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Giovanni LEONE

(Pomigliano d'Arco [ma iscritto all'anagrafe di Napoli] 3 novembre 1908 – Roma 9 novembre 2001)

uomo politico italiano, esponente della Democrazia cristiana, 6° Presidente della Repubblica Italiana;

laureato in giurisprudenza e in scienze politiche;
[devoto alla Madonna di Pompei]

[Figlio dell'avv. Mauro e fratello di Carlo.]

Laurea in giurisprudenza e scienze politiche e sociali; avvocato, docente universitario.

 

 

Legislatura IV, V(fino al 29/12/1971), VII (dal 15/06/1978), VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV (fino al 9/11/2001)
Gruppo Gruppo misto
Senatore a vita
Investitura Nomina presidenziale
Senatore di diritto (dal 1978)

 

1925-29
universitario a Napoli, dopo la laurea entra nello studio di Enrico De Nicola;
[Su «Navicella», il volume che contiene le biografie dei parlamentari dettate da loro, si legge che è stato allievo di Eduardo Massari (cattedratico a Napoli) e di Enrico de Nicola (è un falso perché quest'ultimo non ha mai avuto una cattedra)]


1935
titolare della cattedra di Diritto e Procedura penale a Camerino;

1940-45
durante la guerra è ufficiale addetto alla magistratura militare di Napoli;

– 25 luglio 1943 - 23 maggio 1948, Ordinamento provvisorio

1944
si iscrive alla Democrazia cristiana, senza partecipare al congresso di Bari;

1945
su proposta di Luigi Rodinò (capo del Partito popolare con don Sturzo) viene eletto segretario della sezione di Napoli;
lo "studio legale Leone" è in piena attività sul Rettifilo a Napoli, dove anche il fratello è associato;
[Sarà Carlo Leone ad esercitare di fatto la professione quando il fratello assumerà delle cariche pubbliche incompatibili.]

10 dicembre-1° luglio 1946 (I "governo De Gasperi);

1946
viene eletto deputato all'Assemblea costituente, dove è relatore sui titoli concernenti la Magistratura e la Corte costituzionale;
diventa membro del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli, si afferma come penalista;
per il referendum si schiera decisamente a favore della monarchia, da lui considerata un gran fattore unificante; non esce pur tuttavia dalla Dc, come altri, fra cui il primo sindaco democratico di Napoli, Bonocore;
2 giugno, Proclamazione della Repubblica;
25 giugno-31 gennaio 1948, Assemblea costituente;

13 luglio-28 gennaio 1947, (II "governo De Gasperi);
[I governo della Repubblica.]
15 luglio, a 37 anni sposa a Roma Vittoria Michitto, 17 anni, figlia di un medico di Caserta, il cui bisnonno, Giuseppe Andrea Graefer, era un botanico inglese chiamato da Carlo III di Borbone a curare i giardini di palazzo reale; viaggio di nozze a Stresa;

1947
2 febbraio-31 maggio, (III "governo De Gasperi)

31 maggio-23 maggio 1948, (IV "governo De Gasperi);


1948
18 aprile, eletto deputato (I Legislatura – 1948 8 mag - 24 giu 1953) per la Dc nel collegio NAPOLI;
[Non ricopre cariche di prestigio, né al governo, né nel partito; nella Dc non fa parte di nessuna corrente.]
23 maggio-14 gennaio 1950 (V "governo De Gasperi);

1949
trasferito da Bari, diventa ordinario di Diritto processuale penale alla Facoltà di giurisprudenza di Napoli;

il figlio primogenito Mauro contrae una gravissima malattia [poi guarirà];

1950
27 gennaio-19 luglio 1951, (VI "governo De Gasperi);

1951
26 luglio-16 luglio 1953 (VII "governo De Gasperi);

1952
si impegna nella campagna elettorale amministrativa che vedrà l'elezione di Lauro a sindaco di Napoli;

1953
7 giugno, rieletto deputato (II Legislatura – 1953 25 giu - 11 giu 1958) per la Dc nel collegio NAPOLI;
[Viene eletto vicepresidente della Camera.]
16 luglio-17 agosto, (VIII "governo De Gasperi);
17 agosto-18 gennaio 1954, ("governo Pella);

il padre Mauro viene eletto commissario dell'ospedale Morvillo e Ascalesi;
[La stessa carica sarà poi assunta dal fratello Carlo. L'operazione riesce anche grazie all'aiuto di alcuni capi-elettori primo fra tutti l'avv. Ignazio Caruso "compariello" di Mauro.]

