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– Louis-Marie de SALGUES – marchese di Lescure ((Versailles 13 ottobre 1766 – La Pellerine 4 novembre 1793) militare e controrivoluzionario francese, soprannominato [le saint du Poitou]; [Figlio di Marie-Louis-Joseph
di Lescure e di Jeanne
de Durfort de Givrac, una famiglia originaria di Albi,
dove si vedeva, ancora prima della rivoluzione francese, il suo castello
al confine con la provincia di Tarn; comunque una famiglia benestante,
non ricchissima. educato in una scuola militare, è molto religioso; poco tempo prima della Rivoluzione francese, ottiene una compagnia di cavalleria del reggimento reale-Piemonte; 1789 1791 1792 1793 egli non esita affatto ad accettare il suo ruolo, come pure il cugino conte de La Rochejaquelein, e si dirige verso Châtillon; i contadini dei dintorni di Clisson gli chiedono di non allontanarsi dai suoi possedimenti, dove cioè la sua influenza può essere utile; ciò nonostante essi restano ugualmente esposti alle persecuzioni delle autorità repubblicane: con tutta la sua famiglia, il nobile viene portato in prigione a Bressuire; sebbene sia venerato dagli abitanti di questa borgata, e che gran parte di loro non desidera altro che salvarlo, è quasi per miracolo che sfugge alle violenze dei soldati corsi per combattere gli insorti; dopo alcuni giorni viene consegnato dall'esercito vandeano che si è impossessato di Bressuire; di conseguenza è tra i primi capi di quest'esercito al quale si aggiungono i contadini della sua regione; prende parte attivamente alle missioni più pericolose di questa vasta insurrezione; 16 maggio, a Fontenay entra nella città senza che nessuno inizialmente lo abbia seguito, tanto che deve liberare i prigionieri vandeani che sono imprigionati;
29 giugno, dopo lo sterile attacco di Nantes, che segna una svolta nella guerra di Vandea, si accampa a Bussières dove tenta invano di raccogliere le truppe disperse dell'"Esercito cattolico e reale"; cacciato dal suo quartier generale dal gen. François-Joseph Westermann, prende la sua rivincita a Tiffauges; ferito gravemente, raggiunto da una pallottola alla testa nella "battaglia di La Tremblaye", viene portato agonizzante dai suoi uomini nelle retrovie dell'esercito vandeano, dopo il disastro della "battaglia di Cholet", che porta con sé una popolazione triste e fuggitiva; mentre la sua ferita lascia qualche speranza, aiuta ancora con consigli
e costanza i suoi compagni; contribuisce a fare nominare suo cugino
conte
de La Rochejaquelein capo dell'esercito; 4 novembre, muore nella carrozza che lo trasporta a Besnardières
vicino a La Pellerine sulla strada tra Ernée e Fougères,
dopo lungo e penoso calvario.
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