1942
Gennaio
1°, Washington, viene sottoscritta la "Dichiarazione
delle 26 Nazioni" (detta anche delle "Nazioni Unite"),
i cui governi si impegnano nella lotta a oltranza contro i regimi
nazifascisti, per la vittoria della democrazia.
Il comandante del gruppo nord feldmar.llo von
Leeb si dimette per protesta contro il modo di comandare
del Führer.
2, le truppe giapponesi
occupano Manila; le truppe filippine e americane resistono nella penisola
di Bataan e sull'isola fortificata di Corregidor;
3,
il gen. A.P.
Wavell assume il comando unificato delle forze alleate
nel Sud-est asiatico.
5, il neopromosso generale delle truppe corazzate F.W.E.
Paulus abbandona la carica di intendente generale, sostituito
dal ten. gen. GüntherBlumentritt, dovendo assumere il comando
della 6ª armata così composta:
6ª armata
[appartenente al gruppo di esercito B
fino al 28 novembre 1942] |
corpi d'armata |
divisioni |
- XXIV
(gen. von Obstfeller) |
336ª e 7V div. fanteria |
- XVII
(gen. Hollidt) |
384ª e 79ª div. fanteria |
- VII
(gen. Heitz) |
376ª, 389ª e 113ª div. fanteria |
- XL corazzato
(gen. Stumme) |
3ª e 23ª div. corazzata (ten gen. Friedrich
Breith) e 29ª div. motorizzata |
- LI
(gen. von Sydlitz) |
44ª, 79ª, 297ª div. fanteria (e 294ª
e 30V div. fant. ?) |
|
5-9,
prosegue la ritirata italo-tedesca in Cirenaica.
8, il gen. Erich
Hoepner comandante della IV Armata corazzata viene destituito
e radiato dall'esercito per aver compiuto una ritirata di propria
iniziativa;
[il gen. Strauss comandante della 9ª
armata viene sostituito per malattia.]
11-12, sbarchi giapponesi nel Borneo olandese e a Celebes;
Kuala Lumpur è occupata dalle truppe giapponesi;
13, truppe giapponesi
sbarcano sulla costa orientale della Nuova Guinea.
I crimini di guerra commessi dai nazisti durante la seconda guerra
mondiale inducono i governi in esilio di 9 paesi occupati dai tedeschi
a formulare l'accusa di Violazione della convenzione dell'Aia concernente
la protezione della popolazione civile in tempo di guerra.
16, truppe giapponesi
penetrano in Birmania dalla Thailandia.
21-7 febbraio,
seconda offensiva italo-tedesca in Libia: E.
Rommel riconquista gran parte della Cirenaica fin quasi
alle porte di Tobruk, base principale della linea difensiva britannica
che resiste ad Ain el Gazala e a Bir Hacheim.
[L'operazione è avvenuta anche grazie all'impossessamento,
nel dicembre appena trascorso, del Black
Code da parte del magg. dei carabinieri italiano Manfred
Talamo.]
23,
vittoria giapponese nella battaglia navale dello stretto di Makasar;
nonostante gravi perdite navali inflitte dagli alleati, i giapponesi
riescono a sbarcare a Balikpapan, nel Borneo sud-orientale.
24-28, tentativo di controffensiva
sovietica in Ucraina.
[Il II corpo d'armata comandato dal gen. von
Brockdorff-Ahlefeldt viene accerchiato, con circa centomila
uomini, presso Demjansk, dopo aver resistito per tre mesi venendo
rifornito per mezzo di aerei.]
25, mobilitazione generale
in Australia.
Febbraio
10, Londra, prima riunione del Pacific War Council,
cui partecipano britannici, olandesi, australiani, neozelandesi e
americani.
13,
una controffensiva sovietica in Bielorussia viene arrestata dalla
reazione tedesca;
Leningrado: i sovietici, grazie ai rifornimenti passati attraverso
il lago ghiacciato Ladoga, operano un contrattacco, con scarso
successo.
Quando la prima controffensiva russa viene fermata, la maggior
arte delle Waffenn SS è stata uccisa, dispersa o
gravemente ferita. Allora il Führer lancia un nuovo attacco,
su tutto il fronte, per battere definitivamente l'Armata Rossa.
Si decide quindi di rafforzare e di equipaggiare nuovamente le
Waffen SS. A richiesta del gen. P.
Hausser, A. Hitler accetta che le divisioni Leibstandarte SS "Adolf Hitler"
e Das Reich vengano dotate di carri, di modo che ognuna
disponga dell'effettivo di una battaglione corazzato.
14,
truppe giapponesi sbarcano a Sumatra;
9-15,
dopo pesanti bombardamenti, le truppe giapponesi riescono a sbarcare
a Singapore e a impadronirsene, con aspri combattimenti; i militari
britannici fatti prigionieri sono circa 70 mila;
17, truppe giapponesi sbarcano
a Bali;
19,
primo bombardamento giapponese sull'Australia: viene distrutto il
ponte di Darwin;
20,
le truppe giapponesi occupano l'isola di Timor (situata di fronte
alla costa settentrionale australiana).
