– Paolo
Emilio TAVIANI
(Genova 6 novembre 1912 – Roma 18 giugno 2001)
politico italiano, esponente della Democrazia
cristiana;
[Figlio di Ferdinando,
direttore scolastico, militante del Partito Popolare, e di Elide
Banchelli, maestra elementare.]
Laurea in giurisprudenza, scienze sociali e in filosofia; docente universitario.
Iscritto nei gruppi parlamentari:
- Democratico Cristiano: 1948 8 mag-14
apr 1994);
- Misto: 1994 18 apr-8 mag 1996;
- PPI (Partito Popolare Italiano): 1996 9 mag-29 mag
2001;
- La Margherita: 2001 30 maggio-18
giugno).
1930
termina gli studi classici presso il Liceo Doria;
18enne, prende la tessera del PNF (Partito Nazionale
Fascista);
Fin dagli anni del liceo aderisce all'area del movimento cattolico
più sensibile alla questione sociale.
Passato all'università, diviene dirigente della FUCI
(Federazione universitaria dei cattolici italiani) genovese.
1931
1932
si diploma in Paleografia e Diplomatica presso l'Archivio di Stato;
1933
partecipa ai Littoriali della cultura;
1934
18 gennaio, viene sciolta alla Camera la XXVIII Legislatura;
23 gennaio, altra "infornata" di senatori;
24 febbraio, altra "infornata" di senatori;
25 marzo, è convocato il collegio unico nazionale per l'approvazione
della lista dei deputati designati, formata dal Gran Consiglio del Fascismo;
25 marzo, (XXIX Legislatura – (1934 28 apr
- 2 mar 1939) collegio unico nazionale;
6 aprile, altra "infornata" di senatori;
27 aprile, altra "infornata" di senatori;
28 aprile, sono convocati il Senato e la nuova Camera;
si laurea in Giurisprudenza; nello stesso anno diventa giornalista
pubblicista e comincia a collaborare con «Il Nuovo Cittadino»;
[L'attività giornalistica proseguirà poi
fino agli anni Ottanta, soprattutto per «Il Popolo» e per
«Il Corriere del Pomeriggio» di Genova.]
1935
guerra di Etiopia
(1935-36);
comincia a frequentare la Scuola Normale di Pisa e vi consegue due
diplomi di perfezionamento;
[giugno: Analisi matematica e Calcolo delle probabilità;
novembre: Scienze corporative.]
1936
guerra civile spagnola
(1936 18 lug-1° apr 1939);
si laurea in Scienze Sociali;
1938
la politica bellicista del regime e soprattutto le leggi razziali gli
fanno cambiare idea circa il regime fascista;
1939
marzo, (XXX Legislatura – (1939 23 mar - 2 ago 1943 - I della Camera
dei fasci e delle corporazioni);
si laurea in Lettere e Filosofia, all'Università Cattolica di
Milano;
alla vigilia della guerra, ormai decisamente schierato nel campo degli
antifascisti, organizza i “gruppi di studio cristiano-sociali” a Pisa,
Livorno, Lucca e Genova;
1940
17 maggio, data dell'ultima seduta
pubblica del Senato del Regno;
II guerra mondiale
(1940-45)
è professore di Storia e Filosofia nei Licei (prima a La Spezia,
poi a Pisa, infine a Genova); nello stesso periodo è assistente
di Geografia all'Università di Genova;
1941
1942
1943
conseguita la libera docenza, a partire da quest'anno è professore
incaricato di Demografia presso la Facoltà di Giurisprudenza,
sempre a Genova;
luglio, prende parte ai lavori per la redazione del "Codice di
Camaldoli", completato il 23 luglio;
24/25 luglio, seduta del Gran consiglio del Fascismo: "Ordine
del giorno Grandi";
25 luglio 1943 - 23 maggio 1948, Ordinamento provvisorio;
25 lug-17 apr 1944, (I "governo
Badoglio");
27 luglio, all'indomani della caduta del regime, fonda la sezione
ligure del "Partito cristiano-sociale democratico"
(poi Democrazia
cristiana) unendo i giovani del movimento cristiano-sociale con
gli anziani del Partito Popolare;
8 settembre, subito dopo (con il nome di copertura di Riccardo
Pittaluga) è tra i costitutori del clandestino Comitato
di Liberazione Nazionale per la Liguria (Cln-Liguria), come rappresentante
della Dc;
[Gli è affidato il reperimento di contributi finanziari
per la lotta partigiana, attività che lo porta spesso a recarsi
tra le brigate di montagna (è di questo periodo la profonda amicizia
con i comandanti Aldo Gastaldi, [Bisagno],
e Aurelio Ferrando [Scrivia]).
