«segue da 1969»

1970, alla fine dell'anno il movimento di Mario Capanna si sgretola.
È stato un fuoco di paglia che per un verso alimenterà la fiorente proliferazione dei gruppuscoli di ultras, e per un altro verso si sbriciolerà fino al livello delle scuole medie ed elementari in una sfrenata follia imitativa.

Il suo leader, contaminato da frequentazioni salottiere, inorgoglito da autorevoli avalli mondano-intellettuali, lusingato dall'attenzione dei rotocalchi d'attualità e di Camilla Cederna, l'ex-profeta della rivoluzione integrale, finisce col cedere tra le braccia del Psi; è sufficiente così l'iniziativa di un avvocato Massimo De Carolis (capogruppo Dc al comune di Milano) per far miseramente naufragare il mito, nell'ignominia di un'intimazione di sfratto dai locali della Statale;
il giornale «Movimento studentesco» diretto da Giorgio Colorni ormai non sembra più un foglio rivoluzionario;
«segue 1971»