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Mario MONTI

(Varese, 19 marzo 1943)

uomo politico italiano, esponente di Scelta Civica;

economista, accademico;

[È sposato dal 1970 con Elsa Antonioli (nata il 22 ottobre 1944), volontaria della Croce Rossa Italiana, da cui ha avuto due figli, Federica e Giovanni e quattro nipoti nati a partire dal 2003.
In occasione della sua nomina a presidente del Consiglio, ha reso pubblica la propria dichiarazione dei redditi. Ha dichiarato per il 2010 un reddito di 1 milione 515 mila e 744 euro e un patrimonio depositato in conti correnti, depositi, titoli e gestioni patrimoniali per un totale di 11 milioni 522 mila euro.]

ottiene la maturità classica all'Istituto Leone XIII di Milano;

1965
consegue la laurea in economia presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano e trascorre un anno all'Università di Yale (Stati Uniti), con una borsa di studio, avendo come professore James Tobin, (Premio Nobel per l'economia nel 1981);

1969
professore ordinario presso l'Università degli Studi di Trento;

1970
docente (1970-85) presso l'Università degli Studi di Torino;

1979
20-31 marzo (V "governo Andreotti");
20 giugno, elezioni politiche (VIII Legislatura – 1979 20 giu-11 lug 1983);
agosto-marzo 1980 (I "governo Cossiga");

1980
4 aprile-27 settembre (II "governo Cossiga");
ottobre-maggio 1981 ("governo Forlani");

1981
giugno-agosto 1982 (I "governo Spadolini");

è relatore della commissione sulla difesa del risparmio finanziario dall'inflazione (1981)
presidente della commissione sul sistema creditizio e finanziario (1981-1982)

1982
23 agosto-13 novembre (II "governo Spadolini");
dicembre-aprile 1983 (V "governo Fanfani);

1983
12 luglio, elezioni politiche (IX Legislatura – 1983 12 lug-1 lug 1987);
agosto-giugno 1986 (I "governo Craxi");

1985
professore di economia politica presso l'Università Bocconi di Milano, dove diventa direttore dell'Istituto di economia politica e dove, dal 1985 al 1995, è anche direttore (1985-95) del «Giornale degli economisti» e «Annali di economia»;

1986
agosto-marzo 1987 (II "governo Craxi");

membro della Commissione Sarcinelli (1986-1987)

1987
17 aprile-luglio (VI "governo Fanfani);
2 luglio, eletto deputato (X Legislatura – 1987 2 lug-22 apr 1992);
luglio-marzo 1988 ("governo Goria");

1988
aprile-luglio 1989 ("governo De Mita");

dal governo e dal ministro del Tesoro Giuliano Amato è nominato membro del Comitato Spaventa sul debito pubblico (1988-1989);
lo stesso anno è designato come membro del consiglio di amministrazione della Fiat Auto S.p.A. e della Banca Commerciale Italiana;

1989
luglio-marzo 1991 (VI "governo Andreotti");

assume la carica di rettore (1989-1994) dell'Università Bocconi di Milano;

1991
aprile-aprile 1992 (VII "governo Andreotti");

1992
23 aprile, eletto deputato (XI Legislatura – 1992 23 apr-14 apr 1994);
giugno-aprile 1993 (I "governo Amato");

1993
aprile-aprile 1994 ("governo Ciampi");

1994
15 aprile, elezioni politiche (XII Legislatura – 1994 15 aprile-8 mag 1996);
10 maggio-17 gennaio 1995 (I "governo Berlusconi");


alla morte di Giovanni Spadolini, assume la carica di presidente dell'Università Bocconi di Milano;

viene designato per la nomina a commissario europeo dal governo, assieme alla radicale Emma Bonino;
Jacques Santer, presidente della commissione, gli assegna le deleghe a Mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, fiscalità e unione doganale;

1995
gennaio-gennaio 1996 ("governo Dini");

commissario europeo per il mercato interno (1995-99) nella "Commissione Santer";

 


1996
9 maggio, eletto deputato (XIII Legislatura – 1996 9 mag-29 mag 2001);
maggio-ottobre 1998 (I "governo Prodi");

1998
ottobre-dicembre 1999 (I "governo D'Alema");

1999
la "Commissione Santer" si dimette in blocco, a causa di uno scandalo legato a cattive pratiche di gestione e amministrazione da parte di alcuni commissari ma egli non viene coinvolto;
lo stesso anno egli viene confermato commissario europeo dal "governo D'Alema", che indica Romano Prodi come secondo rappresentante per la Commissione UE, di cui lo stesso Romano Prodi diviene presidente;

commissario europeo per la Concorrenza (1999-2004) nella "Commissione Prodi";
[Sotto la sua guida la Commissione europea approfondisce il ruolo di controllo della concorrenza, inaugurando il procedimento contro la Microsoft e bloccando nel 2001 la proposta di fusione tra General Electric e Honeywell, considerata contraria alle normative antitrust.]

