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Cornelio TACITO
(54/55
- 120 ca d.C. uomo politico e storico romano).
incerti luogo e data di nascita, la paternità
e lo stesso prenome (Publio o Gaio);
si propende a credere che
sia nato:
- … nel 56-57 in Gallia Narbonense (da un padre di rango equestre e probabilmente
agente finanziario nella Gallia Belgica e nelle due Germanie),
- … oppure nell'Italia Transpadana di famiglia di recente origine ma già
ragguardevole per censo…
- … o forse a Interamna (Terni);
visse la maggior parte della sua vita a
Roma dove si introdusse ben presto nella società imperiale;
ricevuta la dignità senatoria da Vespasiano,
partecipò attivamente alla vita politica perfezionandosi intanto nell'oratoria;
le sue opere ci sono giunte assai incomplete;
77
sposa la figlia del grande Agricola;
81-82
questore;
86
pretore;
97
console;
abbandona poi decisamente l'oratoria per dedicarsi alla storia e da questo
momento preferisce tenersi lontano dalle cariche pubbliche;
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De vita et moribus Iulii Agricolae (98, Agricola,
sua prima monografia storica; la commossa biografia del suocero, caduto
vittima della gelosia di Domiziano)
Altre
fonti:
-
Agricola (formatasi tra il 35 e 50 d.C.;
in origine ne faceva parte il Catalepton liber (97-98 d.C.) monografia
sul suocero in cui si mescolano elementi biografici accanto ad elementi
storici tra cui la conquista della Britannia da parte appunto di Giulio
Agricola (di Frejus).
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De origine et situ germanorum (98,
Germania, descrizione geografica ed etnografica dei popoli e luoghi germanici
tra il Reno e il Danubio)
Altre fonti:
-
Germania o De origine
et moribus Germanorum o De origine, situ, moribus ac populis Germanorum,
secondo i vari manoscritti (98 d.C.) trattatello sulle popolazioni
germaniche; forse un excursus che faceva parte delle "Historiae".
I-VI: descrizione sommaria della Germania;
VII-XXXVII: esposizione dei costumi e delle caratteristiche spirituali
dei Germani;
XXVIII-XLVI rassegna di una settantina di nazioni o tribù germaniche.
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- Dialogus de oratoribus (101
d.C.).
Tratta la questione delle cause della decadenza dell'eloquenza.
Paternità discussa: la vexata quaestio è sorta perché il celebre
codex Hersfeldensis (ritrovato nel monastero di Hersfeld, in Germania)
portato in Italia nel 1455 da Enoch d'Ascoli,
andò smarrito e nelle trascrizioni rimastene il Dialogus (collocato
dopo la Germania e l'Agricola di Tacito, e prima del De
grammaticis et rethoribus di Svetonio) non porta esplicitamente scritto
nel frontespizio il nome di Tacito, che sta scritto invece nel frontespizio
della Germania e dell'Agricola.
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Historiae (109 ca, in 14 libri, Storie;
dall'avvento al potere di Galba (68-69) alla
morte di Domiziano (96);
ci sono rimasti i primi quattro libri e metà del V fino all'incontro di
Ceriale e Civile
del 70)
Altre fonti:
- Historiae
(Storia contemporanea; pubblicato 105-109 d.C.)
27 anni di storia (dall'anarchia militare del 69 - Galba, Otone e Vitellio,
instaurazione della dinastia Flavia - 70 - e il regno di Vespasiano, di
Tito, di Domiziano - 70/96) in cui egli fu testimone.
Dei 12 o 14 libri complessivi si hanno i primi quattro e 26 capitoli del
quinto.
Dal 1° gennaio 69 al 18 settembre 96 (anno dell'uccisione di Domiziano).
112-13
dopo il consolato ha solo un governatorato nella provincia d'Asia;
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Annales (115-17 ca, in 16 libri, Annali,
composti per la maggior parte sotto Adriano,
trattano la storia di Roma dalla salita al potere di Tiberio
(14) alla morte di Nerone (68);
ci sono rimasti i primi quattro libri, un frammento del V e parti del
VI (mancano i capitoli iniziali), cioè fino alla morte di Tiberio
(37), e i libri 11-16 (l'11 è lacunoso, al 16 manca quasi una metà), dal
processo di Valerio Asiatico del 47 all'eroica
fine di Trasea Peto nel 66, in età neroniana).
Altre
fonti:
-
Annales, ab excessu divi Augusti Storia
non contemporanea (117 ? d.C.) dalla morte di Augusto a tutto il regno
di Nerone (14-68 d.C.).
Dei
16 o 18 libri, ci restano i libri:
I-IV e una decina di capitoli del V (14-29 d.C.),
VI senza l'inizio (31-37 d.C.),
XII, gli ultimi 38 capitoli
XII-XV (47-66)
XVI, i primi 35 capitoli.
Praticamente ci è rimasta tutta la parte relativa al regno di Tiberio
(libri I-VI), la fine del regno di Claudio (libri XI-XII) e quasi tutto
il regno di Nerone (libri XIII-XVI).
[Cornelius Tacitus, von Karl Nipperdey, Berlin
1855 .]
Annales
ed Historiae dovrebbero essere in
tutto 30 Libri (S. Girolamo, Comm. ad
Zach. III, 14). Sembra avessero una struttura esadica, cioè
per gruppi di sei libri ciascuno; ostacolo a tale teoria è il seguente:
Il cod. Mediceo II numera progressivamente i libri delle Historiae
dopo i 16 libri degli Annales, ed il I e il II delle Historiae
sono esplicitamente indicati come XVII e XVIII di tutto l'insieme: se
questo era di 30 libri complessivi, bisogna necessariamente ammetterne
14 per le Historiae. Ma è sicuro che il Mediceo II arrivasse ad
un XXX libro, e non finisse invece con un libro XXVIII?
In ogni caso, se non esistono libri degli Annales dopo il XVI,
è segno che Tacito non finì l'opera o per stanchezza o perché colto prima
dalla morte.
Codici:
Codice Mediceo I, conservato nella Biblioteca Laurenziana di Firenze.
Risale al sec. IX ed è scritto in minuscola carolingia. Secondo questo
codice il prenome di Cornelio Tacito era Publius.
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