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Papa
Innocenzo VI

(1352-62)

1353
Avignone, deciso a ripristinare la sovranitŕ pontificia in Italia, invia nella penisola Gil de Albornoz, come suo legato e vicario, e Cola di Rienzo.
[Ernest Hatch Wilkins, Vita del Petrarca, Feltrinelli 1964]


Sindone

«segue da 1204»
1353, da questo momento risulta essere in possesso di Goffredo di Charny.
«segue 1898»

ANNO 1353





1353
ducato d'Austria e di Stiria
Albrecht II [il Saggio/lo Sciancato]
Albero genealogico
(Habsburg 1298 - Wien 1358)
quartogenito di Albrecht I d'Asburgo e di Elisabeth di Carinzia;
1322, governa l'Austria e la Stiria per il fratello Friedrich I [il Bello], fatto prigioniero a Mühldorf da Ludwig IV [il Bavaro];
1324-58, conte di Pfirth;
[dopo aver sposato la c.ssa Johanna von Pfirth (Giovanna di Ferrete)]
1330-58, duca d’Austria, Stiria, Carinzia, Carniola e Sud Tirolo;
succede alla morte del fratello Friedrich I [il Bello];
nel 1335 acquista la Carinzia, allargando così i domini della casata;
nel 1351 entra in lotta con la Confederazione svizzera, recuperando Glarus e Zug, che perde però l'anno dopo;
nel 1352 perde Glarus e Zug;
con il Privilegium de non evocando (ottenuto dall'imperatore Carlo IV) impedisce il ricorso ai tribunali stranieri, ivi compreso il tribunale regio, da parte dei suoi sudditi;


Margherita [Maultasch (Boccalarga)]
Albero genealogico
(n. 1318 - Vienna 1369)
figlia di Heinrich V, duca di Carinziae conte del Tirolo, e moglie di Johann Heinrich di Lussemburgo;
1335-63, contessa del Tirolo;
[succeduta alla morte del padre, eredita il Tirolo ma non la dal 1341 sposata con Ludwig di Brandeburgo, figlio dell'imperatore Ludwig IV [il Bavaro];


1353
-


1353
REGNO d'UNGHERIA
Luigi I [il Grande]
Albero genealogico

(Višegrad 1326 - Trnava 1382)
figlio di Charles I Robert d'Angiò, re d'Ungheria, e di Elisabetta di Polonia (sorella di re Kazimierz III [il Grande])
1342-82, re d'Ungheria (Lajos I);
succeduto al padre, eredita uno stato solido e finanziariamente fiorente che gli fornisce le basi per un'ambiziosa politica estera;
nel 1343, seguendo i suggerimenti di frate Roberto, invia i propri ministri a Clemente VI per far valere i diritti di suo fratello Andrea sul regno di Napoli non in quanto marito di Giovanna ma come erede dell'avo Charles Martell; per sedare la controversia ed essendo Andrea e Giovanna ancora minorenni il papa pensa di inviare un legato a Napoli (Bolla del 18 novembre);
nel 1344 combatte al fianco dello zio Kazimierz III [il Grande] di Polonia contro lituani e tatari;
nel 1345 suo fratello Andrea, marito della regina Giovanna I di Napoli, viene assassinato;
nel 1347, a inizio dicembre, dopo aver minacciato di invadere il Regno di Napoli, il re arriva a Verona dove si assicura l'approvazione e l'appoggio di Mastino della Scala, signore della città;
nel 1348, invaso il Regno di Napoli e costretto alla fuga la regina, accetta cordialmente Carlo di Durazzo e gli altri reali che ad Aversa gli presentano il figlioletto di Giovanna; dopo aver chiesto al duca dove fosse la finestra da cui era stato gettato il corpo del fratello Andrea d'Ungheria e sentendosi rispondere che non lo sapeva, gli fa di brutto tagliare la testa, fa prendere molti nobili che ritiene colpevoli e li manda in Ungheria assieme al figlioletto [vi morirà poco dopo]; si avvia verso Napoli con le sue truppe che avanzano con davanti lo stendardo in cui è raffigurato il dipinto di Andrea strangolato; arrivato nel castello nuovo, senza udir nessuno, toglie a molti e dà ad altri onori e incarichi, ma li pone tutti sotto l'autorità del vescovo ungherese Varadino;
mentre sono già trascorsi quattro mesi dal suo ingresso a Napoli, scoppia a causa del sudiciume la peste tra le sue truppe; non riuscendo inoltre ad ottenere l'appoggio di papa Clemente VI, è costretto ad abbandonare l'impresa nel Regno di Napoli; nomina prima il barone tedesco Corrado Lupo suo vicario e Gilforte Lupo castellano di Napoli;
nel 1349, chiamato da Corrado Lupo in aiuto degli ungheresi a Napoli, giunge con nuove armate in Puglia, prende Trani e Aversa costringendo Giovanna alla fuga a Gaeta;
nel 1350 da Napoli si reca a Roma dove, rifiutato il titolo di re che gli è offerto, fa le sue devozioni nel Giubileo;
nel 1352, avvisato dal legato pontificio quanto fosse pericoloso continuare la guerra contro il volere del papa, firma un accordo in base al quale la regina ha di nuovo il regno e la pace;
[alcuni scrittori parlano di 300 mila fiorini versati al re ungherese dalla regina per le spese della guerra e da questi poi donati alla chiesa romana]
certo è che il pontefice invia il vescovo di Bracara a incoronare Giovanna e Luigi di Taranto re di Napoli;



