– Paolo
Gentiloni Silveri
(Roma, 22 novembre 1954)
uomo politico italiano, esponente del PD (Partito
Democratico);
[Discendente della famiglia dei conti Gentiloni
Silverj, imparentata con Vincenzo Ottorino
Gentiloni (noto per l'omonimo "patto
Gentiloni"), gli spettano i titoli di nobile di
Filottrano, nobile di Cingoli e nobile di Macerata.]
Partito:
- DL (XIV-XV),
- PD (XV-XVI-XVII)
- Gruppo La Margherita - L'Ulivo (XIV),
- Partito Democratico - L'Ulivo (XV),
- Partito Democratico (XV-XVI-XVII)
Coalizione:
- L'Ulivo (XIV),
- L'Unione (XV),
- PD - IdV (XVI),
- Italia. Bene Comune (XVII)
Circoscrizione Piemonte 2 (XIV)
Lazio 1 (XV, XVI)
laureato in Scienze politiche, giornalista;
studente al "liceo Tasso" a Roma, si è poi laureato
in scienze politiche presso l'Università "La Sapienza"
di Roma;
militante vicino al Movimento Studentesco di Mario
Capanna, dopo la confluenza di questo in Democrazia Proletaria,
rimane nel MLS (Movimento Lavoratori per il Socialismo)
sino alla sua unificazione con il Partito di Unità Proletaria
per il Comunismo;
1984
direttore (1984-93) del mensile di Legambiente «La Nuova ecologia»;
1990
giornalista professionista;
Negli anni novanta è designato portavoce del sindaco di Roma
Francesco Rutelli.
assessore al turismo e al giubileo al comune di Roma;
2001
responsabile dei Comitati Rutelli e portavoce del candidato presidente
del consiglio alle elezioni;
tra i fondatori di Democrazia è Libertà-La Margherita;
30 maggio, eletto per la prima volta deputato
(XIV Legislatura – 2001 30 mag-27 apr 2006) nelle liste di Democrazia
è Libertà-La Margherita, Gruppo La Margherita-L'Ulivo,
circoscrizione Piemonte 2;
[Membro della IX commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni)
e della commissione sui servizi radiotelevisivi.]
11 giugno-23 aprile 2005 (II "governo
Berlusconi");
2005
presidente (2005-2006) della commissione vigilanza RAI.
23 aprile–17 maggio 2006 (III "governo
Berlusconi");
2006
28 aprile, rieletto deputato (XV Legislatura – 2006 28 apr-28
apr 2008) , circoscrizione Lazio 1;
17 maggio-8 maggio 2008, ministro delle Comunicazioni
(II "governo
Prodi");
[In quanto ministro delle Comunicazioni ha fra le sue
competenze la Riforma del settore televisivo.
A questo proposito è ospite a un dibattito televisivo per discutere
della futura riforma con Fedele Confalonieri,
il presidente di Mediaset, azienda accusata
di posizione dominante nel settore televisivo.
Per la partecipazione a questo dibattito viene criticato da Marco
Travaglio in un articolo nel quale il giornalista stigmatizza
che «chi dovrebbe smantellare il conflitto
d'interessi e il trust ne discuta col presidente dell’azienda che incarna
il conflitto d'interessi e il trust».
Il rilievo è confutato da chi vede come motivazione più
urgente della riforma televisiva non già quella di risolvere
il conflitto d'interesse (fatto interno italiano) ma di adempiere ai
rilievi comunitari soprattutto in ordine alla mancata conformità
della "legge Gasparri"
rispetto alla direttiva comunitaria "Televisione
senza frontiere". L'azione del ministro viene perciò
interpretata come volta alla costruzione di un provvedimento non contra
personam, ma teso a far rientrare l'Italia dentro i limiti fissati
in sede Europea, soprattutto in tema di tetti di pubblicità che,
allo stesso tempo, avrebbero secondo alcuni analisti l'effetto di rompere
lo schema oligopolistico.]
ottobre, il Consiglio dei ministri approva il disegno di legge
presentato dal ministro;
[Il testo ha dovuto superare anche all'interno della
maggioranza dure critiche di opposto orientamento; è stato giudicato:
- dall'Unione, come un "coraggioso
ribaltamento delle storture dell'attuale situazione",
- da Silvio Berlusconi (proprietario di
Mediaset). come "un
atto di banditismo" e "disegno
criminale".
La televisione in Italia è caratterizzata da molti anni da un
duopolio quasi perfetto che nasce soprattutto dall'accentramento degli
incassi pubblicitari.
Su un monte totale di 4,7 Mdi di euro le quote attuali
sono:
- 3,1 Mdi, Publitalia '80 Mediaset
e
- 1,4 Mdi, Sipra
Rai.
Nel 1994 la Corte Costituzionale sancì
che per garantire il pluralismo le frequenze occupate da una rete Mediaset
(verosimilmente «Rete 4») dovevano essere assegnate ad altri
operatori.
