|
Formazioni partigiane all'atto
della smobilitazione |
PIEMONTE |
Gruppi
[al 18 settembre 1943] |
Gruppo di Garessio:
nell'alta val Tanaro un centinaio di sbandati si sono riuniti in una
frazione chiamata Borgarello, poco lontano da Garessio, a pochi chilometri
dal colle di Nava, più vicino a Imperia che a Cuneo, ma il
suo partigianato graviterà sul Piemonte.
Mentre un colonnello di nome Ardù
cerca di mettere ordine, c'è nel paese un industriale antifascista,
Roberto Lepetit, che aiuta, consiglia. |
Gruppo di val Casotto:
in questa valle, non lontana da Mondovì, hanno origine le grandi
formazioni autonome di Cuneo-sud, anche se al principio il gruppo
è politicamente diviso:
- repubblicani, venuti da Torino al seguito di Folco
Lulli e di Carlo Ruvioli;
- badogliani, cioè monarchici, la maggioranza, e hanno per
capo il col. Cecchi. |
Gruppo di Val Pesio:
la valle sta fra Mondovì e Cuneo, ma appartiene alla provincia
clericale di Mondovì: la Chiesa come unica vera organizzazione
sociale.
Quindici alpini del 1° Rgt si rifugiano sopra la certosa di Pesio.
Da questo nucleo nasceranno le formazioni autonome del cap. Cosa,
le Div.ni "R", che senza essere dichiaratamente confessionali
saranno strettamente legate al mondo cattolico. |
Gruppo di Boves:
le colline di Boves separano il paese dalla valle Vermanagna e formano
come un piccolo golfo verde che sembra al riparo dalle correnti di
traffico che passano per il vicino Borgo San Dalmazzo, sbocco delle
valli Vermenagna, Gesso e Stura, le valli discese nel settembre dai
soldati della IV armata.
Il luogo però, nonostante le apparenze, è inadatto alla
guerra partigiana: appena sopra i castagneti c'è la Bisalta,
una montagna nuda, senza un filo d'acqua. Nei castagneti si fermano
nel settembre migliaia di soldati, ma non più di trecento partecipano
alla prima organizzazione ribellistica e non più di cinquanta
sono veramente disposti a battersi.
Il comandante è il magg. Toscano,
ma il potere è nelle mani di alcuni tenenti. L'organizzazione
è del tipo esercito regio, il gruppo si proclama monarchico.
|
Gruppo di Madonna del Colletto:
se si guardano le montagne da Cuneo, Boves è alla sinistra,
Madonna del Colletto, invece, davanti, sulla dorsale che separa la
valle Gesso dalla valle Stura. Sopra Valdieri: un piccolo colle, una
piccola chiesa.
A Madonna del Colletto salgono:
. Duccio Galimberti, figlio di un ministro
giolittiano;
. Dante Livio Bianco, noto avvocato torinese,
dello studio di Manlio Brosio, è
originario di Valdieri ed è figlio di un sarto;
. Leo Scamuzzi,
. Dado Soria, imbianchino;
. Benedetto Dalmastro [Detto],
che sta portando i suoi uomini a Frise;
e altri antifascisti di Cuneo: 12 uomini armati di moschetti e pistole.
L'incontro fra l'antifascismo militante e i giovani non è stato
casuale e non è avvenuto all'ultima ora: il gruppo era già
costituito in città e dalla città si è ordinatamente
trasferito in montagna.
Il gruppo azionista prende il nome "Italia Libera". |
Gruppo Barale:
i Barale, carradori, padre e figlio,
salgono con tre compagni prima sopra Roccavione poi ad Aradolo. Sono
comunisti in un paese come Borgo San Dalmazzo nel cuore del Piemonte
cattolico e legittimista. |
Gruppo di Frise:
[più noto come "Gruppo dei Damiani", dalla località
in cui si trasferirà a novembre.] È retto da un
cmando collegiale, ma in realtà il comandante, il "capo"
è Benedetto Dalmastro [Detto],
l'amico di Duccio Galimberti. È
un gruppo giellista legato alla banda "Italia Libera" di
Madonna del Colletto; ma la separazine geografica non è stata
casuale: i 6 ufficiali di complemento e il sergente degli alpini che
sono con Benedetto Dalmastro [Detto]
hanno voluto difendere una loro omogeneità, sono degli antifascisti
che vengono dalla fronda dentro i gruppi universitari fascisti, dentro
il GUF.