27, paracadutisti britannici
distruggono una stazione radar tedesca a Bruneval, sulla costa atlantica
francese.
28, il feldmar.llo
Erwin
von Witzleben comandante in capo Ovest (gruppo di esercito
D) si dimette per malattia;
27-29,
vittoria giapponese nella battaglia aeronavale di Giava: affondati
cinque incrociatori e sei cacciatorpediniere alleati;
28-9 mar.,
truppe giapponesi occupano Giava e le isole della Sonda e completano
l'occupazione del'intero arcipelago indonesiano;
Marzo
7-8, le truppe giapponesi occupano la capitale
della Birmania, Rangoon; le truppe britanniche si ritirano nel nord
del paese;
9, occupazione dell'isola di Giava;
nelle Filippine sorge il movimento di resistenza Huk (abbrev.
di Hukbalahap - Hukbong Bayan Laban sa Hapon), esercito
popolare antigiapponese, a guida comunista,
particolarmente attivo nell'isola di Luzon;
12, il gen. MacArthur
lascia Corregidor per raggiungere l'Australia;
13,
truppe giapponesi occupano Guadalcanal (isole Salomone), posizione
strategica per l'accesso del Mar dei Coralli.
22, seconda battaglia
della Sirte;
un consistente gruppo di navi da guerra italiane (una corazzata,
3 incrociatori e 10 caccia, al comando degli ammiragli Parona
e A.
Iachino) tentano di bloccare un convoglio inglese che
sta per raggiungere Malta, assediata dalle truppe dell'Asse;
l'abilità degli inglesi (dispongono di 5 incrociatori e 18 caccia)
e le condizioni del mare non consentono agli italiani di ottenere
alcun risultato concreto, se non quello di rallentare il convoglio
inglese;
23, il convoglio inglese
viene però colpito duramente dall'intervento massiccio dell'aviazione
tedesca e italiana;
28,
commandos inglesi sbarcati a Saint-Nazaire subiscono una pesante
sconfitta.
La II Armata ungherese, formata da una divisione corazzata
e 9 divisioni leggere, comandanta dal col. gen. Gustav
Jany, viene impiegata sul fronte orientale.
Aprile
1°, nuovi sbarchi giapponesi in Nuova Guinea.
5, circa 200 aerei giapponesi
decollati da cinque portaerei bombardano Colombo, capitale di Ceylon;
gli incrociatori pesanti Dorsetshire e Cornwall vengono
colati a picco da un attacco aereo giapponese;
Secondo la disposizione n. 41 del Führer, la conquista
del Caucaso deve avvenire in quattro tappe:
1) avanzata su Voronesc;
2) annientamento del nemico a ovest del Don;
3) avanzata su Stalingrado;
4) conquista del Caucaso.
[Questo ordine sarà definitivamente abbandonato con la
disposizione n. 45 del 23 luglio.] Viene preparata mentalmente l'impresa "Fridericus I"
(avrà inizio il 17 maggio come contrattacco all'offensiva
lanciata dai russi il 9 maggio).
9,
capitolazione della penisola di Bataan; resiste solo l'isola fortificata
di Corregidor;
aerei giapponesi bombardano il porto di Trincomale, a Ceylon,
e affondano la portaerei britannica Hermes.
12,
scioperi nella regione di Atene.
18, una squadra di bombardieri
americani, decollati dalla portaerei Homet, bombarda Tokio,
Yokoama, Nagoya e Kobe; gli aerei atterreranno in Cina, nel territorio
controllato dal governo nazionalista.
29, Salisburgo, incontro
tra A. Hitler e B.
Mussolini.
Partigiani belgi distruggono impianti chimici a Tenderloo.
Maggio
5, capitolazione di Corregidor; con il completamento
dell'occupazione di Mindanao, si conclude la conquista giapponese
delle Filippine;
7-8, una formazione di
navi da trasporto giapponesi, scortata dalla portaerei leggera Shoho,
da quattro incrociatori e da altre unità, al comando dell'ammmiraglio
Shigeyoshi Inouye, dopo aver occupato
Tulagi nelle isole Salomone, si dirige verso la Nuova Guinea puntando
su Port Moresby;
nello stesso tempo un'altra squadra nipponica proveniente da Truck
e guidata dalle portaerei Shokaku e Zuikaku entra
nel Mar dei Coralli;
gli americani hanno in zona una potente forza navale comandata dall'amm.
F. Fletcher (portaerei Lexington
e Yorktown, sette incrociatori e altro naviglio);
gli aerei americani intercettano le navi giapponesi e affondano
la Shoho mentre i giapponesi affondano un cacciatorpediniere
avversario;
a duecento miglia di distanza danno luogo alla prima battaglia navale
della storia moderna in cui le navi di superficie non si scambiano
neppure un colpo, lasciando i soli aerei protagonisti:
- quelli americani danneggiano la Shokaku
- quelli giapponesi la Lexington (poi affondata dagli
stessi americani);
la perdita di 80 aerei contro 66, induce i giapponesi a ritirarsi
dal Mar dei Coralli e a rinunciare al loro obiettivo di invadere
l'Australia; trattasi del primo blocco americano all'offensiva
nipponica.
