo politico francese;

[Figlio del marchese Victor Riqueti de Mirabeau (1715-1789).]

 

affascinante ma fisicamente brutto;

 

1769
entrato nell'esercito, partecipa con il grado di sottotenente alla campagna per sottomettere la Corsica, dopo aver provato il carcere per qualche mese nell'isola di Ré su richiesta del padre, in seguito agli scandali e ai continui debiti;

1772
lasciato l'esercito, sposa la ricca Emile de Marignane, ma viene ancora incarcerato per debiti nel forte di If;

Saggio sul dispotismo (1775)

1776
trasferito al forte di Joux, si innamora di Marie-Thérèse de Ruffey («Sophie») moglie del marchese de Monnier, di Pontarlier, con la quale fugge, dapprima in Svizzera e poi in Olanda; viene condannato a morte in contumacia dal parlamento di Besançon;

1777
i due amanti sono estradati su richiesta del governo francese: lui viene rinchiuso a Vincennes dove rimarrà tre anni e mezzo, mentre lei, incinta, è segregata in un convento;

Lettere a Sophie (1777-1780 ma pubblicate nel 1792; sollevano molto scalpore per il loro contenuto erotico)

1782
ottenuta la libertà, è coinvolto in due processi contro la moglie e contro il marchese de Monnier, che rinfocolano lo scandalo e la sua fama di avventuriero, ma in cui dà la prima prova della sua capacità oratoria; alcuni opuscoli polemici contro la politica economica del governo e i potentati del mondo finanziario o della cultura, come P.-A. Caron de Beaumarchais, gli valgono ancora inimicizie e lo costringono a riparare per un breve periodo in Inghilterra;

Des Lettres de cachet et des prisons d'État (1782, in cui attacca l'assolutismo ed esalta lo stato costituzionale garante delle libertà personali)

1786
viene inviato in missione segreta dal ministro degli esteri Ch. Gravier, conte di Vergennes, a Berlino;

1787
gennaio, quando torna a Parigi, dopo il viaggio in Prussia, trova una situazione ancor più degradata ed accusa Ch.-A. de Calonne di essere il vero artefice di questa disfatta finanziaria in un pamphlet intitolato:

Dénonciation de l'agiotage au Roi et à l'Assemblée des Notables (1787, dato alle stampe durante la preparazione dell'assemblea)

Sur Moses Mendelssohn, sur la réforme des juifs (1787)

1788

Della monarchia prussiana sotto  Federico il Grande (1788)
Storia segreta della corte di Berlino (1788-89, opera, pubblicata anonima, costituita dalle 70 lettere riservate da lui inviate alla corte francese)

1789
allo scoppio della rivoluzione si impegna totalmente nella vita politica: dopo aver cercato inutilmente di farsi eleggere  agli stati generali dalla nobiltà provenzale, viene eletto (fra i pochi nobili) rappresentante del terzo stato di Marsiglia e di Aix optando per quest'ultima circoscrizione;
inizia la pubblicazione del «Journal des Etats généraux» subito proibito e sostituito quindi dal meno compromettente «Lettres à mes commettants» («Courrier de Provence» dal luglio);
è disprezzato dai nobili, di cui non esita a denunciare privilegi e abusi, e visto con diffidenza dal terzo stato;

1790
maggio, oltre a prendere denari da Ph. d'Orléans, finisce con l'accettare che il re gli paghi tutti i debiti contratti e una pensione di 6000 franchi mensili dalla sua lista civile; egli comincia così ad inviare al re quelle note segrete (50 in tutto) in cui si riassume la sua visione politica;

1791
marzo, nonostante la sua venalità, le ambizioni malcelate e l'equivoca reputazione gli attirino le diffidenze di parte dell'assemblea: di J. Necker e di La Fayette ma anche di M. Robespierre e A.-P. Barnave, viene eletto presidente dell'assemblea legislativa, pochi giorni prima di essere stroncato da una improvvisa malattia. Il suo progetto di rinnovamento istituzionale ha così fine, lasciando il posto alle istanze più radicali e democratiche.

[La sua collezione di libri (che comprende anche quella del conte di Buffon i cui libri sono per la maggior parte firmati e arricchiti da una massa di note scritte dalla stessa mano del naturalista), messa insieme con passione ma anche con impazienza dall'autunno 1789 agli inizi del 1791 (catalogo di 434 pagine in-ottavo, con due tavole incise), viene dispersa, a partire dal 9 gennaio 1792, in un'asta tenuta a Parigi in una delle sale dell'hôtel de Bullion, rue J.J. Rousseau.
Uno dei pezzi più curiosi, il Fénelon postillato dal curato Meslier, va a finire nelle mani di Antoine-Augustin Renouard.
(Nel 1980 ca, il catalogo viene proposto sia da Hill che da Kraus a 850 $.)
Hans Tuzzi, Gli strumenti del bibliofilo, Edizioni Sylvestre Bonnard, Milano 2003. ]

 

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