È il periodo in cui scatta la rivalità con Silvio Gava, divenuto ministro influente e guida della Dc a Napoli.

Lineamenti di diritto processuale penale (1953, Ed. Jovene)

1954
18 gennaio-10 febbraio, (I "governo Fanfani);
10 febbraio-2 luglio 1955, ("governo Scelba);

muore improvvisamente il secondogenito Giulio;
con Mauro ci sono poi gli altri due figli Paolo e Giancarlo [Leoncarlo];

1955
si batte disperatamente per far chiamare come professore di Diritto della Navigazione Antonio Lefèbvre d'Ovidio, suo amico e compagno di studi, ottenendo così l'allontanamento dalla cattedra del prof. Eugenio Spasiano [costui, non essendo ancora ordinario, perde il posto]; nell'università egli asseconda la politica dei potenti Tesauro, ottenendo in compenso la sistemazione di vari suoi allievi [poi ordinari in università, prima come assistenti e poi come incaricati]; riesce a far diventare libero docente in Diritto Processuale Civile il fratello Carlo che associa anche nel suo studio legale; si lega direttamente alla curia e, per dei problemi dell'assistenza, anche all'Onarmo, poi Poa, che in Campania è retta da mons. Pirozzi, suo compaesano di Pomigliano d'Arco e suo antico assistente di Azione cattolica.
Muore il padre Mauro.
29 aprile, con la nomina di Giovanni Gronchi a Presidente della Repubblica, viene nominato presidente della Camera dei deputati;
[Durata mandato 1955 10 mag - 21 giu 1963. Si trasferisce a Roma con la famiglia.
Si adopera per il recupero ad ogni livello dei voti dei monarchici, attraverso la loro scissione e favorendo l'inserimento di alcuni di costoro nella Dc.]

16 luglio-15 maggio 1957 (I "governo Segni");

1956
è presidente della Camera quando viene ripreso il processo per alto tradimento a carico dell'ing. Bruno Milanesi ed egli prende le sue difese;
[Durante la guerra Milanesi era stato ufficiale di marina e collaudatore di siluri fabbricati a Baia. A Tobruk però non ne esplose nessuno perché mancavano le spolette e la flotta colò a picco. Allora venne arrestato dall'Ovra, quindi ebbe un processo militare. Quando Leone assume la difesa, fa dichiarare incompetente il tribunale di Napoli e lo passa al tribunale ordinario che lo assolve. Dopo il processo continua la carriera politica di Milanesi che è amico di Gava ecc.]

1957
19 maggio-1° luglio 1958, ("governo Zoli");

1958
25 maggio, rieletto deputato (III Legislatura – 1958 12 giug - 15 mag 1963) per la Dc nel collegio NAPOLI;
[Ottiene oltre 120.000 voti; viene quindi nominato nuovamente presidente della Camera (fino al 1963).]
1° luglio-15 febbraio 1959 (II "governo Fanfani);


1959
15 febbraio-25 marzo 1960, (II "governo Segni");

1960
25 marzo-26 luglio, ("governo Tambroni);
26 luglio-21 febbraio 1962, (III "governo Fanfani);

 

1961

Trattato di diritto processuale penale (1961)

1962
21 febbraio-21 giugno 1963, (IV "governo Fanfani);

1963
28 aprile, rieletto deputato (IV Legislatura – 1963 16 mag - 4 giu 1968) per la Dc nel collegio NAPOLI;
[Fino al 26 agosto 1967.]
21 giugno-4 dicembre, presidente del Consiglio dei ministri (I "governo Leone");
4 dicembre-22 luglio 1964, (I "governo Moro");
[Nella sua breve "gestione" cerca di mettere in crisi l'amministrazione provinciale di Napoli retta da Antonio Gava (figlio di Silvio), per controllare il partito, ma senza ottenere un risultato concreto; un buon risultato lo ottiene invece riuscendo a consolidare il suo potere clientelare all'università, nelle pubbliche amministrazioni, nella magistratura locale, nell'assistenza, nelle assegnazioni di posti; si preoccupa perfino dell'assunzione dei nuovi netturbini al Comune di Napoli.]