7,E.
von Manstein lancia un poderoso attacco con quindici
divisioni contro Kerc, liquidando i sovietici;
anche le divisioni Totenkopf e Wiking
dispongono ora ognuna dell'effettivo di una battaglione corazzato;
così tutte e quattro le divisioni combattenti delle Waffen
SS, disponendo dei mezzi più moderni,
diventano un corpo d'armata SS il cui comando è affidato
da A. Hitler
a Paul Hausser (nei mesi successivi
nominato SS Panzer-Generalkommando);
8, intanto
l'esercito tedesco riprende l' "offensiva di estate";
12, offensiva sovietica presso
Charkov.
15, occupazione
della Birmania.
17-28, battaglia
di Charkov.
[Si conclude con l'annientamento di due armate sovietiche (22 divisioni
di fanteria, 7 di cavalleria, 15 brigate corazzate).]
26, trattato ventennale
di reciproca assistenza tra Gran Bretagna e Unione Sovietica.
26-30
giugno, terza offensiva italo-tedesca: gli inglesi
sono costretti a ritirarsi verso l'Egitto e Tobruk rimane nuovamente
isolata.
27, Cecoslovacchia, R.
Heydrich, il Reichsprotektor nazista della Boemia
e Moravia, viene assassinato dalle forze della resistenza: muoiono
anche gli uccisori.
30-31, col bombardamento
di Colonia inizia l'offensiva della RAF sulla Germania.
Giugno
3, "battaglia di Crimea":
i tedeschi attaccano Sebastopoli.
4-7, "battaglia
di Midway":
i giapponesi (6 portaerei, 7 corazzate, 13 incrociatori, 50 cacciatorpediniere),
ignari della contromanovra statunitense (3 portaerei, 8 incrociatori,
14 cacciatorpediniere) agli ordini dell'amm. Ch.W.
Nimitz, lanciano all'attacco dell'atollo di Midway gran
parte delle loro forze aeree che distruggono gran parte degli apparecchi
statunitensi di base a terra; approfittando del rifornimento e del
cambio di armamento degli aerei giapponesi, il contramm. R.A.
Spruance ordina sia agli aerosiluranti sia ai bombardieri
in picchiata americani delle sue portaerei (Enterprise e
Hornet) di attaccare le portaerei giapponesi; mentre gli
aerosiluranti vengono intercettai e abbattuti, i bombardieri riescono
a centrare tre portaerei della squadra del viceamm. Nagumo
(Kaga, Akagi e Soryu) che si incendiano e poi
affondano; la portaerei statunitense Yorktown è a sua volta colpita
e messa fuori combattimento (sarà affondata il 7 da un sommergibile
nipponico), ma la portaerei nipponica Hiryu viene affondata
dagli aerei dell'Enterprise; il rapporto di forze aeronavali
si inverte e così i giapponesi perdono l'iniziativa strategica;
perdite finali:
giapponesi: 4 portaerei, 1 incrociatore pesante, 322 aerei;
americani: 1 portaerei, 1 cacciatorpediniere, 147 aerei;
il rapporto di forze aeronavali si inverte e così i giapponesi perdono
l'iniziativa strategica.
8, Cecoslovacchia, per
rappresaglia all'assassinio di R.
Heydrich, l'intera città di Lidice (Boemia) viene spianata,
i suoi abitanti torturati e massacrati;
E.
Beneš, grazie agli inglesi, forma un ministero in esilio.
Bombardamenti aerei giapponesi su Sidney e altre città austraiane.
11, trattato di reciproca assistenza
tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
12-15, sbarco giapponese nelle
isole Attu e Kiska (Aleutine occidentali).
19-25, alla seconda Conferenza
di Washington, F.D.
Roosevelt e W.
Churchill decidono di studiare
nuove iniziative militari per alleggerire la pressione tedesca sul
fronte russo e gettano le basi per la costruzione della bomba atomica.
20, bombardamento aereo giapponese
sulla città canadese di Vancouver.
21, Tobruk cade in mano
a E.
Rommel che si impadronisce degli enormi magazzini, di
molti carri armati e cattura la II divisione sudafricana rinforzata
con reparti inglesi e indiani, per un totale di 35.000 prigionieri;
l'offensiva prosegue verso l'Egitto;
24-30, le truppe di E.
Rommel conquistano Marsa Matruk e avanzano verso Alessandria
d'Egitto, ma sono fermate a El Alamein;
28-6
lug., inizia l'offensiva tedesca a sud; dopo la conquista
tedesca dell'intera Crimea e di Sebastopoli, i gruppi di armate
tedesche di F.
von Bock e W. List attaccano
in profondità attraverso l'Ucraina e conquistano Rostov.
29, trattato di alleanza tra
Unione Sovietica e Gran Bretagna.