1370-82, re di Polonia;








1353
-


1353
REGNO di BOEMIA e REGNO di GERMANIA
Karel IV
Albero genealogico

(Praga 1316 - 1378)
figlio di Jan [il Cieco], re di Boemia, e di Eliska Premyslide, erede del regno di Boemia;
nel 1329 sposa Blanche de Valois († 1348);
1334-46, margravio di Moravia (Wenceslas Charles);
1346-53, duca di Lussemburgo (Wenceslas Charles);
1346-78, re di Boemia (Karel IV)
1346-76, re di Germania (Karl I)
nel 1348 muore la moglie Blanche de Valois;
fonda a Praga la prima Università dell'Europa nordoccidentale;
nel 1349 sposa Anna von Rheinpfalz († 1353);
1353
appena rimasto vedovo, sposa Anna di Schweidnitz-Jauer († 1362);





1355-78, imperatore del Sacro Romano Impero (Charles IV);
1355-78, re di Lombardia-Milano;
1365-78, re di Arelat-Arles;








1353
-

1353
REGNO di POLONIA
Kazimierz III [il Grande]
Albero genealogico

(Kowal o Cracovia 1310 - Cracovia 1370)
figlio di Wladislaw I Lokietek [il Breve] e di Jadwiga († 1339), figlia di Boleslaw principe di Grande Polonia;
nel 1325 sposa Aldona di Lithuania († 1339);
1333-70, re di Polonia;
[… il fondatore dello stato polacco]
nel 1335 si allea con Giovanni di Boemia, ottenendone la rinuncia alle pretese sulla corona polacca in cambio di analoga rinuncia polacca ai diritti sulla Slesia e sulla Masovia, peraltro già occupate dai boemi;
nel 1339 ottiene da papa Benedetto XII il riconoscimento dei diritti polacchi sui territori occupati dai cavalieri teutonici;
nel 1340, acquistata la Rutenia, intraprende una vasta operazione di colonizzazione e avvia contatti in direzione dell'oriente e del Mar Nero;
nel 1343 stipula con i cavalieri teutonici la pace di Kalisz, che gli permette di riprendere la Cuiavia, pur cedendo la Pomerania;
nel 1344 riesce a riprendere parte della Masovia e ad annettere alla Polonia gli altri territori come stati vassalli; si volge anche contro i tatari e i lituani, da cui recupera i territori di Halicz e Wlodomierz, consolidando così la posizione alle frontiere;
codifica il diritto consuetudinario polacco in un corpus di leggi rielaborate da giuristi che egli ha inviato a studiare a signoria di Padova e a Bologna; fonda l'università di Cracovia strutturata sul modello di analoghe istituzioni italiane;




1353
-

 


1353
IMPERO BIZANTINO
Giovanni VI Cantacuzeno
Albero genealogico

(Costantinopoli 1293 - Mistra 1383)
onnipotente ex primo ministro di Andronico III Paleologo;
1347-54, imperatore;
dopo aver tolto, grazie all'alleanza con il sultano Orkhan,
il governo a Giovanni V Paleologo, cui riconosce tuttavia il diritto alla successione;
nel 1348 strappa ai serbi Tessalonica, cercando poi di limitare lo strapotere dei genovesi che bloccano Costantinopoli dal mare, monopolizzando gli introiti doganali del Bosforo;
nel 1352, con l'aiuto turco, sconfigge le truppe di Giovanni V Paleologo che, alleatosi con Stefano Dušan di Serbia e con Venezia, ha cercato di rivendicare il trono;
si fa riconoscere unico imperatore designando come successore suo figlio Matteo;



1353
-

1353
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Alessio III
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di ;
1349 (dal 22 dic) - (al 20 mar) 1390, gran comneno di Trebisonda - autokrátor dei romani;

guerra civile
[1340-55]


Bailo veneziano
1347-64, i rapporti regolari tra Venezia e Trebisonda sono interrotti;
1353
Nel corso della guerra (1350-55) tra Venezia e Genova, Trebisonda rimane neutrale.

