– Salvatore
VALITUTTI
(Bellosguardo, Salerno 30 settembre 1907 – Roma, 1º ottobre 1992)
uomo politico italiano, esponente del PLI (Partito
Liberale Italiano);
[Figlio di Giuseppe,
e di Amalia Macchiaroli,
è il quinto di una famiglia numerosa, composta da ben dodici
figli.
Suo padre, oltre a badare alla modesta azienda agricola, esercita il
commercio del vino e dell'olio con criteri manageriali e moderni, inusuali
per l'epoca.
Sposa Maria Bianca Pignatari,
di nobili origini calabresi.]
Quando il padre, per motivi di salute, deve limitare la sua attività,
la madre ed i figli più grandi, tra questi Antonio
ed anche Salvatore, sono
chiamati a sostituirlo.
compie gli studi secondari a Salerno, dove frequenta l'antico Istituto
Tecnico ed è allievo prediletto di Giovanni
Cuomo;
a Salerno abita a casa del fratello Antonio
(nell'attuale piazza Salvatore Valitutti), che nel frattempo ha rilevato
l'azienda paterna ampliandola grandemente;
qui fa i primi passi nella politica e manifesta simpatie per il partito
repubblicano:
sono i primi anni del fascismo, ed è probabile che in questo
periodo abbia avuto delle noie con la Questura, poiché raccomanda
il fratello Michele di
nascondere alcuni libri che custodisce a Bellosguardo;
alla fine degli studi secondari, lascia Salerno e si trasferisce a
Roma;
1930
si laurea all’Università di Scienze Politiche di Roma;
1933
assolti gli obblighi del servizio di leva, si iscrive al PNF
(Partito Nazionale Fascista) ed è chiamato presso l'Istituto
Fascista di Cultura, dove resta per alcuni anni;
1938
consegue la libera docenza in Storia delle dottrine politiche alla Facoltà
di Scienze politiche di Perugia, e nello stesso anno, poco più
che trentenne, gli viene conferita la nomina di Provveditore agli Studi
di Mantova;
1940
Provveditore agli Studi di Perugia durante il periodo bellico;
è uno dei collaboratori del Dizionario di politica del
PNF;
1946
nel dopoguerra ricopre inoltre la carica di Rettore dell'Università
per Stranieri;
alla fine della guerra, è chiamato al Ministero della Pubblica
Istruzione da Guido Gonella, che ne fa
il suo collaboratore;
1953
sempre alla Pubblica Istruzione, è Capo di gabinetto del ministro
liberale Gaetano Martino;
[Periodo segnato da significativi e importanti traguardi
(Leggi sull’edilizia scolastica, sulle borse di studio ai capaci e meritevoli,
sulla stampa giovanile e i giornali studenteschi, ecc.).]
Lo stesso anno viene sottoposto ad autorevoli sollecitazioni affinché
accetti la candidatura alla Camera dei deputati, nella lista della Democrazia
Cristiana come indipendente, in qualsiasi collegio desideri, ma
rifiuta per la sua ferma convinzione Liberale;
La Rivoluzione Giovanile (?, considerata una vera introduzione
all'analisi della società emergente e una previsione dei moti
studenteschi del 1968)
1963
16 maggio, eletto deputato (IV Legislatura);
1968,
5 giugno, non viene eletto (V Legislatura);
[A dimostrazione dell'estrema fragilità e inconsistenza
organizzativa del PLI (Partito Liberale Italiano) in
provincia di Salerno.]
1972
25 maggio, eletto senatore (VI Legislatura) nel collegio di Eboli;
giugno-giugno 1973, sottosegretario alla Pubblica Istruzione
(II "governo
Andreotti");
1979
agosto-aprile 1980, ministro della Pubblica istruzione
(I "governo
Cossiga");
[Pur rimanendo nell'incarico pochi mesi , riesce a riordinare
il sistema universitario e avvia la revisione dei cosiddetti decreti
delegati.]
1980
febbraio, indice a Roma la prima Conferenza Nazionale della Scuola
su Finalità, problemi e organi della partecipazione scolastica
in un ordinamento democratico, che vede all'opera docenti, dirigenti
amministrativi, presidi, studenti, forze politiche e sindacali;
1983
12 luglio, eletto senatore (IX Legislatura) nel primo collegio
di Roma-Parioli;
presidente (1983-87) della VII Commissione per l’Istruzione del Senato;
1987
alla scadenza del terzo mandato parlamentare, sebbene presidente nazionale
del PLI, cominciò gradualmente ad allontanarsi
dalla politica attiva e ad appartarsi, dedicandosi prevalentemente alla
lettura e alla scrittura;
1991
presidente onorario del PLI;
In questo ultimo periodo presta la sua autorevole collaborazione
a quasi tutti i più prestigiosi quotidiani nazionali («La
Nazione», «La Stampa, «Il Resto del Carlino»,
«Il Messaggero», «Il Giornale», «Il Tempo»,
ecc.), oltre a dirigere la rivista «Nuovi Studi Politici»,
da lui fondata.
Dedica la sua attività
in manifestazioni culturali ed umanitarie di grande rilievo:
- presidente nazionale ed internazionale della Società
Dante Alighieri,
- vicepresidente dell'Opera Nazionale Montessori,
- presidente del Movimento di Collaborazione Civica,
per l’educazione democratica dei giovani,
- (soprattutto) presidente dell'Unione Nazionale per la Lotta
all'Analfabetismo.
1992
1º ottobre, muore a Roma.
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