L'armamento è abbondante, le capacità organizzative
sono notevoli. Forse non esiste nella Resistenza un altro gruppo composto
come questo esclusivamente di quadri. Gigi
Ventre, Alberto Cipellini, Renzo
Minetto, Giorgio Bocca sono ufficiali
degli alpini, Dino Bruno è ufficiale
di marina. |
Gruppo di Centallo:
si trova fra Cuneo e Savigliano.
Organizzato da tre ufficiali degli alpini, due di complemento, Faustino
Dalmazzo e Piero Bellino, e uno
effettivo, Nuto Revelli.
Una decina di uomini, armi abbondanti. |
Gruppi di valle Maira:
I fratelli Acchiardo, uno maestro, l'altro
commerciante di legnami, si uniscono con altri valligiani al cap.
Carbone, un ufficiale effettivo di Cuneo.
Pronti i primi a gettare nella Resistenza i loro averi, la casa, tutto;
attesista, incerto il secondo. Quando il cap. Carbone
tornerà a Cuneo, entreranno nelle formazioni gielliste.
Un gruppo Scaglione-Revelli sta organizzandosi sul
lato opposto della valle a Droneretto. |
Gruppi di Val Varaita:
nell'alta valle c'è un gruppo di guardie alla frontiera comandate
da Mario Morbiducci [Medici],
un marchigiano che legherà a questa valle il suo nome e la
sua vita. Il padre verrà a trovarlo due, tre volte dalla lontana
Macerata.
Nella bassa valle a La Rulfa un primo nucleo di saluzzesi. Quindici
uomini complessivamente. |
Gruppo di Val Po:
nasce dalla fusione di due gruppi composti da:
- 1) ufficiali e soldati di cavalleria guidati da Pompeo
Colajanni [Barbato], un avvoato
siciliano parente di Napoleone Colajanni
noto nella storia politica italiana;
- 2) comunisti militanti saliti a Barge da Torino, in treno, i "rivoluzionari
di professione":
. Ludovico Geymonat,
. Giancarlo Pajetta,
. Giovanni Guaita,
. Ermes Bazzanini,
. Gustavo Comollo.
Da Cavour li raggiunge Antonio Giolitti,
il nipote di Giovanni Giolitti che stava
nella casa del nonno.
Si ripete, in chiave comunista, la vcienda di Madonna del Colletto:
vecchie amicizie, legami dell'antifascismo, ritorno alle case di campagna.
Il gruppo ha in sé i quadri politici sufficienti alla grande
organizzazione garibaldina di domani. |
Gruppi di Val Pellice:
12 settembre, al ponte della Bertera, avviene già una
riunione di capi partigiani. Vi partecipano:
. Giorgio Agosti, magistrato,
. Mario Andreis, antifascista militante
uscito dalle galere fasciste,
. Vittorio Foa,
. Mario ROllier,
. Franco Momigliano,
. Franco Venturi,
. f.lli Malan (due fratelli e una sorella).
Saranno lo Stato Maggiore di "Giustizia e Libertà"
in Piemonte.
I Malan e i Rollier
rappresentano la cerniera fra l'antifascismo torinese, laico, gobettiano,
e l'antifascismo religioso, valdese della valle.
Si formano immediatamente sei gruppi:
- Sabin, con 15 uomini, studenti e professori venuti
da fuori valle;
- Bagnau, valligiani, 15 uomini;
- Ivert, 20 uomini;
- SEA, 17 uomini, tutti alpini della valle;
- Chabriol, 20 uomini;
- Villar, 20 uomini.
Confluiranno in una div.ne giellista. |
Gruppi di Val Chisone:
- uno a San Bartolomeo con i f.lli Gay,
del luogo, a cui si sono aggiunti studenti e operai: 10 uomini;
- uno di Maggiorino Marcellin, sergente
degli alpini, che avrà il nome di battaglia [Bluter],
quando si udrà l'urlo del primo tedesco ferito; è composto
da 8 valligiani.
Armamento abbondante. |
Gruppi di Val Susa:
- gruppo Bellone: di tendenza comunista: 7 uomini;
- grpuppo del magg. Valle: 5 uomini.
Gruppi subito rivolti all'attività di sabotaggio.
- gruppo di Giaveno: una decina di uomini, operai
e comunisti.
I rapporti con il CLN di Torino sono tenuti da Ada
Gobetti. |
Gruppo val Sangone:
Sergio De Vitis e Giulio
Nicoletta portano una decina di uomini in val Sangone. Si
unisce ad essi il magg. Milano.
