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Giuseppe PELLA

(Valdengo 18 aprile 1902 – Roma 31 maggio 1981)

uomo politico italiano, il 2º Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana;

Laureato in Economia e commercio, insegna contabilità nazionale nelle Università di Roma e di Torino;

1945
subito dopo la Liberazione aderisce alla Democrazia Cristiana, schierandosi con l'ala "destra" del partito;

1946-48
deputato all'Assemblea Costituente;

1946 13 lug - 20 gen 1947
sottosegretario alle Finanze (II governo De Gasperi), suo primo incarico governativo;

1947
2 feb-13 mag, sottosegretario alle Finanze (III governo De Gasperi);
31 mag-12 mag 1948, ministro delle Finanze (IV governo De Gasperi);

1948-1968
deputato;

1948-1953
ministro del Tesoro (V, VI, VII, VIII, governo De Gasperi), ricoprendo in alcune fasi anche l'interim del Bilancio;
[In questa veste persegue una politica liberista e monetarista, in continuità con la linea tracciata da Luigi Einaudi. Viene duramente criticato dalle sinistre d'opposizione (Pci e Psi) e anche dal gruppo di Dossetti, La Pira e Vanoni.]

1953 17 ago-18 gen 1954
presidente del Consiglio dei ministri;
[Dopo la crisi politica del 1953, con il fallimento dell'ultimo governo di Alcide De Gasperi (che non ottiene la fiducia), il 17 agosto 1953 il presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che è stato suo insegnante all'università, lo incarica di formare un governo di cui viene sottolineata la provvisorietà; è denominato infatti governo d'affari o governo amministrativo il cui unico compito è quello di arrivare all'approvazione della legge di bilancio (che all'epoca deve avvenire entro il 30 ottobre di ogni anno), senza nessuno scopo politico. A rafforzare il carattere tecnico del gabinetto, ne sono chiamati a far parte alcune personalità estranee alla politica (l'avvocato dello Stato Salvatore Scoca alla Riforma burocratica, l'alto magistrato Antonio Azara alla Giustizia, l'ing. Modesto Panetti alle Poste, eccetera).
In tale esecutivo Pella assume l'interim degli Esteri e del Bilancio. Come ministro degli Esteri ha uno scontro con il presidente jugoslavo Tito, il quale minacciava di invadere Trieste se gli anglo-americani, che ancora occupavano la zona A del Territorio Libero di Trieste, ne avessero consegnato l'amministrazione all'Italia. Pella minaccia di inviare le truppe sul confine orientale. La crisi che poteva sfociare in un confronto militare venne fatta rientrare dopo molti sforzi diplomatici delle potenze occidentali.]

1954
12 gennaio, si dimette;
[Dopo l'esperienza alla guida del governo, si dedica all'attività di partito partecipando alla fondazione di una corrente di destra, "concentrazione", alla quale aderisce, tra gli altri, Giulio Andreotti. In tale veste, è uno dei promotori dell'elezione di Giovanni Gronchi alla Presidenza della Repubblica contro il candidato del segretario della Dc Amintore Fanfani, che è l'indipendente Cesare Merzagora.
[Eletto Giovanni Gronchi, è lui il candidato naturale alla Presidenza del Consiglio, ma il nuovo presidente della Repubblica gli preferisce Antonio Segni.]

1957 19 mag-1º gen 1958
ministro degli Esteri (governo Zoli), in cui è anche vice presidente del consiglio;

1959 15 feb-23 mar 1960
ministro degli Esteri (II governo Segni);

1960 26 lug-21 feb 1962
ministro del Bilancio (III governo Fanfani);
[Ostile alla politica fanfaniana di alleanza col Psi, a partire dal 1962 decide di tenersi in disparte.]

1972
17 feb-28 giu, ministro delle Finanze (I governo Andreotti);
[Un monocolore Dc che, non avendo ottenuto la fiducia, si limita a gestire gli affari correnti fino alla convocazione delle nuove Camere e alla costituzione del nuovo governo.]

1968-76
senatore;

nel corso degli anni Settanta, è presidente e poi presidente onorario dell'Ania (Associazione nazionale fra le imprese di assicurazione);

1981
31 maggio, muore a Roma.