dicembre-aprile 2000, (II "governo D'Alema");

2000
aprile-giugno 2001 (II "governo Amato");

2001
30 maggio, eletto deputato (XIV Legislatura – 2001 30 mag-27 apr 2006);
11 giugno-23 aprile 2005 (II "governo Berlusconi");

2005
23 aprile–17 maggio 2006 (III "governo Berlusconi");

primo presidente (2005-2008) del Bruegel, un comitato di analisi delle politiche economiche (think-tank), nato lo stesso anno a Bruxelles;
è international advisor (2005-2011) per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen;
[Tra gli organismi internazionali di cui fa parte, è membro del comitato esecutivo dell'Aspen Institute Italia, un’organizzazione internazionale non profit, fondata nel 1950.
È stato inoltre advisor della Coca Cola Company, membro del "Senior European Advisory Council" di Moody's ed è uno dei presidenti del "Business and Economics Advisors Group" dell'Atlantic Council.]


Èditorialista de «Il Corriere della Sera» e autore di numerose pubblicazioni.

2006
28 aprile, elezioni politiche (XV Legislatura – 2006 28 apr-28 apr 2008);
maggio-aprile 2008 (II "gelezioni politicheoverno Prodi");

2008
29 aprile, elezioni politiche (XVI Legislatura – 2008 29 apr-14 mar 2013);
8 maggio-16 novembre 2011 (IV "governo Berlusconi");

2010
su incarico del presidente della Commissione europea Barroso, redige un libro bianco (Rapporto sul futuro del mercato unico) contenente misure considerate necessarie per il completamento del mercato unico europeo;
diviene presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg.;
[Da questi incarichi si dimettterà il 24 novembre 2011, a seguito della nomina a presidente del Consiglio.]

15 settembre, dà il suo appoggio all'iniziativa del "gruppo Spinelli", fondato per rinvigorire la spinta federalista nell'Unione Europea: assieme a lui, dichiarano il proprio sostegno Jacques Delors, Daniel Cohn-Bendit, Guy Verhofstadt, Andrew Duff, Elmar Brok;

2011
9 novembre, è nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
[Ai sensi del secondo comma dell'articolo 59 Costituzione, avendo illustrato [resa illustre] la Patria per altissimi meriti in campo scientifico e sociale.]

13 novembre, a seguito delle dimissioni di Silvio Berlusconi, riceve da Giorgio Napolitano l'incarico per la formazione di un nuovo governo, accettandolo con riserva; 16 novembre, scioglie la riserva e propone al Presidente della Repubblica la lista dei ministri per la nomina, priva di personalità politiche;
16 novembre-28 aprile 2013, presidente del Consiglio dei Ministri ("governo Monti");
16 novembre-luglio 2012, ministro dell'Economia e delle finanze (ad interim);
[Lo stesso mese, a seguito della nomina alla Presidenza del Consiglio, richiede la sospensione temporanea, tra le altre, anche dalla carica di presidente dell'Università Bocconi di Milano; carica che, nelle more, sarà ricoperta dal prof. Luigi Guatri.]

2012
11 luglio, lascia l'incarico di ministro dell'economia e delle finanze a Vittorio Grilli;
21 dicembre, rassegna le sue dimissioni da premier, rimanendo in carica per il disbrigo degli affari correnti;

28 dicembre, in vista delle elezioni politiche, dopo aver inizialmente dichiarato di non volersi candidare, presenta la sua candidatura alla guida della coalizione centrista Con Monti per l'Italia, che comprende UdC, FLI e la lista civica Scelta Civica, da lui stesso fondata e presieduta;



Alle Elezioni politiche italiane del 2013 alla Camera dei deputati la sua lista Scelta Civica ha ottenuto l'8,3% dei voti (mentre la coalizione il 10,5%), al Senato della Repubblica la lista Scelta Civica il 9,1%.
A causa dei dissidi emersi con diversi esponenti di Scelta Civica al Senato, il 17 ottobre 2013 Mario Monti si dimette dal ruolo di Presidente del partito.[50]

2013
8 gennaio, durante un'intervista a «TgCom24», annuncia che nella sua lista saranno candidati:
. Valentina Vezzali, pluricampionessa olimpica,
. Alberto Bombassei, presidente di Brembo S.p.A.,
. Mario Sechi, direttore del quotidiano «Il Tempo»,
. Ilaria Borletti Buitoni, presidente del FAI;

25 febbraio, elezioni politiche (XVII Legislatura – 2013 25 feb-…);
[La sua lista Scelta Civica ha ottenuto l'8,3% dei voti (mentre la coalizione il 10,5%), al Senato della Repubblica la lista Scelta Civica il 9,1%.]
26 marzo-28 aprile, a seguito delle dimissioni di Giulio Terzi di Sant'Agata, assume ad interim l'incarico di ministro degli esteri;

