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Giorgio RUFFOLO

(Roma, 14 agosto 1926)

uomo politico italiano, esponente del PSI (Partito Socialista Italiano);
[Fratello minore di Nicola, notaio e scrittore, e Sergio, pittore e grafico, entrambi partigiani e arrestati dalla polizia fascista a Roma prima della liberazione del 4 giugno 1944.]

PSI (1944-1948, 1958-1994)
GCR (1948-1958)
PDS (1994-1998)
DS (1998-2007)
PD (dal 2007)

nato in una famiglia borghese di tradizioni repubblicane;
allievo all'Università di Giuseppe Ugo Papi, consegue la laurea in giurisprudenza;

giornalista;

1944
socialista, diviene giovanissimo dirigente della FGSI, entrando in seguito a fare parte della direzione nazionale del PSI;
è uno dei fondatori e promotori della sezione italiana della Quarta Internazionale, insieme a Livio Maitan e Franco Archibugi;
economista, esperto economico presso l'ufficio studi della Banca Nazionale del Lavoro, dove diviene amico del collega Eugenio Scalfari, passa poi all'OCSE;

1956
all'ENI è al fianco di Enrico Mattei († 1962), fino alla morte di questi;
nello stesso anno viene incaricato dal ministro del Bilancio Ugo La Malfa di riorganizzare gli uffici della programmazione presso il Ministero del Bilancio, assumendo l'incarico di segretario generale (1956-75) per la Programmazione economica;

1958
ritorna al PSI;
insieme a Riccardo Lombardi, Antonio Giolitti e Pasquale Saraceno è uno dei principali promotori di una politica di programmazione economica volta al superamento degli squilibri territoriali e alla riduzione delle diseguaglianze sociali;
[Il Rapporto sulla Programmazione Economica che presenta al Parlamento in qualità di segretario generale della Programmazione Economica, patrocinato dal ministro del Bilancio Antonio Giolitti, è sarcasticamente bollato da Amintore Fanfani come "il libro dei sogni".]
è uno dei membri più autorevoli della "corrente giolittiana";

1975
presidente (1975-79) della FIME (Finanziaria Meridionale) per lo sviluppo di nuove iniziative industriali nel Mezzogiorno;

1979
alle elezioni europee viene eletto parlamentare europeo, nelle file del PSE (Partito Socialista Europeo);

1981
costituisce insieme ad altri studiosi, tra i quali si ricordano Antonio Pedone e Luigi Spaventa, il Centro Europa Ricerche, un istituto specializzato in previsioni economiche e analisi critiche della politica economica; del quale è presidente[22] dal 1994.

1983
si dimette dal PSE per poter candidarsi alla Camera dei deputati;
12 luglio, eletto deputato (IX Legislatura) per il PSI;
[Esponente del gruppo di minoranza rispetto alla linea del segretario del PSI Bettino Craxi, di cui si definirà, in un'intervista a «Il Riformista» del 2007, «critico moderato e non un reale oppositore»].

1986
è tra i fondatori della rivista «MicroMega»;

1987
2 luglio, eletto senatore (X Legislatura);
luglio-marzo 1988, ministro dell'Ambiente ("governo Goria");

1988
aprile-luglio 1989, ministro dell'Ambiente ("governo De Mita");

1989
luglio-marzo 1991, ministro dell'Ambiente (VI "governo Andreotti");

1991
aprile-aprile 1992, ministro dell'Ambiente (VII "governo Andreotti");

1992
23 aprile, rieletto senatore (XI Legislatura);

 

1994
presidente del Centro Europa Ricerche;
alle elezioni europee si ricandida al Parlamento europeo, aderendo alla sinistra indipendente;

eletto anche nelle successive europee, aderendo questa volta ai Democratici di Sinistra, in quanto non condivide l'idea di quanti, a livello nazionale, fra gli ex socialisti, ritengono di rifondare un partito socialista di piccole dimensioni;

2007
è coinvolto nella redazione del manifesto programmatico del Partito Democratico a cui non risparmia critiche anche severe;

 

 

 

 

 

Fonti
- Altre

 

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