Incisione del XVII sec.
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– Blaise
PASCAL
(Clermont-Ferrand 19 giu 1623 - Parigi 19 ago 1662, in una cella di
Port Royal) scienziato e filosofo francese.
secondogenito dei tre figli di Etienne Pascal,
(n. ? - m. 1651) magistrato, e Antoinette Begon
(m. 1626)
Gilberte, (1620- ), Jacqueline
(1625- );
1626
muore la madre;
1631
segue il padre nel suo trasferimento a Parigi, dopo che quest’ultimo
ha lasciato, per prendersi cura personalmente della famiglia, il gravoso
ufficio di secondo presidente della Cour des aides (contenzioso tributario
provinciale) di Clermont-Ferrand;
sempre dal padre viene introdotto all' "accademia matematica"
del padre M. Mersenne, punto di riferimento
della dotta Europa, di cui egli stesso è membro fra i più attivi (con
G. Desargues, G.
de Roberval e alcuni altri);
_______________
Traité des coniques (1639, Saggio
per le coniche, che già contiene l'enunciato di un teorema sostanzialmente
prossimo a quello celeberrimo dell' "esagono inscritto" o
teorema di Pascal, fondamento, con quello d' "involuzione"
di Desargues, della moderna geometria proiettiva)
_________________________________________
1640
primavera, si trasferisce a Rouen dove il padre ha assunto (per
nomina di Richelieu) l'ufficio di commissario
per il riordinamento dei tributi nell'alta Normandia; associato egli
stesso a lunghi e faticosi lavori di calcolo, concepisce il progetto
di un'addizionatrice meccanica (la celebre "macchina aritmetica");
1641
la sorella Gilberte va sposa a Florin
Périer;
1645
indica i tratti di novità della "macchina aritmetica" adoperandosi
con grande impegno e dispendio per la sua realizzazione;
1646
gennaio, un incidente occorso al padre è all'origine della sua
"prima conversione": due chirurghi, di cui vengono
richieste le cure, gli comunicano il fervore del risveglio religioso
di cui si è fatto promotore in Normandia J. Guillebert,
parroco di Rouville, discepolo ed erede spirituale dell'abate di Saint-Cyran;
1647
torna a Parigi per curare la grave infermità (forse di natura cancerosa)
che lo ha colpito;
Nuove esperienze concernenti il vuoto (1647, pubbl. postumo
nel 1663)
[L'esperienza di Torricelli,
ripetuta con successo da P. Petit in casa
Pascal (1646) è all'origine di una serie di esperienze pubbliche di
grande effetto, con cui egli sottolinea l'aspetto più sconcertante del
"fenomeno torricelliano": la costante comparsa del "vuoto";
connessa sarà la polemica col gesuita padre Noël.]
Relazione sulla grande esperienza dell'equilibrio dei liquidi (1648,
in seguito all'esperienza eseguita dal cognato su sue precise indicazioni;
pubbl. postumo nel 1663)
[La celebre esperienza del Puy-de-Dôme, eseguita su sue precise istruzioni
dal cognato F. Périer, prova che il mercurio
si abbassa nel tubo torricelliano, e conseguentemente il voto aumenta,
secondo l'altitudine del luogo in cui è sistemato l'apparecchio.]
1648
scrive alla sorella Gilberte alcune
lettere di chiaro riferimento agostiniano;
1651
alla morte del padre invia una lettera ai familiari contenente un'alta
e severa meditazione sul senso cristiano della morte;
1652
invia un esemplare della "macchina aritmetica" alla regina
Cristina di Svezia, accompagnandolo con
una lettera che contiene un'orgogliosa esaltazione della dignità e del
potere della scienza;
1653
la sorella Jacqueline entra nel
monastero di Port Royal;
1654
estate, è in corrispondenza con P. de Fermat;
si serve del "triangolo aritmetico" (vedi M.
Stifel, N. Tartaglia, S.
Stevin e P. Hérigone) per la soluzione
del noto problema di gioco proposto dal cavaliere
di Méré: come dividere le poste fra due giocatori in un gioco
d'azzardo interrotto prima della sua conclusione (règle des partis):
per questo può essere considerato uno dei fondatori del "calcolo
delle probabilità";
23 novembre, la celebre "notte di fuoco" segna il momento
della sua "seconda conversione" e della sua definitiva
adesione al cristianesimo;
1656
Mémorial.