1353
Osmanli od Ottomani
Orkan
(? - ?)
successore di Osman I fondatore degli Osmanli od Ottomani;
1326-59, "capo" degli Ottomani;
pone la capitale a Bursa (Brussa) in Bitinia;
nel 1346 sposa Teodora, la figlia di Giovanni VI Cantacuzeno;





1353
dal 1334 l'esercito è stato suddiviso in due gruppi:
- sipahi (cavalleria)
- piyade (fanteria);

1353
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
Ugo IV di Lusignano
Albero genealogico

(† 1359)
figlio di Ugo IV di Cipro e di Eschive d’Ibelin († 1312), signora di Beirut;
nel 1310 ca, sposa Maria d’Ibelin († 1318);
nel 1318, rimasto vedovo, sposa Alice d'Ibelin († dopo 1386);
1318, conestabile di Cipro;
1324-59, re di Cipro;
1324-59, re di Gerusalemme (titolare);



1353
-


1353
IMPERO di SERBIA
Stefano IX Uroš IV Decanski
(n. 1308 - † 1355)
figlio di Stefano VIII Decanski;
1322, associato al trono, si distingue nelle guerre contro i bosniaci e i bulgari;
1331-46, re di Serbia;
dopo aver detronizzato il padre, più tardi assassinato, con l'appoggio dell'aristocrazia serba;
come primo atto di governo stipula un trattato di pace con lo zar dei bulgari Giovanni VI Alessandro, da poco succeduto alla zarina Anna, del quale sposa la figlia Elena; sicuro su questo fronte, è libero di espandersi in Macedonia ai danni di Bisanzio;
nel 1334 l'imperatore Andronico III gli deve riconoscere il possesso di Prilep, Ocrida e Strumica;
nel 1341 si inserisce con grande spregiudicatezza nella lotta apertasi per la successione imperiale tra il giovane Giovanni V Paleologo e Giovanni Cantacuzeno, appoggiando dapprima il Cantacuzeno che ospita fuggiasco in Serbia;
nel 1342, luglio, a Priština stringe un patto di alleanza con Giovanni Cantacuzeno suo ospite;
nel 1343, estate, passa dalla parte di Giovanni V Paleologo, alla cui sorella fidanza il proprio figlio Uroš: ciò gli consente di sottomettere l'Albania salvo Durazzo (fino al 1346);
nel 1345, capo di uno stato che si estende dal Danubio al golfo di Corinto e che ormai si presenta come la maggiore potenza balcanica, di gran lunga più forte di quella bizantina, si autoproclama imperatore e autocrate di Serbia e Romania;
1346-55, imperatore di Serbia;
nel 1348 sottomette l'Epiro e la Tessaglia;
nel 1349, maggio, a Skopje, promulga il Codice di Dušan che costituisce la base giuridica del suo regno e nel quale al diritto consuetudinario serbo si giustappongono norme derivate dalla giurisprudenza bizantina;
da un punto di vista amministrativo egli riserva a sé il governo dei territori di recente acquisizione, affidando invece al figlio Uroš, comunque sotto il proprio stretto controllo, la parte settentrionale dell'impero: la "culla dello stato serbo";
nel 1352 è sconfitto dai turchi a Didimoteico con il suo alleato Giovanni V Cantacuzeno;



 
-
1353
-

 

 

1353
RUSSIA
Simeone [il Superbo]
Albero genealogico
(? - ?)
figlio di Afanasij principe di Novgorod;
1341-53, gran principe di Mosca e di Vladimir;   

Ivan [il Bello]
Albero genealogico
(? - ?)
figlio di Afanasij;
1353-59, gran principe di Mosca e di Vladimir;

 
-
1353


 



1353
REGNO di FRANCIA
Jean II [il Buono]
Albero genealogico
(Le Mans 1319 - Londra 1364)
figlio di Philippe VI [il Fortunato o il Pio] e di Jeanne di Borgogna;
1332, sposa Bona di Lussemburgo, figlia di Giovanni di Boemia dalla quale ha otto figli; non ne ha invece dal suo secondo matrimonio con Giovanna, vedova di Filippo I di Borgogna;
inimicatosi con il genero Carlo II [il Malvagio], re di Navarra, cui non ha voluto cedere gli appannaggi promessi, provoca l'alleanza tra questi e gli inglesi; riprende così la guerra dei cent'anni interrotta da una tregua nel 1347;
1350-64, re di Francia;
…ma non troppo, diventando infatti presto noto, nonostante la sua cavalleria e munificienza, per il suo malgoverno accompagnato anche da delitti (esecuzione senza processo di Raoul d'Eu, connestabile di Francia) e per le sue arbitrarie modificazioni monetarie a favore del tesoro reale;







 
1353


1353
Fiandra
Louis II [de Mâle]
Albero genealogico
(Mâle, vicino Bruges 1330 - Lille 1383/1384)
figlio di Louis I [de Crécy] e di Marguerite di Francia;
1346-48, conte di Fiandra;
1346-84, conte di Nevers e conte di Rethel;
[confermato nel 1347 da Philippe de Valois]
nel 1347 sposa Margaret di Brabante († 1368)



1382-84, conte di Borgogna e conte d'Artois; signore di Salins;









