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ANNO 1942
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Papa Pio XII
(1939-58)

II Guerra Mondiale
1942
Gennaio
, Washington, viene sottoscritta la "Dichiarazione delle 26 Nazioni" (detta anche delle "Nazioni Unite"), i cui governi si impegnano nella lotta a oltranza contro i regimi nazifascisti, per la vittoria della democrazia.
Il comandante del gruppo nord feldmar.llo von Leeb si dimette per protesta contro il modo di comandare del Führer.
2, le truppe giapponesi occupano Manila; le truppe filippine e americane resistono nella penisola di Bataan e sull'isola fortificata di Corregidor;
3, il gen. A.P. Wavell assume il comando unificato delle forze alleate nel Sud-est asiatico.

5
, il neopromosso generale delle truppe corazzate  F.W.E. Paulus abbandona la carica di intendente generale, sostituito dal ten. gen. GüntherBlumentritt, dovendo assumere il comando della 6ª armata così composta:

6ª armata
[appartenente al gruppo di esercito B
fino al 28 novembre 1942]
corpi d'armata
divisioni
- XXIV
(gen. von Obstfeller)
336ª e 7V div. fanteria
- XVII
(gen. Hollidt)
384ª e 79ª div. fanteria
- VII
(gen. Heitz)
376ª, 389ª e 113ª div. fanteria
- XL corazzato
(gen. Stumme)
3ª e 23ª div. corazzata (ten gen. Friedrich Breith) e 29ª div. motorizzata
- LI
(gen. von Sydlitz)
44ª, 79ª, 297ª div. fanteria (e 294ª e 30V div. fant. ?)


5-9, prosegue la ritirata italo-tedesca in Cirenaica.
8, il gen. Erich Hoepner comandante della IV Armata corazzata viene destituito e radiato dall'esercito per aver compiuto una ritirata di propria iniziativa;
[il gen. Strauss comandante della 9ª armata viene sostituito per malattia.]
11-12
, sbarchi giapponesi nel Borneo olandese e a Celebes; Kuala Lumpur è occupata dalle truppe giapponesi;
13
, truppe giapponesi sbarcano sulla costa orientale della Nuova Guinea.
I crimini di guerra commessi dai nazisti durante la seconda guerra mondiale inducono i governi in esilio di 9 paesi occupati dai tedeschi a formulare l'accusa di Violazione della convenzione dell'Aia concernente la protezione della popolazione civile in tempo di guerra.
16
, truppe giapponesi penetrano in Birmania dalla Thailandia.
21-7 febbraio
, seconda offensiva italo-tedesca in Libia: E. Rommel riconquista gran parte della Cirenaica fin quasi alle porte di Tobruk, base principale della linea difensiva britannica che resiste ad Ain el Gazala e a Bir Hacheim.
[L'operazione è avvenuta anche grazie all'impossessamento, nel dicembre appena trascorso, del Black Code da parte del magg. dei carabinieri italiano Manfred Talamo.]
23, vittoria giapponese nella battaglia navale dello stretto di Makasar; nonostante gravi perdite navali inflitte dagli alleati, i giapponesi riescono a sbarcare a Balikpapan, nel Borneo sud-orientale.
24-28, tentativo di controffensiva sovietica in Ucraina.
[Il II corpo d'armata comandato dal gen. von Brockdorff-Ahlefeldt viene accerchiato, con circa centomila uomini, presso Demjansk, dopo aver resistito per tre mesi venendo rifornito per mezzo di aerei.]
25, mobilitazione generale in Australia.

Febbraio
10
, Londra, prima riunione del Pacific War Council, cui partecipano britannici, olandesi, australiani, neozelandesi e americani.
13, una controffensiva sovietica in Bielorussia viene arrestata dalla reazione tedesca;
Leningrado: i sovietici, grazie ai rifornimenti passati attraverso il lago ghiacciato Ladoga, operano un contrattacco, con scarso successo.
Quando la prima controffensiva russa viene fermata, la maggior arte delle Waffenn SS è stata uccisa, dispersa o gravemente ferita. Allora il Führer lancia un nuovo attacco, su tutto il fronte, per battere definitivamente l'Armata Rossa.
Si decide quindi di rafforzare e di equipaggiare nuovamente le Waffen SS. A richiesta del gen. P. Hausser, A. Hitler accetta che le divisioni Leibstandarte SS "Adolf Hitler" e Das Reich vengano dotate di carri, di modo che ognuna disponga dell'effettivo di una battaglione corazzato.
14, truppe giapponesi sbarcano a Sumatra;
9-15, dopo pesanti bombardamenti, le truppe giapponesi riescono a sbarcare a Singapore e a impadronirsene, con aspri combattimenti; i militari britannici fatti prigionieri sono circa 70 mila;
17, truppe giapponesi sbarcano a Bali;
19, primo bombardamento giapponese sull'Australia: viene distrutto il ponte di Darwin;
20, le truppe giapponesi occupano l'isola di Timor (situata di fronte alla costa settentrionale australiana).
27, paracadutisti britannici distruggono una stazione radar tedesca a Bruneval, sulla costa atlantica francese.
28, il feldmar.llo Erwin von Witzleben comandante in capo Ovest (gruppo di esercito D) si dimette per malattia;
27-29, vittoria giapponese nella battaglia aeronavale di Giava: affondati cinque incrociatori e sei cacciatorpediniere alleati;
28-9 mar., truppe giapponesi occupano Giava e le isole della Sonda e completano l'occupazione del'intero arcipelago indonesiano;