Ceppo di formazioni autonome destinate ad agire in collegamento
stretto con i reparti della val Chisone. |
Gruppi val di Lanzo:
mentre si sta organizzando unnucleo in alta valle, 10 operai comunisti
sono già pronti a Mezzenile.
Origine delle formazioni garibaldine nel Torinese. |
Gruppi della valle d'Aosta:
- gruppo del cap. Bert a Pila: 30 uomini
armati bene.
- un gruppo di valligiani è salito nella valle del Lys: otto
uomini legati al movimento autonomista che ha il suo ideologo nel
notaio Emile Chanoux.
Su nell'alta valle c'è il prof. Calo
Passerin d'Entrèves, un consigliere prezioso per le
formazioni che nascono, in lui l'attaccamento alle tradizioni e al
linguaggio della valle non decadono a sentimento provinciale, per
lui la petite patrie non esclude la grande patria comune.
|
Gruppi del Biellese:
un labirinto di piccole valli.
Nuclei di comunisti si formano a Graglia, Oropa, verso il Mucrone,
sul monte Cucco. Guidati da vecchi antifascisti: Guido
Sola, Battista Santhià,
Flecchia, Moranino.
Ma ci sono nelle valli dei militari, degli ufficiali effettivi, con
cui si tenta la difficile convivenza. Una trentina di uomini subito
pronti a combattere. |
Gruppo della Valsesia:
ciqnuanta uomini organizzati alla maniera dei maquis. Chi
comanda è Cino Moscatelli, vecchio
militante comunista. Questi incontra Pietro
Secchia ed Eraldo Gastone [Ciro]
che diventerà il cevrello militare della formazione.
I nuclei principali sono a Grignasco, Borgosesia, Varallo.
Qui tutti sono garibaldini.
In alta valle c'è un nucleo con lo scultore
Andrea Cascella. |
Gruppo di Quarna: Albino
Calletti, antifascista militante, riunisce una ventina di sbandati
a Quarna, nel Cusio. I piccoli paesi che si affacciano sul lago d'Orta,
le Prealpi boscose…
Giù, a Cireggio, nella sua casa di campagna c'è l'architetto
Beltrami; diventerà il comandante
del gruppo. |
Gruppi del val d'Ossola:
8 settembre, Dionigi Superti,
giramondo antifascista che in questo momento dirige un taglio di boschi
in val Grande, ha subito ai suo ordini una decina di uomini.
E da Milano arrivano Albe e Lica
Steiner, parenti dei Matteotti,
legati alla Milano intellettuale. Lica Steiner
ha casa a Mergozzo nella bassa valle.
C'è un piccolo gruppo comunista a Montecrestese, ci sono dei
ragazzi di Milano.
A Villadossola o Villa, come abbreviano i valligiani, il gruppo operaio
di Redimisto Fabbri, collegato al dottor
Ettore Tibaldi, un socialista di Pavia tollerato dal regime
nell'esilio di Domodossola. |
Gruppi
[a fine novembre 1943] |
In Piemonte, lo stesso mese, Maggiorino
Marcellin, con un solo colpo a un deposito, procura ai suoi
quaranta uomini 10 mitragliatrici pesanti, 14 mitragliatori, 6 mortai
da 81.
Nella regione si formano intanto delle zone di influenza dai confini
abbastanza precisi:
- Cuneo-sud, dalla val Tanaro a Boves: territorio degli autonomi;
- da Boves alla valle Maira: aumenta il potere dei giellisti;
- la Varaita e la Po: terre garibaldine;
- la valle Pellice: giellista;
- val Chisone e val Sangone: autonome;
- valli di Lanzo: garibadine;
- valle d'Aosta e nel Canavese: le formazioni sono meno defintie,
ancora in fase di chiraificazione;
- provincia del Biellese e della val Sesia: garibaldina;
- Cusio: domina la formazione autonoma del cap. Beltrami;
- val d'Ossola: convivenza tra formazioni di colore diverso.
Ora i ribelli piemontesi sono circa 1.650:
- 600 autonomi di Cuneo-sud;
- 150 giellisti e 150 garibaldini di Cuneo-ovest;
- 250 di tutte le formazioni fra la Po e il Canavese;
- 500 dal Biellese all'Ossola.
Volendo contare gli ausiliari armati di valle e di pianura si può
arrivare a 2.000, ma è già una valutazione ottimistica.