decaduto da presidente del consiglio, riapre e sviluppa lo studio professionale inaugurando una sede anche a Roma dove si trasferisce definitivamente dopo essere stato chiamato alla cattedra di Diritto Processuale Penale dell'università;

- difende in giudizio il ministro Bernardo Mattarella (assolto) querelatosi per diffamazione contro Danilo Dolci (condanna a due anni) e Franco Alasia (condanna a un anno e sette mesi) che hanno pubblicato un'inchiesta sui rapporti fra mafia e politica nella Sicilia occidentale;
- difende in giudizio Antonio Mangiafridda (assolto) uno degli assassini del sindacalista socialista siciliano Salvatore Carnevale, ucciso il 16 maggio 1955, a poche decine di chilometri da Palermo;
- difende in giudizio Felice Riva [già due anni e mezzo prima che abbia inizio il processo in seguito allo scandaloso fallimento del cotonificio Valle Susa (14 stabilimenti, 8000 operai)], amministratore di due società: la Sfise (Società finanziamento sviluppo edilizio) e la Fpi (Finanziaria partecipazioni industriali) con sede a Roma [avendo compiuto delle irregolarità amministrative, nonostante la difesa di Leone egli viene revocato dalla sua posizione di amministratore e sostituito da un'amministrazione giudiziaria che durerà tre anni. Leone, pur perdendo la causa, riesce a fare in modo che il suo cliente colpevole sia revocato ma non mandato in carcere];

1964
22 luglio-23 febbraio 1966, (II "governo Moro");

tornato semplice deputato, al tribunale dell'Aquila accetta di entrare nel pool dei difensori della SADE, responsabile del "disastro del Vaiont";
[dopo il suicidio di un ingegnere geologo, degli otto rinviati a giudizio cinque sono assolti e tre condannati al minimo della pena.]
fallisce la sua candidatura alla presidenza della Repubblica per l'opposizione di Amintore Fanfani;

1966
23 febbraio-24 giugno 1968 (III "governo Moro");

1967
27 agosto, su proposta di Giuseppe Saragat, è nominato senatore a vita;
[Occupa la poltrona di Vittorio Valletta deceduto da pochi giorni.]

1968
19 maggio, elezioni politiche (V Legislatura – 1968 5 giu-24 mag 1972);
24 giugno-12 dicembre, presidente del Consiglio dei ministri (II "governo Leone");
[Governo balneare monocolore Dc.]
12 dicembre-5 agosto 1969, (I "governo Rumor");

1969
5 agosto-27 marzo 1970, (II "governo Rumor");

1970
27 marzo-6 agosto, (III "governo Rumor");
6 agosto-17 febbraio 1972, ("governo Colombo");

1971
24 dicembre, dopo ventitré scrutini, sin dal 9 dicembre, viene eletto Presidente della Repubblica Italiana (il 6° presidente e il 3° della serie democristiana) con i voti della destra monarchica e fascista;
[La sua elezione viene considerata di destra e tutt'altro che un successo perché mette in discussione i rapporti con i socialisti. La Dc del resto non sarà mai orgogliosa di Leone, un uomo che nessuna corrente ha mai sostenuto e che non ha mai rappresentato niente nel partito né in parlamento. Per la sua elezione ha ovviamente contato molto il suo prestigio professionale, la sua provenienza dal mondo cattolico meridionale e i suoi meriti accademici e culturali.]