La sentenza è stata ribadita da un ulteriore pronunciamento della
Corte nel novembre 2002, ma le leggi varate dai vari governi hanno sempre
rinviato la riassegnazione delle frequenze.]
Il testo del nuovo provvedimento prevedeva il passaggio di una rete
Rai e Rete 4 dall'analogico al digitale e sono stati posti più
severi tetti alla pubblicità. Un'accelerazione dell'iter legis
è stata causata dallo scandalo Rai-Mediaset sulle intercettazioni
tese a influenzare il servizio pubblico.
Il ddl non ha più visto la luce.
2007
è tra i 45 membri del comitato promotore nazionale
del PD (Partito Democratico);
maggio, viene varato un secondo testo di "riforma
della RAI";
[Tra gli aspetti principali, la proprietà dovrebbe
passare dal Ministero dell'Economia a una Fondazione; si avrebbe inoltre
una separazione tra tv finanziata dal canone e tv finanziata dalla pubblicità,
inoltre cambiano le regole di nomina del consiglio di amministrazione.]
11 luglio, in una
intervista pubblicata sul blog del comico Beppe
Grillo,
Francesco Di Stefano, proprietario della
rete televisiva «Europa 7», denuncia la posizione abusiva
di «Rete 4», mentre a latere è riportata
una lettera di Piero Ricca, denunciante
la chiusura del proprio blog da parte della Procura di Roma, in seguito
a una querela di Emilio Fede.
Nel post, Beppe Grillo accusa il ministro
di immobilismo verso la situazione illegale in cui «Rete 4»
si trova, e quindi di essere corresponsabile del potere mediatico che
ancora può esercitare il giornalista. Infine, Beppe
Grillo fa un appello ai cittadini affinché essi scrivano
al ministro lasciando un commento sul blog di quest'ultimo.
Egli replica affermando di aver subìto una scomunica da parte
di Beppe Grillo e negando di aver tentato
di salvare «Rete 4» o di avere un ruolo nelle vicende giudiziarie
di Piero Ricca, cosa, quest'ultima, di
cui, per una malcomprensione del post di Beppe
Grillo, molti commentatori del suo blog lo hanno accusato.
Il comico genovese ribatte dal suo sito, richiamando il ministro a una
maggiore dignità politica e a una maggiore determinazione nei
confronti di una battaglia, quella contro la illegalità della
rete del gruppo Mediaset, che pare non
voglia essere combattuta nemmeno dalla sinistra, dopo che la giustizia
ha dato la sua risposta, sotto forma di una sentenza della Corte Costituzionale
non rispettata, e di una "messa in mora" nei confronti dell'Italia
da parte della Commissione Europea, per il non rispetto delle direttive
europee da parte della "legge Gasparri".
Tuttavia il ministro, in un'intervista a «Il Messaggero»,
ricorda l'irrisolta questione.
8 ottobre, anche Marco Travaglio lo
critica, su un decreto che sposta la transizione al DTT al 2012, ritenendolo
un "regalo" a Silvio Berlusconi;
24 ore dopo il ministro contatta telefonicamente il giornalista, il
quale poi riconoscerà le ragioni di tale scelta;
lo stesso anno egli è oggetto di critica per una proposta di
regolamentazione della comunicazione su internet che nel primo testo
costringerebbe gran parte dei siti internet a registrazioni e adempimenti
amministrativi; il testo sarà poi considerato un grave errore
da parte dello stesso ministro;
2008
29 aprile, eletto deputato (XVI Legislatura – 2008 29 apr-14
mar 2013) nel Gruppo PD (Partito Democratico) - L'Ulivo,
circoscrizione Lazio 1;
[Membro della IX commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni)
e della commissione sui servizi radiotelevisivi.]
8 maggio-16 novembre 2011 (IV "governo
Berlusconi");
2009
è nominato presidente del "forum commercio"
del PD dal segretario Pierluigi
Bersani, in rappresentanza della "mozione Franceschini";
2012
5 dicembre, annuncia via Twitter la sua candidatura alle primarie
del centrosinistra come sindaco di Roma;
[Alle elezioni si classifica al terzo posto con una percentuale
di consensi intorno al 15%, venendo superato da David
Sassoli e da Ignazio Marino].
2013
25 febbraio, rieletto deputato (XVII Legislatura – 2013 25 feb-…)
nel PD (Partito Democratico);
[Membro della III commissione (Affari esteri e comunitari),
del Comitato permanente Africa e questioni globali nonché presidente
della sezione Italia-Stati Uniti dell’unione interparlamentare.]
2014
considerato vicino alle posizioni di Matteo Renzi,
è tra i sostenitori della scalata dell'ex sindaco di Firenze
al governo;
31 ottobre, ministro degli Affari esteri e della cooperazione
internazionale ("governo
Renzi");
[Designato in sostituzione di Federica
Mogherini, chiamata ad assumere la carica di Alto rappresentante
per la politica estera dell'UE.]
Giura nelle mani del capo dello Stato Giorgio
Napolitano il pomeriggio del giorno stesso della nomina;
1° novembre, viene effettuato il passaggio di consegne alla
Farnesina;
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