28 aprile-22 febbraio 2014 ("governo Letta");

17 ottobre, a causa dei dissidi emersi con diversi esponenti di Scelta Civica al Senato, si dimette dal ruolo di Presidente del partito;

2014
22 febbraio, ("governo Renzi");







Attività scientifica[modifica | modifica wikitesto]
Uno dei risultati più importanti della sua attività di ricerca in campo economico è il modello di Klein-Monti che descrive il comportamento di una banca in regime di monopolio, risultato degli studi paralleli di Monti e del premio Nobel Lawrence Klein. Tale modello essendo basato su equazioni differenziali lineari non descrive le bolle speculative ma esso è stato ampliato e studiato dagli anni '70 fino ad oggi.



Presidente del Consiglio dei ministri

Nel pomeriggio del 16 novembre 2011, alle ore 17 circa, in ossequio all'articolo 93 Cost., Mario Monti ha prestato giuramento con i ministri incaricati presso il Quirinale nelle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano[33].
Ottiene la fiducia al Senato il 17 novembre 2011 con 281 sì, 25 no e nessun astenuto[34] e alla Camera il 18 novembre 2011 con 556 sì, 61 no e nessun astenuto[35]. La maggioranza ottenuta in occasione del voto di fiducia è la più alta mai registrata nella storia repubblicana. Infatti la Lega Nord è l'unico partito che non vota la fiducia, tuttavia dal 16 dicembre anche l'Italia dei Valori si unisce ai leghisti e negherà da allora l'appoggio al governo[36].
Il successivo 4 dicembre viene emanata dal governo, mediante decreto-legge, la manovra fiscale anticrisi, che si articola in tre capitoli: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo. La manovra prevede un gettito lordo di circa 30 miliardi di euro in 3 anni. Le maggiori modifiche sono state attuate in campo fiscale. Il dl è stato approvato rispettivamente dalla Camera e dal Senato il successivo 16 e 22 dicembre.
Il 16 aprile 2012 Christine Lagarde, il direttore del Fondo monetario, elogia gli sforzi del Governo Monti in materia di interventi strutturali e di risanamento dei conti pubblici, ma chiede che «la riforma del mercato del lavoro affronti l'incertezza sui licenziamenti, in modo che le imprese e i datori di lavoro possano sentirsi più fiduciosi al momento di assumere»[37].
Per evitare l'aumento di 2 punti delle aliquote IVA previsto dal DDL "salva Italia", il 9 maggio 2012 Monti nomina un commissario che affiancherà il ministro per i rapporti col Parlamento Dino Piero Giarda nella revisione della spesa pubblica per reperire 4,2 miliardi del mancato gettito IVA. L'incarico viene affidato a Enrico Bondi, commissario straordinario per il risanamento Parmalat dopo il crac del 2003. Inoltre il Governo nomina l'ex premier Giuliano Amato consulente per la disciplina dei partiti e l'economista e editorialista del Corriere della Sera Francesco Giavazzi consulente per gli aiuti alle imprese.
Nel vertice europeo del 28 e 29 giugno 2012 la forte determinazione, tra gli altri, di Monti porta all'adozione del cosiddetto scudo anti-spread (misura che prevede l'intervento dell'European Financial Stability Facility per moderare le oscillazioni dello spread tra i titoli del debito pubblico degli stati membri)[38].
L'11 luglio 2012 Monti lascia l'incarico di ministro dell'economia e delle finanze, che viene assunto da Vittorio Grilli[39], che sino a quel momento aveva ricoperto la carica di viceministro del medesimo dicastero.
Il 31 ottobre 2012 viene approvata la riforma generale delle province, che ne riduce il numero e muta l'organizzazione interna riducendo nel contempo le competenze, e istituisce le dieci Città metropolitane.
L'8 dicembre 2012 annuncia le sue dimissioni dopo aver incontrato il presidente della Repubblica al Quirinale[40][41], dimissioni rassegnate il 21 dicembre successivo, al termine dell'iter di approvazione della legge di stabilità[42].
Tra le riforme approvate dal governo Monti, va ricordata la riforma del sistema pensionistico che accelera il passaggio a un metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata sulla crescita pro-rata per tutti i lavoratori, innalzando i requisiti necessari al pensionamento[43]. La riforma porta la firma del ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero ed è stata oggetto di critiche da più parti[44], in particolar modo per la vicenda dei cosiddetti esodati, cioè di coloro che avevano usufruito di forme di prepensionamento in aziende in crisi, ma poi ritrovatisi privi di copertura pensionistica a seguito dell'innalzamento dei requisiti d'accesso.
Il 16 maggio 2012 è stata approvata dal Consiglio dei ministri il riordino della Protezione civile.
Il 31 ottobre 2012 viene approvato un decreto legge volto a riordinare l'assetto territoriale dello Stato, in particolar modo coinvolgendo le province, che vengono ridotte da 86 a 51 e mutate in ente di secondo livello[45] e le Città metropolitane, che vengono finalmente istituite, a più di dieci anni dalla loro introduzione in Costituzione[46] il decreto, tuttavia, non è stato convertito in legge a seguito dello scioglimento anticipato delle camere[47].
Il 26 marzo 2013 assume ad interim l'incarico di ministro degli affari esteri dopo le dimissioni del ministro Giulio Terzi per gli sviluppi della Crisi diplomatica fra India e Italia del 2012-2013.
Il 28 aprile 2013, dopo la formazione, la presentazione e il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica del nuovo esecutivo guidato da Enrico Letta, termina ufficialmente il Governo Monti con la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne a Palazzo Chigi.



