– Louis-Adolphe
THIERS
(Marsiglia 1797 – Saint-Germain-en-Laye 1877)
uomo politico e storico francese;
1821
laureatosi in legge all'università di Aix, si trasferisce a Parigi dove
entra nella redazione del giornale «Le Constitutionnel»;
Storia
della rivoluzione francese (1823-27, scrupolosa, ma scolorita, priva
di grandi vedute)
1830,
gennaio, fonda con F. Mignet e A.
Carrel il giornale «Le National» che lo pone alla testa dell'opposizione
liberale al regime borbonico; scoppiata la rivoluzione si adopera in
favore della soluzione orleanista ed entra così nella vita politica;
1832
ottobre, assume il ministero dell'interno nel governo Soult;
riesce a sventare il complotto della duchessa
di Berry;
1834
reprime le insurrezioni repubblicane a Parigi e a Lione;
1835
è di nuovo ministro dell'interno; dopo una parentesi al ministero del
commercio e dei lavori pubblici, non esita, dopo l'attentato di G.
Fieschi contro Luigi Filippo a emanare
le cosiddette "leggi di settembre" che limitano le libertà
personali e la libertà di stampa;
1836
febbraio, primo ministro, è costretto a dimettersi dopo appena
cinque mesi a causa della sua politica di intervento negli affari interni
della Spagna che porta la Francia a una grave frizione con la Gran Bretagna;
1840
marzo-ottobre, nel suo secondo ministero non riesce a far prevalere
la politica della Francia che nella questione d'oriente ha scelto di
sostenere il pascià d'Egitto Mehmet Alì,
ribelle contro il sultano di Costantinopoli;
1840-48
è alla guida dell'opposizione;
1845
inizia a scrivere la Storia del consolato e dell'impero;
1848
febbraio, allo scoppio della rivoluzione, Luigi
Filippo gli affida il compito di formare un governo in sostituzione
del caduto governo Guizot, ma l'operazione
fallisce perché intanto è stata proclamata la repubblica (25 febbraio);
giugno, con le elezioni suppletive torna alla politica ed entra
nell'assemblea nazionale; rivela così il suo conservatorismo sociale
divenendo l'anima del "partito dell'ordine";
1849
sostiene la spedizione contro la Repubblica Romana e la Legge Falloux
a favore dell'insegnamento confessionale; tutto preso dal pericolo rosso,
troppo tardi si accorge del pericolo bonapartista;
1851
2 dicembre, dopo il colpo di Stato di Luigi
Napoleone è costretto all'esilio;
1852
agosto, rientrato in Francia dopo essere stato graziato, si tiene
in disparte dalla vita politica e lavora alla sua Storia del consolato…;
1863
riesce a rientrare nel corpo legislativo; divenendo il capo dell'opposizione;
1864
gennaio, enuncia il famoso programma delle cinque "libertà
necessarie" (libertà individuali e libertà di stampa, libere elezioni,
diritto d'interpellanza, responsabilità dei ministri);
1870
scoppia la guerra con la Prussia;
4 settembre, tocca a lui, in qualità di presidente dell'ultima
seduta del corpo legislativo, dichiarare decaduto l'impero; invano con
una missione diplomatica che lo porta a Londra, a Pietroburgo, a Firenze
cerca aiuti che risollevino le sorti militari della Francia;
1871
17 febbraio, diviene capo dell'esecutivo;
26 febbraio, deve negoziare con il cancelliere prussiano Otto
von Bismarck-Schönhausen
un trattato preliminare di pace che non salva la Francia da un'umiliante
occupazione e dalla perdita dell'Alsazia e della Lorena, ma che gli
dà respiro per affrontare la situazione interna; ancora una volta il
conservatorismo sociale riappare;
18 marzo, si costituisce la Comune di Parigi;
21-28 maggio, nella famigerata "settimana
di sangue" schiaccia con energia spietata la Comune;
da questo momento la sua opera è tesa a riorganizzare l'esercito e le
finanze, tanto che la Francia riesce a pagare prima del termine la pesante
indennità di guerra e ad ottenere l'evacuazione dell'esercito tedesco;
agosto, diventa presidente della repubblica ma deve subire gi
attacchi della maggioranza monarchica dell'assemblea capeggiata dal
duca di
Broglie;
1873
maggio, è costretto a dimettersi e negli anni successivi si schiera
sempre contro le manovre intese a una restaurazione monarchica tanto
da poter essere considerato tra i padri della terza repubblica;
1877
muore a Saint-Germain-en-Laye.
[vedi Pomaret, Charles, Un vrai chef
d'Etat Monsieur Thiers, Éditions de la Frégate, Genève 1944 ]
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