– Hans
KREBS
(Helmstedt 4 marzo 1898 – Berlino 2 maggio 1945)
militare tedesco;
1914
1914 luglio - novembre 1918 – I
Guerra Mondiale
ancora giovanissimo, si arruola volontario nell'Esercito imperiale
tedesco, prendendo parte alla guerra;
durante il conflitto è promosso sottotenente e assegnato al 78º
Rgt fanteria, dove svolge anche il ruolo di comandante di compagnia;
1918
alla fine della guerra, i meriti riscossi sul campo lo portano ad essere
uno dei 4.000 ufficiali della Reichswehr,
le ricostituite forze armate della Repubblica di Weimar;
1925
promosso Leutnant (tenente), inizia una brillante
carriera che lo porta a svolgere importanti ruoli negli Stati Maggiori
di alcune unità combattenti e nello Stato Maggiore generale tedesco;
1931
-
1933
30 gennaio, A.
Hitler è nominato cancelliere dal presidente
del Reich P.L.
von Hindenburg;
27 febbraio, incendio del Reichstag;
[I nazisti accusano immediatamente il partito comunista
di aver preparato e commesso il crimine. L'incendio è l'inizio
della rivoluzione… nasce una nuova era nella storia della Germania.]
diviene (1933-35) aiuto dell'addetto militare tedesco a Mosca;
[In questa sede ha modo non solo di imparare la lingua
russa, ma soprattutto riesce ad entrare in contatto con le più
alte gerarchie politiche e militari sovietiche.]
1934
30 giugno, "notte
dei lunghi coltelli";
2 agosto, il presidente del Reich P.L.
von Hindenburg muore a Neudeck (futura Podzameck);
1935
alla fine del suo incarico, torna in patria dove viene assegnato allo
Stato Maggiore della 24ª Divisione fanteria;
1936
1937
dopo la promozione a Major (maggiore) ritorna
a Zossen, presso la sede dello Stato Maggiore generale, per dirigerne
l'undicesima sezione;
5 novembre, Berchtesgaden, nel corso di una riunione A.
Hitler comunica che la Germania deve conquistarsi il Lebensraum
[spazio vitale] in Europa orientale facendo uso della forza militare;
[Sono presenti anche W.
von Fritsch,
E. Raeder, W.
von Blomberg e il ministro degli esteri K.
von Neurath.]
1938
gennaio, scoppia lo "scandalo Blomberg-Fritsch";
marzo, A.
Hitler procede all'annessione al Reich dell'Austria;
"Anschluss"
maggio, in un discorso tenuto a Jüteborg, A.
Hitler dice chiaro e netto davanti ai generali che la Germania
"incorporerà la Cecoslovacchia;
29 settembre, viene firmato il patto
di Monaco;
9-10 novembre, Kristallnacht
"notte dei cristalli", progrom antisemita;
[Si dice che questa improvvisa violenza contro le proprietà
degli ebrei sia stata causata dall'assassinio di E.E.
vom Rath, terzo segretario presso l'Ambasciata tedesca a
Parigi (ferito gravemente il giorno 7 novembre e morto due giorni dopo).]
1939
1939 settembre - aprile 1945 – II
Guerra Mondiale
1° settembre, A.
Hitler attacca la Polonia;
è promosso al grado di Oberstleutnant
(tenente colonnello) e nominato Capo di Stato Maggiore del VII Corpo
d'armata;
1940
10 maggio - 25 giugno, campagna
di Francia
è promosso al grado di Oberst (colonnello);
1941
marzo, a pochi mesi dall'avvio dell' "Operazione
Barbarossa", viene inviato nuovamente a Mosca quale addetto
militare presso l'ambasciata tedesca; L'esperienza precedentemente svolta
nella capitale sovietica e le buone relazioni con i vertici sovietici
fanno di lui l'uomo ideale per mascherare agli occhi dei sovietici le
reali intenzioni di A.
Hitler.
[Seppure Stalin in persona
dimostri stima e amicizia per lui («noi
due dobbiamo rimanere amici qualsiasi cosa succeda» arriva
a dirgli il dittatore sovietico, i più alti comandanti russi
rimangono sempre dubbiosi delle buone intenzioni dell'ufficiale tedesco.
Ritenuto generalmente un opportunista di cui non potersi fidare, egli
si guadagna il soprannome di «l'uomo che
ti fa sembrare bianco il nero».]
invasione
dell'Unione Sovietica
22 giugno, inizia la campagna di Russia;
Allo scoppio della guerra sul fronte orientale, egli torna nuovamente
in patria prima di essere riassegnato.
1942
gennaio, è nominato capo di S.M. della IX Armata,
operante sul fronte orientale;
[Quest'unità è pesantemente travolta dalla
controffensiva sovietica dell'inverno 1941, che determina il fallimento
dell' "Operazione Tifone": l'assalto
tedesco su Mosca. La IX Armata si trova a difendere la difficile posizione
nel saliente di Rzhev, attaccata sui fianchi da due Fronti sovietici
che mirano a circondarla.]
L'Alto comando tedesco sceglie così una riorganizzazione complessiva
di quest'unità: al suo comando è nominato il Generaloberst
(colonnello generale) Walter Model, mentre
lui ne è nominato capo di S.M.
