Dipinto
del XVI sec.
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– Michel Eyquem de Montaigne
(Castello
di Montaigne, Bordeaux 1533-1592) scrittore francese, nato da una famiglia
di nobiltà recente, arricchitasi col commercio.
1539-46
frequenta il collegio di Guienna, a Bordeaux; compie poi, probabilmente,
studi di diritto a Périgueux e a Tolosa; è consigliere alla Cour des
Aides di Périgueux e poi al parlamento di Bordeaux (fino al 1570);
1558-59
qui incontra É.
de La Boétie, amico indefettibile;
1563
la morte dell'amico Etienne lo colpisce profondamente;
1565
sposa la figlia di un collega al parlamento, Françoise
de la Chassaigne, dalla quale ha sei figlie, di cui solo
la seconda gli sopravvivrà;
1568
muore il padre e ne eredita il patrimonio;
1569
si dimette dalla carica di consigliere alla Cour des Aides; dopo un
soggiorno nella capitale, per curare la pubblicazione delle opere di
É.
de La Boétie, si ritira nel suo castello, dove condurrà la
vita del gentiluomo di campagna intrattenendo relazioni con i vicini,
ricevendo ospiti illustri (Enrico di Navarra,
Blaise de Monluc, Jacques
Peletier du Mans) e soprattutto leggendo e meditando nella tranquillità
della sua ricchissima biblioteca, e iniziando la redazione degli Essais;
Theologia naturalis del catalano R. Sebond
(1569, traduzione in francese, avviata qualche anno prima su richiesta
del padre; tentativo di dimostrazione razionale delle verità della fede
cattolica; 1581, seconda edizione)
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Essais (Bordeuax 1580, in 2 libri,
Saggi)
- 1582, seconda edizione, arricchita di alcune aggiunte relative
al viaggio in Italia
- 1588, terza edizione, con aggiunte ai primi due libri + 13 saggi
del terzo;
- Parigi 1595, con le annotazioni su un esemplare del 1588,
Marie de Gournay pubblica una edizione scarsamente fedele;
- 1635, edizione definitiva di Marie de Gournay;
le citate edizioni del 1595 e del 1635 saranno ristampate per ben due
secoli fino a ritornare nell'Ottocento all'esemplare con le annotazioni
autografe dello scrittore.
[In De la liberté de conscience
– Cap. 19, Lib. II –, discorrendo dell'argomento più scottante
e più vitale dell'età sua, dopo aver con un breve discorso
riprovati gli eccessi di quei sinceri cattolici che sono persuasi della
santità delle persecuzioni, egli si dilunga in una glorificazione
delle idee e dei fatti dell'imperatore Giuliano
l'Apostata la quale lo conduce da ultimo ad osservare come questi
si sforzasse di garantire ad ognuna delle varie fazioni, ond'era scissa
la Chiesa de' suoi tempi, la piena facoltà di professare le proprie
idee e di attendere al culto secondo i modi vari da ciascuna di esse
preferiti, unicamente nel segreto pensiero e proposito che tale libertà,
degenerando in licenza e fomentando i dissensi fosse per trarre il Cristianesimo
a rovina.
I re di Francia per contro – nota l'autore – si sono valsi del medesimo
espediente per un intento affatto opposto, cioè nella speranza
di pacificare le fazioni a maggior vantaggio del Cristianesimo. Il che
significa – sempre secondo ll'autore – che il concedere la libertà
di coscienza e il lasciar la briglia sul collo ai partiti religiosi
può essere ritenuto come un mezzo buono tanto ad inacerbire le
discordie quanto ad assopirle. E null'altro dice.
Ond'è che quando il Lecky pone nell'opera
del Montaigne il fondamento più
antico e più saldo della libertà religiosa francese, questo
suo giudizio deve essere accolto con molte riserve poiché lo
spirito scettico non serve tanto a fare del Montaigne
un avvocato della tolleranza, quanto ad iniziare quel movimento negli
spiriti a cui ne secolo XVIII la Francia dovrà poi il trionfo
della libertà religiosa.]
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1580
intraprende per il piacere di viaggiare e perc urare il mal della
pietra che lo affligge un viaggio in Italia attraverso la Svizzera e
la Germania;
Journal de voyage en Italie (1580, Diario di viaggio in
Italia; il manoscritto, ritrovato e pubblicato nel 1774, andrà poi
perduto)
1581
novembre, assume la carica di sindaco di Bordeaux, la cui notizia
ha già ricevuto durante il suo viaggio in Italia;
1583
viene rieletto;
1585
è fondamentale la sua mediazione fra il maresciallo
di Matignon, luogotenente generale del re in Guienna, e Duplessis-Mornay,
consigliere di Enrico di Navarra; ma intanto
la guerra civile incrudelisce e la peste devasta il paese sicché egli
è costretto ad abbandonare il castello con la famiglia in cerca di asilo
(la carica di sindaco intanto è scaduta); rientrerà dopo alcuni mesi;
1587
Enrico di Navarra è suo ospite;
1588
febbraio, parte per Parigi allo scopo ufficiale di sorvegliare
personalmente la stampa dei Saggi e qui incontra Marie
Le Jars de Gournay, ammiratrice dei saggi, alla quale si lega
di profonda amicizia e che diventerà sua fille d'alliance; tormentato
dal male, negli ultimi anni conduce vita ritirata, confortato dall'amicizia
di Pierre de Brach e dalla corrispondenza
con Marie de Gournay, arricchendo ancora
di correzioni e aggiunte il suo libro, per una nuova edizione che la
morte gli impedirà di terminare.
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