Eroi leggendari:
- Autonomi: Mauri, Vian, Aceto, Dunchi, il francese Lulù, Marcellin,
Beltrami, SUperti;
- Garibaldini: Barbato e Moscatelli;
- GL: Galimberti, Bianco, Dalmastro, Malan, Agosti, Andreis. |
Gruppi
(esclusi disarmati, collaboratori e ausiliari)
[al 30 aprile 1944] |
|
ZONE |
|
Brigate |
Uomini |
|
ASTI |
|
gruppo "Mimmo"
(carabiniere, già appartenente alla banda GL della valle Maira) |
30 |
gruppo "Rocca"
(garibaldino) |
50 |
|
LANGHE |
|
gruppo "Piero Balbo", (ufficiale di
Cossano Belbo) in val Bormida |
50 |
gruppo "Libero", giellista, presso Monforte |
30 |
gruppo "Mauri" |
200 |
|
ZONA BISALTA |
|
formazioni "R" del cap. Cosa
(200 uomini a fine marzo) devono ancora riprendersi dopo un duro rastrellamento;
il comandante e alcuni ufficiali si sono rifugiati a Genova; un gruppo
fa maquis in attesa di tempi migliori |
50 |
|
CUNEO-OVEST
(terra di giellisti) |
|
"Italia Libera" |
200 |
val Maira |
100 |
in pianura |
50 |
garibaldini:
banda "Revelli" |
30 |
|
COZIE e GRAIE |
|
garibaldini:
banda "Barbato", nelle valli Varaita, Po, Luserna e Infernetto |
300 |
giellisti, in val Pellice |
200 |
autonomi di Marcellin, divisi per compagnie:
- 228ª, 229ª, 230ª |
300 |
val di Susa: 100 giellisti e 90 garibaldini |
190 |
val Sangone: autonomi |
150 |
valli di Lanzo: garibaldini |
300 |
|
CANAVESE |
|
giellisti |
100 |
garibaldini |
100 |
un primo consistente reparto "Matteotti"
di influenza socialista, comandato da Piero
Piero |
80 |
|
VALLE D'AOSTA |
|
autonomi |
150 |
giellisti |
100 |
garibaldini |
150 |
|
PROVINCIA DEL MONTE ROSA |
|
garibaldini:
Biellese e Valsesia
[anche se ne denunciano, ai fini propagandistici, il quadruplo…] |
500 |
Cusio e Val d'Ossola:
- autonomi di Rutto, Superti
e Di Dio: 500
- garibaldini: 60 |
560 |
|
|
|
Totale:
- 1.500 garibaldini,
- 1.300 autonomi,
- 800 giellisti,
- 80 matteottiani |
3.680 |
Le cifre che si leggono nei documenti
del Comando generale di Milano danno 3.000 uomini per la Liguria,
6.000 per il Piemonte, 4.000 per la Lombardia; ma F.
Parri, ottimo conoscitore della situazione e uomo di onestà
insospettabile, dà cifre più vicine alle nostre.
In data 8 maggio, in un messaggio ad Allen W.
Dulles egli dice: «Allo stato attuale
delle cose il Piemonte potrebbe levare 5.000 armati e forse molti
di più, la Lombardia 2 o 3.000, il Veneto 2.000».
F.