Monti oggi è a capo del gruppo internazionale sulle risorse dell'Unione Europea.[51]
Idee e iniziative politiche[modifica | modifica wikitesto]


In economia Monti sostiene il mercato, le liberalizzazioni e il rigore dei conti pubblici[52]. Si è espresso a favore delle riforme portate avanti, nei rispettivi campi, dall'ex Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini (PdL) e dall'amministratore delegato di FIAT Sergio Marchionne[53]. Dell'ex premier Silvio Berlusconi (PdL) ha criticato il magnetismo comunicativo con cui è riuscito ad alimentare, in moltissimi italiani, un sogno sul presente[53]. Intervistato da The Independent, il 15 ottobre 2012 Monti ha dichiarato[54] di provare stima nei confronti di Margaret Thatcher nonostante i due abbiano (testuali parole) "visioni antitetiche" su molti temi[54], tra cui quelli relativi all'Unione Europea e all'integrazione europea[54] (Monti favorevole, Thatcher contraria).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Del Governo Monti fanno parte due ministri di famiglia aristocratica: il bergamasco Giulio Terzi di Sant'Agata e il napoletano Filippo Patroni Griffi.

Presidente del Consiglio dei ministri

Mario Monti (SC dal 28/12/2012)
Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri

Antonio Catricalà, segretario del Consiglio dei Ministri con delega (fino al 19/01/2012) al Coordinamento Amministrativo
Carlo Malinconico, con delega all'Editoria - fino al 10/01/2012
Paolo Peluffo, con delega all'Informazione, alla Comunicazione e (dal 19/01/2012) all'Editoria e al Coordinamento Amministrativo
Gianni De Gennaro, con delega alle Informazioni per la Sicurezza, Autorità Delegata per la Sicurezza della Repubblica - dall'11/05/2012

Ministri senza portafoglio

Rapporti con il Parlamento
Ministro Dino Piero Giarda (con delega all'Attuazione del Programma di Governo)
Sottosegretari Giampaolo D'Andrea (PD)
Antonio Malaschini

Affari regionali, turismo e sport
Ministro Piero Gnudi

Coesione territoriale
Ministro Fabrizio Barca (PD dall'11/04/2013)

Affari europei
Ministro Enzo Moavero Milanesi (SC dal 4/01/2013)

Pubblica amministrazione e semplificazione
Ministro Filippo Patroni Griffi (con delega alle Riforme istituzionali)

Cooperazione internazionale e integrazione
Ministro Andrea Riccardi (con delega alle Politiche per la Famiglia, alla Gioventù, alle Politiche antidroga e al Servizio Civile) (SC dal 04/01/2013)

MINISTERI

Affari esteri
Ministro Giulio Terzi di Sant'Agata - fino al 26/03/2013
ad interim Mario Monti - dal 26/03/2013[35]
Viceministri Marta Dassù - dal 27/03/2013
Staffan de Mistura - dal 27/03/2013[35]
Sottosegretari Marta Dassù - fino al 27/03/2013
Staffan de Mistura - fino al 27/03/2013[35]

Interno
Ministro Anna Maria Cancellieri
Sottosegretari Carlo De Stefano
Giovanni Ferrara
Saverio Ruperto

Giustizia
Ministro Paola Severino
Sottosegretari Salvatore Mazzamuto
Andrea Zoppini - fino al 15/05/2012
Antonino Gullo - dal 06/07/2012
Sabato Malinconico - dal 06/07/2012

Difesa
Ministro Giampaolo Di Paola (militare)
Sottosegretari Filippo Milone
Gianluigi Magri (UdC)

Economia e finanze
Ministro Mario Monti - fino all'11/07/2012
Vittorio Grilli - dall'11/07/2012
Viceministro Vittorio Grilli - fino all'11/07/2012
Sottosegretari Vieri Ceriani
Gianfranco Polillo (PRI)

Sviluppo economico
Ministro Corrado Passera
Sottosegretari Claudio De Vincenti (PD)
Massimo Vari