Marzo
7-8
, le truppe giapponesi occupano la capitale della Birmania, Rangoon; le truppe britanniche si ritirano nel nord del paese;
9, occupazione dell'isola di Giava;
nelle Filippine sorge il movimento di resistenza Huk (abbrev. di Hukbalahap - Hukbong Bayan Laban sa Hapon), esercito popolare antigiapponese, a guida comunista, particolarmente attivo nell'isola di Luzon;
12, il gen. MacArthur lascia Corregidor per raggiungere l'Australia;
13, truppe giapponesi occupano Guadalcanal (isole Salomone), posizione strategica per l'accesso del Mar dei Coralli.
22, seconda battaglia della Sirte;
un consistente gruppo di navi da guerra italiane (una corazzata, 3 incrociatori e 10 caccia, al comando degli ammiragli Parona e A. Iachino) tentano di bloccare un convoglio inglese che sta per raggiungere Malta, assediata dalle truppe dell'Asse;
l'abilità degli inglesi (dispongono di 5 incrociatori e 18 caccia) e le condizioni del mare non consentono agli italiani di ottenere alcun risultato concreto, se non quello di rallentare il convoglio inglese;
23, il convoglio inglese viene però colpito duramente dall'intervento massiccio dell'aviazione tedesca e italiana;
28, commandos inglesi sbarcati a Saint-Nazaire subiscono una pesante sconfitta.
La II Armata ungherese, formata da una divisione corazzata e 9 divisioni leggere, comandanta dal col. gen. Gustav Jany, viene impiegata sul fronte orientale.

Aprile
, nuovi sbarchi giapponesi in Nuova Guinea.
5, circa 200 aerei giapponesi decollati da cinque portaerei bombardano Colombo, capitale di Ceylon; gli incrociatori pesanti Dorsetshire e Cornwall vengono colati a picco da un attacco aereo giapponese;
Secondo la disposizione n. 41 del Führer, la conquista del Caucaso deve avvenire in quattro tappe:
1) avanzata su Voronesc;
2) annientamento del nemico a ovest del Don;
3) avanzata su Stalingrado;
4) conquista del Caucaso.
[Questo ordine sarà definitivamente abbandonato con la disposizione n. 45 del 23 luglio.]
Viene preparata mentalmente l'impresa "Fridericus I" (avrà inizio il 17 maggio come contrattacco all'offensiva lanciata dai russi il 9 maggio).
9, capitolazione della penisola di Bataan; resiste solo l'isola fortificata di Corregidor;
aerei giapponesi bombardano il porto di Trincomale, a Ceylon, e affondano la portaerei britannica Hermes.
12, scioperi nella regione di Atene.
18, una squadra di bombardieri americani, decollati dalla portaerei Homet, bombarda Tokio, Yokoama, Nagoya e Kobe; gli aerei atterreranno in Cina, nel territorio controllato dal governo nazionalista.
29, Salisburgo, incontro tra A. Hitler e B. Mussolini.
Partigiani belgi distruggono impianti chimici a Tenderloo.

