– CONEGLIANO, Emanuele
o Lorenzo
DA PONTE
(ghetto di Ceneda (in seguito Vittorio Veneto, Treviso), 10 marzo 1749
– New York 17 agosto 1838)
presbitero, poeta, librettista e professore italiano naturalizzato
statunitense;
[Primo dei tre figli di Geremia
Conegliano, conciatore di pelli, e di Rachele
Pincherle, famiglia israelitica;
Fratello di:
. Baruch (1752-1783);
. Anania (1754-1781).
Il padre discendeva da una casata della comunità ebraica di Conegliano
che nel 1597 si era trasferita nella vicina Ceneda per fondarvi una
nuova comunità.]
dopo una prima formazione ricevuta da un mediocre pedagogo locale, integra
le carenze educative da autodidatta mediante la lettura di libri;
1754
rimane orfano della madre ad appena cinque anni;
1763
il padre, dopo un decennio di vedovanza, si invaghisce della giovane
cristiana Orsola Pasqua Paietta e, pur
di sposarla, decide di convertirsi con i tre figli;
29 agosto, avviene il battesimo, officiato dal vescovo di Ceneda
Lorenzo Da Ponte;
[Il vescovo, com'è consuetudine, impone il proprio
cognome alla famiglia Conegliano e ad Emanuele
pure il nome – mentre il padre Geremia
diviene Gasparo, Baruch-Girolamo
e Anania-Luigi.]
grazie all'appoggio del prelato, dopo aver abiurato la religione ebraica
entra nel seminario di Ceneda assieme al fratello Girolamo
per poi proseguire gli studi in quello di Portogruaro;
1769
alla fine dell'anno passa al seminario di Portogruaro;
1770
prende gli ordini minori e rimane in quell'istituzione dapprima come
insegnante di retorica, quindi come vicedirettore;
il seminario gli offre finalmente una formazione più approfondita
e regolare, in particolare sul latino e sull'italiano;
affascinato da Dante, Petrarca,
Ariosto e Tasso,
comincia a comporre versi gareggiando con i compagni di scuola (tra
cui Michele Colombo);
[Di questo periodo è una serie di poemetti dei quali si ricorda
il Ditirambo sopra gli odori, un'ode al vino.]
1773
27 marzo, viene ordinato sacerdote;
autunno, lascia Portogruaro e si trasferisce a Venezia dove si mantiene
impartendo lezioni di letteratura (latina, italiana e francese);
pur essendo prete nella chiesa di San Luca, dimostra un carattere libertino
e conduce una vita spregiudicata; si prende un'amante da cui ha due
figli;
l'amicizia di Giulio Trento e la protezione
di Gasparo Gozzi gli ottengono comunque
un insegnamneto in seminario di Treviso, ma non può naturalmente
mantenerlo, poiché manifesta subito idee tutt'altro che ortodosse
in fatto di "stato di natura";
deve così tornare a Venezia dove è precettore dei figli
di Giorgio Pisani e stringe una felice
amicizia con G.
Casanova;
1779
denunciato per gravi scotumatezze e furfanterie, subisce un umiliante
processo;
[Viene accusato di "pubblico
concubinaggio" e "sequestro di
una donna rispettabile"; viene anche accusato di aver vissuto
in un bordello dove avrebbe anche organizzato i trattenimenti.]
17 dicembre, giudicato colpevole, viene bandito per quindici
anni dalla Repubblica di Venezia;
trovato riparo a Gorizia [ora austriaca] – dopo aver accettato, pare,
di funger da spia di Venezia – si guadagna da vivere come scrittore,
appoggiandosi agli ambienti nobiliari e culturali della città;
1781
viene chiamato a Dresda da Caterino Mazzolà,
"poeta della corte" sassone – che più tardi lavorerà
alla Clemenza di Tito – che lo inizia alla sua nuova attività;
giunto a Vienna, nello stesso anno, per interessamento di Antonio
Salieri, diventa poeta di corte dell'imperatore Giuseppe
II;
[Da notare che, in questi anni, è quasi d'obbligo
che le opere abbiano il libretto in italiano. Egli scrive per vari musicisti
libretti che ottengono grande successo, ma tre sono i libretti che gli
daranno l'immortalità, quelli scritti per Mozart:
Le nozze di Figaro (1786), Don Giovanni (1787) e Così
fan tutte (1790).]
1784
Il ricco d'un giorno (1784, per Antonio
Salieri)
1786
Le nozze di Figaro (1786, per Wolfgang
Amadeus Mozart)
[Dalla commedia di P.-A. Beaumarchais.]