Infrastrutture e trasporti
Ministro Corrado Passera
Viceministro Mario Ciaccia
Sottosegretario Guido Improta (API)

Lavoro e politiche sociali
Ministro Elsa Fornero (con delega alle Pari Opportunità)
Viceministro Michel Martone
Sottosegretario Maria Cecilia Guerra (PD)

Istruzione, università e ricerca
Ministro Francesco Profumo (con delega all'Innovazione tecnologica)
Sottosegretari Elena Ugolini
Marco Rossi-Doria

Beni e attività culturali
Ministro Lorenzo Ornaghi
Sottosegretario Roberto Cecchi

Salute
Ministro Renato Balduzzi (SC dal 4/01/2013)
Sottosegretario Adelfio Elio Cardinale

Ambiente e tutela del territorio e del mare
Ministro Corrado Clini
Sottosegretario Tullio Fanelli

Politiche agricole alimentari e forestali
Ministro Mario Catania (SC dal 4/01/2013)
Sottosegretario Franco Braga

 


Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

8 novembre 2011. Al secondo tentativo, la Camera dei deputati approva il rendiconto generale dello Stato con 308 voti favorevoli, che non rappresentano la maggioranza dei deputati (le opposizioni, presenti in aula per garantire il numero legale, non hanno preso parte al voto). In serata, dopo un colloquio tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quest'ultimo annuncia in un comunicato che il presidente del Consiglio rimetterà il mandato al Capo dello Stato dopo l'approvazione della legge di stabilità.[36]
9 novembre 2011. Mentre lo spread (ITAGER10) tra i tassi sui BTP decennali emessi dal Governo italiano e quelli dei Bund tedeschi aumenta fino a toccare 575 punti base, con i tassi d'interesse superiori al 7%,[37] il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nomina il professor Mario Monti senatore a vita. La nomina viene largamente interpretata come un segnale alle forze politiche e ai mercati finanziari internazionali.[38]
12 novembre 2011. La Camera approva i disegni di legge, già approvati dal Senato, contenenti le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2012), il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 e il bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014.[39] In serata, il presidente del Consiglio Berlusconi si reca al Quirinale e rassegna le dimissioni.[40]
13 novembre 2011. Il presidente della Repubblica avvia le consultazioni con i presidenti di Camera e Senato e le forze politiche[41] e in serata affida l'incarico al professor Mario Monti, che accetta come da prassi con riserva[42] e apre la fase di consultazioni con i gruppi parlamentari, le parti sociali, gli enti locali e con lo stesso presidente della Repubblica.[43]
16 novembre 2011. Monti scioglie la riserva e annuncia la lista dei ministri, dichiarando di aver deciso di non includere personalità politiche nella lista, per non suscitare conflittualità tra i partiti, di opposto orientamento politico, che si sono impegnati a votare la fiducia al nuovo Governo.[44] Il governo Monti presta quindi giuramento nelle mani del Capo dello Stato presso il Quirinale.[45] I ministri della Difesa Di Paola e degli Esteri, Terzi di Sant'Agata, momentaneamente all'estero, giureranno nei giorni successivi, appena rientrati in Italia.
17 novembre 2011. Il premier Mario Monti si reca al Senato per la discussione del programma di governo e ottiene la fiducia con 281 sì, 25 no e nessun astenuto (su 306 votanti), maggioranza mai registrata al Senato in un voto di fiducia a un Governo.[15]
18 novembre 2011. Anche la Camera, dopo la discussione del programma di governo, vota la fiducia, con 556 sì, 61 no e nessun astenuto (su 617 votanti), maggioranza mai registrata alla Camera in un voto di fiducia a un Governo.[16]
24 novembre 2011. A Strasburgo incontro trilaterale tra la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il presidente del Consiglio italiano Mario Monti, per analizzare la situazione dei mercati in Europa.[46]
25 novembre 2011. Il Consiglio dei ministri conferisce ai ministri senza portafoglio Piero Gnudi e Dino Piero Giarda rispettivamente le deleghe agli Affari Regionali e all'Attuazione del Programma di Governo.[47]
28 novembre 2011. Vengono assegnati gli incarichi di viceministri e sottosegretari. Filippo Patroni Griffi viene inoltre nominato ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione.[48]
29 novembre 2011. A Palazzo Chigi, giurano i viceministri e i sottosegretari; al Quirinale giura invece Filippo Patroni Griffi. La Presidenza del Consiglio comunica che il viceministro Vittorio Grilli è permanentemente invitato a partecipare alle sedute del Consiglio dei ministri.[49]
30 novembre 2011. Sì unanime della Camera in prima lettura al ddl costituzionale contenente il pareggio di bilancio in Costituzione, approvato con 464 sì, nessun no e 6 astenuti. Il testo era già stato approvato unanimemente dal Senato con 255 sì, nessun no e 14 astenuti. Il gruppo di Coesione Nazionale annuncia l'astensione dei suoi senatori che in Senato vale come voto contrario.