 
-
1353
-


1353
SAVOIA
Amedeo VI [il Conte Verde]
Albero genealogico

(Chambéry 1334 - Castropignano, Campobasso 1383)
figlio di Aimone [il Pacifico] e di Iolanda del Monferrato;
1343-83, conte di Savoia, Aosta e Maurienne;
nel 1347, impossessatosi già di vari domini, genera la gelosia dei Visconti, dei marchesi del Monferrato e dei marchesi del Monferrato i quali impugnano le armi lasciandogli solo Chieri; segue la pace con i Visconti, con cui la casa Savoia stringe anche parentela, a danno dei marchesi di Saluzzo;
nel 1348, malgrado l'umanità che ha sempre inteso introdurre nelle leggi, in occasione della pestilenza il popolo fa scempio degli ebrei;
nel 1349 i Visconti si fanno mediatori della pace con i marchesi del Monferrato il che accresce le sue giurisdizioni nel Canavese; finisce qui infatti la discendenza dei Delfini di Vienna, sin dagli antichi tempi rivale della casa Savoia: erede è il primogenito del re di Francia;
nel 1350, terminata la tutela, assume il governo proseguendo nella politica filofrancese dei suoi tutori;






 
-
1353
-

 


1353
REGNO d'INGHILTERRA
Edward III
Albero genealogico

(Windsor 1312 - Sheen, Richmond 1377)
figlio di Edward II e di Isabella di Francia, sorella di Charles IV [il Bello];
1327-77, re d'Inghilterra;
Il Model Parliament, finora monocamerale, viene diviso in due camere: i cavalieri e i borghesi formano la Camera dei Comuni (House of Commons), mentre i rappresentanti di nobiltà e clero entrano a far parte della Camera dei Lord (House of Lords).]
nel 1330 riesce ad assumere direttamente il potere dopo aver costretto all'esilio la madre e fatto giustiziare R. Mortimer;
nel 1337, all'inizio della "guerra dei cent'anni" tra Francia e Inghilterra, si trasferisce nei Paesi Bassi dove viene proclamato re di Francia;
presto gli alti costi della guerra lo inducono a prendere a prestito ingenti somme di denaro dai suoi banchieri fiorentini (Bardi e Peruzzi);
nel 1345, a causa di un malcontento generale di cui si fa portavoce l'arcivescovo di Canterbury J. Stratford, deve cedere alle richieste dei sudditi e sospende le rimesse in danaro ai suoi creditori fiorentini, causando di conseguenza il fallimento dei Bardi e dei Peruzzi;
nel 1347 fonda l'ordine della Giarrettiera;



Camera dei Lord
(House of Lords)
 
Camera dei Comuni
(House of Commons)
 

1353
-


a


1353
REGNO di SCOZIA
David II
Albero genealogico
(Dunfermline 1324 - Edimburgo 1371)
figlio di Robert I (Bruce) e della seconda moglie Elizabeth de Burgh;
1328, ancora bambino [secondo il trattato di Northampton] viene unito in matrimonio con Joanna, figlia del re inglese Edward II;
1329-32, 1341-46, 1357-71, re di Scozia;
nel 1328 Edward III firma il trattato di Nothampton riconoscendolo come re della Scozia indipendente; nello stesso anno si riconcilia col papa;
nel 1332, spodestato da Edward di Baliol, appoggiato da Edward III d'Inghilterra, è costretto a rifugiarsi in Francia dove viene accolto da Philippe VI [il Fortunato o il Pio] che gli offre come residenza Château Gaillard;
nel 1341, aiutato dai suoi sostenitori in Scozia, riesce a rientrare in patria e a riprendere il governo del paese;




Edward di Baliol
Albero genealogico
(† Wheatley, presso Doncaster 1367)
figlio primogenito di Giovanni di Baliol;
1324, dai suoi possessi normanni parte per l'Inghilterra, invitato dal re Edward II con lo scopo di utilizzarlo per riacquistare influenza in Scozia;
1329, solo ora, dopo la morte di Robert Bruce, può intervenire negli affari scozzesi con successo;
1332, con l'aiuto di nobili del paese e con la connivenza del nuovo re inglese Edward III, vince gli scozzesi a Dupplin Moor e viene incoronato re a Scone, dopo aver spodestato David II (Bruce);
1332-41, 1346-56, re di Scozia;
nel 1341, sconfitto, deve restituire il trono a David II (Bruce);






1353
-


a

1353
REGNO di DANIMARCA
Valdemaro IV Atterdag
Albero genealogico
(n. 1320 ca - † 1375)
figlio di Cristoforo II;
visse gli anni della giovinezza in Germania dove il padre si era rifugiato in seguito agli scontri fra la corona e la grande nobiltà;
1340, alla morte di Gert, conte di Holstein e di fatto signore di gran parte della Danimarca, conclude con gli eredi di quest'ultimo un trattato grazie al quale ottiene la corona;
1340-75, re di Danimarca;
riconosciuto re da tutta la popolazione, dà inizio ad una restaurazione del potere monarchico servendosi sia di mezzi diplomatici che della forza;
nel 1341 ca sposa Helvig, dei duchi di Schleswig, avendone in dote lo Jutland settentrionale;