Il burbero di buon cuore (1786, per Vicente
Martín y Soler)
Una cosa rara ossia Bellezza ed onestà (1786, per Vicente
Martín y Soler)
Il Demogorgone ovvero Il filosofo confuso (1786, per Vincenzo
Righini)
Il finto cieco (1786, per Giuseppe Gazzaniga)
Gli equivoci (1786, per Stephen Storace)
1787
Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni (1787, per Wolfgang
Amadeus Mozart)
[Al libretto dà qualche contributo anche G.
Casanova.]
L'arbore di Diana (1787, per Vicente
Martín y Soler)
Axur, Re d'Ormus (1787, per Antonio
Salieri)
1788
Il Bertoldo (1788, per Piticchio)
1789
L'Ape Musicale (1789)
Il Pastor fido (1789, per Antonio Salieri)
La cifra (1789, per Antonio Salieri)
1790
Così fan tutte (1790, per Wolfgang
Amadeus Mozart)
muore Giuseppe II;
egli, che finora è abate, cade in disgrazia presso la corte di
Vienna;
1791
allontanato dalla città dei suoi trionfi laureati dall'astro
salente del Casti, la sua dimora a Trieste
non è lunga;
si dirige inizialmente a Praga (dove ritrova G.
Casanova) e poi a Dresda;
1792
autunno, sin d'ora (e fino al 1805) vive a Londra dove scrive libretti
per una compagnia operistica italiana;
1794
per dieci stagioni (1794-1804) fa l'impresario del King's Theatre allestendo
28 prime; sposa, con rito anglicano, Nancy
Grahl, di vent'anni più giovane;
per vivere deve adattarsi a tutto: a far da libraio, da stampatore,
da agente e poeta teatrale, «sempre alle prese con usurai, sbirri
e avvocati»;
la stessa vita è costretto a condurre a Bruxelles e in Olanda,
prima di riguadagnare Londra;
l'attività di impresario si risolve in un disastro finanziario;
[Nelle sue Memorie egli lo addebiterà
al suo compagno di affari Taylor.]
in ogni caso il precipitare degli eventi lo induce a lasciare il paese
per trasferirsi negli Stati Uniti, seguito in breve dalla famiglia;
inizialmente si stabilisce a New York, per trasferirsi poi a Filadelfia
(dove fa l'insegnante di lingua e il negoziante), quindi a Sundbury
e poi di nuovo a Filadelfia e, infine, definitivamente a New York; tra
l'altro prova anche il mestiere del droghiere;
sempre a New York apre una libreria e si dedica all'insegnamento della
lingua e della letteratura italiana;
1795
La scola de' maritati (1795, per Vicente
Martín y Soler)
L'isola del piacere (1795, per Vicente
Martín y Soler)
1796
Il tesoro (1796, per Joseph Mazzinghi)
Il consiglio imprudente (1796, per Francesco
Bianchi)
1797
Merope (1797, per Francesco Bianchi)
1802
Armida (1802, per Francesco Bianchi)
1803
La grotta di Calipso (1803, per Peter
von Winter)
1804
Il trionfo dell'amor fraterno (1804, per Peter
von Winter)
Il ratto di Proserpina (1804, per Peter
von Winter)
1823
Memorie (1823-27, in 3 voll., 1ª Edizione)
[Una loro stesura definitiva sarà redatta dal
1829 al 1830.]
1825
diventa il primo professore di letteratura italiana nella storia del
Columbia College (in seguito Columbia University), che ha sede a Manhattan;
[Dopo il fiorentino Carlo Bellini,
dal 1779 al 1803 professore di Lingue moderne al College of William
and Mary in Virginia, egli è il secondo intellettuale italiano
in assoluto ad insegnare in una università americana.]
lo stesso anno egli organizza la prima americana del Don Giovanni
al Park Theatre di New York e da questo momento cerca, ma con scarso
successo, di promuovere la costituzione di un primo teatro operistico,
promuovendo anche una tournée della nipote Giulia
Da Ponte durante la quale vengono per la prima volta
proposte negli Stati Uniti le musiche di Gioachino
Rossini.
[A questo scopo, invita altri musicisti italiani, tra
cui Piero Maroncelli, celebre anche come
patriota, che, in esilio proprio per le sue idee, accetta il trasferimento,
con la moglie Amalia Schneider.]
1828
viene naturalizzato [79enne] cittadino degli Stati Uniti d'America;
1829
Memorie (1829-30, le precedenti rimaneggiate, in tre voll.)