Luglio
2, dopo otto mesi di durissimo assedio e di violentissimi
combattimenti, Sebastopoli cade e viene occupata da truppe tedesche
e romene;
6, le avanguardie tedesche
raggiungono il Don;
7, i tedeschi entrano a Voronez,
caposaldo strategico nella regione del Don, ma non riusciranno a
occuparla interamente;
il feldmar.llo Wilhelm List assume
il comando del gruppo di esercito A (sarà destituito
il 10 settembre e non avrà più incarichi);
il feldmar.llo F.
von Bock comanda il gruppo di esercito B (sarà
sostituito il 15 luglio dal gen. von Weichs);
9, arrivano in zona operazioni
le 10 divisioni della nuova Armata italiana di Russia (ARMIR),
al comando del gen. Gariboldi,
che incorpora le truppe del CSIR,
inviate in appoggio ai tedeschi l'anno precedente; complessivamente
la partecipazione italiana alle operazioni di invasione dell'Unione
Sovietica ammonta ora a circa 230 mila uomini: saranno impiegati
soprattutto sul fronte del Don.
Africa del Nord, il Capo dei servizi informativi dell'Africa
Korps, von Mellenthin, impone alla
Compagnia intercettazione del cap. Seebohm
di schierarsi a ridosso della prima linea; nel corso dell'attacco,
gli australiani, sconfitti gli uomini di Seebohm,
entrano nella struttura del Comando dove trovano anche i messaggi
di Frank Bonner Fellers; da questo
momento, cambiati i codici USA, termina ogni possibilità
di intercettazione. Per contro, con il "codice Ultra",
gli inglesi possono continuare a leggere in tempi reali tutti i
messaggi dell'armata italo-tedesca.
17, comincia
la lunga serie di battaglie sul Volga e per Stalingrado, che durerà
fino all'inizio di febbraio del 1943.
18-25, Conferenza
di Londra: viene approvato lo sbarco in Africa settentrionale,
rinviato quello sul continente europeo.
23, il Führer emana la
disposizione n. 45 che prevede due operazioni a raggi divergenti,
uno verso Stalingrado e l'altro verso il Caucaso, con l'abbandono
di ogni baricentro e senza afflusso di riserve.
24-28, truppe tedesche occupano
nuovamente Rostov;
le truppe dell'Asse raggiungono il Don per stabilire il fronte lungo
il suo basso corso; la I armata corazzata di E.
von Kleist prosegue quindi verso sud fino al Caucaso
(con i suo campi di petrolio, obiettivo iniziale principale dell'alto
comando tedesco) ma l'avanzata viene fermata dall'asprezza del terreno,
dalle difficoltà logistiche e dall'afflusso di riserve russe; la
6ª armata di F.W.E.
Paulus, appoggiata
dalla IV Armata corazzata di H. Hoth,
prosegue invece ad est verso Stalingrado la cui conquista sconvolgerebbe
l'intero sistema di comunicazioni della Russia meridionale, come
il superamento del Volga, permetterebbe una manovra convergente
su Mosca.
25, azioni di partigiani e sabotaggi
in tutta l'Albania: a Tirana viene incendiata la centrale telefonica
e viene attaccato l'aeroporto.
Offensiva tedesca e resistenza sovietica sul fronte del Caucaso;
28, Stalin
ordina alle armate sovietiche di resistere su tutti i fronti e di
non arretrare ulteriormente.
L'isola di Guadalcanal è occupata dai giapponesi che iniziano
a costruirvi un aeroporto.
Agosto
4, le truppe tedesche occupano Stavropol.
5, la protezione del fianco
settentrionale della 6ª armata sul Don viene assunta dall'8ª
armata italiana composta soltanto dal XXXV corpo d'armata con due
divisioni di fanteria, un reparto di cavalleria e un reparto di
"camicie nere";
7, la 1ª divisione dei
marines del gen. A. Vandegrift, condotta
su mezzi da sbarco dell'amm. R. Turner
e protetta dalla portaerei dell'amm. F.
Fletcher inizia le operazioni di sbarco nell'isola di Guadalcanal
e in due giorni riesce ad occupare l'aeroporto [impiegheranno sei
mesi per conquistare l'isola completamente];
inizia l'offenisva americana nelle isole Salomone [si concuderà
alla fine dell'anno successivo].
Un treno militare è fatto saltare dai partigiani olandesi;
per rappresaglia i tedeschi interneranno 2600 persone e fucileranno
cinque ostaggi.
9, i giapponesi
infliggono dure perdite alle forze navali americane presso l'isola
di Savo, mentre sulla terraferma si svolgono durissimi combattimenti;
scontri sul mare; presa di Majkop.
12-15, Mosca, W.
Churchill e Stalin
si incontrano per la prima volta.
18, i tedeschi, appoggiati dai
loro alleati, varcano il Don e puntano verso Stalingrado.
19, truppe canadesi e commandos
britannici tentano uno sbarco a Dieppe, a nord di Le Havre, ma sono
respinti con gravi perdite.
20, la VI armata
tedesca raggiunge Stalingrado, città chiave per il controllo
del Volga, la maggior via di rifornimento per la Russia, da cui
dipendono gli approvvigionamenti sovietici di grano e di petrolio;
21, l'offensiva tedesca
verso il Caucaso si esaurisce in prossimità del monte Elbrus;
una massiccia offensiva dei sovietici, che dopo aver riconquistato
la testa di ponte di Serafimovic tentano di estenderla verso ovest
raggiungendo le quote a nord di Jagodnij e di Cebotarevskij, provoca
l'arretramento della "Sforzesca" di 29 chilometri verso
sud.