Maggio
5
, capitolazione di Corregidor; con il completamento dell'occupazione di Mindanao, si conclude la conquista giapponese delle Filippine;
7-8, una formazione di navi da trasporto giapponesi, scortata dalla portaerei leggera Shoho, da quattro incrociatori e da altre unità, al comando dell'ammmiraglio Shigeyoshi Inouye, dopo aver occupato Tulagi nelle isole Salomone, si dirige verso la Nuova Guinea puntando su Port Moresby;
nello stesso tempo un'altra squadra nipponica proveniente da Truck e guidata dalle portaerei Shokaku e Zuikaku entra nel Mar dei Coralli;
gli americani hanno in zona una potente forza navale comandata dall'amm. F. Fletcher (portaerei Lexington e Yorktown, sette incrociatori e altro naviglio);
gli aerei americani intercettano le navi giapponesi e affondano la Shoho mentre i giapponesi affondano un cacciatorpediniere avversario;
a duecento miglia di distanza danno luogo alla prima battaglia navale della storia moderna in cui le navi di superficie non si scambiano neppure un colpo, lasciando i soli aerei protagonisti:
- quelli americani danneggiano la Shokaku
- quelli giapponesi la Lexington (poi affondata dagli stessi americani);
la perdita di 80 aerei contro 66, induce i giapponesi a ritirarsi dal Mar dei Coralli e a rinunciare al loro obiettivo di invadere l'Australia; trattasi del primo blocco americano all'offensiva nipponica.
7,E. von Manstein lancia un poderoso attacco con quindici divisioni contro Kerc, liquidando i sovietici;
anche le divisioni Totenkopf e Wiking dispongono ora ognuna dell'effettivo di una battaglione corazzato; così tutte e quattro le divisioni combattenti delle Waffen SS, disponendo dei mezzi più moderni, diventano un corpo d'armata SS il cui comando è affidato da A. Hitler a Paul Hausser (nei mesi successivi nominato SS Panzer-Generalkommando);
8
, intanto l'esercito tedesco riprende l' "offensiva di estate";
12, offensiva sovietica presso Charkov.
15, occupazione della Birmania.
17-28, battaglia di Charkov.
[Si conclude con l'annientamento di due armate sovietiche (22 divisioni di fanteria, 7 di cavalleria, 15 brigate corazzate).]
26, trattato ventennale di reciproca assistenza tra Gran Bretagna e Unione Sovietica.
26-30 giugno, terza offensiva italo-tedesca: gli inglesi sono costretti a ritirarsi verso l'Egitto e Tobruk rimane nuovamente isolata.
27, Cecoslovacchia, R. Heydrich, il Reichsprotektor nazista della Boemia e Moravia, viene assassinato dalle forze della resistenza: muoiono anche gli uccisori.
30-31, col bombardamento di Colonia inizia l'offensiva della RAF sulla Germania.

Giugno
3
, "battaglia di Crimea":
i tedeschi attaccano Sebastopoli.
4-7, "battaglia di Midway":
i giapponesi (6 portaerei, 7 corazzate, 13 incrociatori, 50 cacciatorpediniere), ignari della contromanovra statunitense (3 portaerei, 8 incrociatori, 14 cacciatorpediniere) agli ordini dell'amm. Ch.W. Nimitz, lanciano all'attacco dell'atollo di Midway gran parte delle loro forze aeree che distruggono gran parte degli apparecchi statunitensi di base a terra; approfittando del rifornimento e del cambio di armamento degli aerei giapponesi, il contramm. R.A. Spruance ordina sia agli aerosiluranti sia ai bombardieri in picchiata americani delle sue portaerei (Enterprise e Hornet) di attaccare le portaerei giapponesi; mentre gli aerosiluranti vengono intercettai e abbattuti, i bombardieri riescono a centrare tre portaerei della squadra del viceamm. Nagumo (Kaga, Akagi e Soryu) che si incendiano e poi affondano; la portaerei statunitense Yorktown è a sua volta colpita e messa fuori combattimento (sarà affondata il 7 da un sommergibile nipponico), ma la portaerei nipponica Hiryu viene affondata dagli aerei dell'Enterprise; il rapporto di forze aeronavali si inverte e così i giapponesi perdono l'iniziativa strategica;
perdite finali:
giapponesi: 4 portaerei, 1 incrociatore pesante, 322 aerei;
americani: 1 portaerei, 1 cacciatorpediniere, 147 aerei;
il rapporto di forze aeronavali si inverte e così i giapponesi perdono l'iniziativa strategica.
8, Cecoslovacchia, per rappresaglia all'assassinio di R. Heydrich, l'intera città di Lidice (Boemia) viene spianata, i suoi abitanti torturati e massacrati;
E. Beneš, grazie agli inglesi, forma un ministero in esilio.
Bombardamenti aerei giapponesi su Sidney e altre città austraiane.
11, trattato di reciproca assistenza tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
12-15, sbarco giapponese nelle isole Attu e Kiska (Aleutine occidentali).
19-25, alla seconda Conferenza di Washington, F.D. Roosevelt e
W. Churchill decidono di studiare nuove iniziative militari per alleggerire la pressione tedesca sul fronte russo e gettano le basi per la costruzione della bomba atomica.
20, bombardamento aereo giapponese sulla città canadese di Vancouver.
21, Tobruk cade in mano a E. Rommel che si impadronisce degli enormi magazzini, di molti carri armati e cattura la II divisione sudafricana rinforzata con reparti inglesi e indiani, per un totale di 35.000 prigionieri; l'offensiva prosegue verso l'Egitto;
24-30, le truppe di E. Rommel conquistano Marsa Matruk e avanzano verso Alessandria d'Egitto, ma sono fermate a El Alamein;
28-6 lug., inizia l'offensiva tedesca a sud; dopo la conquista tedesca dell'intera Crimea e di Sebastopoli, i gruppi di armate tedesche di F. von Bock e W. List attaccano in profondità attraverso l'Ucraina e conquistano Rostov.
29, trattato di alleanza tra Unione Sovietica e Gran Bretagna.