[Si segnala qui la biografia – 1958 ca – di April
Fitz Lyon, nelle edizioni di Abelard Schuman.]
1832
collabora anche con il compositore italiano Antonio
Bagioli, trasferitosi lo stesso anno a New York, che sposerà
la sua figlia adottiva Giulia Da Ponte;
1833
dà vita (associandosi al nobile Don Vincenzo
Riva Finoli) ad un teatro, l' "Italian
Opera House";
novembre, il teatro viene inaugurato trionfalmente con La
gazza ladra di Rossini;
[Dopo solo due stagioni però la nuova impresa
fallirà e a sei anni dall'apertura il teatro sarà distrutto
da un incendio.]
1838
17 agosto, muore a New York.
[Come già Mozart,
anche il suo luogo di sepoltura non è noto: sepolto nel vecchio
cimitero cattolico di Manhattan, dietro la Old Saint Patrick's Cathedral
di Mulberry Street (nella Little Italy), i suoi resti si mescoleranno
ad altri quando, nel 1848, le salme saranno trasferite al nuovo cimitero
del Calvario a Queens, dove in futuro lo ricorderà un cenotafio.]
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Come era costume dell'epoca, le sue opere sono quasi tutte
adattamenti di testi preesistenti, tranne due eccezioni. Ad
esempio, Le nozze di Figaro, sono basate su una trama di P.-A.
Beaumarchais, come Axur re d'Ormus, scritta per Antonio
Salieri. Le due eccezioni sono L'arbore di Diana, e
Così fan tutte, un lavoro originale scritto inizialmente
con Antonio Salieri e terminato con Wolfgang
Amadeus Mozart.
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È autore di 36 composizioni o Libretti:
[Secondo Carlo Falconi, Gli Spretati,
1958, pag. 46.]
per Antonio Salieri:
Il ricco d'un giorno (1784)
Axur, re d'Ormus (1787)
Il talismano (?)
Il pastor fido (1789)
La cifra (1789);
per Vincenzo Righini:
Il Demogorgone ovvero Il filosofo confuso (1786);
per Giuseppe Gazzaniga:
Il finto cieco (1786)
per Weigl:
?
per Wolfgang Amadeus Mozart:
Le nozze di Figaro (1786, tratte da P.-A.
Beaumarchais)
Il dissoluto punito, ossia Il Don Giovanni (1787)
Coś fan tutte (1790);
per Vicente Martín y Soler:
Il burbero di buon cuore (1786)
Una cosa rara ossia Bellezza ed onestà (1786)
L'arbore di Diana (1787)
La scola de' maritati (1795)
L'isola del piacere (1795);
per Piticchio:
Il Bertoldo (1788);
per Joseph Mazzinghi:
Il tesoro (1796);
per Francesco Bianchi:
Il consiglio imprudente (1796)
Merope (1797)
Armida (1802);
per Peter von Winter:
La grotta di Calipso (1803)
Il trionfo dell'amor fraterno (1804)
Il ratto di Proserpina (1804).
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Libretti viennesi:
Il ricco d'un giorno (1784, Antonio
Salieri)
Il burbero di buon cuore (1786, Vicente Martín
y Soler)
Il Demogorgone ovvero Il filosofo confuso (1786, Vincenzo
Righini)
Il finto cieco (1786, Giuseppe Gazzaniga)
Le nozze di Figaro (1786, Wolfgang Amadeus Mozart)
Una cosa rara ossia Bellezza ed onestà (1786, Vicente
Martín y Soler)
Gli equivoci (1786, Stephen Storace)
L'arbore di Diana (1787, Vicente Martín
y Soler)
Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni (1787, Wolfgang
Amadeus Mozart)
Axur, Re d'Ormus (1787, Antonio Salieri)
Il Bertoldo (1788, Piticchio)
L'Ape Musicale (1789)
Il Pastor fido (1789, Antonio Salieri)
La cifra (1789, Antonio Salieri)
Così fan tutte (1790, Wolfgang Amadeus
Mozart).
Libretti londinesi:
La scola de' maritati (1795, Vicente
Martín y Soler)
L'isola del piacere (1795, Vicente Martín
y Soler)
Il tesoro (1796, Joseph Mazzinghi)
Il consiglio imprudente (1796, Francesco Bianchi)
Merope (1797, Francesco Bianchi)
Armida (1802, Francesco Bianchi)
La grotta di Calipso (1803, Peter von Winter)
Il trionfo dell'amor fraterno (1804, Peter von
Winter)
Il ratto di Proserpina (1804, Peter von Winter).
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