1353
-

1353
REGNO di NORVEGIA e REGNO di SVEZIA
Magnus VII Eriksson
Albero genealogico
(n. 1316 - † 1374)
figlio del duca Erik, della casa dei Folkung, e di Ingeborg unica figlia di re Haakon V di Norvegia;
1319-55, re di Norvegia;
[in seguito alla morte del nonno materno.]
1319-62, re di Svezia (Magnus II Eriksson);
[in seguito alla deposizione dello zio Birger.]
nel 1330, divenuto maggiorenne, conquista lo Halland e la Scania;
nel 1343 gli viene riconosciuta la conquista (1331) dello Halland e della Scania da Valdemaro IV re di Danimarca;
nel 1344 è costretto dalle pressioni dell'aristocrazia a nominare il figlio maggiore Erik erede al trono svedese e il cadetto Haakon VI erede al trono di Norvegia;


1353
-

 


1353
contea di Trastamara
Enrico
Albero genealogico

(Siviglia 1333 ca - Santo Domingo de la Calzada 1379)
figlio naturale di Alfonso XI [il Giusto] e di Leonor di Guzmán;
1350-69, conte di Trastamara;
alla morte del padre sale al trono di Castiglia e León il fratellastro Pedro I [il Crudele] a cui egli si oppone ben presto apertamente, avvalendosi in particolare delle risorse offertegli dalle sue terre nelle Asturie;




1369-79, re di Castiglia e di León (Enrico II);


1353
-
a

1353
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Pedro I [il Crudele]
Albero genealogico

(Burgos 1334 - Montiel, Mancia 1369)
figlio di Alfonso XI [il Giusto] e di Maria di Portogallo;
1350-69, re di Castiglia e di León;
salito al trono sedicenne, lascia per il momento la direzione dello stato nelle mani di Juan Alfonso di Albuquerque che attua una linea politica filofrancese;
1353
sposa Bianca di Borbone ma il matrimonio fallisce solo dopo pochi gorni (le preferisce Maria di Padilla) e con esso anche l'alleanza con la Francia;


1353
-
a

1353
REGNO di NAVARRA
Carlos II [il Malvagio] 
Albero genealogico
(n. 1332 - † 1387)
figlio di Philippe III, conte d’Evreux, e di Juana II, regina di Navarra;
discende per parte di madre da Philippe IV [il Bello] e per parte di padre dal fratello di quest'ultimo Louis d'Evreux;
1343, conte d'Evreux;
1349-87, re di Navarra;
[incoronato re (ottobre) svolge la sua attività soprattutto con la Francia.]
nel 1351 sposa Jeanne, figlia di Jean II [il Buono] re di Francia, tentando invano di accattivarsi il cugino;
1353-87, conte di Beaumont;

 
1353
-

1353
REGNO di ARAGONA e di CATALOGNA
Pedro IV [il Cerimonioso]
Albero genealogico
(Balaguer, Lérida 1319 - Barcelona 1387)
figlio di Alfonso IV [il Bonario] e della c.ssa Teresa de Urgel;
1336-45, re d'Aragona;
succeduto al padre, si dedica subito al consolidamento della sua sovranità; stipula subito un trattato con il re di Granada, mantenendo d'ora in poi rapporti generalmente buoni con i musulmani;
nel 1338, luglio, sposa Maria d’Evreux [o Marie di Navarra] († 1347);
nel 1339 pretende un giuramento di vassallagio da Giacomo II re di Maiorca;
1345-87, re d'Aragona e di Catalogna (Pedro III);
in seguito alla ribellione di Giacomo II, re di Maiorca, occupa l'isola;
nel 1347 nelle cortes di Saragozza è costretto a confermare alla unión aragonesa il privilegio già concesso da Alfonso II, cercando quindi rifugio in Catalogna;
morta (aprile) la prima moglie Maria d’Evreux, si risposa (novembre) con Leonor di Portogallo († ott 1348);
nel 1348 sconfigge la unión di Valenza e la unión di Aragona;
muore (ottobre) anche la seconda moglie, Leonor di Portogallo;
nel 1349 Giacomo II, re di Maiorca, cade nella battaglia di Lluchmayor nel tentativo di riconquistare l'isola;
sempre aspri sono intanto i suoi rapporti con la nobiltà aragonese che gli rimprovera di aver infranto consuetudini radicate (anteponendo ad es. nella successione al trono la figlia Costanza a suo fratello Giacomo); ma morto il fratello (forse avvelenato) si calmano le lotte per la successione;
(agosto) sposa (sua terza moglie) Leonor di Sicilia († apr 1375);
nel 1350 mentre continua nel suo progetto di ricomporre l'unità di tutti i territori già pertinenti alla casa aragonese, fallisce ora il suo proposito sul regno di Murcia;
in Sardegna, la ribellione di Mariano IV d'Arborea, sostenuto da Genova, mette a dura prova le truppe aragonesi;
nel 1352 alleatosi con Pisa e Venezia, sconfigge la flotta genovese a Costantinopoli;
1353
alleato ancora con Pisa e Venezia, sconfigge ad Alghero la flotta genovese, andata in aiuto in Sardegna a Mariano IV d'Arborea;