Luglio
2
, dopo otto mesi di durissimo assedio e di violentissimi combattimenti, Sebastopoli cade e viene occupata da truppe tedesche e romene;
6, le avanguardie tedesche raggiungono il Don;
7, i tedeschi entrano a Voronez, caposaldo strategico nella regione del Don, ma non riusciranno a occuparla interamente;
il feldmar.llo Wilhelm List assume il comando del gruppo di esercito A (sarà destituito il 10 settembre e non avrà più incarichi);
il feldmar.llo F. von Bock comanda il gruppo di esercito B (sarà sostituito il 15 luglio dal gen. von Weichs);
9, arrivano in zona operazioni le 10 divisioni della nuova Armata italiana di Russia (ARMIR), al comando del gen. Gariboldi, che incorpora le truppe del CSIR, inviate in appoggio ai tedeschi l'anno precedente; complessivamente la partecipazione italiana alle operazioni di invasione dell'Unione Sovietica ammonta ora a circa 230 mila uomini: saranno impiegati soprattutto sul fronte del Don.
Africa del Nord, il Capo dei servizi informativi dell'Africa Korps, von Mellenthin, impone alla Compagnia intercettazione del cap. Seebohm di schierarsi a ridosso della prima linea; nel corso dell'attacco, gli australiani, sconfitti gli uomini di Seebohm, entrano nella struttura del Comando dove trovano anche i messaggi di Frank Bonner Fellers; da questo momento, cambiati i codici USA, termina ogni possibilità di intercettazione. Per contro, con il "codice Ultra", gli inglesi possono continuare a leggere in tempi reali tutti i messaggi dell'armata italo-tedesca.
17, comincia la lunga serie di battaglie sul Volga e per Stalingrado, che durerà fino all'inizio di febbraio del 1943.
18-25, Conferenza di Londra: viene approvato lo sbarco in Africa settentrionale, rinviato quello sul continente europeo.
23, il Führer emana la disposizione n. 45 che prevede due operazioni a raggi divergenti, uno verso Stalingrado e l'altro verso il Caucaso, con l'abbandono di ogni baricentro e senza afflusso di riserve.
24-28, truppe tedesche occupano nuovamente Rostov;
le truppe dell'Asse raggiungono il Don per stabilire il fronte lungo il suo basso corso; la I armata corazzata di E. von Kleist prosegue quindi verso sud fino al Caucaso (con i suo campi di petrolio, obiettivo iniziale principale dell'alto comando tedesco) ma l'avanzata viene fermata dall'asprezza del terreno, dalle difficoltà logistiche e dall'afflusso di riserve russe; la 6ª armata di F.W.E. Paulus, appoggiata dalla IV Armata corazzata di H. Hoth, prosegue invece ad est verso Stalingrado la cui conquista sconvolgerebbe l'intero sistema di comunicazioni della Russia meridionale, come il superamento del Volga, permetterebbe una manovra convergente su Mosca.
25, azioni di partigiani e sabotaggi in tutta l'Albania: a Tirana viene incendiata la centrale telefonica e viene attaccato l'aeroporto.
Offensiva tedesca e resistenza sovietica sul fronte del Caucaso;
28, Stalin ordina alle armate sovietiche di resistere su tutti i fronti e di non arretrare ulteriormente.
L'isola di Guadalcanal è occupata dai giapponesi che iniziano a costruirvi un aeroporto.

Agosto
4
, le truppe tedesche occupano Stavropol.
5, la protezione del fianco settentrionale della 6ª armata sul Don viene assunta dall'8ª armata italiana composta soltanto dal XXXV corpo d'armata con due divisioni di fanteria, un reparto di cavalleria e un reparto di "camicie nere";
7, la 1ª divisione dei marines del gen. A. Vandegrift, condotta su mezzi da sbarco dell'amm. R. Turner e protetta dalla portaerei dell'amm. F. Fletcher inizia le operazioni di sbarco nell'isola di Guadalcanal e in due giorni riesce ad occupare l'aeroporto [impiegheranno sei mesi per conquistare l'isola completamente];
inizia l'offenisva americana nelle isole Salomone [si concuderà alla fine dell'anno successivo].
Un treno militare è fatto saltare dai partigiani olandesi; per rappresaglia i tedeschi interneranno 2600 persone e fucileranno cinque ostaggi.
9, i giapponesi infliggono dure perdite alle forze navali americane presso l'isola di Savo, mentre sulla terraferma si svolgono durissimi combattimenti;
scontri sul mare; presa di Majkop.
12-15, Mosca, W. Churchill e Stalin si incontrano per la prima volta.
18, i tedeschi, appoggiati dai loro alleati, varcano il Don e puntano verso Stalingrado.
19, truppe canadesi e commandos britannici tentano uno sbarco a Dieppe, a nord di Le Havre, ma sono respinti con gravi perdite.
20, la VI armata tedesca raggiunge Stalingrado, città chiave per il controllo del Volga, la maggior via di rifornimento per la Russia, da cui dipendono gli approvvigionamenti sovietici di grano e di petrolio;
21, l'offensiva tedesca verso il Caucaso si esaurisce in prossimità del monte Elbrus;
una massiccia offensiva dei sovietici, che dopo aver riconquistato la testa di ponte di Serafimovic tentano di estenderla verso ovest raggiungendo le quote a nord di Jagodnij e di Cebotarevskij, provoca l'arretramento della "Sforzesca" di 29 chilometri verso sud.
Le forze sovietiche appartengono al 38° rgt della 14ª divisione della Guardia, al 610°, al 619°, all'889°, all'862° e ad altri reparti. Il più aggressivo si dimostra il 38° rgt della Guardia. In sintesi partecipano all'attacco gli effettivi completi di tre divisioni russe appoggiate da tutte le artiglierie reggimentali e divisionali.
23, inizia il contrattacco italiano con la "Celere" che con gli eroici bersaglieri del 3° e del 6° agisce nella zona di Jagodnij contro il fianco destro dello schieramento nemico;
inizia l'attacco tedesco a Stalingrado.
24-25, scontro sul mare, alle Salomone orientali, tra un convoglio americano e uno giapponese, entrambi intenzionati a sbarcare a Guadalcanal: la superiorità delle portaerei americane di scorta obbliga il convoglio giapponese a ritirarsi con gravi perdite.
31, sciopero generale in Lussemburgo, seguito da una feroce repressione tedesca.
Fallisce l'offensiva di E. Rommel verso Halam el Haifa.
Dopo durissimi combattimenti, il contrattacco italiano, iniziato il giorno 23 agosto, costringe ora i russi a ripiegare sulle posizioni di partenza.

