– Gianuario
[Ariuccio] CARTA
(Bitti, 1° gennaio 1931)
uomo politico italiano, esponente della Democrazia
cristiana;
Laureato in giurisprudenza all'Università Cattolica di Milano,
svolge la professione di avvocato;
presidente dell'Ordine degli avvocati del foro di Nuoro e della Sardegna;
milita fin da giovanissimo nei movimenti cattolici, aderendo poi alla
Dc ;
1961
è a capo del gruppo dei "Giamburrasca", che prende
la guida del partito in provincia di Nuoro e lo elegge alla carica di
segretario provinciale;
1965
eletto consigliere regionale della Sardegna;
1967
novembre, si dimette dalla carica precedente per candidarsi alla
Camera dei deputati;
1968
5 giugno, eletto deputato (V Legislatura) nel collegio di Cagliari;
1972
25 maggio, rieletto deputato (VI Legislatura) nel collegio di
Cagliari;
1973
luglio-marzo 1974, sottosegretario alle Finanze
(IV "governo
Rumor");
1974
14 marzo-3 ottobre, sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio dei ministri (V "governo
Rumor");
novembre-gennaio 1976, sottosegretario alla Marina Mercantile
(IV "governo
Moro");
1976
12 febbraio-30 aprile, sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio dei ministri (V "governo
Moro");
5 luglio, rieletto deputato (VII Legislatura) nel collegio di
Cagliari;
luglio-gennaio 1978, sottosegretario all'Industria, Commercio
e Artigianato (III "governo
Andreotti");
1978
marzo-gennaio 1979, sottosegretario al Tesoro
(IV "governo
Andreotti");
1979
20 giugno, rieletto deputato (VIII Legislatura) nel collegio
di Cagliari;
1983
12 luglio, eletto senatore (IX Legislatura) nel collegio di Nuoro;
agosto-giugno 1986, ministro della Marina mercantile
(I "governo
Craxi");
1986
-
1987
2 luglio, rieletto senatore (X Legislatura);
nel corso della X legislatura è chiamato a presiedere prima la
commissione parlamentare Agricoltura e Foreste Demaniali del Senato
e successivamente, a partire dalla sua istituzione, la commissione parlamentare
bicamerale d'inchiesta sullo scandalo della filiale della BNL
(Banca Nazionale del Lavoro) di Atlanta.
1992
costretto da esigenze di ricambio generazionale a lasciare il laticlavio
senatoriale, si ricandida alla Camera dei deputati dove, pur sfiorando
le diecimila preferenze, non è rieletto.
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