Le forze sovietiche appartengono al 38° rgt della 14ª divisione
della Guardia, al 610°, al 619°, all'889°, all'862°
e ad altri reparti. Il più aggressivo si dimostra il 38°
rgt della Guardia. In sintesi partecipano all'attacco gli effettivi
completi di tre divisioni russe appoggiate da tutte le artiglierie
reggimentali e divisionali.
23, inizia il contrattacco
italiano con la "Celere" che con gli eroici bersaglieri
del 3° e del 6° agisce nella zona di Jagodnij contro il
fianco destro dello schieramento nemico;
inizia l'attacco tedesco a Stalingrado.
24-25, scontro
sul mare, alle Salomone orientali, tra un convoglio americano e
uno giapponese, entrambi intenzionati a sbarcare a Guadalcanal:
la superiorità delle portaerei americane di scorta obbliga
il convoglio giapponese a ritirarsi con gravi perdite.
31, sciopero generale
in Lussemburgo, seguito da una feroce repressione tedesca.
Fallisce l'offensiva di E.
Rommel verso Halam el Haifa.
Dopo durissimi combattimenti, il contrattacco italiano, iniziato
il giorno 23 agosto, costringe ora i russi a ripiegare sulle posizioni
di partenza.
Settembre
10, truppe britanniche (sbarcate in Madagascar)
occupano la capitale Tananarive.
13,Stalingrado,
l'estensione delle linee di rifornimento tedesche e del loro fianco
sinistro (650 km lungo il Don sono affidati a divisioni italiane
e romene e assai debolmente armate ed equipaggiate) è giustificata
soltanto dalla fiducia di un'imminente grande vittoria; i sovietici
difendono invece la città con grande tenacia, quartiere per quartiere
e casa per casa, con le truppe regolari del gen. V.I.
Cujkov, con la milizia operaia delle grandi fabbriche, con
i sacrifici di una popolazione compatta; la difesa della città assurge
subito a simbolo della resistenza sovietica; la battaglia durerà
140 giorni.
17-25, in Nuova Guinea
le truppe australiane bloccano un nuovo tentativo giapponese di
conquistare Port Moresby.
21-27, missione americana a
Mosca: si discute del secondo fronte.
Ottobre
2, i tedeschi riportano una parziale vittoria
nella battaglia del Lago Ladoga, a nord-est di Leningrado.
La 3ª armata romena comandata dal gen. Petre
Dumitrescu (dal giugno 1941 al 23 agosto 1944) viene inserita
nel fianco settentrionale della 6ª armata.
11-12,scontri sul mare
a capo Esperance.
13, sciopero a Lione.
23-5
nov., battaglia di el-Alamein: sotto l'offensiva inglese
di Montgomery,
dopo violenti combattimenti, E.
Rommel è sconfitto e costretto alla ritirata.
26, scontri sul
mare a Santa Cruz; la flotta giapponese riporta un successo tattico,
ma due portaerei nipponiche subiscono gravi danni, mentre le altre
due perdono moltissimi aerei con i loro piloti.
Si intensificano i bombardamenti nelle città del Nord Italia, i
morti si contano a centinaia. Inizia il fenomeno degli sfollati.
Seconda guerra cino-giapponese:
gli alleati del Kuomintang, Gran Bretagna e Stati Uniti si dichiarano
disposti a rinunciare ai loro privilegi in Cina in favore del governo
nazionalista.
Novembre
6, Stalin
protesta per il rinvio dello sbarco in Europa.
7, sbarco di truppe anglo-americane
nel Maghreb;
8,
le truppe di Montgomery
varcano la frontiera tra Egitto e Libia;
8-12,
truppe americane, al comando del gen. D.D.
Eisenhower, sbarcano in Algeria e Marocco, dove
costringono alla resa i reparti francesi di Vichy;
9-12,
operazione "Anton": la già limitata sovranità del governo
di Vichy, asservito ai tedeschi, viene ulteriormente
ridotta in seguito all'occupazione italo-tedesca (dopo lo sbarco
anglo-americano nel nord-Africa) della parte della Francia rimasta
"libera", compresa la Corsica e la Tunisia;
12,
le truppe britanniche rientrano a Tobruk.
13-15,
battaglia navale di Guadalcanal: la marina statunitense,
diretta dall'amm. W.
Halsey, comandante supremo del Pacifico meridionale,
raggiunge una netta superiorità aerea;
gli americani fanno fallire uno sbarco giapponese ma perdono tre
incrociatori e sette siluranti; i giapponesi perdono due corazzate,
un incrociatore, tre siluranti e sei navi da trasporto;
[la fine della conquista il 9 febbraio 1943].
13, sconfitta italo-tedesca
ad el-Alamein e Tobruk cade definitivamente in mano agli inglesi.
I tedeschi hanno ormai conquistato buona parte di Stalingrado e
raggiunto in più punti il Volga, ma non spezzato la resistenza dei
difensori, alimentata da cospicue riserve;
intanto i generali G.K.