Settembre
10
, truppe britanniche (sbarcate in Madagascar) occupano la capitale Tananarive.
13,Stalingrado, l'estensione delle linee di rifornimento tedesche e del loro fianco sinistro (650 km lungo il Don sono affidati a divisioni italiane e romene e assai debolmente armate ed equipaggiate) è giustificata soltanto dalla fiducia di un'imminente grande vittoria; i sovietici difendono invece la città con grande tenacia, quartiere per quartiere e casa per casa, con le truppe regolari del gen. V.I. Cujkov, con la milizia operaia delle grandi fabbriche, con i sacrifici di una popolazione compatta; la difesa della città assurge subito a simbolo della resistenza sovietica; la battaglia durerà 140 giorni.
17-25, in Nuova Guinea le truppe australiane bloccano un nuovo tentativo giapponese di conquistare Port Moresby.
21-27, missione americana a Mosca: si discute del secondo fronte.

Ottobre
2
, i tedeschi riportano una parziale vittoria nella battaglia del Lago Ladoga, a nord-est di Leningrado.
La 3ª armata romena comandata dal gen. Petre Dumitrescu (dal giugno 1941 al 23 agosto 1944) viene inserita nel fianco settentrionale della 6ª armata.
11-12,scontri sul mare a capo Esperance.
13, sciopero a Lione.
23-5 nov., battaglia di el-Alamein: sotto l'offensiva inglese di Montgomery, dopo violenti combattimenti, E. Rommel è sconfitto e costretto alla ritirata.
26, scontri sul mare a Santa Cruz; la flotta giapponese riporta un successo tattico, ma due portaerei nipponiche subiscono gravi danni, mentre le altre due perdono moltissimi aerei con i loro piloti.
Si intensificano i bombardamenti nelle città del Nord Italia, i morti si contano a centinaia. Inizia il fenomeno degli sfollati.

Seconda guerra cino-giapponese:
gli alleati del Kuomintang, Gran Bretagna e Stati Uniti si dichiarano disposti a rinunciare ai loro privilegi in Cina in favore del governo nazionalista.