1972
17 febbraio-26 giugno 1972, (I "governo Andreotti");
7-8 maggio, elezioni politiche (VI Legislatura – 1972 25 mag - 4 lug 1976);
26 giugno-7 luglio 1973 (II "governo Andreotti");

1973
aprile, in un'intervista sull' «Europeo» di Oriana Fallaci [che lo definisce "un albero fiorito tardi" (late blossomed tree)], alla domanda postagli dalla giornalista se fosse stato fascista, risponde di essere stato uno dei milioni di tesserati per forza in Italia;
a quella se fosse molto religioso, risponde di essere cattolico, anzi cattolico napoletano
[«…i cattolici napoletani sono un po' particolari: in loro non vi è anticlericalismo, perché non hanno mai conoscuto l'anticlericalismo… e questo è stato un gran bene in quanto certi atteggiamenti anacronisticamente e visceralmente anticlericali sarebbero un errore dal punto di vista politico. Personalmente, nella sua posizione di cattolico laico, egli non permetterebbe mai di lasciar intaccare i poteri dello stato. Mai.];
ad una terza domanda sul fatto di essere stato o no monarchico (o di essere sempre stato repubblicano) dichiara (smentendo di essere stato monarchico) che a Napoli molti uomini di cultura erano monarchici, e non soltanto loro, perché a Napoli si voleva bene alla monarchia per ragioni sentimentali.

7 luglio-14 marzo 1974, (IV "governo Rumor");

1974
14 marzo-23 novembre, (V "governo Rumor");
23 novembre-12 febbraio 1976, (IV "governo Moro");

1975
grazie a lui, il giovanissimo figlio Mauro riceve un incarico universitario all'università di Napoli; anche le nomine di giudici costituzionali e di membri del Consiglio superiore della magistratura (in particolare Bonifacio e Carulli) provengono dal suo potere;
18-24 novembre, compie un viaggio in URSS accompagnato dal ministro degli affari esteri Mariano Rumor; per "motivi ideologici" rifiuta l'offerta di una "laurea ad honorem";
la signora Vittoria prende l'iniziativa a favore delle ricerche di italiani dispersi durante l'ultima guerra; accompagnata dalla consorte di Gromiko si reca dal presidente nazionale della Croce Rossa sovietica per esporre il dramma di tante famiglie italiane che attendono da allora qualche notizia; massima comprensione da parte sovietica ma ancora e sempre risultati negativi;
[in sincronia con il suo viaggio, si recano anche alcuni personaggi del mondo imprenditoriale italiano che hanno o sperano di avere laggiù rapporti economici. Industriali pubblici come Pietro Sette, Alberto Capanna, Loris Corbi, Attilio Iacoboni, e privati come Mario Genghini e Mario Fortini.]

1976
12 febbraio-29 luglio, (V "governo Moro");
5 luglio, elezioni politiche (VII Legislatura – 1976 lug-19 giu 1979);
29 luglio-11 marzo 1978, (III "governo Andreotti");

1978
11 marzo-20 marzo 1979, (IV "governo Andreotti");

15 giugno, si dimette dalla carica in seguito a una serie di scandali che vedono implicati amici e familiari;
le accuse formulate contro di lui si dimostreranno infondate;
senatore a vita;

(dal 15 giugno 1978, senatore di diritto e a vita, ex Presidente della Repubblica)

1979
20 marzo-4 agosto, (V "governo Andreotti");
3 giugno, elezioni politiche (VIII Legislatura – 1979 20 giu-11 lug 1983);
4 agosto-4 aprile 1980, (I "governo Cossiga");

1980
4 aprile-18 ottobre, (II "governo Cossiga");
18 ottobre-28 giugno 1981 ("governo Forlani");

1981
28 giugno-23 agosto 1982, (I "governo Spadolini");

1982
23 agosto-1° dicembre, (II "governo Spadolini");
1° dicembre-4 agosto 1983, (V "governo Fanfani);

1983
26 giugno, elezioni politiche (IX Legislatura – 1983 12 lug-1 lug 1987);
4 agosto-1° agosto 1986, (I "governo Craxi");

1986
1° agosto-17 aprile 1987 (II "governo Craxi");

1987
17 aprile-28 luglio, (VI "governo Fanfani);
14 giugno, elezioni politiche (X Legislatura – 1987 2 lug-22 apr 1992);
28 luglio-13 aprile 1988, ("governo Goria");

1988
13 aprile-22 luglio 1989, ("governo De Mita");

1989
22 luglio-12 aprile 1991, (VI "governo Andreotti");

1991
12 aprile-28 giugno 1992, (VII "governo Andreotti");

