– Cesare
PAVESE
(Santo Stefano Belbo, Cuneo 1908 – Torino 1950, morto suicida)
scrittore italiano, il più letto e amato di almeno tre generazioni,
anche se liquidato sommariamente da Alberto
Moravia;
[Di famiglia piccolo borghese d'estrazione contadina.]
1914
muore il padre, cancelliere del tribunale di Torino;
negli anni Venti frequenta il liceo Massimo d'Azeglio dove insegna Augusto
Monti, che riunisce intorno a sé il fiore dell'intelligenza torinese
gravitante tra A. Gramsci e P.
Gobetti; ben presto fa parte della sua "confraternita"
insieme a M. Mila, N.
Bobbio, V. Foa, T.
Pinelli, G. Einaudi, L.
Ginzburg, G.C. Argan, L.
Geymonat ecc.;
1930
si laurea con una tesi su W. Whitman, primo
passo nella sua attività di traduttore e divulgatore della letteratura
americana accanto a E. Vittorini; gli muore
la madre e vive con la sorella Maria;
traduce S. Lewis, H.
Melville, S. Anderson;
1933
Le avventure di Topolino N. 1 e N. 2 (1933, traduzione per
l'editore Frassinelli)
[Con le rarissime sovraccopertine in carta velina.]
1934
diventa direttore della rivista «Cultura» a cui già collabora, quando
Ginzburg, che ha appena costituito il gruppo
"Giustizia e Libertà", finisce in carcere insieme ad altri
antifascisti; anch'egli finisce in carcere, per proteggere la donna
di cui si è innamorato, militante nel Partito comunista; condannato
a due anni di confino, di cui due condonati, passa un anno a Brancaleone
Calabro;
1936
rientrato a Torino cade in una prima terribile crisi depressiva: la
donna amata [C.] lo ha lasciato;
si immerge nel lavoro, collabora con la casa editrice Einaudi:
traduce J. Dos Passos, G.
Stein, D. Defoe, Ch.
Dickens;
Lavorare
stanca (1936)
1941
Il carcere (1941)
Paesi tuoi (1941, romanzo)
1942
La
spiaggia (1942)
1943
8 settembre, è a Torino dopo un soggiorno presso la sede romana
della Einaudi; raggiunge la sorella
sfollata a Serralunga;
è testimone, non protagonista della resistenza; vede morire alcuni suoi
amici fra cui: G.
Pintor, Gaspare Pajetta, suo
allievo carissimo, L.
Ginzburg, G. Carando;
1945
a guerra finita si iscrive al PCI nella cellula che porta il nome di
Gaspare Pajetta e collabora all' «Unità»
con I dialoghi col compagno;
1946
Feria
d'agosto (1946)
1947
Dialoghi con Leucò (1947)
Il compagno (1947, storia di una "educazione politica")
1948
Prima
che il gallo canti (1948, che riunisce i due romanzi brevi Il
carcere e La casa in collina)
1949
La bella estate (1949, formato dal trittico La bella estate,
Il diavolo sulle colline, Tra donne sole)
1950
La
luna e i falò (1950, romanzo)
1950
conosce l'attrice americana Constance Dowling
(† 1969) con cui vive un intenso episodio amoroso;
26/27 agosto, due mesi dopo aver ricevuto il premio Strega per
La bella estate, si uccide in una camera d'albergo dell'Hôtel
Roma a Torino.
Postumi:
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1951, poesia)
Letteratura americana e altri saggi (1951, a cura di Italo
Calvino)
Il mestiere di vivere (1952, iniziato a Brancaleone Calabro quando
era al confino)
Notte di festa (1953)
Fuoco grande (1959, romanzo scritto a capitoli alterni con Bianca
Garufi)
Poesie edite e inedite (1962)
Lettere (1966, due voll.)
Ciau Masino (1968, romanzo giovanile).
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