4 dicembre 2011. Viene emanata dal governo, mediante decreto-legge, la manovra fiscale anticrisi, che si articola in tre capitoli: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo. La manovra prevede un gettito lordo di circa 30 miliardi di euro in 3 anni. Le maggiori modifiche sono state attuate in campo fiscale.
15 dicembre 2011. Sì unanime in seconda lettura Senato al ddl contenente il pareggio di bilancio in Costituzione.
16 dicembre 2011. La Camera approva, con 402 sì, 75 no e 22 astenuti, la manovra economica del governo, su cui era stata posta la questione di fiducia. Nella circostanza, oltre alla Lega Nord, sono passati all'opposizione anche l'Italia dei Valori (tranne Renato Cambursano che ha dato la sua approvazione), la Svp e Noi Sud. Tra le file del PdL hanno votato in dissenso con il loro partito Alessandra Mussolini e Giorgio Stracquadanio. Non hanno invece votato la manovra del governo, in quanto assenti, 66 deputati del PdL, 10 di Fli, 6 (uno in missione) del Pd, uno (un altro in missione) dell'UdC, 10 di Popolo e Territorio e 22 del Gruppo Misto (componente Forza del Sud con 3 deputati presenti su 8, componente Api con 4 deputati presenti su 6, componente Liberali per l'Italia-Pli con 2 deputati su 5, componente Mpa con 2 deputati su 4, componente Fareitalia con 3 su 4, componente Pri con 2 deputati su 3, componente LD con 2 deputati su 3, componente Noi Sud con un deputato su 3, componente Svp con nessun deputato su 2 e Misto, non iscritti a nessuna componente con 2 deputati su 5). L'astensione è stata annunciata dal deputato dell'Union Valdotaine e dal gruppo di Popolo e Territorio che si è diviso con i deputati Francesco Saverio Romano, Vincenzo Taddei e Roberto Marmo a favore della fiducia, Domenico Scilipoti e Andrea Orsini contrari mentre i restanti 9 presenti si sono astenuti.
22 dicembre 2011. Il Senato approva definitivamente la manovra economica del governo, sempre tramite ricorso al voto di fiducia, con 257 sì, 41 no e nessun astenuto. Votano contro i 25 senatori della Lega Nord, i 12 dell'Italia dei Valori, i 2 senatori della Svp presenti in aula, il senatore dell'Union Valdôtaine e il senatore del Pdl Esteban Juan Caselli in dissenso con il suo partito.[50]
10 gennaio 2012. Si dimette il primo esponente del governo: il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria Carlo Malinconico rassegna le dimissioni dopo soli 42 giorni di mandato in seguito a uno scandalo che lo vedrebbe coinvolto per alcune vacanze che gli sarebbero state pagate nel 2007 e nel 2008 dall'imprenditore Francesco De Vito Piscicelli.[51]
17 gennaio 2012. La Camera approva la prima risoluzione unitaria di maggioranza firmata da Pdl-Pd-Udc-Fli-Api dopo la relazione annuale del ministro della Giustizia Paola Severino sullo stato della giustizia in Italia. Il testo è stato approvato con 424 sì, 58 no e 45 astenuti mentre sono state respinte le risoluzioni separate di Lega, IdV e Radicali. Lo stesso giorno la Lega presenta una mozione di sfiducia individuale al ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera per "manifesta incapacità di creare sviluppo nel nostro paese".[52]
20 gennaio 2012. Viene approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legge contenente misure volte a liberalizzare vari settori economici. Lo stesso giorno, in aggiunta a quelle già conferitegli, vengono assegnate al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Paolo Peluffo le deleghe in materia di editoria, diritto d'autore e attuazione delle relative politiche, deleghe precedentemente attribuite a Carlo Malinconico. Viene inoltre nominata portavoce del presidente e del Governo la dottoressa Elisabetta Olivi.
25 gennaio 2012. Al Senato il premier Monti riferisce sulla politica europea che il Governo intende adottare a livello comunitario. Viene inoltre approvato un emendamento della Lega (con parere favorevole del Governo) alla mozione di maggioranza unitaria in riferimento alle radici giudaico-cristiane che vede il voto favorevole di Pdl-Udc-Fli-Api-Mpa-Cn mentre la contrarietà di Pd e Idv. Spazio inoltre alla richiesta di impegno al Governo per la formazione di un'agenzia di rating europea, sull'introduzione della Tobin Tax - si pone anche l'accento sulla necessità di convincere la Gran Bretagna -, la messa a punto di strumenti innovativi di finanziamento allo sviluppo, come gli eurobond. Infine, una sollecitazione a lavorare in Ue per una nuova prospettiva federalista «che superi il metodo troppo intergovernativo oggi dominante».[53]