1992
4 aprile, elezioni politiche (XI Legislatura – 1992 23 apr-14 apr 1994);
28 giugno-28 aprile 1993, (I "governo Amato");

1993
28 aprile-10 maggio 1994, ("governo Ciampi");

1994
27 marzo, elezioni politiche (XII Legislatura – 1994 15 aprile-8 mag 1996);
10 maggio-17 gennaio 1995, (I "governo Berlusconi");

1995
17 gennaio-17 maggio 1996, ("governo Dini");

1996
21 aprile, elezioni politiche (XIII Legislatura – 1996 9 mag-29 mag 2001);
17 maggio-21 ottobre 1998 (I "governo Prodi");

fa ancora parte della commissione giustizia del senato;

1998
21 ottobre-22 dicembre 1999 (I "governo D'Alema");

solo ora la sua opera viene sottoposta a più approfondita e meditata riflessione collettiva;

1999
22 dicembre-25 aprile 2000, (II "governo D'Alema");

2000
25 aprile-11 giugno 2001, (II "governo Amato");

2001
13 maggio, elezioni politiche (XIV Legislatura – 2001 30 mag-27 apr 2006);
11 giugno-23 aprile 2005, (II "governo Berlusconi");
9 novembre, muore a Roma.

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I GOVERNO LEONE 1963 21 giugno-4 dicembre

 

Il Governo Leone I è stato il diciottesimo governo della Repubblica Italiana, il primo della IV legislatura. È rimasto in carica dal 21 giugno 1963 al 4 dicembre 1963 per un totale di 166 giorni, ovvero 5 mesi e 13 giorni. Vista la breve durata dell'esecutivo, si tratta del primo gabinetto di governo della storia parlamentare italiana a cui viene fatto ricondurre il termine di "governo balneare".[1]
Indice [nascondi]
1 Composizione
2 Presidente del Consiglio dei ministri
2.1 Vicepresidente del Consiglio dei ministri
2.2 Segretario del Consiglio dei ministri
3 Ministeri senza portafoglio
4 Ministeri
4.1 Affari esteri
4.2 Interno
4.3 Grazia e Giustizia
4.4 Bilancio
4.5 Finanze
4.6 Tesoro
4.7 Difesa
4.8 Pubblica Istruzione
4.9 Lavori Pubblici
4.10 Agricoltura e Foreste
4.11 Trasporti e Aviazione Civile
4.12 Poste e Telecomunicazioni
4.13 Industria e Commercio
4.14 Sanità
4.15 Commercio con l'Estero
4.16 Marina Mercantile
4.17 Partecipazioni Statali
4.18 Lavoro e Previdenza Sociale
4.19 Turismo e Spettacolo
5 Eventi
6 Note
7 Voci correlate
8 Collegamenti esterni
Composizione
Camera dei Deputati Seggi
Democrazia Cristiana
Totale Maggioranza 260
260
Partito Comunista Italiano
Partito Socialista Italiano
Partito Liberale Italiano
Partito Socialdemocratico Italiano
Movimento Sociale Italiano
PDI di Unità Monarchica
Partito Repubblicano Italiano
Südtiroler Volkspartei
Union Valdôtaine
Totale Opposizione 166
87
39
33
27
8
6
3
1
370
Totale 630
Senato della Repubblica Seggi
Democrazia Cristiana
Totale Maggioranza 132
132
Partito Comunista Italiano
Partito Socialista Italiano
Partito Liberale Italiano
Movimento Sociale Italiano
Partito Socialdemocratico Italiano
PDI di Unità Monarchica
Südtiroler Volkspartei
Partito Repubblicano Italiano
Union Valdôtaine
Totale Opposizione 85
44
19
15
14
2
2
1
1
183
Totale 315
Composizione del governo:
Democrazia Cristiana

Presidente del Consiglio dei ministri 1963 21 giugno-4 dicembre
Giovanni Leone

Vicepresidente del Consiglio dei ministri
Attilio Piccioni

Segretario del Consiglio dei ministri
Crescenzo Mazza

Ministeri senza portafoglio

Presidente del comitato dei ministri per il Mezzogiorno e le zone depresse
Giulio Pastore