Effettua missioni di collegamento con il Cln-Alta Italia (a Milano)
e con gli osservatori militari alleati paracadutati oltre la linea del
fronte.
Cura inoltre «La voce d'Italia», periodico illegale della
Resistenza ligure. Nel dibattito all'interno del Cln regionale egli
sostiene sempre la necessità di un comando militare unico, capace
di coordinare in modo efficace l'impegno dei tanti volontari delle varie
tendenze politiche.]
– 1943 23 set - 25 apr 1945 –
RSI (Repubblica Sociale Italiana)
[o Repubblica di Salò]
1944
22 apr-5 giu, (II "governo
Badoglio");
18 giugno-12 dicembre, (II "governo
Bonomi");
12 dicembre-21 giugno 1945, (III " governo
Bonomi");
1945
27 aprile, B.
Mussolini viene "passato per le armi" a Giulino
di Mezzegra (Como);
21 giugno-10 dicembre, ("governo
Parri);
22 set-2 giu 1946, membro della Consulta nazionale;
[Organismo a carattere consultivo istituito dal (III
"governo
Bonomi") con decreto luogotenenziale
n. 146 del 5 aprile 1945 – composta da membri designati dai partiti
del Cln o da altri partiti o scelti, sempre attraverso nomina
governativa, tra personalità del periodo prefascista; egli ricopre
la carica di Presidente fino al termine dei lavori nel giugno 1946.
Presidente della Consulta: conte Carlo
Sforza.]
10 dicembre-13 luglio 1946 (I "governo
De Gasperi);
1946
eletto deputato all'Assemblea Costituente;
2 giugno, Proclamazione della Repubblica;
22 giugno, entra in vigore la cosiddetta "amnistia
Togliatti";
25 giugno-31 gennaio 1948, Assemblea costituente;
13 luglio-2 febbraio 1947, (II "governo
De Gasperi);
[I governo della Repubblica.]
1947
2 febbraio-31 maggio, (III "governo
De Gasperi)
31 maggio-23 maggio 1948, (IV "governo
De Gasperi);
1948
18 aprile, eletto deputato (I Legislatura
– 1948 8 mag - 24 giu 1953);
23 maggio-27 gennaio 1950 (V "governo
De Gasperi);
1949
segretario (1949-50) della Dc;
1950
27 gennaio-26 luglio 1951, (VI "governo
De Gasperi);
1951
27 lug-16 lug 1953, sottosegretario agli Affari Esteri
(VII "governo
De Gasperi - 26 lug-16 lug 1953);
1953
7 giugno, rieletto deputato (II Legislatura
– 1953 25 giu - 11 giu 1958);
16 luglio-17 agosto, ministro del Commercio con l'Estero
(VIII "governo
De Gasperi);
17 ago-18 gen 1954, ministro della Difesa
("governo Pella);
1954
18 gen-10 feb, ministro della Difesa (I
"governo Fanfani);
10 feb-6 lug 1955, ministro della Difesa ("governo
Scelba);
1955
6 lug-19 mag 1957, ministro della Difesa (I
"governo Segni");
1957
19 mag-1° lug 1958, ministro della Difesa
("governo Zoli");
1958
25 maggio, rieletto deputato (III Legislatura
– 1958 12 giug - 15 mag 1963);
1° luglio-15 febbraio 1959 (II "governo
Fanfani);
1959
15 feb-25 mar 1960, ministro delle Finanze (II
"governo Segni");
1960
25 marzo-26 luglio, ministro del Tesoro ("governo
Tambroni);
26 lug-21 feb 1962, ministro del Tesoro (III
"governo Fanfani);
1962
21 feb-21 giu 1963, ministro dell'Interno (IV
"governo Fanfani);
1963
28 aprile, rieletto deputato (IV Legislatura
– 1963 16 mag - 4 giu 1968);
21 giugno-4 dicembre, (I "governo
Leone");
4 dic-22 lug 1964, ministro dell'Interno (I
"governo Moro");
[P.E. Taviani,
il cardinal Siri
e Angelo Costa vengono considerati i padroni
di Genova.]
