- François-René
de Chateaubriand visconte
(Saint-Malo 4 settembre 1768 – Parigi 4 luglio 1848)
scrittore, politico e diplomatico francese.
Di nobile famiglia, ultimo di dieci figli, tutti nati
a Saint-Malo: i primi quattro morti ancora in fasce, poi Jean-Baptiste,
il maggiore; poi quattro femmine (tra cui Amélie),
di cui l'ultima Lucile (1764-1804).
Definito l'enchanteur, esercita una forte influenza
nella letteratura dell'Ottocento.
Castello di Combourg [Litografia
di Motte (1820)]
1777
rimasti fino a questo momento a Saint-Malo, i Chateaubriand si stabiliscono
ora nel vecchio castello di Combourg, sempre in Bretagna, mentre egli
compie i suoi studi incostanti a Dol, Rennes e Dinan;
1784-88
vive nel castello di Combourg;
1789
avviato alla carriera militare, è testimone a Parigi degli ultimi
fasti della corte e dei primi eventi rivoluzionari;
1791
compie un viaggio nel Nordamerica e al ritorno in patria si unisce alle
forze controrivoluzionarie; ferito all'assedio di Thionville, ripara
in Inghilterra;
1793
vive esule in Inghilterra (fino al 1799);
1797
Essai historique sur les révolutions (1797, Saggio storico
sulle rivoluzioni, pubblicato a Londra)
1799
dopo il 18 Brumaio ritorna clandestinamente in Francia, aiutato da Luciano
Bonaparte e da Elisa Baciocchi la
quale lo introduce presso N.
Bonaparte;
[Di questo incontro lo scrittore lascierà un vivissimo
ritratto.]
1801
Atala (1801, romanzo; estratto da un voluminoso
inedito sulla tribù indiana dei natchez)
René (1801, romanzo, velatamente autobiografico)
Le génie du christianisme (1802, Il genio del cristianesimo;
in seguito alla morte della madre e della sorella, riabbraccia la perduta
fede dell'infanzia, quella cristiana, difendendola dagli attacchi del
voltairianesimo)
1803
estate, dopo aver sollecitato e ottenuto da N.
Bonaparte la nomina a segretario
d'ambasciata, si reca a Roma presso la Santa Sede; carica che mantiene
per poco causa la scarsa benevolenza di Fesch;
1804
richiamato in Francia è nominato ministro plenipotenziario presso
la Repubblica di Valais (Vallese, Svizzera) ma, prima di aver preso
possesso di questa carica, quando viene raggiunto dalla notizia della
fucilazione del duca d'Enghien per ordine
di Napoleone I, dopo aver rifiutato l'incarico
[adducendo come motivo le condizioni di salute della moglie], dà
le dimissioni restando così semplice cittadino fino alla Restaurazione;
da questo momento iniziano i suoi attacchi contro Napoleone
I sul «Mercure» di cui è proprietario (e che
in seguito gli viene tolto);
[Non vuole cedere a chiedere un favore a Napoleone
I nemmeno quando Armand de Chateaubriand
viene arrestato come agente realista, ma si limita a scrive a
Josephine una lettera sprezzante che affretta
l'esecuzione dell'agente.
In seguito, quando lo scrittore diventa famoso, Napoleone
I assume nei suoi riguardi un contegno conciliante nominandolo
direttore delle biblioteche di Francia; alla morte di Chénier
gli fa occupare il posto di questi all'Accademia di Francia ma, nonostante
questi favori, lo scrittore si mostra sempre avverso a Napoleone
I e simpatizzante realista.]
la sorella Lucille, pure scrittrice,
muore pazza;
1806
viaggio a Venezia ed uno più lungo in Grecia e Terrasanta;
1808
Méréville, alla lettura de Les aventures du dernier
Abencérage e del primo volume dell'Itinéraire…,
è visto per la prima volta da Madame
de Duras che, ora ospite di Natalie
de Laborde, duchessa di Noailles-Mouchy, sarà poi, per
tutta la sua vita, sua grande amica e sostenitrice;
[grazie a lei otterrà le ambascerie di Svezia,
di Berlino e di Londra ed avrà inoltre l'onore di rappresentare
la Francia al Congresso di Verona.]
1809
Les martyrs (1809, I martiri, per dimostrare la superiorità
del meraviglioso cristiano sul meraviglioso pagano)
1811
Itinéraire de Paris à Jérusalem (1811, Itinerario da Parigi
a Gerusalemme; inaugura in letteratura la moda dell'Oriente)
1814
al ritorno di Louis XVIII si aspetta dal
re, come ricompensa, almeno un ministero, viceversa non viene chiamato
nemmeno alla Camera;
Sopra Bonaparte e i Borboni (Tommasi, Verona 1814)
1815
al ritorno di Napoleone I dall'Elba si
mantiene fervente realista e segue il re a Gand col titolo di ministro
di Stato;
1822
28 gen-4 ago 1824, viene nominato ministro degli Esteri;
1826
Les Natchez (1826, I Natchez)
Les aventures du dernier Abencérage (1826, Le avventure dell'ultimo
Abencérage)
1827
Voyage en Amérique (1827, Viaggio in America)
1828
ambasciatore a Roma di Carlo X;
solo ora, alla morte di Madame
de Duras, comprende quanto costei sia stata generosa con
lui ed è colto dai rimorsi e dal rimpianto di non averla adeguatamente
ricambiata;
1829
non dovendo più tornare a Roma, è chiamato a succedergli
come ambasciatore il conte di Ferronays,
cognato del duca di Blaeas;
1830
durante il regno di Luigi Filippo, pur
parteggiando per i Borbone, non riesce
a dimenticare il periodo napoleonico e il Primo Console;
dopo la nomina a pari di Francia, al ritorno dei Borbone,
e dopo aver ricoperto importanti incarichi diplomatici nella vita politica
della Restaurazione, si dimette dalla camera con l'avvento della monarchia
di luglio e si ritira a vita privata;
I Quattro Stuardi [forse] (1831, dal 1603 al 1688)
1833
maggio-giugno, viaggio a Praga;
settembre, viaggio a Venezia;
Vive la maturità in appartata meditazione, confortato solamente
dall'amicizia fedele di Madame
Récamier.
Vie de Rancé (1844, Vita di Rancé)
1848
4 luglio, muore a Parigi.
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Mémoires d'outre-tombe (1848-50, Memorie d'oltretomba;
divise in 50 libri, ordinati in 4 parti, di cui la terza è divisa
in due epoche).
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