Rapporti fra Governo e Parlamento
Giuseppe Codacci Pisanelli

Riforma della pubblica amministrazione
Roberto Lucifredi

MINISTERI


Affari esteri
Ministro Attilio Piccioni
Sottosegretari Edoardo Martino, Ferdinando Storchi

Interno
Ministro Mariano Rumor
Sottosegretari Guido Bisori, Giovanni Giraudo

Grazia e Giustizia
Ministro Giacinto Bosco
Sottosegretari Carlo Scarascia-Mugnozza

Bilancio
Ministro Giuseppe Medici
Sottosegretari Cristoforo Pezzini

Finanze
Ministro Mario Martinelli
Sottosegretari Antonio Pecoraro, Giuseppe Salari

Tesoro
Ministro Emilio Colombo
Sottosegretari Giovanni Bovetti, Lorenzo Natali

Difesa
Ministro Giulio Andreotti
Sottosegretari Gustavo De Meo, Guglielmo Pelizzo

Pubblica Istruzione
Ministro Luigi Gui
Sottosegretari Maria Badaloni, Domenico Magrì

Lavori Pubblici
Ministro Fiorentino Sullo
Sottosegretari Tommaso Spasari

Agricoltura e Foreste
Ministro Bernardo Mattarella
Sottosegretari Vittorio Pugliese, Giacomo Sedati

Trasporti e Aviazione Civile
Modifica della denominazione del dicastero, Legge 30 gennaio 1963 n. 141.
Ministro Guido Corbellini
Sottosegretari Renato Cappugi

Poste e Telecomunicazioni
Ministro Carlo Russo
Sottosegretari Remo Gaspari, Corrado Terranova

Industria e Commercio
Ministro Giuseppe Togni
Sottosegretari Filippo Micheli

Sanità
Ministro Angelo Raffaele Jervolino
Sottosegretari Natale Santero

Commercio con l'Estero
Ministro Giuseppe Trabucchi
Sottosegretari Vittorio Cervone

Marina Mercantile
Ministro Francesco Maria Dominedò
Sottosegretari Mario Antoniozzi

Partecipazioni Statali
Ministro Giorgio Bo
Sottosegretari Eugenio Gatto

Lavoro e Previdenza Sociale
Ministro Umberto Delle Fave
Sottosegretari Ettore Calvi, Augusto Cesare Fanelli

Turismo e Spettacolo
Ministro Alberto Folchi
Sottosegretari Ruggero Lombardi

Eventi
21 giugno 1963. Il governo guidato da Giovanni Leone presta giuramento: si tratta di un monocolore Dc, in attesa di creare le condizioni per mettere in pratica la realizzazione di un centrosinistra allargato ai socialisti. Qualche giorno dopo ottiene la fiducia della Camera (255 sì, 225 no, ma ben 119 astensioni da Psi, Psdi, Pri ed altri).
5 novembre 1963. Il governo si dimette, in seguito alla riunione del consiglio della Dc che delibera la nuova linea di governo allargata a sinistra raggiungendo un accordo con i socialisti del Psi, ma anche con Psdi e Pri. Il nuovo incarico sarà affidato ad Aldo Moro.

 