Zukov, A.M. Vasil'evskij
e N.N. Voronov preparano una possente
controffensiva;
19, battaglia
del Don
che si abbatte su:
- 3ª armata romena,
- truppe italiane dell'Armir
- II Armata ungherese;
le forze dei generali K.K. Rokossovskij,
N.F. Vatutin e A.I.
Erëmenko (21ª armata sovietica e V armata corazzata)
avanzano e sfondano il fronte della 3ª armata romena sul Don;
[Il capo del grande SM romeno, ten. gen. Ilie
Steflea si trova a Rostov, dove, pochi giorni dopo, arriva
anche il ministro della difesa romeno, gen. Constantin
Pantazi. Entrambi hanno intenzione di far visita ai reparti
romeni nel settore meridionale del fronte orientale e di esaminare
la definitiva formazione del progettato gruppo di esercito tedesco-romeno
Don.
Come comandante in capo è previsto il "conducator"
mar.llo Jon Antonescu ma, poiché
costui non intende mettersi in evidenza per motivi di prestigio,
il capo della Missione militare tedesca presso i romeni gen. Hauffe,
che come capo di SM del gruppo di esercito Don si trova
gia a Rostov, propone di incaricare il col. gen. Dumitrescu
(comandante della IV Armata romena) di rappresentare in modo
permanente il maresciallo. Il gen. F.W.E.
Paulus (comandante della 6ª armata) deve
diventare rappresentante permanente tedesco.]
Il comandante in capo del gruppo di esercito B, col. gen.
von Weichs, e il suo capo di SM, gen. von Sodenstern, ordinano
alla 6ª armata d'interrompere tutti gli attacchi a Stalingrado
e di schierare reparti veloci, al comando del gen. Hube
(comandante del XIV corpo d'armata corazzato), dietro la sua ala
sinistra, a ovest del Don, tenendoli pronti per il contrattacco.
Nello stesso giorno il col. gen. von Richthofen,
comandante in capo della 4ª flotta aerea, ha raggiunto in volo
il V corpo d'armata aereo a Maikop (Caucaso settentrionale), poiché
il tempo è buono, mentre è pessimo sul fronte Don-Volga.
20, la 51ª e la
5VII Armata appoggiate da forti gruppi di carri armati, sfondano
il fronte della IV Armata corazzata e della IV Armata
romena (comandata dal gen. Costantinescu)
a sud di Stalingrado. L'immediato intervento del XLVIII corpo d'armata
corazzato, unica formazione schierata dietro il fronte del Don,
rimane infruttuoso.
Così si delineano profonde incursioni del nemico su entrambi
i fianchi della 6ª armata. (Poiché situazioni del genere
si sono già viste sul fronte orientale, presso Demjansk il
gennaio scorso, non è il caso di meravigliarsi se al posto
di comando della 6ª armata a Golubinskaja sul Don venga riconosciuta
soltanto in parte la gravità della situazione).
Dal settore romeno le truppe sovietiche si aprono a forbice
a sud.
21,
solo ora il gen. F.W.E.
Paulus e il
suo capo di SM, generale Schmidt,
si rendono conto dell'enorme gravità della situazione.
22, attraverso il gruppo
di esercito B, A. Hitler dà ordini relativi
all'impiego del XLVIII corpo d'armata corazzato. Inoltre assegna
al col. gen. von Kleist il comando
commissariale del gruppo di esercito A nel Caucaso e nomina il comandante
dell'11ª armata, feldmar.llo E.
von Manstein, comandante in capo del gruppo di esercito
del Don. Da questo momento sono poste sotto il comando di costui,
nell'areaa del Don-Volga, la 6ª armata, la IV Armata corazzata,
e la 3ª e la IV Armata romena.
Il col. generale Hoth, comandante
in capo della IV Armata corazzata, sgretolata assieme alla
IV Armata romena, arriva a Niscne-Cirskaja, mentre è
diretto al gruppo di esercito B. La sua armata si è divisa
in due tronconi in seguito all'offensiva sovietica. Il IV corpo
d'armata comandato dal generale dei pionieri Jaenecke
è stato aggregato alla 6ª armata e ritirato in direzione
nord-ovest; la IV Armata romena si è ritirata nella
steppa dei Calmucchi verso sud-sud-ovest.
ore 14:00, il gen. F.W.E.
Paulus e il suo SM si trasferiscono
in aereo da Niscne-Cirskaja al nuovo posto di comando nella stazione
di Gumrak. Non è possibile tenere le posizioni a ovest del
Don, dove si trova l'XI corpo d'armata e il XIV corpo d'armata corazzato.
In contrasto con le disposizioni dell'OKH, entrambi i corpi d'armata
devono essere ritirati sulla riva orientale del Don.
Nel pomeriggio giunge un nuovo ordine dell'OKH: resistere e attendere
nuovi ordini.
Alla sera A. Hitler
parte su un treno speciale dall'Obersalzberg per Lipsia.