Sotto la direzione di Walter Model, abilissimo
tattico della difesa, la IX Armata riesce a respingere gli assalti sovietici
e a resistere nei cruenti scontri che ne seguono.
Grazie al prestigio ottenuto nella vittoriosa difesa del saliente di
Rzhev, egli è promosso Generalmajor
(maggiore generale).
1943
marzo, viene nominato capo di S.M. dell'intero
Gruppo d'armate Centro;
poco dopo la sua nuova assegnazione, è nuovamente promosso al
grado di Generalleutnant (tenente generale);
1944
6 giugno, D-Day, inizio dell'invasione finale ad ovest;
20 luglio, Rastenburg, fallisce il colpo di stato tentato contro
A.
Hitler;
agosto, è promosso General der Infanterie;
settembre, viene trasferito sul fronte occidentale, dove assume
il ruolo di capo di S.M. del Gruppo d'armate B;
[In quest'incarico ritorna agli ordini di Walter
Model, con l'obiettivo di arrestare l'avanzata delle truppe alleate
verso la Germania.]
1945
17 febbraio, viene richiamato a Zossen, presso lo Stato maggiore
generale dell'Esercito (OKH); assume l'incarico
di Capo del gruppo di comando dello stato maggiore generale dell'Esercito
in sostituzione del Generalleutnant (tenente generale) Walther
Wenck, cui è affidato il comando dell' "Operazione
Solstizio";
in questa posizione, ha modo di collaborare direttamente con il capo
di S.M. generale dell'Esercito Heinz Guderian
e di entrare in contatto diretto con A.
Hitler;
1° aprile, quando Heinz Guderian
è allontanato dal suo incarico a causa dei ripetuti contrasti
con A.
Hitler sulla conduzione della guerra, egli viene nominato
nuovo capo di S.M. generale dell'Esercito.
[Il suo carattere remissivo e conciliante influiscono
molto sulla sua nomina da parte del Führer: dopo anni di contrasti
con i vertici militari, A.
Hitler è infatti stanco di veder discutere i propri
ordini e vuole avere al suo fianco un semplice esecutore. Egli
ha poco tempo tuttavia per rimanere al vertice dell'esercito tedesco.]
La situazione militare è già disperata per i tedeschi:
gli Alleati hanno sfondato le linee difensive sul Reno e si dirigono
velocemente verso l'Elba; i sovietici sono sul punto di lanciare la
loro offensiva finale contro la capitale del Terzo Reich. La situazione
complessiva non è certo migliorata dalle continue interferenze
di A.
Hitler in campo militare: con i suoi ordini ormai totalmente
slegati da una lucida visione della realtà, il Führer rende
solo più complessa ogni operazione di difesa.
28 aprile, egli chiama il feldmaresciallo Wilhelm
Keitel per comunicargli la difficoltà della situazione
a Berlino, informandolo che senza rinforzi o rifornimenti la città
cadrebbe in sole 48 ore;
lo stesso giorno egli partecipa alla corte marziale che condanna a morte
in contumacia il SS-Reichsführer H.
Himmler;
[Questi ha infatti cercato di avviare una trattativa
segreta con gli Alleati per giungere alla resa delle forze armate tedesche,
in palese contrasto con la volontà del Führer di continuare
gli scontri a oltranza.]
29 aprile, il gen. Alfred Jodl gli
comunica che nessuna unità tedesca è più in grado
di spezzare l'accerchiamento di Berlino: con questa comunicazione di
fatto sparisce ogni residua speranza di salvezza per gli assediati;
lo stesso giorno egli è testimone, assieme a Joseph
Goebbels, Martin
Bormann e il gen. W.
Burgdorf, del testamento politico di A.
Hitler;
30 aprile, A.
Hitler si toglie la vita insieme alla sua amante Eva
Braun (ufficialmente sposata il giorno precedente), lasciando
senza guida i superstiti del Führerbunker;
in serata, si svolge nel Führerbunker una riunione tra
i notabili sopravvissuti, nella quale è stabilito di avviare
trattative con i sovietici per giungere ad una resa: egli viene incaricato
di raggiungere il comando del generale sovietico Vasilij
Ivanovic Cujkov per esporre le condizioni tedesche per la resa;
1° maggio, alle prime ore egli comunica al comando sovietico
la morte di A.
Hitler e la richiesta tedesca di una pace che garantisca
«condizioni soddisfacenti alle nazioni che
hanno sofferto più di tutte la guerra»;
ovviamente i russi non hanno alcuna intenzione né interesse a
trattare con i tedeschi, imponendo loro una resa incondizionata che
viene accettata dal comando tedesco a Berlino dopo il suicidio di Joseph
Goebbels;
2 maggio, dopo la capitolazione, egli sa che lo attenderà
una dura prigionia presso qualche campo sovietico e così decide
di togliersi la vita nel Führerbunker.
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Sarà interpretato da Adolfo Celi
nel film Gli ultimi 10 giorni di Hitler
e da Rolf Kanies nel film La
caduta - Gli ultimi giorni di Hitler.
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