Parri dice «levare»,
non dice che sono già in banda. |
[Giorgio Bocca,
Storia dell'Italia partigiana, G. Laterza
& Figli, Bari 1980.] |
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PIEMONTE |
Formazioni "Garibaldi" – Pci |
Divisioni |
Brigate |
|
1ª |
Leo Lanfranco |
-
4ª
19ª
103ª
10V |
Del. Garibaldi,
Sforzini,
Giambone,
Nannetti,
Pisacane |
|
2ª |
Piemonte |
11ª
19ª
20ª
46ª
- |
Gardoncini,
Francia
Braccini
Vassalli
Alasonatti |
|
3ª |
Tonani |
17ª
42ª
113ª
114ª |
Cima,
Fontan,
Rocci,
Albertazzi |
|
4ª |
Piemonte |
18ª
47ª
49ª
77ª
80ª
-
-
- |
Papa Andrea,
Monzani,
Viano,
Goglio,
Peroglio,
Grivet,
Spartaco II,
Moro |
|
V |
Maffei |
2ª
74ª
182ª |
Pensiero,
Boggiani,
Camana |
|
6ª |
Langhe |
16ª
99ª |
Perotti,
Fiore |
|
7ª |
Fillac |
183ª
-
176ª
76ª
112ª |
Caralli,
Lescar,
Vinzio,
Gollo,
Boner |
|
8ª |
Asti |
4V
98ª
100ª |
Garemi,
Martiri d'Alessandria,
Vignale |
|
9ª |
Imerito |
78ª
101ª
102ª |
Devis,
-
- |
|
10ª |
Italia |
1ª
107ª
108ª
181ª
- |
Biliani,
Porro,
dei Tre,
Piacibello,
Massobrio |
|
11ª |
Cuneo |
1V
104ª
177ª
181ª |
Saluzzo,
Fissore,
Barale,
Morbiducci |
|
12ª |
Nedo |
50ª
109ª
110ª
- |
Valle,
Tella Roli,
Fontanella,
Polizia Divisionale |
|
13ª |
Baratta |
41ª
106ª
11V |
Carli,
Velino,
Peirolo |
|
14ª |
Capriolo |
212ª
180ª
48ª
179ª |
Maruffi,
Conterno,
Di Nanni,
Lamberti |
|
1V |
|
|
|
|
16ª |
Viganò |
2ª
3ª
79ª
-
- |
Podestà (o Vittorio),
Aldo e Romeo,
Gollo
Candida,
Carlino |
|
Formazioni di pianura (GAP e SAP) di Torino e Provincia |
Brigate |
|
|
1ª
2ª |
Brigata GAP Giambone
Brigata GAP Di Nanni |
|
1° Settore (Città) |
|
1ª Zona (Provincia) |
|
1ª
2ª
3ª
4ª
V
6ª |
SAP Giambone,
Di Nanni,
Bernadengo,
Evasio Godi,
Rinetti,
Gino Scali |
|
SAP Vasario |
|
|
|
2ª Zona (Provincia) |
|
7ª
8ª
9ª
32ª
33ª
34ª |
SAP De Angeli,
Alasonatti,
Cibrario,
Colorni,
Pietro Ferrero,
Franco Bocca |
1V
16ª
18ª
- |
SAP P. Arnaud
B. Belletti
Borgese
SAP Orazio |
|
|
|
3ª Zona (Provincia) |
|
10ª
11ª
12ª
13ª
14ª
2V
18ª
19ª |
SAP Gramsci,
Leo Lanfranco,
Tullio Robotti,
Franco Barale,
Garetto,
M. Gogliard,
Bergamaschi,
Valentino |
2ª
17ª
26ª
3ª
- |
SAP Mensa,
Gordoncini,
Tarizzo,
Lanzo
SAP Ciriè |
|
|
|
V Zona (Provincia) |
|
20ª
21ª
22ª
23ª
- |
SAP Casana,
Cagnoli,
Martinelli,
A. Banfo,
SAP Bertoldo |
7ª
8ª
9ª |
SAP Martino,
Veronese,
Venturelli |
|
|
|
6ª Zona (Provincia) |
|
23ª
24ª
-
-
-
-
- |
SAP P. Stringa,
L. Rissone,
SAP Vanni,
Curiel,
Viarisio,
Bonzanino,
Borgo Po |
30ª |
SAP Capriolo |
|
Manca
4ª Zona??? |
|
|
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|
- |
Formazioni
partigiane all'atto della smobilitazione |
- |
PIEMONTE |
Formazioni "Matteotti"
– |
Divisioni |
Brigate |
|
|
Giorgio Davito |
1ª
2ª
3ª
4ª
-
- |
Elli Gaudrone,
L. Carli Sassoè,
F. Berone,
Bertino
bgt d'assalto Volante,
Manovra |
|
|
Bruno Buozzi |
1ª
2ª
3ª
4ª
V
6ª
7ª |
Bevilacqua,
Ettore Valli,
C. Marx,
Massimo Montano,
Claudio Nava,
D. Binello,
Valsaona |
|
|
Italo Rossi |
1ª
2ª
3ª
4ª
V
- |
-
-
-
-
Gruppo De Franchi,
Squadra Volante Cicco |
|
|
Renzo Cattaneo |
1ª
2ª |
R. Bertone,
Luigi Borgognone |
|
|
Marengo |
- |
- |
|
|
Cuneese |
13ª
21ª |
-
- |
|
|
Divisione Valle d'Aosta |
3ª
16ª
-
22ª
17ª
- |
Lys,
Winty,
Martorelli,
E. Giachino,
Gruppo Aosta,
Missione Jungstown |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- |
Formazioni
partigiane all'atto della smobilitazione |
- |
PIEMONTE |
Formazioni "GL"
