– Giovanni
GENTILE
(Castelvetrano,
Trapani 30 maggio 1875 – Firenze 15 aprile 1944)
filosofo italiano, esponente dell' "idealismo"
italiano, professore prima a Palermo e poi a Pisa,
1898
Rosmini
e Gioberti (1898)
La
filosofia di Marx (1898, considerata, come Benedetto
Croce, una metodologia della storia più che una filosofia)
1903
Dal
Genovesi al Galluppi (1903)
1909
Il
modernismo e i rapporti tra religione e filosofia (1909)
1912
dopo la collaborazione alla rivista «La
Critica» di B.
Croce, matura una posizione autonoma che prende il nome di
"attualismo";
Sommario di pedagogia come scienza filosofica (1912)
L'atto del pensiero come atto puro (1912)
1913
La
riforma della dialettica hegeliana (1913)
I problemi della scolastica e il pensiero italiano (1913)
1914
Studi
vichiani (1914)
1916
Teoria
generale dello spirito come atto puro (1916)
I fondamenti
della teoria del diritto (1916)
1917
Sistema
di logica come teoria del conoscere (1917-21, in 2 voll.)
Le
origini della filosofia contemporanea in Italia (1917-23, in 3 voll.)
Il
tramonto della cultura siciliana (1918)
1922-24
ministro della pubblica istruzione, avvia una grande riforma della scuola;
senatore del Regno d'Italia;
Gino Capponi e la cultura toscana del secolo XIX (1922)
1923
si iscrive al Partito fascista e fino al 1929 fa parte del "Gran
consiglio";
dopo la rottura polemica con B.
Croce e col suo "storicismo", fonda il «Giornale
critico della filosofia italiana»;
Studi sul Rinascimento (1923)
I profeti
del risorgimento italiano: Mazzini e Gioberti (1923)
1925
Manifesto
degli intellettuali del fascismo (1925, 21 aprile, a cui risponde
B.
Croce con un contromanifesto il 1° maggio)
1925-44
dirige l'Enciclopedia italiana;
Giordano Bruno e il pensiero del Risorgimento (1925)
1931
La
filosofia dell'arte (1931)
1943
Discorso
agli italiani (1943, 24 giugno, in cui avanza un programma di unità
nazionale)
aderisce alla Repubblica Sociale Italiana e al regime fantasma di Salò;
1944
febbraio, Roma, nel carcere di via Tasso s'impicca il giovane studioso
di chimica Gianfranco Mattei dopo essere
stato scoperto, catturato e torturato dalle SS mentre stava preparando
degli esplosivi per i Gap di Roma;
[Era il fratello della studentessa di filosofia Teresa
Mattei, Chicchi, (1921) compagna
di Bruno
Sanguinetti (già sposato) [sua futura moglie dopo
la Liberazione nonché deputata alla Costituente] fiorentino,
figlio del proprietario dell'industria alimentare Arrigoni;
da Roma questi riporta a Firenze i genitori di Teresa
e dopo pochi giorni decide di uccidere, occhio per occhio, Giovanni
Gentile: azione decisa localmente senza interferenze esterne, senza
ordine impartito a livello nazionale, ma approvata soltanto dal leader
del Pci di Firenze, l'ex operaio cementista Giuseppe
Rossi, e anche da un fine studioso Ranuccio
Bianchi Bandinelli.]
marzo, assume la presidenza dell'Accademia d'Italia;
15 aprile, un gruppo di gappisti guidati da Bruno
Fanciullacci [più tardi caduto nella lotta partigiana],
uccide il filosofo sulla soglia della sua abitazione a Firenze;
l'assassinio viene disapprovato dal Cln toscano con l'astensione
dei comunisti.
Genesi e struttura della società (1946, postumo).
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