Novembre
6
, Stalin protesta per il rinvio dello sbarco in Europa.
7, sbarco di truppe anglo-americane nel Maghreb;
8, le truppe di Montgomery varcano la frontiera tra Egitto e Libia;
8-12, truppe americane, al comando del gen. D.D. Eisenhower, sbarcano in Algeria e Marocco, dove costringono alla resa i reparti francesi di Vichy;
9-12, operazione "Anton": la già limitata sovranità del governo di Vichy, asservito ai tedeschi, viene ulteriormente ridotta in seguito all'occupazione italo-tedesca (dopo lo sbarco anglo-americano nel nord-Africa) della parte della Francia rimasta "libera", compresa la Corsica e la Tunisia;
12, le truppe britanniche rientrano a Tobruk.
13-15, battaglia navale di Guadalcanal: la marina statunitense, diretta dall'amm. W. Halsey, comandante supremo del Pacifico meridionale, raggiunge una netta superiorità aerea;
gli americani fanno fallire uno sbarco giapponese ma perdono tre incrociatori e sette siluranti; i giapponesi perdono due corazzate, un incrociatore, tre siluranti e sei navi da trasporto;
[la fine della conquista il 9 febbraio 1943].
13, sconfitta italo-tedesca ad el-Alamein e Tobruk cade definitivamente in mano agli inglesi.
I tedeschi hanno ormai conquistato buona parte di Stalingrado e raggiunto in più punti il Volga, ma non spezzato la resistenza dei difensori, alimentata da cospicue riserve;
intanto i generali G.K. Zukov, A.M. Vasil'evskij e N.N. Voronov preparano una possente controffensiva;
19, battaglia del Don
che si abbatte su:
- 3ª armata romena,
- truppe italiane dell'Armir
- II Armata ungherese;
le forze dei generali K.K. Rokossovskij, N.F. Vatutin e A.I. Erëmenko (21ª armata sovietica e V armata corazzata) avanzano e sfondano il fronte della 3ª armata romena sul Don;
[Il capo del grande SM romeno, ten. gen. Ilie Steflea si trova a Rostov, dove, pochi giorni dopo, arriva anche il ministro della difesa romeno, gen. Constantin Pantazi. Entrambi hanno intenzione di far visita ai reparti romeni nel settore meridionale del fronte orientale e di esaminare la definitiva formazione del progettato gruppo di esercito tedesco-romeno Don.
Come comandante in capo è previsto il "conducator" mar.llo Jon Antonescu ma, poiché costui non intende mettersi in evidenza per motivi di prestigio, il capo della Missione militare tedesca presso i romeni gen. Hauffe, che come capo di SM del gruppo di esercito Don si trova gia a Rostov, propone di incaricare il col. gen. Dumitrescu (comandante della IV Armata romena) di rappresentare in modo permanente il maresciallo. Il gen. F.W.E. Paulus (comandante della 6ª armata) deve diventare rappresentante permanente tedesco.]
Il comandante in capo del gruppo di esercito B, col. gen. von Weichs, e il suo capo di SM, gen. von Sodenstern, ordinano alla 6ª armata d'interrompere tutti gli attacchi a Stalingrado e di schierare reparti veloci, al comando del gen. Hube (comandante del XIV corpo d'armata corazzato), dietro la sua ala sinistra, a ovest del Don, tenendoli pronti per il contrattacco.
Nello stesso giorno il col. gen. von Richthofen, comandante in capo della 4ª flotta aerea, ha raggiunto in volo il V corpo d'armata aereo a Maikop (Caucaso settentrionale), poiché il tempo è buono, mentre è pessimo sul fronte Don-Volga.
20, la 51ª e la 5VII Armata appoggiate da forti gruppi di carri armati, sfondano il fronte della IV Armata corazzata e della IV Armata romena (comandata dal gen. Costantinescu) a sud di Stalingrado. L'immediato intervento del XLVIII corpo d'armata corazzato, unica formazione schierata dietro il fronte del Don, rimane infruttuoso.
Così si delineano profonde incursioni del nemico su entrambi i fianchi della 6ª armata. (Poiché situazioni del genere si sono già viste sul fronte orientale, presso Demjansk il gennaio scorso, non è il caso di meravigliarsi se al posto di comando della 6ª armata a Golubinskaja sul Don venga riconosciuta soltanto in parte la gravità della situazione).
Dal settore romeno le truppe sovietiche si aprono a forbice a sud.
21, solo ora il gen. F.W.E. Paulus e il suo capo di SM, generale Schmidt, si rendono conto dell'enorme gravità della situazione.
22, attraverso il gruppo di esercito B, A. Hitler dà ordini relativi all'impiego del XLVIII corpo d'armata corazzato. Inoltre assegna al col. gen. von Kleist il comando commissariale del gruppo di esercito A nel Caucaso e nomina il comandante dell'11ª armata, feldmar.llo E. von Manstein, comandante in capo del gruppo di esercito del Don. Da questo momento sono poste sotto il comando di costui, nell'areaa del Don-Volga, la 6ª armata, la IV Armata corazzata, e la 3ª e la IV Armata romena.