2 febbraio 2012. La Camera approva la Legge Comunitaria 2011. Approvato anche l'emendamento della Lega Nord a scrutinio segreto sulla responsabilità civile dei magistrati nonostante parere negativo del Governo. Un ulteriore contestato emendamento leghista alla Comunitaria che conteneva alcune previsioni ricalcate sul cosiddetto "Stop Online Piracy Act" (SOPA) che avrebbe imposto maggiori oneri e responsabilità sui provider Internet, caricandoli di doveri di rimozione a semplice richiesta dei sedicenti titolari di diritti lesi, è respinto con voto contrario di tutti i gruppi eccetto la Lega.
15 febbraio 2012. Sì definitivo della Camera al ddl Severino sul sovraffolamento delle carceri con 385 sì, 105 no e 26 astenuti. Per la prima volta le opposizioni riescono a superare quota 100 deputati grazie ai deputati di partiti della maggioranza che si sono espressi in contrasto con i loro gruppi votando con i deputati della Lega Nord, dell'Italia dei Valori, di Noi Sud e della Svp. Hanno negato il loro sì all'approvazione finale del ddl gli 11 deputati del Pdl, i 6 di Popolo e Territorio e i 2 di Fareitalia che sulla fiducia si erano astenuti aggiungendosi ai loro colleghi che avevano già detto no al Governo.
23 febbraio 2012. Ottava fiducia del Governo alla Camera sul ddl Milleproroghe 2012 con modifiche per l'approvazione definitiva in legge. Il testo è approvato definitavente con 336 sì, 61 no e 13 astenuti (tutti deputati PdL). Tornano ad accordare la fiducia dopo essersi astenuti nell'ultimo voto Popolo e Territorio e Radicali del Pd facendo incrementare i voti a favore dell'esecutivo.
1º marzo 2012. Passa al Senato con voto di fiducia il ddl sulle liberalizzazioni con 237 sì, 33 no e 2 astenuti. Tra le misure più importanti il pagamento dell'IMU sulle attività commerciali della Chiesa, la nascita della nuova Autorità di regolazione dei trasporti che si occuperà di metodologie di incentivazione della concorrenza, efficienza produttive e contenimento dei costi, criteri per la fissazione da parte dei soggetti competenti delle tariffe e dei canoni e la separazione tra Eni e Snam Rete Gas. Per protesta contro un emendamento PD che annulla le commissioni bancarie sulle linee di credito l'intero comitato di presidenza dell'Associazione bancaria italiana si dimette.
23 marzo 2012. Il Consiglio dei ministri approva salvo intese[54] dopo numerosi tavoli di incontro con le parti sociali il disegno di legge contenente la riforma del mercato del lavoro. Tra le novità introdotte ci sono nuovi ammortizzatori sociali, la valorizzazione dell'apprendistato e alcune misure mirate all'occupazione giovanile. Duramente criticata la proposta di modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che in caso di licenziamento per motivi economici prevedeva per il lavoratore esclusivamente la possibilità di indennizzo, senza possibilità di reintegro. Il 5 aprile il Governo ha annullato la modifica come chiesto espressamente da CGIL, CISL, UGL e dal Partito Democratico.[55]
16 aprile 2012. Il Governo approva il disegno di legge contenente la riforma del catasto, interventi sui rapporti tra fisco e contribuente e la revisione della tassazione in funzione della crescita
9 maggio 2012. Per evitare l'aumento di 2 punti delle aliquote IVA previsto dal ddl "salva Italia" Monti nomina un commissario che affiancherà il ministro per i rapporti col parlamento Giarda nella revisione della spesa pubblica per reperire 4,2 miliardi del mancato gettito IVA. L'incarico viene affidato a Enrico Bondi, commissario straordinario per il risanamento Parmalat dopo il crac del 2003. Inoltre il Governo nomina l'ex premier Giuliano Amato consulente per la disciplina dei partiti e l'economista e editorialista del Corriere della Sera Francesco Giavazzi consulente per gli aiuti alle imprese.
11 maggio 2012. Il Consiglio dei ministri approva il ddl sull'editoria.
22 maggio 2012. Nuovo ingresso nel Governo: il direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS) Gianni De Gennaro è nominato nuovo sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega ai Servizi Segreti e alla sicurezza della Repubblica. Il nuovo direttore del DIS che succede a De Gennaro sarà l'ambasciatore Giampiero Massolo, già Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri.
16 maggio 2012. Il Consiglio dei ministri vara la nuova riforma di riordino della Protezione Civile.
15 maggio 2012. Si dimette dal Governo il sottosegretario di Stato del Ministero della Giustizia Andrea Zoppini indagato dalla Procura di Verbania per frode fiscale e dichiarazione fraudolenta che avrebbe fornito il suo aiuto ad alcuni imprenditori del novarese per realizzare una frode fiscale a carattere transnazionale. Zoppini è stato il secondo esponente a dimettersi dal Governo dopo l'ex sottosegretario all'Editoria Carlo Malinconico.