1353
-
a

1353
REGNO di MAIORCA
Giacomo III
Albero genealogico
(† 1375)
figlio di Giacomo II, re di Maiorca, e di Costanza († 1346), sorella di Pedro IV [il Cerimonioso] re d'Aragona;
1349-75, re di Maiorca [titolare];
nel 1349 viene fatto prigioniero da Pedro IV [il Cerimonioso] re d'Aragona;
infruttuosi saranno pure i suoi sforzi di riconquistare l'isola.
[ultimo re titolare di Maiorca.]
1353
-
a

 


 



1353
PIEMONTE
Giacomo di Savoia-Acaia
Albero genealogico
(1315 - 1367)
figlio di Filippo I di Savoia-Acaia e di Catherine di la Tour du Pin e Coligny († 1337);
1334-1367, signore di Piemonte;
1334-1367, principe di Acaia [titolare];
[succede al padre sotto la tutela della madre che si è molto adoperata a dividere la lega formatasi contro il marito salvando così lo stato.]
nel 1338 sposa Beatrice d’Este († 1339) (s.f.);
nel 1339, rimasto vedovo, si risposa con Sibylle des Baux (Sibilla del Balzo) († 1361/62);
el 1347 (maggio) Chieri si dona indivisa a lui e al conte di Savoia, Aosta e Maurienne;
nello stesso anno cadono nelle sue mani Savigliano, Cuneo, Mondovì, Alba e Cherasco (conserverà poi soltanto Chieri e Savigliano); persiste l'antica ruggine tra i conti di Savoia ed i principi di Acaia per l'usurpata successione nell'assemblea di Giaveno del 1285;
nel 1349, pur possedendo Ivrea in comune con i conti Savoia, si vede strappare la città da Amedeo VI che con la pace con il conte del Monferrato la cede a quest'ultimo;




 
1353
-


1353
Monferrato
Giovanni II Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Teodoro I e di Argentina Spinola;
1338-72, marchese di Monferrato;


1353
-

1353
signorie di MILANO, GENOVA,
BOLOGNA e NOVARA
Giovanni Visconti
Albero genealogico
(1290 ca - 5.10.1354)
figlio di Matteo I e di Bonacossa Borri;
1339, arcivescovo di Milano;
[succede ad Aicardo.]
1342, confermato arcivescovo di Milano da papa Clemente VI;
1349-54, signore di Milano;
nel 1349 richiama a Milano i nipoti Matteo II, Galeazzo e Bernabò;
nel 1350 acquista Bologna per 200.000 fiorini, da Giacomo e Giovanni, figli di Taddeo Pepoli;
1352-54, signore di Genova;
1353-54, signore di Bologna e Novara;
1353
occupa Genova;
Governatore
di Genova
Guglielmo Pallavicino
(1353 9 ott - 1355)
 
1353
-

 



1353
signorie di Verona e Vicenza
Cangrande II della Scala
Albero genealogico
(1332 - 1359, assassinato dal fratello Cansignorio I)
figlio di Mastino II e di Taddea da Carrara;
1350, sposa Elisabeth von Bayern († 1402);
1351-59, signore di Verona e Vicenza;
[associato con i due fratelli]


Cansignorio I della Scala
Albero genealogico
(1340 - 1375, avvelenato)
figlio di Mastino II e di Taddea da Carrara;
1351-59; 1359-75, signore di Verona e Vicenza;
[associato con i due fratelli]

 

Paolo Alboino I della Scala
Albero genealogico
(1343 - 1375, decapitato)
figlio di Mastino II e di Taddea da Carrara;
1351-65, signore di Verona e Vicenza;
[associato con i due fratelli]

 

 

1353
-



1353
signoria di Padova
Jacopino da Carrara
Albero genealogico

(† 1372, a 45 anni)
figlio di Nicolò e di Elena della Torre;
[in carcere alla Rocca di Monselice 18 lug 1355, per aver tentato di uccidere il nipote Francesco, viene subito tolto di scena)
- sposa Angela de’ Conti († ?);
19 dic 1350 - 17 dic 1355, 6° signore di Padova;
[assieme al nipote Francesco Novello I [il Vecchio]]
1353
sposa Margherita Gonzaga († dopo il 1385), dei signori di Mantova;