– |
Divisioni |
Brigate |
|
1ª |
Alpina GL |
1ª
2ª
3ª
4ª
V |
Valle Stura-Rosselli,
Valle Grana-Braccini,
Valle Gesso-Vivanti,
Valle Vermenagna, e Roja-Delmastro,
Bisalta-Larda |
|
2ª |
Alpina GL |
1ª
2ª
3ª |
Valle Maira-Blanchi,
Valle Varaita-Besana,
Saluzzo-Michelis |
|
3ª |
Langhe GL |
1ª
2ª
3ª |
Bellino,
cirelli,
Santoro |
|
4ª |
Alpina GL |
34ª
3V
36ª
-
- |
comp. Sibille,
comp. Durbiano,
comp. Favro,
Rep. F. Dusi,
Rep. Br. Tuscano |
|
V |
Alpina GL |
-
-
-
- |
Val Pellice-Regis,
Val Germanasca-Jervis,
Vigone Buffa,
Lino Dagotto |
|
6ª |
Alpina Canavesana GL |
-
-
-
-
-
- |
M. Costa,
De Paolo,
Peradotto,
Sabotatori,
Val Soana,
Batt. Lupi |
|
7ª |
Alpina GL |
1ª
4ª
V
-
- |
Mazzini,
Mazzini,
Mazzini,
Cattaneo,
Rosselli |
|
8ª |
GL |
1ª
2ª
2ª
3ª
4ª
V
6ª
7ª |
Martiri della Benedicta,
Boidi,
(bis) Boidi,
Lenti,
-
Mirabelli
-
- |
|
9ª |
GL |
-
- |
Montano,
Tamietti |
|
10ª |
Langhe GL |
1ª
2ª
3ª |
Alessandria,
Squassino,
Bertolotti |
|
20ª |
Brigata Andrea Paglieri |
|
|
|
21ª |
Brigata P. Pellino |
|
|
|
|
GMO GL |
1ª
2ª
3ª |
Adolfo,
Mero,
Vesco |
|
|
Colonna Renzo Giua |
|
|
|
|
Gruppo Leone GL |
|
|
|
|
Gruppo Giaume e Tarantino GL |
|
|
|
|
Gruppo Vercelli GL |
|
|
|
|
Divisione cittadina GL |
1ª
2ª
3ª
4ª
V
-
- |
-
-
-
-
sett.
Gruppo Aeritalia,
Gruppo Ciriè |
|
- |
Formazioni
partigiane all'atto della smobilitazione |
- |
PIEMONTE |
Formazioni autonome |
Divisioni |
Brigate |
|
1ª |
Langhe |
1ª
2ª
2ª
3ª
4ª |
Castellino,
Mondovì,
(bis) Mondovì,
Langhe Ovest,
Pedaggera |
|
2ª |
Langhe |
-
- |
Belbo,
Rocca d'Arazzo |
|
4ª |
Alpi |
-
-
-
- |
Valcasotto,
Valmongia,
Valtanaro,
Gruppo div. Neri |
|
V |
Monferrato |
17ª
18ª
19ª |
-
-
- |
|
6ª |
Asti |
21ª
22ª
23ª |
-
-
- |
|
12ª |
Bra |
4V
46ª
47ª
48ª
49ª |
-
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1V |
Alessandria |
103ª |
Amendola |
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3ª |
Alpi |
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Beppe Milano,
Valpesio,
Val Iosina,
Fossano
Serv. X |
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V |
Alpi |
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Val Ellero,
Val Corsaglia,
Val Maudagna,
G. Mellano,
A. Guerriero |
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1ª |
Val Chisone |
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Monte Assietta,
Monte Albergian |
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43ª |
Sergio De Vitis |
1ª
2ª
3ª
4ª
V
6ª
7ª |
Moncada,
Vitrani,
Magnone,
Campana,
F. Gallo,
Nebiolo,
Dabbene |
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87ª |
Valle d'Aosta |
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101ª |
Marmore |
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11ª |
Patria |
41ª
42ª
42ª
43ª
44ª |
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(bis)
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7ª |
Monferrato |
1ª
2ª
3ª
4ª |
Cossolo,
Rumino,
Lazzarini,
Rossi |
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8ª |
Vall'Orco |
29ª
30ª
31ª
32ª |
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10V |
Perotti |
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1ª e 2ª |
SAP DC
(ex Banda Geuna ed ex Div.ne Torino) |
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SAP 4° Settore,
Batt. aut. Cordero,
Sq. aut. Superga |
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