Les Provinciales (1656-57, Le provinciali, diciotto lettere scritte
a difesa di A.
Arnauld; espressione del "giansenismo")
[Stampato a "Colonia" presso Pierre de Vallée…
gli Elzevir.]
Una sua nipote unidicenne viene "miracolosamente" guarita
a Port Royal in seguito al bacio di una sacra spina…
[Voltaire dedicherà
all'avvenimento un paio di osservazioni nel suo capolavoro sul Secolo
di Luigi XIV. Anzitutto notando che «non
è cosa agevole rintracciare come la spina della corona che era
stata conficcata nel capo di Gesù Cristo fosse stata preservata
e trasportata da Gerusalemme al sobborgo di Saint Jacques»,
dove stava il monastero. E poi, domandandosi come mai «Iddio,
il quale non compie miracoli per condurre alla nostra religione i diciannove
ventesimi degli abitanti della Terra, dai quali essa è sconosciuta
o aborrita, abbia rotto l'ordine naturale a favore di una ragazzina».
Piergiorgio Odifreddi, Il giro del
mondo in 80 pensieri, Rizzoli 2015.]
1658
primavera, viene assalito da disturbi nervosi che non lo abbandoneranno
più;
Lettere di Dettonville (1658-59)
[In esse Leibniz troverà
«un esempio che lo colpisce come un lampo
di luce» permettendogli di sviluppare il calcolo infinitesimale.
Al contrario delle opere umanistiche, queste lettere e il Trattato
sulle coniche rifulgono per originalità e appartengono alla
classicità.
Piergiorgio Odifreddi, Il giro del
mondo in 80 pensieri, Rizzoli 2015.]
1662
19 agosto, muore.
***
Inizia subito la pubblicazione del suo vasto lascito,
prima da parte dei familiari e poi di un comitato costituitosi a Port-Royal,
Oltre ai trattati già citati:
Trattato del triangolo aritmetico (1665, csi i trattati connessi)
Pensées sur la religion et sur quelques autres sujets (1670,
Pensieri; come asseriscono nelle loro prefazioni al libro Étienne
Périer e Nicolas Filleau de la Chaise
– dovevano servire di materiale ad una apologia del Cristianesimo)
[1662, alla morte dell'autore i giansenisti
sono in difficoltà, prigionieri o fuggiaschi.
1668, quando la persecuzione si placa, ed essi possono
riunirsi, iniziano subito a pensare alla pubblicazione dei frammenti
dell'opera incompiuta del loro miglior scrittore. I parenti e i confratelli
discutono vivacemente cosa togliere o lasciare, e come organizzare il
materiale selezionato.
1670, quando il libro esce, agli inizi dell'anno, non
menziona né Port Royal, né la conversione dell'autore,
ridimensionando quest'ultima a «un ritiro
in campagna».
I pensieri diventano immediatamente popoalri e sono unanimemente apprezzati
e lodati, fino al 1734…
1734, appaiono in Francia
le Lettere filosofiche di Voltaire
e l'ultima di esse ripaga l'autore dei Pensées… con la stessa
moneta con cui quest'ultimo aveva pagato i gesuiti.
La lunga lettera decostruisce una sessantina di aforismi rappresentativi.
Emette questo giudizio impietoso:
«Gli editori dei Pensieri dovevano essere
persone assai poco versate nelle belle lettere, per pubblicare una riflessione
tanto indegna del suo illustre autore». E conclude con
questo sarcasmo:
«Per uno spirito limitato, è consolatorio
constatre che anchje gli spiriti più emienti si sbagliano come
le persone comuni».
Piergiorgio Odifreddi, Il giro del
mondo in 80 pensieri, Rizzoli 2015.]
- 1844, prima edizione integrale, Faugère;
- 1904-14, edizione Brunschvicg-Boutroux,
Gazier
- 1942, Tourneur
- 1951, Lafuma
- 1964 e 1970, edizione del "tricentenario", J.
Mesnard).
[vedi: La vie héroïque de Blaise Pascal, G. Crès, Paris 1923]
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