Francesco Novello I da Carrara [il Vecchio]
Albero genealogico

(† Monza 6 ott 1393, prigioniero)
figlio di Jacopo II e di Lieta Forzaté;
- 1345, sposa Fina Buzzaccarini († 1378);
19 dic 1350 - 17 dic 1355, 7° signore di Padova;
[assieme allo zio Jacopino)
[17.12.1355-29.6.1388, da solo]



 

1353
-


1353
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Andrea Dandolo
Albero genealogico
(30 apr 1306 - Venezia 7 set 1354)
figlio di Enrico;
1343-54, doge di Venezia; [54°]
- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
1353
1350-55, guerra di Venezia contro Genova;

Febbraio
13
, nelle acque del Bosforo, l'ammiraglio veneziano Nicolò Pisani è costretto dal pessimo alleato Pietro d'Aragona ad attaccare controvento e controcorrente l'eccellente stratega Paganino Doria detto Vipera.
La battaglia è violenta e mentre gli aragonesi si danno alla fuga, veneziani e genovesi si scontrano in arembaggi furibondi e duelli corpo a corpo.
I veneziani perdono gran parte della flotta e quasi duemila uomini. Ma anche i genovesi, che sembrano aver avuto la meglio, si trovano a celebrare il successo sopra un immenso cimitero.
Lo stesso Paganino Doria ha paura di portare la notizia a Genova; dove «la vittoria» annota un cronista, Giorgio Stella «fu subito messa tra quelle da seppellire».

Agosto
battaglia di Alghero:
Niccolò Pisani, unitosi agli aragonesi, scopre nel Mediterraneo l'armata genovese che solca i mari della Sardegna al comando di Antonio Grimaldi; le due forze si preparano allo scontro inevitabile. I veneziani decidono di concatenare in un solo corpo le loro galee, tranne dieci delle migliori, che al comando di Giovanni Sanuto si apprestano all'attacco. Mentre lo scontro è in atto sopraggiungono dietro alle spalle dei genovesi le restanti galee veneziane che si erano allontanate, le quali fanno una strage di legni del nemico che col il suo comandante è costretto a ritirarsi dalla battaglia. Dopo la vittoria, costata ai genovesi la perdita di 51 galee oltre ad altri legni e la perdita di un gran numero di soldati, gli alleati sbarcano in Sardegna mettendo a ferro e fuoco l'isola ed impadronendosi di due piazze.

Settembre
I genovesi implorano l'aiuto di Giovanni Visconti, arcivescovo e signore di Milano, il quale, desideroso di conquistare l'intero domino dell'Italia, è pronto ad aiutarli.
Subito i principi italiani si danno da fare per costituire una lega antiviscontea e antigenovese; accanto ai Fiorentini, Scaligeri, Carraresi ed Estensi si aggiunge l'impegno di Carlo IV re dei Romani per la pace nonché la promessa di tregua da parte del re d'Ungheria dichiarando egli stesso di considerarlo come nemico se non l'avesse rispettata.
Venezia, cercando di contare soprattutto sulle proprie forze, assolda milizie nello Stato della Chiesa e dell'impero sotto il comando di Corrado di Svezia e Monreale Provenzale; assoldano il marchese di Brandeburgo con quattrocento cavalieri accordandosi con gli alleati che, fino all'arrivo del'imperatore, il comando supremo verrebbe affidato a Francesco da Carrara, signore di Padova.

La flotta veneziana viene colta di sorpresa a Portolongo, in Grecia, dove è andata a svernare, dalla veloce "armada" di Paganino Doria. Metà dei marinai sono a terra a far bisboccia; gli altri dormono a bordo e sono trucidati, a uno a uno, «come femminucce indifese che non sanno far altro che piagnucolare».

L'ambasciata inviata dai Visconti a Venezia per far cessare le ostilità non ha buoni frutti, ecco allora che un'armata genovese entrata in Adriatico mette a ferro e fuoco le isole di Liesena e di Curzola con strage degli abitanti. Vano è il tentativo di Niccolò Pisani di rincorrere con 14 galee gli avversari i quali, sottrattisi all'inseguimento e lasciati passare i veneziani che andavano ad unirsi agli aragonesi, rientrano nuovamente in Adriatico con 25 galee dirette da Paganino Doria e dopo aver depredato molti legni devastano la città di Parenzo nell'Istria.