1964
22 lug-23 feb 1966, ministro dell'Interno (II
"governo Moro");
1966
23 feb-24 giu 1968, ministro dell'Interno (III
"governo Moro");
1968
19 maggio, rieletto deputato (V Legislatura
– 1968 5 giu-24 mag 1972);
24 giugno-12 dicembre 1968, (II "governo
Leone");
12 dic-5 ago 1969, ministro [senza portafoglio]
con delega per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno e nelle zone
depresse del Centro Nord (I "governo
Rumor");
1969
5 ago-27 mar 1970, ministro [senza portafoglio]
con delega per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno e nelle zone
depresse del Centro Nord (II "governo
Rumor");
1970
27 marzo-6 agosto, ministro [senza portafoglio]
con delega per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno e nelle zone
depresse del Centro Nord (III "governo
Rumor");
6 ago-17 feb 1972, ministro [senza portafoglio]
con delega per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno e nelle zone
depresse del Centro Nord ("governo
Colombo");
1972
17 febbraio-26 giugno, ministro del Bilancio e della
Programmazione Economica (I "governo
Andreotti");
7-8 maggio, rieletto deputato (VI Legislatura
– 1972 25 mag - 4 lug 1976);
26 giu-7 lug 1973, ministro del Bilancio e della Programmazione
Economica, con delega per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno
(II "governo
Andreotti");
1973
7 lug-14 mar 1974, ministro dell'Interno (IV
"governo Rumor");
1974
14 mar-23 nov, ministro dell'Interno (V
"governo Rumor");
23 novembre-12 febbraio 1976, (IV "governo
Moro");
1976
12 febbraio-29 luglio, (V "governo
Moro");
5 luglio, eletto senatore (VII Legislatura
– 1976 lug-19 giu 1979);
presiede la Commissione per l'indirizzo generale e la vigilanza sui
servizi radiotelevisivi e quella degli affari esteri;
29 luglio-11 marzo 1978, (III "governo
Andreotti");
1978
11 marzo-20 marzo 1979, (IV "governo
Andreotti");
1979
20 marzo-4 agosto, (V "governo
Andreotti");
3 giugno, rieletto senatore (VIII Legislatura
– 1979 20 giu-11 lug 1983);
4 agosto-4 aprile 1980, (I "governo
Cossiga");
1980
4 aprile-18 ottobre, (II "governo
Cossiga");
18 ottobre-28 giugno 1981 ("governo
Forlani");
1981
28 giugno-23 agosto 1982, (I "governo
Spadolini");
1982
23 agosto-1° dicembre, (II "governo
Spadolini");
1° dicembre-4 agosto 1983, (V "governo
Fanfani);
1983
26 giugno, rieletto senatore (IX Legislatura
– 1983 12 lug-1 lug 1987);
4 agosto-1° agosto 1986, (I "governo
Craxi");
1986
1° agosto-17 aprile 1987 (II "governo
Craxi");
1987
17 aprile-28 luglio, (VI "governo
Fanfani);
14 giugno, rieletto senatore (X Legislatura
– 1987 2 lug-22 apr 1992);
vicepresidente del Senato;
28 luglio-13 aprile 1988, ("governo
Goria");
1988
13 aprile-22 luglio 1989, ("governo
De Mita");
1989
22 luglio-12 aprile 1991, (VI "governo
Andreotti");
1991
12 aprile-28 giugno 1992, (VII "governo
Andreotti");
giugno, nominato senatore a vita;
1992
4 aprile, senatore a vita (XI Legislatura –
1992 23 apr-14 apr 1994);
28 giugno-28 aprile 1993, (I "governo
Amato");
1993
28 aprile-10 maggio 1994, ("governo
Ciampi");
1994
27 marzo, senatore a vita (XII Legislatura –
1994 15 aprile-8 mag 1996);
10 maggio-17 gennaio 1995, (I "governo
Berlusconi");
1995
17 gennaio-17 maggio 1996, ("governo
Dini");
1996
21 aprile, senatore a vita (XIII Legislatura
– 1996 9 mag-29 mag 2001);
[Sistema proporzionale.]
17 maggio-21 ottobre 1998 (I "governo
Prodi");
1998
21 ottobre-22 dicembre 1999 (I "governo
D'Alema");
1999
22 dicembre-25 aprile 2000, (II "governo
D'Alema");
2000
25 aprile-11 giugno 2001, (II "governo
Amato");
2001
13 maggio, senatore a vita (XIV Legislatura
– 2001 30 mag-27 apr 2006);
[Sistema proporzionale.]
11 giugno-23 aprile 2005, (II "governo
Berlusconi");
18 giugno, muore a Roma.
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