23 maggio 2012. Il Consiglio dei ministri approva il ddl sugli esodati che riguarderebbe secondo i tecnici del Ministero del Lavoro 65 mila persone mentre secondo precedenti stime dell'INPS il numero sarebbe stato pari a 130 mila persone. Il ministro Fornero ribadisce che nonostante gli sforzi del Governo la copertura non potrà essere per tutti.
24 maggio 2012. Il Consiglio dei ministri approva il ddl di revisione del Patto di bilancio europeo.
30 maggio 2012. A seguito del terremoto dell'Emilia del 20 e 29 maggio il Consiglio dei ministri approva il decreto legge che istituisce lo stato di emergenza, il rinvio a settembre dei versamenti fiscali, l'aumento di 2 centesimi di euro dell'accisa sulla benzina, la deroga al patto di stabilità per i comuni interessati. Viene inoltre previsto che siano devoluti in favore delle popolazioni colpite i ricavi del taglio del 50% ai rimborsi dei partiti. Commissario del Governo delegato alla ricostruzione viene nominato Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna.
9 giugno 2012. Il presidente del Consiglio Mario Monti designa i nomi dei nuovi rappresentanti dei vertici Rai proponendo il vice direttore della Banca d'Italia Anna Maria Tarantola come presidente e l'ex amministratore delegato di Wind Luigi Gubitosi come direttore generale. Inoltre Monti, in qualità di ministro dell'economia, designa Marco Pinto come nuovo consigliere RAI in quota ministeriale.[56]
12 giugno 2012. A seguito delle turbolenze sui mercati finanziari che riaccendono l'attacco speculativo nei confronti dell'Italia nonostante la decisione dell'Unione europea di stanziare 100 miliardi di euro per superare la crisi delle banche spagnole, il premier Monti decide di incontrare i tre leader della maggioranza Alfano (PdL), Bersani (Pd) e Casini (UdC) che confermano pieno sostegno al governo ricevendo dal premier l'invito ad accelerare le riforme. A seguito delle polemiche scaturite dalla pubblicazione su alcuni organi di stampa di un rapporto dell'INPS contenente valutazioni relative al numero dei lavoratori esodati dopo la riforma pensionistica del dicembre 2011 difformi da quanto previsto dal decreto di copertura del governo, l'opposizione presenta una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro del Lavoro Elsa Fornero.
4 luglio 2012. La Camera respinge, con 88 sì, 435 no e 18 astenuti, la mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Fornero.[57]
6 luglio 2012. Vengono nominati due nuovi sottosegretari alla Giustizia: Antonino Gullo e Sabato Malinconico.
11 luglio 2012. Monti lascia l'incarico di ministro dell'Economia e delle Finanze, che viene assunto da Vittorio Grilli,[58] sino a quel momento viceministro.
31 ottobre 2012. Viene approvato un decreto legge volto a riordinare l'assetto territoriale dello Stato, in particolar modo coinvolgendo le province, che vengono ridotte da 86 a 51 e mutate in ente di secondo livello[59] e le Città metropolitane, che vengono finalmente istituite, a più di dieci anni dalla loro introduzione in Costituzione.[60] La riforma sarà in vigore a decorrere dal 1º gennaio 2014,[61] anche se numerosi ricorsi presso la giustizia amministrativa sono stati presentati da diverse Regioni.
6 dicembre 2012. Il PdL lascia la maggioranza e si astiene sul voto al Senato del DL Sviluppo e alla Camera del DL sulle spese di regioni ed enti locali.[62]
8 dicembre 2012. In serata, dopo un colloquio tra il presidente del Consiglio Mario Monti e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quest'ultimo annuncia in un comunicato che il presidente del Consiglio rimetterà il mandato al Capo dello Stato dopo l'approvazione della legge di stabilità.[63]
21 dicembre 2012. Conclusosi l'iter parlamentare di approvazione della Legge di stabilità, Monti rassegna le dimissioni da presidente del Consiglio. Il Governo rimarrà comunque in carica per gli affari correnti fino all'insediamento delle nuove Camere e la nascita del nuovo Governo.
26 marzo 2013. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata annuncia alla Camera dei deputati le sue dimissioni dichiarando di essere stato in disaccordo con le scelte del Governo nella gestione della crisi diplomatica con l'India.[64] La sua decisione è stata criticata da Mario Monti secondo cui l'obiettivo perseguito da Terzi sarebbe stato invece quello più esterno di conseguire "altri risultati".[35] La guida del dicastero è stata assunta ad interim dallo stesso Monti.[35][65]
28 aprile 2013. Dopo la formazione, la presentazione e il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica del nuovo esecutivo guidato da Enrico Letta, termina ufficialmente il Governo Monti con la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne a Palazzo Chigi.

 

 

 

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