_______________________

 

GOVERNO 1953 17 agosto-18 gennaio 1954

Il Governo Pella è stato l'ottavo governo della Repubblica Italiana, il secondo della II legislatura. È rimasto in carica dal 17 agosto 1953 al 18 gennaio 1954 per un totale di 154 giorni, ovvero 5 mesi e 1 giorno. Fu il primo governo in cui il candidato accettò l'incarico senza riserva e venne definito "governo amministrativo".[1]
Indice [nascondi]
1 Composizione
2 Presidente del Consiglio dei ministri
2.1 Segretario del Consiglio dei ministri
2.2 Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
3 Ministeri senza portafoglio
4 Ministeri
4.1 Affari esteri
4.2 Interno
4.3 Grazia e Giustizia
4.4 Bilancio
4.5 Finanze
4.6 Tesoro
4.7 Difesa
4.8 Pubblica Istruzione
4.9 Lavori Pubblici
4.10 Agricoltura e Foreste
4.11 Trasporti
4.12 Poste e Telecomunicazioni
4.13 Industria e Commercio
4.14 Commercio con l'Estero
4.15 Marina Mercantile
4.16 Lavoro e Previdenza Sociale
5 Note
6 Collegamenti esterni
Composizione
Camera dei Deputati Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Nazionale Monarchico
Partito Liberale Italiano
Südtiroler Volkspartei
Totale Maggioranza 263
40
13
3
319
Partito Comunista Italiano
Partito Socialista Italiano
Partito Socialdemocratico Italiano
Movimento Sociale Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Totale Opposizione 143
75
19
29
5
271
Totale 590
Senato della Repubblica Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Nazionale Monarchico
Partito Liberale Italiano
Südtiroler Volkspartei
Totale Maggioranza 116
16
3
2
137
Partito Comunista Italiano
Partito Socialista Italiano
Movimento Sociale Italiano
Partito Socialdemocratico Italiano
Unità Popolare
Altri
Totale Opposizione 51
26
9
9
4
1
100
Totale 237
Composizione del governo:
Democrazia Cristiana
Indipendenti

Presidente del Consiglio dei ministri 1953 17 agosto-18 gennaio 1954
Giuseppe Pella

Segretario del Consiglio dei ministri
Giulio Andreotti

Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Giorgio Tupini, Roberto Lucifredi, Teodoro Bubbio

Ministeri senza portafoglio

Cassa per il Mezzogiorno
Pietro Campilli

Riforma burocratica
Salvatore Scoca

MINISTERI

Affari esteri
Ministro Giuseppe Pella, ad interim
Sottosegretari Francesco Maria Dominedò, Lodovico Benvenuti

Interno
Ministro Amintore Fanfani
Sottosegretari Guido Bisori

Grazia e Giustizia
Ministro Antonio Azara
Sottosegretari Ercole Rocchetti

Bilancio
Ministro Giuseppe Pella, ad interim
Sottosegretari Mario Ferrari Aggradi

Finanze
Ministro Ezio Vanoni
Sottosegretari Edgardo Castelli, Angelo Motta

Tesoro
Ministro Silvio Gava
Sottosegretari Ennio Avanzini, Rodolfo Vicentini, Mario Zotta, Gennaro Cassiani

Difesa
Ministro Paolo Emilio Taviani
Sottosegretari Giacinto Bosco, Edoardo Martino

Pubblica Istruzione
Ministro Antonio Segni
Sottosegretari Raffaele Resta, Angelo Di Rocco

Lavori Pubblici
Ministro Umberto Merlin
Sottosegretari Emilio Colombo

Agricoltura e Foreste
Ministro Rocco Salomone
Sottosegretari Luigi Gui, Mariano Rumor

Trasporti
Ministro Bernardo Mattarella
Sottosegretari Giovanni Bovetti

Poste e Telecomunicazioni
Ministro Modesto Panetti
Sottosegretari Gaetano Vigo

Industria e Commercio
Ministro Piero Malvestiti
Sottosegretari Emilio Battista, Basilio Focaccia, Gioacchino Quarello

Commercio con l'Estero
Ministro Costantino Bresciani Turroni
Sottosegretari Mario Martinelli

Marina Mercantile
Ministro Fernando Tambroni
Sottosegretari Corrado Terranova

Lavoro e Previdenza Sociale
Ministro Leopoldo Rubinacci
Sottosegretari Rinaldo Del Bo, Umberto Delle Fave

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