Il col. generale Hoth, comandante in capo della IV Armata corazzata, sgretolata assieme alla IV Armata romena, arriva a Niscne-Cirskaja, mentre è diretto al gruppo di esercito B. La sua armata si è divisa in due tronconi in seguito all'offensiva sovietica. Il IV corpo d'armata comandato dal generale dei pionieri Jaenecke è stato aggregato alla 6ª armata e ritirato in direzione nord-ovest; la IV Armata romena si è ritirata nella steppa dei Calmucchi verso sud-sud-ovest.
ore 14:00, il gen. F.W.E. Paulus e il suo SM si trasferiscono in aereo da Niscne-Cirskaja al nuovo posto di comando nella stazione di Gumrak. Non è possibile tenere le posizioni a ovest del Don, dove si trova l'XI corpo d'armata e il XIV corpo d'armata corazzato. In contrasto con le disposizioni dell'OKH, entrambi i corpi d'armata devono essere ritirati sulla riva orientale del Don.
Nel pomeriggio giunge un nuovo ordine dell'OKH: resistere e attendere nuovi ordini.
Alla sera A. Hitler parte su un treno speciale dall'Obersalzberg per Lipsia.
23, al mattino A. Hitler si reca in aereo al quartier generale nella Prussia orientale;
il capo di SM dell'esercito, gen. Zeitzler, ordina al magg. Coelestin von Zitzewitz di recarsi in aereo a Stalingrado dove è accerchiata la 6ª armata per avere una relazione esauriente sulla situazione; egli tenta di indurre il Führer ad accettare l'unica soluzione possibile e ciè che la 6ª armata infranga l'accerchiamento e si ritiri sulla diagonale Don-Cir; sono d'accordo del resto anche il comandante in capo del gruppo di esercito B, col. gen. von Weichs con il suo capo di SM gen. von Sodenstern nonché il comandante della 6ª armata gen. F.W.E. Paulus con il suo capo di SM, maggiore generale Schmidt. Fra tutti i comandanti della 6ª armata il più vivace fautore della sortita dalla sacca si rivela il gen. d'artiglieria von Seydlitz-Kurzbach, comandante del LI corpo d'armata; convinto che l'operazone debba essere eseguita addirittura contro gli ordini del gruppo di esercito e del quartier generale del Führer, ordina di propria iniziativa ai reparti del suo corpo d'armata nell'area di Jersovka di abbandonare le loro solide posizioni e di arretrare di 8-10 chilometri. Egli emana l'ordine senza avvertire il comando d'armata. In questa ritirata la 94ª divisione di fanteria viene raggiunta e annientata dal nemico che incalza.
ore 16:00 (secondo notizie russe, già il giorno precedente secondo fonti tedesche) travolta ogni resistenza le forze corazzate sovietiche, comprendenti un centinaio di carri armati, si congiungono nell'area Marinovka-Kalac, tagliando fuori la 6ª armata del gen. F.W.E. Paulus e parte della IV Armata corazzata, circa 330.000 uomini;
i sovietici continuano la loro offensiva.
Nella sacca (secondo le valutazioni del gen. F.W.E. Paulus) ci sono 220.000 uomini.
[Secondo dati russi 107.800 saranno fatti prigionieri per cui, detraendo i 42.000 trasportati fuori in aereo (fino al 24 gennaio 1943, ultimo giorno), le perdite della 6ª armata dopo la formazione della sacca ammontano probabilmente a 70.200 morti.]
24, contrariamente alle aspettative, A. Hitler dà l'ordine di resistere nella sacca che verrà rifornita mediante aerei come garantito dal comandante in capo della Luftwaffe, mar.llo del Reich Göring, attraverso il suo capo diSM, col. gen. Jeschonnek;
ore 21:00, attraverso l'OKH arriva un nuovo ordine di A. Hitler (il quale ignora l'azione dissennata compiuta il giorno precedente dal gen. d'artiglieria von Seydlitz-Kurzbach): al comandante del LI corpo d'armata vengono affidati i fronti nord ed est della sacca (cioè proprio quelli che avrebbero dovuto essere abbandonati per primi qualora il comando dell'armata avesse riordinato i suoi reparti in vista della sortita dalla sacca) e costui dovrà rispondere direttamente al Führer per il mantenimento di questi fronti senza che ciò annulli la sua responsabilità nei confronti del comandante in capo dell'armata.
25, i partigiani greci fanno saltare in aria il ponte ferroviario di Gorgopotamos, interrompendo il flusso di rifornimenti per le truppe tedesche in Africa settentrionale.
26, si riunisce per la prima volta a Bihac, in Bosnia, il Consiglio antifascista di liberazione nazionale jugoslavo, cui partecipano delegati di tutto il paese; oltre il venti per cento del territorio jugoslavo è già stato liberato dagli occupanti italiani e tedeschi.
26-27, per non cadere in mano tedesca la flotta francese di Tolone si autoaffonda, alla vigilia dell'occupazione della città.
29, le truppe britanniche rientrano a Bengasi.

