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Cipriano FACCHINETTI

(Campobasso 13 gennaio 1889 – Roma 18 febbraio 1952)

uomo politico italiano;
[Nato da madre calabrese e da padre bergamasco.]

Nella sua vita visse a Milano, Roma, Busto Arsizio, Trieste, Campobasso, in esilio a Parigi a Marsiglia e a Lugano. Fu deputato, senatore, ministro, giornalista, presidente dell'ANSA, presidente dell'aeroporto della Malpensa.

Iniziò la sua attività nel mondo del giornalismo, a Varese presso il quotidiano «Cacciatori delle Alpi» di cui diviene il direttore;
Più tardi passa al quotidiano il «Secolo» di Milano. D
edicò la sua attività al giornalismo, ricoprendo la carica di presidente della Federazione Nazionale della stampa poi presidente del consiglio di amministrazione dell'ANSA;

Iniziò giovanissimo la sua missione politica con grandi idealità repubblicane. La tradizione garibaldina trovò in lui la più fulgida espressione.

1911
quando i Malissori di Albania insorgono proclamando l'indipendenza nazionale, Ricciotti Garibaldi prepara una spedizione di camicie rosse per dare assistenza al movimento insurrezionale;
[La spedizione non può avere luogo, ma egli si recò ugualmente a Trieste, e qui, nella redazione del giornale «Emancipazione», invita una cinquantina di fidati compagni a trovarsi a Podgorica, dove infatti ne convengono una ventina, fra i quali molti irredenti, come il letterato Vaina, morto poi gloriosamente sul Carso e come Lamberto Duranti, garibaldino, caduto egli pure da valoroso nelle Argonne. Con questi amici parte per l'Albania, costituendo così il gruppo italiano nella guerriglia fra le montagne.]

Quando scoppia la guerra nei Balcani, accorre fra i primi nella Legione Repubblicana di Ricciotti Garibaldi, combattendo in Grecia.

Coadiuvato da Corridoni, da Vidali e da altri, si prodiga a convincere il popolo della necessità di non restare estraneo allo storico conflitto.

1915-1918
accorso volontario in trincea, dopo otto mesi di guerra rimane gravemente ferito agli occhi durante un assalto all'Hermada nei pressi di Monfalcone, meritando la medaglia d'argento al valore;
[Grande invalido, diviene poi capo del Comitato d'Azione per la Resistenza fra invalidi di guerra, che, dopo la tragica ritirata di Caporetto, contribuisce efficacemente alla resistenza eroica sul Piave in attesa della riscossa.]

?
dopo l'Armistizio, dirige a Milano il giornale «L'Italia del Popolo» nel quale agita le più importanti questioni politiche e sociali del tempo, ed è a fianco di Leonida Bissolati, propugnando una pace democratica e di giustizia; insieme con lui e con altri patrioti, fondò la Famiglia Italiana per la Lega di tutte le Nazioni;

1924
viene eletto deputato di Trieste;

1926
novembre, tenace e saldo oppositore del fascismo, è dichiarato decaduto dal mandato parlamentare, e minacciato d'arresto anche a causa della sua partecipazione alla secessione aventiniana, prende la via dell'esilio, continuando all'estero la sua intensa attività politica e sociale;
durante l'esilio in Francia prende parte alla costituzione del movimento antifascista Giustizia e Libertà e la segreteria nazionale del Partito Repubblicano Italiano, di cui fa parte, è affidata alla sezione di Parigi ;

1931
Primo Sorvegliante nel Consiglio dell'Ordine del Grande Oriente d'Italia in esilio;
[È affiliato alla Loggia "Eugenio Chiesa" di Parigi.]

1935
febbraio-luglio 1936, segretario nazionale del PRI collegialmente con Mario Angeloni ;

1936
luglio-aprile 1938, segretario nazionale del PRI;

1943
trovandosi esule a Marsiglia, viene arrestato dai tedeschi e tradotto a Roma al carcere di Regina Coeli;
25 luglio, viene liberato, in seguito alla caduta del fascismo;
8 settembre, deve riprendere la via dell'esilio, essendo ricercato dalla polizia, e si rifugia in Svizzera, prendendo parte attiva alla lotta partigiana;

1944
avvenuta la liberazione dell'Italia meridionale e centrale, ritorna a Roma ed è uno dei maggiori esponenti della vita politica del paese;

1946
è designato membro della Consulta Nazionale, in rappresentanza del Partito Repubblicano;
28 giugno, partecipa alle elezioni per l'elezione del Presidente della Repubblica, piazzandosi subito dopo il neoeletto Enrico De Nicola;
13 lug-20 gen 1947, ministro della guerra (II governo De Gasperi);

1947
31 mag-12 mag 1948, ministro della Difesa (IV governo De Gasperi);

eletto deputato nella Costituente, nel collegio unico Nazionale, è poi nominato senatore di diritto.

1952
Roma, 18 febbraio, muore.

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