1353
signorie di Ferrara, Modena, Rovigo
 
Aldobrandino III
Albero genealogico

(1335-1361)
figlio di Obizzo III d'Este e di Lippa Ariosti;
1351, sposa Beatrice da Camino († 1388);
1352-61, signore di Ferrara e Rovigo;



1354-61, vicario imperiale di Modena;






1353
-



1353
REGNO di NAPOLI
Giovanna I
Albero genealogico

(Napoli 1326 - Aversa 1382)
figlia di Carlo d'Angiò duca di Calabria e di Margherita di Valois;
sposata ancora bambina ad Andrea d'Ungheria, fratello di Luigi I il Grande;
1343-81, regina di Napoli;
succeduta a soli 17 anni al nonno Roberto, ha escluso il marito dal governo;
nel 1345 (settembre) il marito Andrea d'Ungheria, viene fatto assassinare ad Aversa, per iniziativa, sembra, di Luigi di Taranto dei reali di Napoli, innamorato della regina;
avuta la notizia ella si reca subito a Napoli dove, ricevute le debite condoglianze dei nobili, dà ordine al conte Ugo Balzo di trovare e punire i mandanti e gli esecutori del delitto; individuati e processati, i colpevoli (due gentiluomini calabresi, Filippa Catanesi con il figlio e con la nipote) vengono messi a morte in carcere; ma le facili o corrotte guardie lasciano fuggire Carlo Artus e Bertrando suo figlio, Corrado di Catanzaro e Corrado Umfredo, gli strangolatori di Andrea, che trovano rifugio presso l'imperatrice di Costantinopoli; sui muri di tutta Napoli vengono affissi gli atti del Consiglio riunitosi subito dopo la fuga degli assassini ed in particolare quanto ha detto Giovanna stessa: «Io stessa mi recherei a fare incatenare quegli assassini, se il mio sesso e la mia dignità me 'l concedessero; ma scriverò all'imperatrice, e gli Artus e i Corradi morranno».
Ciò nonostante viene sospettata d'intesa con gli assassini del marito [anche se i giureconsulti contemporanei Baldo e Angelo da Perugia la ritengono innocente] e viene quindi attaccata dal cognato Luigi I d'Ungheria;
nel 1348, passata frattanto a nuove nozze con Luigi di Taranto, fatto Carlo duca di Durazzo, viceré di Napoli e consegnato a lui e agli altri reali il figlioletto affinché lo presentino al re d'Ungheria, fugge nel feudo di Provenza dove ottiene da papa Clemente VI la dispensa per la consanguineità nonché l'assoluzione dall'accusa di uxoricidio;
un legato apostolico viene inviato in Ungheria per trattare la pace;
subito dopo tuttavia, "venduta" la città di Avignone al papato per soli ottantamila fiorini d'oro di Firenze, torna con il marito a Napoli dove i sudditi, malmenati da Gilforte Lupo, si sono ribellati, e con l'aiuto di Niccolò Acciaiuoli, gran siniscalco del regno, tenta di ristablire l'autorità regia sul paese ancora corso dalle milizie ungheresi e dilaniato dai contrasti della grande feudalità;

 


1353
-

1353
REGNO di SICILIA
Ludovico
Albero genealogico

(† Iacchi 1355)
figlio di Pietro II d'Aragona e di Elisabeth di Carinzia († 1349);
1342-55, re di Sicilia;
sotto la tutela dello zio Giovanni che viene nominato Vicario Generale del Regno;
1347, re di Trinacria;
nel 1347, con la pace la Sicilia deve riprendere il titolo di Re di Trinacria e il suo sovrano deve riconoscere di essere vassallo della Chiesa e del Regno di Napoli; alla fine dell'anno compare la peste che presto raggiunge Napoli.
nel 1348 la morte dello zio Giovanni, duca, tutore di Ludovico e Vicario Generale del Regno, rende inoperose le clausole del trattato risparmiando alla Sicilia condizioni umilianti; si riaccende tuttavia violenta la rivalità tra le due fazioni (latina/italiana e catalana) le quali mirano al Vicariato e alla tutela di Ludovico;
dopo sanguinose vicende tra gli Alagona (origine catalana) e i Chiaromonte (origine latino/italiana) esce vittorioso Blasco di Alagona che riunisce a Catania il Parlamento dal quale fa riconoscere Vicaria del Regno Costanza, sorella di Ludovico e Badessa del monastero di S. Chiara in Messina; la soluzione non appaga i partiti opposti che continuano a dilaniarsi anche dopo la morte di Ludovico;
nel 1349, nonostante la nomina di Costanza, sorella di Ludovico e badessa del monastero di S. Chiara in Messina, a Vicaria del Regno i partiti opposti continuano a dilaniarsi;



1353
-





CINA

?
trattasi di ?;
?-?, imperatore della Cina;
1353, serie di rivolte nell'Ho nan, nel Kiang su, nello Shan tung, tutte dirette da uomini che provengono dai più modesti strati sociali della popolazione;
Chu Yüan-chang, diversamente dagli altri, non cerca il saccheggio ma cerca di restaurare la pace e l'ordine nell'Est della Cina dove combatte alla testa di alcune migliaia di uomini tanto che si rivolgono a lui prima i letterati e poi i notabili di una città che si affidano alla sua salvaguardia.
[Figlio di un povero contadino, la cui famiglia era stata completamente distrutta da un'epidemia quando aveva 17 anni. Per superare la carestia era entrato in un convento di bonzi. All'età di 25 anni si era unito agli insorti della Cina del sud tra i quali non tardò ad emergere come capo.]

 

GIAPPONE

 

 


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