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ANNO 1963

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Papa Giovanni XXIII
(1958-63)

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«segue da 1962»
1963
Inghilterra e Stati Uniti
Best-seller
è quel volume la cui vendita iniziale supera le centomila copie.
«segue 1964»

Théâtre National Populaire
(TNP)

«segue da 1951»
1963, dopo le dimissioni di J. Vilar la guida passa al suo collaboratore G. Wilson;
«segue 1973»

Old Vic
(Vecchia Vittoria)

«segue da 1950»
1963, diventa sede del National Theatre (teatro nazionale inglese costituito sullo schema della Comédie Française e diretto da L. Olivier).



CENSURA in SPAGNA

1963



Maggio
11
,«La Estafeta Literaria» dedica tre pagine al sequestro del libro Lola di Dario Fernandez-Flores, Edizioni Rosso e Nero, avvenuto nel 1961 e non ancora risolto. La rivista pubblica una lettera dell'editore nella quale si dice che «questa situazione veramente incredibile è purtroppo solita in Italia».
Può anche essere. Ed è tipico del regime servirsene come alibi.

La censura prima ammonisce e poi agisce.
Nella lista nera della censura, che comprende più di tremila titoli proibiti, troviamo ad esempio:
- Scrittori: Moravia, Testori, Gadda, Stendhal, Hugo;
- Poeti: Lorca, Brecht, Machado;
- Filosofi e storici: Croce, Unamuno, Hegel, Marx, Engels, Burckardt.
Tra gli scrittori spagnoli:
. Lopez-Salinas su cinque romanzi è riuscito a farne pubblicare soltanto due;;
. Martín Santos, l'enfant prodige del 1954 autore di Los Bravos, adopera oggi la macchina da presa invece che la penna;
. Rafael Sanchez Ferlosio, dopo El Jarama pubblicato nel 1956, è diventato scrittore che non scrive o, almeno, che non pubblica;
. Jesús Pacheco pubblica le sue poesie in Italia;
. i fratelli Goytisolo sono più noti all'estero che in patria.

Dopo il 1950, l'isolata casa editrice Destino ha visto sorgere dei concorrenti:
- Plaza Janez
[rilevata la vecchia casa Janez, è oggi economicamente la più potente e la più prolifica; sforna una media di quaranta titoli al mese ed è attenta ad accaparrarsi i best sellers stranieri.]
- Planeta,
[Nata nel 1949, avrebbe per obiettivo «lo stimolo e la diffusione della letteratura spagnola», come si autodefinisce nel volume «El libro Español», la rivista mensile dell'Istituto Nazionale del Libro spagnolo. Copiando l'avversaria casa editrice Destino, ha dato vita a un premio letterario che, malgrado la risonanza mondana, in deci anni non è riuscito a scoprire un autore interessante. La sua collana di autori spagnoli contemporanei conta una cinquantina di scrittori. Ma i più importanti stanno prendendo o hanno già preso il volo verso la Seix Barral.]
- Seix Barral.
[Questa cinquantenne casa editrice rimessa a nuovo ha prodotto nel panorama dell'editoria spagnola una sorta di sconvolgimento tellurico. Una precisa politica culturale, una organizzazione moderna, stretti rapporti con colleghi stranieri, un basta all'isolamento di tipo penisulare e sudeuropeo, il premio "Biblioteca Breve" anche non assegnabile e quindi rimasto "puro", un contributo alla nascita del "Prix Formentor" e del "Premio Internazionale Editori", una mano tesa alle giovani promesse letterairie. Tutto questo in otto anni di attività, dal momento in cui frustino e redini sono passate al giovane Carlos Barral. Ma di questa rivoluzione ne fa le spese la produzione della casa. Negli ultimi anni il 65% dei libri presentati al Servizio di orientamento bibliografico non ha ottenuto il visto per la pubblicazione.
Paragonati alla produzione della Plaza Janez e al numero complessivo della novellistica (circa quattromila titoli secondo le statistiche del 1962), i suoi cinquanta volumi annuali non paiono gran ché. Per comprendere l'importanza della sua produzione, bisogna dare un'occhiata agli autori:
- stranieri: Sillitoe, Malamud, Guilloux, Duras, Butor, Frisch, Miller, Robbe Grillet, Pavese, Svevo, Gadda, Danilo Dolci.
- spagnoli: Barral (un lancio assicurato sul mercato internazionale).]

D'altra parte il libro rimane genere di lusso.
Secondo una statistica pubblicata nel dicembre 1962 dalla rivista «Juventud Obrera», organo della JOC, il 50% degli spagnoli non ne posseggono uno; il 10% meno di cento.
Il prezzo è alto: un volume di due, trecento pagine costa 120/150 pesetas, somma considerevole per il basso potere d'acquisto dello spagnolo.
Le tirature, in media di cinquemila copie, si smaltisocno nel giro di anni. Le trentamila copie de L'ultimo dei giusti sono un'eccezione.
I best seller non sono romanzi di valore ma storie arrivate alla curiosità del pubblico attraverso il cinema e il rotocalco. Come Exodus, sette edizioni, e il romanzo pseudo storico Cuando don Alfonso era Rey di A. Nuñez Alonso, alla terza edizione, il libro più venduto di quest'anno.