II GOVERNO LEONE 1968 24 giugno-12 dicembre

Il Governo Leone II è stato il ventiduesimo governo della Repubblica Italiana, il primo della V legislatura. È rimasto in carica dal 24 giugno 1968 al 12 dicembre 1968 per un totale di 171 giorni, ovvero 5 mesi e 18 giorni.
Indice [nascondi]
1 Composizione
2 Presidente del Consiglio dei ministri
2.1 Segretario del Consiglio dei ministri
2.2 Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
3 Ministeri senza portafoglio
4 Ministeri
4.1 Affari esteri
4.2 Interno
4.3 Grazia e Giustizia
4.4 Finanze
4.5 Tesoro, con ad interim Bilancio e Programmazione Economica
4.6 Difesa
4.7 Pubblica Istruzione
4.8 Lavori Pubblici
4.9 Agricoltura e Foreste
4.10 Trasporti e Aviazione Civile
4.11 Poste e Telecomunicazioni
4.12 Industria, Commercio e Artigianato
4.13 Sanità
4.14 Commercio con l'Estero
4.15 Marina Mercantile
4.16 Partecipazioni Statali
4.17 Lavoro e Previdenza Sociale
4.18 Turismo e Spettacolo
5 Collegamenti esterni
Composizione
Camera dei Deputati Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialista Unificato
Partito Liberale Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Südtiroler Volkspartei
Totale Maggioranza 266
91
31
9
3
400
Partito Comunista Italiano
Movimento Sociale Italiano
PSI di Unità Proletaria
PDI di Unità Monarchica
Totale Opposizione 177
24
23
6
230
Totale 630
Senato della Repubblica Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialista Unificato
Partito Liberale Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Südtiroler Volkspartei
Totale Maggioranza 135
46
16
2
2
201
PCI-PSI di Unità Proletaria
Movimento Sociale Italiano
PDI di Unità Monarchica
Totale Opposizione 101
11
2
114
Totale 315
Composizione del governo:
Democrazia Cristiana

Presidente del Consiglio dei ministri 1968 24 giugno-12 dicembre
Giovanni Leone

Segretario del Consiglio dei ministri
Luigi Michele Galli

Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Media:Albertino Castellucci, Mario Pedini, Athos Valsecchi

Ministeri senza portafoglio

Interventi straordinari nel Mezzogiorno e nelle aree depressive del Centro-Nord
Italo Giulio Caiati

Rapporti fra Governo e Parlamento
Crescenzo Mazza

Riforma della pubblica amministrazione
Tiziano Tessitori

MINISTERI


Affari esteri
Ministro Giuseppe Medici
Sottosegretari Franco Maria Malfatti, Giorgio Oliva

Interno
Ministro Franco Restivo
Sottosegretari Remo Gaspari, Angelo Salizzoni

Grazia e Giustizia
Ministro Guido Gonella
Sottosegretari Giuseppe Vedovato (fino al 06/07/68), Renato Dell'Andro (dal 13/09/68)

Finanze
Ministro Mario Ferrari Aggradi
Sottosegretari Giovanni Gioia, Vincenzo Russo, Tommaso Spasari

Tesoro, con ad interim Bilancio e Programmazione Economica
Ministro Emilio Colombo
Sottosegretari Ermenegildo Giuseppe Bertola, Bonaventura Picardi, Natale Santero

Difesa
Ministro Luigi Gui
Sottosegretari Francesco Cossiga, Guglielmo Donati, Guglielmo Pelizzo

Pubblica Istruzione
Ministro Giovanni Battista Scaglia
Sottosegretari Maria Badaloni, Vincenzo Bellisario, Giovanni Elkan

Lavori Pubblici
Ministro Lorenzo Natali
Sottosegretari Danilo de' Cocci, Luigi Giglia, Stefano Riccio

Agricoltura e Foreste
Ministro Giacomo Sedati
Sottosegretari Dario Antoniozzi, Arnaldo Colleselli, Vincenzo Indelli

Trasporti e Aviazione Civile
Ministro Oscar Luigi Scalfaro
Sottosegretari Arcangelo Florena, Giacinto Genco

Poste e Telecomunicazioni
Ministro Angelo De Luca
Sottosegretari Loris Biagioni, Bernardo D'Arezzo

Industria, Commercio e Artigianato
Ministro Giulio Andreotti
Sottosegretari Paolo Barbi, Emanuela Savio, Sebastiano Vincelli

Sanità
Ministro Ennio Zelioli-Lanzini
Sottosegretari Maria Cocco, Calogero Volpe

Commercio con l'Estero
Ministro Carlo Russo
Sottosegretari Dante Graziosi, Mario Vetrone

Marina Mercantile
Ministro Giovanni Spagnolli
Sottosegretari Mariano Pintus

Partecipazioni Statali
Ministro Giorgio Bo
Sottosegretari Luciano Radi

Lavoro e Previdenza Sociale
Ministro Giacinto Bosco
Sottosegretari Alessandro Canestrari, Vito Lattanzio, Francesco Turnaturi

Turismo e Spettacolo
Ministro Domenico Magrì
Sottosegretari Leandro Rampa, Adolfo Sarti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 

 

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