Dicembre
9
, secondo il rapporto inviato dal feldmar.llo E. von Manstein al capo di SM dell'esercito, gen. Zeitzler, Stalingrado è accerchiata dalle armate sovietiche 21ª, 24ª, 57ª, 62ª, 64ª, 6V e 66ª. Esse constano (secondo stime tedesche) di 44 divisioni di fanteria, di 17 brigate di fanteria, di 29 brigate corazzate e di 12 brigate motorizzate.
La copertura dell'anello di accerchiamento verso sud-ovest, di fronte al fronte tedesco e romeno sul Cir, è assicurata dalla V armata corazzata sovietica che è formata da 17 divisioni di fanteria, 5 divisioni di cavalleria, 2 divisioni di cavalleria motorizzata, 8 brigate corazzate, 3 brigate motorizzate.
Verso sud, a est del Don, la coperrtura è affidata alla 51ª armata sovietica che consta di 4 divisioni di fanteria e 4 di cavalleria, di 2 brigate corazzate, una brigata motorizzata e una di fanteria.
10, nella 6ª armata, il gen. Hube comincia a riunire nella parte meridionale della sacca un gruppo di rottura con i 60 carri armati ancora disponibili per andare eventualmente incontro al gruppo di armate (IV Armata corazzata e i resti della IV Armata romena, oltre ai nuovi reparti corazzati) del col. gen. Hoth il quale ha appunto l'incarico di stabilire il congiungimento con la 6ª armata a est del Don seguendo la più breve via possibile.
Secondo gli ordini del Führer questo è l'incarico del gruppo d'armate di esercito Don: la 6ª armata deve venir liberata; essa tuttavia deve continuare a tenere il "pilastro" del Volga in vista delle operazioni del 1943.
Ma il col. gen. Hoth è del parere che la 6ª armata debba andargli incontro.
11, inizia l'attacco sovietico a nord di Stalingrado;
11-22, i sovietici lanciano un'offensiva sul fronte del Don;
12, mentre ha inizio l'attacco del col. gen. Hoth, fallisce, con gravissime perdite, l'ultimo tentativo del gen. E. von Manstein di soccorrere l'armata di F.W.E. Paulus
14, il governo britannico affida il controllo del Madagascar alle forze della Francia libera.
16, inizia la seconda battaglia del Don che coinvolge tutto lo schieramento dell'Asse nel medio Don. I sovietici, che hanno già accerchiato nella zona di Stalingrado la 6ª armata di F.W.E. Paulus, tendono ora a recidere la grande ansa del fiume per annientare tutte le forze ivi schierate.
L'azione di sfondamento viene condotta con l'ausilio di poderosi corpi corazzati che investono il settore della 3ª armata romena, il centro dello schierametno italiano e la II Armata ungherese.
Il primo settore italiano attaccato è quello difeso dal II corpo d'armata (divisione "Ravenna" e divisione "Cosseria"). Il contingente italiano viene accerchiato e quasi annientato: solo pochi reparti decimati riusciranno a effettuare la ritirata.
18, il gen. E. von Manstein invia il suo 1 c, magg. Eismann, dal comando d'armata nella sacca per orientarsi sulla situazione, come del resto hanno fatto prima il capo di SM del gruppo di esercito Don, maggiore gen. Schulz e l'1 a col. Busse.
19, il II e il XXIV corpo d'armata italiani ricevono l'ordine di ripiegamento effettuato a prezzo di durissimi scontri soprattutto dalle divisioni Celere, Sforzesca e Pasubio schierate nei settori meridionali;
sul Don restano soltanto gli ungheresi, il corpo d'armata alpino italiano e il XXIV corpo d'armata tedesco;
La 6ª e la 23ª divisione corazzata, rinforzata dalla 17ª divisione corazzata giunta in ritardo (perché trattenuta da A. Hitler) riescono ad avanzare oltre il settore di Mysckova, fino a circa 48 chilometri in linea aerea dalla sacca, combattendo violentemente contro la tenace resistenza dei soveitici.
I sovietici respingono i contrattacchi tedeschi di E. von Manstein e costringono le forze di E. von Kleist a una veloce ritirata dal Caucaso.
25, le truppe di Montgomery, conquistata la Cirenaica, proseguono l'avanzata in Tripolitania.
A. Hitler, decide di accrescere i mezzi di cui dispongono le Waffen SS. La brigata di cavalleria diventa divisione di cavalleria Florian Geyer e le altre divisioni vedono attribuirsi dei carri supplementari, dei pezzi semoventi e dei veicoli da trasporto corazzati. Tutte prendono il nome di SS Panzergrenadierdivision.
Da questo mese A. Hitler accetta la formazione di due nuove divisioni SS.
[È la prima volta che egli accetta di formare nuove divisioni dal 1940. Esse formeranno un nuovo corpo d'armata SS.]
Alla fine del mese il ten. gen. von Sponeck, incaricato di comandare il XLII corpo d'armata nella penisola di Kerc, di fronte allo sbarco di superiori forze sovietiche, ordina lo sgombero della penisola contrariamente ai piani del gruppo di esercito sud (feldmar.llo von Reichenau) e dell'11ª armata (gen. von Manstein). Egli viene immediatamente destituito dal gen. von Manstein.
[Un tribunale di guerra presieduto dal mar.llo del Reich Göring, condannerà a morte il conte von Sponeck. In seguito agli interventi di von Manstein e Bock, A. Hitler gli concederà la grazia.]
29, il gen. delle truppe corazzate Hube arriva al quartier generale del Führer.
Nel 1942 l'aviazione tedesca ha sganciato sull'Inghilerra circa 3 mila tonnellate di bombe, mentre la RAF britannica ne ha sganciate sulla Germania oltre 40 mila tonnellate.
Nel corso dell'anno i tedeschi hanno distrutto circa 8 milioni di tonnellate di naviglio alleato, perdendo 85 sottomarini.
Fatto prigioniero dai russi presso Stalingrado, il ten. col. Luitpold Steidle, comandante del 767° reggimento (della 376ª divisione di fanteria) entrerà a far parte dell' "Unione degli ufficiali tedeschi" nel Comitato nazionale Germania libera.


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