Non solo genere di lusso, ma anche prodotto snob.
Il borghese che vuole fare l'intellettuale, quando compera, non compera romanzi, ma saggi. Un essay su Robbe Grillet è stato venduto più che i suoi romanzi.
Un altro successo dell'annata è Sobre la Esencia di Xavier Zubiri, uno studio filosofico che sta esaurendo la seconda edizione.
Il pubblico medio non è incoraggiato, non è attirato, non è ben consigliato. Nel quotidiano «El Noticiero Universal» il giorno della festa del libro, la critica e scrittrice María Luz Morales propone ai lettori una biblioteca di venticinque libri, tra i quali la Bibbia, l'Iliade e l'Odissea, la Divina Commedia, Molière, la Morale di Santa Teresa, Don Chisciotte, David Copperfield, Eugène Grandet.

La moda si è fermata a vent'anni fa.
Pesanti legature in cartone o tela, copertine vistose di pessimo gusto. Soltanto la Seix Barral, in una delle sue collane, ha imposto la copertina in bianco e nero fotografico e l'austerità della brossura.
La qualità grafica è bassa, altra conseguenza del regime.
In Spagna non esistono boschi, la cellulosa è importata dalla Papelera Española che detiene il monopolio diretto del 33% dell'industriia della carta e controlla il resto attraverso una quarantina di società. È vietata la importazione diretta da parte delle case editrici di questo materiale come pure degli inchiostri, anch'essi monopolizzati e di qualità pessima.
La pubblicità editoriale è quasi inesistente. Si ignora l'esistenza di depliants e cataloghi a disposizione del pubblico.
Le critiche letterarie su rotocalchi e quotidiani seguono schemi ben immaginabili.

La censura interviene qui
.
Quella dell'ignoranza è una vecchia carta giocata con profitto da tutte le dittature. Esiste inoltre una censura anche più sottile di quella esplicata dal "Servizio di orientamento bibliografico". Un testo, che abbia passato le maglie della censura, ma di cui non è gradita la diffusione, viene messo in vendita soltanto in edizioni di gran lusso a prezzi esorbitanti.
[Il Capitale costa 1.200 pesetas - 12.000 lire - la metà dello stipendio di un professore.]

Il mercato proibito del libro fiorisce.
Le edizioni stampate in Sud America sono vendute a tre, quattro volte il prezzo di copertina. Tutte le librerie che si rispettano hanno lo "scaffale clandestino".
Per avere accesso ad esso bisogna essere clienti fidati. Questo tipo di vendita è pericoloso. Si rischia il carcere, se interviene la polizia poliica, o una multa se l'ispezione del negozio è affidata a un funzionario del Ministero dell'informazione.
La libreria Buckoltz, una delle più importanti di Madrid, ha pagato un'ammenda di 1000 pesetas per aver venduto sottobanco un libro di De Madariaga.
Lo "scaffale clandestino" contiene i prodotti più ghiotti della letteratura mondiale antica e contemporanea. C'è chi la considera un'appetitosa esca. Sembra una barzelletta: ma è proprio accaduto che il libraio furbo abbia ben mescolato accanto ai testi interdetti fondi di magazzino difficili da smaltire. Sono andati.
Il frutto proibito attira. Chissà che andando avanti così lo scaffale clandestino non renda quanto la politica editoriale della casa editrice d'avanguardia.





 


[Maria Adele Teodori, Spagna in ginocchio, Edizioni di Comunità 1963.]



Armitage, Simon (1963) poeta;
Penguin Anthology of Poetry from Britain and Ireland since 1945 (con Robert Crawford)
Poesie (2001).

Moccia, Federico (Roma 1963) scrittore italiano;
lavora per il CINEMA
Radio-TV come sceneggiatore e per la televisione come autore di testi per grosse produzioni dell'area intrattenimento;
Tre metri sopra il cielo (2004; 2005, edizione originale del 1992; scritto ca dieci anni prima, è circolato tra i giovani romani in versione fotocopiata; da cui il film di…).



Almanacco popolare:
- Barbanera di Foligno, 1963.

"Gruppo '63"

1963, dopo un convegno a Palermo nasce questo movimento d'avanguardia italiano;
fra i precedenti si devono ricordare l'antologia poetica I novissimi (1961) e l'attività della rivista milanese «Il Verri»;
unito solo nella polemica contro la tradizione letteraria degli anni Cinquanta, comprende:
- Luciano Anceschi,
- Edoardo Sanguineti,
- Umbero Eco,
- Renato Barilli,
- N. Balestrini,
- Antonio Porta,
- Alfredo Giuliani,
- Elio Pagliarini,
i canali più diretti dei programmi del gruppo sono «Marcatré» e poi «Quindici»;
alla fine degli anni Sessanta si scinde: alcuni si dirigono verso un più deciso impegno politico, altri si indirizzano a varie esperienze poetiche.

Messaggerie Italiane

«segue da 1938»
1963, la conduzione passa al figlio Luciano Mauri (1930);
«segue 1980»

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