23, al mattino A. Hitler
si reca in aereo al quartier generale nella Prussia orientale;
il capo di SM dell'esercito, gen. Zeitzler,
ordina al magg. Coelestin von Zitzewitz
di recarsi in aereo a Stalingrado dove è accerchiata la 6ª
armata per avere una relazione esauriente sulla situazione; egli
tenta di indurre il Führer ad accettare l'unica soluzione possibile
e ciè che la 6ª armata infranga l'accerchiamento e si
ritiri sulla diagonale Don-Cir; sono d'accordo del resto anche il
comandante in capo del gruppo di esercito B, col. gen. von
Weichs con il suo capo di SM gen. von
Sodenstern nonché il comandante della 6ª armata
gen. F.W.E.
Paulus con il suo capo di SM, maggiore
generale Schmidt. Fra tutti i comandanti
della 6ª armata il più vivace fautore della sortita
dalla sacca si rivela il gen. d'artiglieria von
Seydlitz-Kurzbach, comandante del LI corpo d'armata; convinto
che l'operazone debba essere eseguita addirittura contro gli ordini
del gruppo di esercito e del quartier generale del Führer,
ordina di propria iniziativa ai reparti del suo corpo d'armata nell'area
di Jersovka di abbandonare le loro solide posizioni e di arretrare
di 8-10 chilometri. Egli emana l'ordine senza avvertire il comando
d'armata. In questa ritirata la 94ª divisione di fanteria viene
raggiunta e annientata dal nemico che incalza.
ore 16:00 (secondo notizie russe, già il giorno precedente
secondo fonti tedesche) travolta ogni resistenza le forze corazzate
sovietiche, comprendenti un centinaio di carri armati, si congiungono
nell'area Marinovka-Kalac, tagliando fuori la 6ª armata del
gen. F.W.E.
Paulus e parte della
IV Armata corazzata, circa 330.000 uomini;
i sovietici continuano la loro offensiva.
Nella sacca (secondo le valutazioni del gen. F.W.E.
Paulus) ci sono 220.000 uomini.
[Secondo dati russi 107.800 saranno fatti prigionieri per cui, detraendo
i 42.000 trasportati fuori in aereo (fino al 24 gennaio 1943, ultimo
giorno), le perdite della 6ª armata dopo la formazione della
sacca ammontano probabilmente a 70.200 morti.]
24,
contrariamente alle aspettative, A. Hitler dà l'ordine
di resistere nella sacca che verrà rifornita mediante aerei
come garantito dal comandante in capo della Luftwaffe, mar.llo del
Reich Göring, attraverso il suo
capo diSM, col. gen. Jeschonnek;
ore 21:00, attraverso l'OKH arriva un nuovo ordine di A. Hitler (il quale ignora l'azione
dissennata compiuta il giorno precedente dal gen. d'artiglieria
von Seydlitz-Kurzbach): al comandante
del LI corpo d'armata vengono affidati i fronti nord ed est della
sacca (cioè proprio quelli che avrebbero dovuto essere abbandonati
per primi qualora il comando dell'armata avesse riordinato i suoi
reparti in vista della sortita dalla sacca) e costui dovrà
rispondere direttamente al Führer per il mantenimento di questi
fronti senza che ciò annulli la sua responsabilità
nei confronti del comandante in capo dell'armata.
25,
i partigiani greci fanno saltare in aria il ponte ferroviario di
Gorgopotamos, interrompendo il flusso di rifornimenti per le truppe
tedesche in Africa settentrionale.
26,
si riunisce per la prima volta a Bihac, in Bosnia, il Consiglio
antifascista di liberazione nazionale jugoslavo, cui partecipano
delegati di tutto il paese; oltre il venti per cento del territorio
jugoslavo è già stato liberato dagli occupanti italiani
e tedeschi.
26-27, per non cadere
in mano tedesca la flotta francese di Tolone si autoaffonda, alla
vigilia dell'occupazione della città.
29, le truppe britanniche
rientrano a Bengasi.
Dicembre
9, secondo il rapporto inviato dal feldmar.llo E.
von Manstein al capo di SM dell'esercito,
gen. Zeitzler, Stalingrado è
accerchiata dalle armate sovietiche 21ª, 24ª, 57ª,
62ª, 64ª, 6V e 66ª. Esse constano (secondo
stime tedesche) di 44 divisioni di fanteria, di 17 brigate di fanteria,
di 29 brigate corazzate e di 12 brigate motorizzate.
La copertura dell'anello di accerchiamento verso sud-ovest, di fronte
al fronte tedesco e romeno sul Cir, è assicurata dalla V
armata corazzata sovietica che è formata da 17 divisioni
di fanteria, 5 divisioni di cavalleria, 2 divisioni di cavalleria
motorizzata, 8 brigate corazzate, 3 brigate motorizzate.
Verso sud, a est del Don, la coperrtura è affidata alla 51ª
armata sovietica che consta di 4 divisioni di fanteria e 4 di cavalleria,
di 2 brigate corazzate, una brigata motorizzata e una di fanteria.
10,
nella 6ª armata, il gen. Hube
comincia a riunire nella parte meridionale della sacca un gruppo
di rottura con i 60 carri armati ancora disponibili per andare eventualmente
incontro al gruppo di armate (IV Armata corazzata e i resti
della IV Armata romena, oltre ai nuovi reparti corazzati) del
col. gen. Hoth il quale ha appunto
l'incarico di stabilire il congiungimento con la 6ª armata
a est del Don seguendo la più breve via possibile.
Secondo gli ordini del Führer questo è l'incarico del
gruppo d'armate di esercito Don: la 6ª armata deve venir liberata;
essa tuttavia deve continuare a tenere il "pilastro" del
Volga in vista delle operazioni del 1943.
Ma il col. gen. Hoth è del parere
che la 6ª armata debba andargli incontro.
11,
inizia l'attacco sovietico a nord di Stalingrado;
11-22,
i sovietici lanciano un'offensiva sul fronte del Don;
12, mentre ha inizio
l'attacco del col. gen. Hoth, fallisce,
con gravissime perdite, l'ultimo tentativo del gen. E.
von Manstein di soccorrere l'armata di F.W.E.
Paulus
14, il governo britannico affida
il controllo del Madagascar alle forze della Francia libera.
16,
inizia la seconda battaglia del Don che coinvolge tutto lo
schieramento dell'Asse nel medio Don. I sovietici, che hanno già
accerchiato nella zona di Stalingrado la 6ª armata di F.W.E.
Paulus, tendono ora a recidere la
grande ansa del fiume per annientare tutte le forze ivi schierate.
L'azione di sfondamento viene condotta con l'ausilio di poderosi
corpi corazzati che investono il settore della 3ª armata romena,
il centro dello schierametno italiano e la II Armata ungherese.
Il primo settore italiano attaccato è quello difeso dal II
corpo d'armata (divisione "Ravenna" e divisione "Cosseria").
Il contingente italiano viene accerchiato e quasi annientato: solo
pochi reparti decimati riusciranno a effettuare la ritirata.
18,
il gen. E.
von Manstein invia il suo 1 c, magg. Eismann,
dal comando d'armata nella sacca per orientarsi sulla situazione,
come del resto hanno fatto prima il capo di SM del gruppo
di esercito Don, maggiore gen. Schulz
e l'1 a col. Busse.
19, il II e il XXIV corpo
d'armata italiani ricevono l'ordine di ripiegamento effettuato a
prezzo di durissimi scontri soprattutto dalle divisioni Celere,
Sforzesca e Pasubio schierate nei settori meridionali;
sul Don restano soltanto gli ungheresi, il corpo d'armata alpino
italiano e il XXIV corpo d'armata tedesco;
La 6ª e la 23ª divisione corazzata, rinforzata dalla 17ª
divisione corazzata giunta in ritardo (perché trattenuta
da A. Hitler) riescono ad avanzare oltre il settore di Mysckova,
fino a circa 48 chilometri in linea aerea dalla sacca, combattendo
violentemente contro la tenace resistenza dei soveitici.
I sovietici respingono i contrattacchi tedeschi di E.
von Manstein e costringono le forze di E.
von Kleist a una veloce ritirata dal Caucaso.
25, le truppe di Montgomery,
conquistata la Cirenaica, proseguono l'avanzata in Tripolitania.
A. Hitler,
decide di accrescere i mezzi di cui dispongono le Waffen SS.
La brigata di cavalleria diventa divisione di cavalleria Florian
Geyer e le altre divisioni vedono attribuirsi dei carri supplementari,
dei pezzi semoventi e dei veicoli da trasporto corazzati. Tutte
prendono il nome di SS Panzergrenadierdivision.
Da questo mese A. Hitler
accetta la formazione di due nuove divisioni SS.
[È la prima volta che egli accetta di formare nuove divisioni
dal 1940. Esse formeranno un nuovo corpo d'armata SS.]
Alla fine del mese il ten. gen. von Sponeck,
incaricato di comandare il XLII corpo d'armata nella penisola di
Kerc, di fronte allo sbarco di superiori forze sovietiche, ordina
lo sgombero della penisola contrariamente ai piani del gruppo di
esercito sud (feldmar.llo von Reichenau)
e dell'11ª armata (gen. von Manstein).
Egli viene immediatamente destituito dal gen. von
Manstein.
[Un tribunale di guerra presieduto dal mar.llo del Reich Göring,
condannerà a morte il conte von Sponeck.
In seguito agli interventi di von Manstein
e Bock, A. Hitler gli concederà la grazia.]
29, il gen. delle truppe
corazzate Hube arriva al quartier generale
del Führer.
Nel 1942 l'aviazione tedesca ha sganciato sull'Inghilerra circa
3 mila tonnellate di bombe, mentre la RAF britannica ne ha sganciate
sulla Germania oltre 40 mila tonnellate.
Nel corso dell'anno i tedeschi hanno distrutto circa 8 milioni di
tonnellate di naviglio alleato, perdendo 85 sottomarini.
Fatto prigioniero dai russi presso Stalingrado, il ten. col. Luitpold
Steidle, comandante del 767° reggimento (della 376ª
divisione di fanteria) entrerà a far parte dell' "Unione
degli ufficiali tedeschi" nel Comitato nazionale Germania libera.
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